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Vecchio 15-10-2008, 21:45   #1
Esperto
L'avatar di piocca
 

Sapreste darmi una definizione di cosa significhi vivere?
Io non ci riesco....
Certo, si potrebbe sempre dire che un essere è vivente se nasce, cresce, mangia, si riproduce e muore...
ma questo vale per un qualsiasi animale...ma per l'uomo?
L'essere razionale e superiore......il dominatore del mondo......per lui cosa significa vivere? Non si abbasserà di certo a questi livelli primitivi....
Vecchio 15-10-2008, 21:51   #2
Principiante
L'avatar di Monet
 

E' una domanda da un milione di sterline.
E' una definizione discussa se rifletti su temi come eutanasia o aborto ti accorgi che la definizione di cos'è vita e cos'è vivere è non banale.

Per me non basta avere un cuore che batte, devi avere la libertà di ricercare la tua felicità.
Vecchio 15-10-2008, 21:53   #3
Poison
Guest
 

..................................

Ultima modifica di Poison; 24-12-2009 a 03:08.
Vecchio 15-10-2008, 22:54   #4
Banned
 

Non so quante volte ho riscritto sto post, comunque non lo so.
l'importante PER ME è vivere bene, trovare quelle cose che facciano vivere bene e coltivarle, e prendere quelle che fanno vivere male e scartarle.
Vecchio 15-10-2008, 23:22   #5
Intermedio
L'avatar di SuperFobic
 

significa non saper recitare
Vecchio 16-10-2008, 08:14   #6
Esperto
L'avatar di thx1138
 

Quote:
Originariamente inviata da SuperFobic
significa non saper recitare
Significa NON recitare ma appropriarsi del proprio ruolo di protagonista nel palcoscenico, senza la luce dei riflettori.

ciao

rob
Vecchio 16-10-2008, 09:29   #7
Avanzato
L'avatar di KOBE
 

Quote:
Originariamente inviata da piocca
Sapreste darmi una definizione di cosa significhi vivere?
Io non ci riesco....
Certo, si potrebbe sempre dire che un essere è vivente se nasce, cresce, mangia, si riproduce e muore...
ma questo vale per un qualsiasi animale...ma per l'uomo?
L'essere razionale e superiore......il dominatore del mondo......per lui cosa significa vivere? Non si abbasserà di certo a questi livelli primitivi....
Nascere crescere, mangiare, riprodursi=sopravvivere.
VIVERE? Bhò
Vecchio 16-10-2008, 10:52   #8
Avanzato
 

Secondo me:

vivere = conoscere

(in senso molto ampio del termine)
Vecchio 16-10-2008, 11:44   #9
Zed
Avanzato
L'avatar di Zed
 

Quote:
Originariamente inviata da piocca
Sapreste darmi una definizione di cosa significhi vivere?
Io non ci riesco....
Certo, si potrebbe sempre dire che un essere è vivente se nasce, cresce, mangia, si riproduce e muore...
ma questo vale per un qualsiasi animale...ma per l'uomo?
L'essere razionale e superiore......il dominatore del mondo......per lui cosa significa vivere? Non si abbasserà di certo a questi livelli primitivi....
Se ti può consolare, nemmeno i più grandi filosofi della Storia sono riusciti a trovare una risposta :wink:
Vecchio 16-10-2008, 17:53   #10
Intermedio
L'avatar di soloio
 

"...la vita è un brivido che vola via, è tutto un equilibrio sopra la follia".

cmq. la tua domanda è troppo impegnativa ed oggi non ho tempo, oggi voglio stare spento.
Vecchio 16-10-2008, 18:03   #11
Avanzato
 

Quote:
Originariamente inviata da piocca
Sapreste darmi una definizione di cosa significhi vivere?
Io non ci riesco....
Certo, si potrebbe sempre dire che un essere è vivente se nasce, cresce, mangia, si riproduce e muore...
ma questo vale per un qualsiasi animale...ma per l'uomo?
L'essere razionale e superiore......il dominatore del mondo......per lui cosa significa vivere? Non si abbasserà di certo a questi livelli primitivi....
Io ho riflettuto molto su questa cosa...e sono giunto(non da solo he, quello che penso è condiviso anche da altri ben più "grandi e saggi" di me) alla conclusione che vivere ha per noi lo stesso significato che per gli animali: ovvero seguire le proprie pulsioni naturali...e godersele il più a lungo e intensamente possibile...

Mangiare, dormire, crescere, riprodursi....ma l'uomo sai in cosa è diverso dagli animali? dal fatto che ha molte più pulsioni, quindi ha una vita più ricca.

Avere dei figli, mangiare non sono piaceri della vita? c'è gente che sul cibo ci costruisce la vita: pensa a uno chef!
Cercare l'amore, innammorarsi, leggere un libro, vedere un bel film, fare una passeggita, uscire con gli amici, suonare uno strumento, fare sesso, fare paracadutismo, fare sport in generale, fare un lavoro che ci piace...sono tutte pulsioni che seguiamo, sono "istinti" nè più ne meno che per gli animali!

Te ti sai dare una spiegazione razionale perchè ti piace disegnare? no ti piace è basta! allo stesso modo in cui a un gatto piace giocare con un gomitolo!

Anche un filosofo segue l'istinto! l'attività in sè di filosofeggiare, pensare e ragionare è molto razionale, ma l'istinto di passione che spinge a intraprenderla lo definirei molto "animalesco", cioè per niente ragionato.

Secondo me l'uomo si rovina quella bella vita molto più stimolante rispetto agli animali perchè non si concentra sul vivere, pensa pensa pensa...e si rovina la vita riempendola di complessi!

il fobico-timido poi è esperto a bloccarsi la vita e pensare a vuoto, inutilmente, facendosi le seghe mentali e perdendo tutte occasioni belle che la vita gli propone...
Vecchio 16-10-2008, 18:19   #12
Intermedio
L'avatar di 1897
 

Soffrire!
Vecchio 16-10-2008, 20:12   #13
Esperto
 

inserire sostanze nella bocca e ricacciarle dal culo ammorbando l'aria intorno a te
Vecchio 16-10-2008, 20:28   #14
Intermedio
L'avatar di 1897
 

Quote:
Originariamente inviata da 1798Leopardi_the_best1837
inserire sostanze nella bocca e ricacciarle dal culo ammorbando l'aria intorno a te
Oggi piove e il sole è una stella.
Vecchio 16-10-2008, 22:02   #15
Esperto
L'avatar di piocca
 

Quote:
Originariamente inviata da JohnReds2

Secondo me l'uomo si rovina quella bella vita molto più stimolante rispetto agli animali perchè non si concentra sul vivere, pensa pensa pensa...e si rovina la vita riempendola di complessi!

il fobico-timido poi è esperto a bloccarsi la vita e pensare a vuoto, inutilmente, facendosi le seghe mentali e perdendo tutte occasioni belle che la vita gli propone...
Che bella teoria ....è anche un po' come la penso io!!!
un filosofo e genio del passato, che io stimo molto (Pascal),diceva che nulla è cosí insopportabile all'uomo come essere in un pieno riposo, senza passioni, senza faccende, senza svaghi, senza occupazione.
Egli sente allora la sua nullità, il suo abbandono, la sua insufficienza, la sua dipendenza, la sua impotenza, il suo vuoto. E subito sorgeranno dal fondo della sua anima il tedio, l'umor nero, la tristezza, il cruccio, il dispetto, la disperazione.
Allora gli uomini, non avendo potuto guarire la morte, la miseria, l'ignoranza, hanno risolto, per viver felici, di non pensarci, si sono dedicati in modo incondizionato al divertissement (il divertimento), uno stato di oblio e stordimento di sé, che principalmente si basa sul fatto che le persone preferiscono non pensare ai problemi che non riescono a risolvere, preferiscono deviare il pensare alla propria miseria.....dandosi da fare, essendo attivi, per non lasciare neanche uno spazio di tempo nella propria vita per pensare a se stessi.....
Ma il divertissement, così come illude di essere felici, porta inavvertitamente alla morte, senza che l'uomo se ne accorga....per questo costituisce anche la più grande miseria dell'uomo, perchè gli toglie la propria dignità di essere razionale... :roll:

Ecco, noi fobici, siamo completamente privi di divertissement e per questo abbiamo raggiunto una dimensione più profonda ma più tormentosa che non ci permette di essere felici.... :!:
Vecchio 16-10-2008, 22:30   #16
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da piocca
Sapreste darmi una definizione di cosa significhi vivere?
Io non ci riesco....
Certo, si potrebbe sempre dire che un essere è vivente se nasce, cresce, mangia, si riproduce e muore...
ma questo vale per un qualsiasi animale...ma per l'uomo?
L'essere razionale e superiore......il dominatore del mondo......per lui cosa significa vivere? Non si abbasserà di certo a questi livelli primitivi....
per un momento mi sembrava una domanda del mio ex prof di 3° e 4° di filo...mi viene il magone :lol:

allora partiamo dal presupposto che al mio interno ho 2 spiriti esattamente opposti l'uno all'altro.
Partiamo dal primo? quello più concreto? quello che ha una visione della vita molto anarchica:
a suo modo nache un pedofilo, uno stupratore, un killer vive....e non mi posso sbilanciare più di tanto nel dire se il suo atteggiamento sia più o meno naturale.
Semplicemente sente i suoi istinti primari e li valuta superiori ad ogni altra sorta di principio; in fondo la società è un patto tra individui...ma concretamente nessuno mi può obbligare a starne all'interno (ovvio che se non ci voglio stare e se devo convivere con altri 2 milioni di persone diventà difficile relazionarsi e viver ein armonia se ho un atteggiamento deleterio).
Quindi detto questo io tendo a far vigere una sorta di legge naturale? perchè lo stupratore ha torto? non perchè ha torto in generale...in fondo facciamo finta che lui sia un leone: perchè mai non dovrebbe sbranare il leoncino dell'altro branco? è un istinto naturale
Perchè però non è ammissibile in questa società?perchè io membro della mia comunità comunque è ovvio che entro per difendere gli altri membri e quindi se ti rendi pericoloso io sono costretto ad eliminarti dalla scena.

Perchè questo discorso? per chiarire che io non sono uno di quelli che dice "al rogo chi pratica incesto, gli omosessuali, chi vuole l'eutanasia ecc...ecc...".
Anzi, prendiamo il primo caso (forse uno dei più forti tabù della nostra società): lo sappiamo che in italia ci sono diversi casi di incesto tra cugini, ma anche tra familiari più stretti come fratelli e sorelle. In Francia ad esempio è legalizzato (ed io dico giustamente).
L'importante è che ci sia consapevolezza da ambo le parti e non ci sia violenza.
Ora se io avessi una sorella...se fin da piccoli ci fossimo coccolati, avessimo scherzato e riso insieme....se crescendo avessimo acquistato qualità fisiche che facevano in modo di sentire un'attrazione da ambo le parti...perchè mai in caso di un amore di diverso genere (a 360°) ci sarebbe dovuto essere impedito?
Una domanda che faccio spesso è: "il tuo ragazzo....che lo conosci da quando siete piccoli...non l'avresti fatto diventare il tuo ragazzo, il tuo fidanzato e tuo marito per un "particolare" del genere se fosse stato tuo fratello? Cosa comandi i tuoi sentimenti? Avresti rinunciato a quella bellissima persona che hai accanto perchè hai avuto la "sfortuna" di nascere dallo stesso suo grembo? mi pare un'assurdità pazzesca...crescete? vi amate reciprocamente rispettandovi? e allora vivete felici e contenti..."
E allo stesso modo sul piano sociale con questo spirito più concreto e libertino: il lavoro? tutta questa importanza al lavoro?
fermiamoci un attimo.
Pensiamo sempre ad un leone: il lavoro è per noi quello che per il leone è la caccia. Il leone si sveglia alla mattina e inizia a correre perchè se non acchiappa la gazzella muore di fame. E se un giorno si svegliasse e la gazzella fosse lì al suo fianco già stecchita?
Quindi da questo lato mi infastidisce chi ved enel lavoro la "salvezza della vita", i discorsi da genitore del tipo "pensa a studiare prima di tutto che poi la vita diventa dura"...no la risposta è sempre "penso a divertirmi, penso ad AMARE, penso a PENSARE...questo è vivere...se devo vivere per lavorare e per una posizione prendo una pistola e BUUMMM....la vita diventa dura? Non aspetto di deprimermi....la faccio finita".
Allo stesso modo quindi non comprendo il masochismo di dire "vivi sempre e comunque...no....
ho 30 anni? ho una moglie e una figlia? vengono investite da un auto e crepano?STOP è finità!non ci sono scappatoie....i discorsi del tipo "i ltempo guarisce....prova a rifarti una vita e non pensarci...". No...perchè mai? perchè mai mentirsi? perchè mai fingere di stare bene? perchè sforzarsi di stare bene? non ci si deve sforzare....o è spontaneo o sei fuori dai giochi.
Se io non voglio viver eil resto dei miei giorni con il chiodo fisso che quella donna e quella bimba non le rivedrò mai più? magari avrei pure la possibilità di rifarmi una famiglia...ma quella famiglia?quegli occhi che vedevo ogni mattina?

Dall'altra parte quindi subentra l'altro lato di me: "quello romantico e un po' idealista", quello che sogna l'amore unico che ti divora da dentro per sempre....quello che ti fa piangere anche dopo 1 anno e mezzo che hai rotto il tuo rapporto...quello che andrebbe a leccare la strada per far nascere un figlio...quello che odia fermarsi all'apparenza, quello che odia discutere sempre di banalità (della manicure, del parrucchiere, della serata, della scuola guida) ecc...ecc...
Vecchio 16-10-2008, 22:40   #17
Esperto
L'avatar di JohnReds
 

Quote:
Originariamente inviata da piocca
Quote:
Originariamente inviata da JohnReds2

Secondo me l'uomo si rovina quella bella vita molto più stimolante rispetto agli animali perchè non si concentra sul vivere, pensa pensa pensa...e si rovina la vita riempendola di complessi!

il fobico-timido poi è esperto a bloccarsi la vita e pensare a vuoto, inutilmente, facendosi le seghe mentali e perdendo tutte occasioni belle che la vita gli propone...
Che bella teoria ....è anche un po' come la penso io!!!
un filosofo e genio del passato, che io stimo molto (Pascal),diceva che nulla è cosí insopportabile all'uomo come essere in un pieno riposo, senza passioni, senza faccende, senza svaghi, senza occupazione.
Egli sente allora la sua nullità, il suo abbandono, la sua insufficienza, la sua dipendenza, la sua impotenza, il suo vuoto. E subito sorgeranno dal fondo della sua anima il tedio, l'umor nero, la tristezza, il cruccio, il dispetto, la disperazione.
Allora gli uomini, non avendo potuto guarire la morte, la miseria, l'ignoranza, hanno risolto, per viver felici, di non pensarci, si sono dedicati in modo incondizionato al divertissement (il divertimento), uno stato di oblio e stordimento di sé, che principalmente si basa sul fatto che le persone preferiscono non pensare ai problemi che non riescono a risolvere, preferiscono deviare il pensare alla propria miseria.....dandosi da fare, essendo attivi, per non lasciare neanche uno spazio di tempo nella propria vita per pensare a se stessi.....
Ma il divertissement, così come illude di essere felici, porta inavvertitamente alla morte, senza che l'uomo se ne accorga....per questo costituisce anche la più grande miseria dell'uomo, perchè gli toglie la propria dignità di essere razionale... :roll:

Ecco, noi fobici, siamo completamente privi di divertissement e per questo abbiamo raggiunto una dimensione più profonda ma più tormentosa che non ci permette di essere felici.... :!:
Secondo me il divertissment non è uno stato di oblio e stordimento, anzi uno stato di chiarezza( e ora entrano in gioco le mie simpatie buddistico-zenistiche :P )

Cioè senza tutti i pensieri sul futuro, se stessi, la morte, ecc.. vedi con più chiarezzza il mondo intorno a te.

La morte non esiste in quetso momento piocca! Quando pensi alla morte non pensi a una cosa che c'è, ma a una cosa che il tuo cervello immagina ci sarà-->ergo è una crazione artificiosa del tuo cervello.

Esiste solo l'istante, non esistono nè futuro nè passato. Ecco perchè godere, apprezzare il vento che ti passa accanto, il sapore del cibo, un bel paesaggio, una bella canzone, la sensazione fisica di una corsa, eliminando i pensieri artificiali e finti è il vero vivere...il resto è un arrovellarsi su sè stessi.

La dimensione più profonda che tu dici non la vedo così bella o così "profonda", mi sembra più che una dimensione profonda una costruzione caotica e arzigogolata che noi poniamo a sbarramento di una vita lineare e semplice, oppure come una lente che distorce la realtà facendola sembrare più brutta, triste e piatta quando in realtà è bellissima e colorata.

Io a volte riesco a cogliere questa bellezza, purtroppo dura poco, ma in quei momenti mi convinco sempre più della validità di questo pensiero...
Vecchio 16-10-2008, 22:56   #18
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da JohnReds
Quote:
Originariamente inviata da piocca
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Originariamente inviata da JohnReds2

Secondo me l'uomo si rovina quella bella vita molto più stimolante rispetto agli animali perchè non si concentra sul vivere, pensa pensa pensa...e si rovina la vita riempendola di complessi!

il fobico-timido poi è esperto a bloccarsi la vita e pensare a vuoto, inutilmente, facendosi le seghe mentali e perdendo tutte occasioni belle che la vita gli propone...
Che bella teoria ....è anche un po' come la penso io!!!
un filosofo e genio del passato, che io stimo molto (Pascal),diceva che nulla è cosí insopportabile all'uomo come essere in un pieno riposo, senza passioni, senza faccende, senza svaghi, senza occupazione.
Egli sente allora la sua nullità, il suo abbandono, la sua insufficienza, la sua dipendenza, la sua impotenza, il suo vuoto. E subito sorgeranno dal fondo della sua anima il tedio, l'umor nero, la tristezza, il cruccio, il dispetto, la disperazione.
Allora gli uomini, non avendo potuto guarire la morte, la miseria, l'ignoranza, hanno risolto, per viver felici, di non pensarci, si sono dedicati in modo incondizionato al divertissement (il divertimento), uno stato di oblio e stordimento di sé, che principalmente si basa sul fatto che le persone preferiscono non pensare ai problemi che non riescono a risolvere, preferiscono deviare il pensare alla propria miseria.....dandosi da fare, essendo attivi, per non lasciare neanche uno spazio di tempo nella propria vita per pensare a se stessi.....
Ma il divertissement, così come illude di essere felici, porta inavvertitamente alla morte, senza che l'uomo se ne accorga....per questo costituisce anche la più grande miseria dell'uomo, perchè gli toglie la propria dignità di essere razionale... :roll:

Ecco, noi fobici, siamo completamente privi di divertissement e per questo abbiamo raggiunto una dimensione più profonda ma più tormentosa che non ci permette di essere felici.... :!:
Secondo me il divertissment non è uno stato di oblio e stordimento, anzi uno stato di chiarezza( e ora entrano in gioco le mie simpatie buddistico-zenistiche :P )

Cioè senza tutti i pensieri sul futuro, se stessi, la morte, ecc.. vedi con più chiarezzza il mondo intorno a te.

La morte non esiste in quetso momento piocca! Quando pensi alla morte non pensi a una cosa che c'è, ma a una cosa che il tuo cervello immagina ci sarà-->ergo è una crazione artificiosa del tuo cervello.

Esiste solo l'istante, non esistono nè futuro nè passato. Ecco perchè godere, apprezzare il vento che ti passa accanto, il sapore del cibo, un bel paesaggio, una bella canzone, la sensazione fisica di una corsa, eliminando i pensieri artificiali e finti è il vero vivere...il resto è un arrovellarsi su sè stessi.

La dimensione più profonda che tu dici non la vedo così bella o così "profonda", mi sembra più che una dimensione profonda una costruzione caotica e arzigogolata che noi poniamo a sbarramento di una vita lineare e semplice, oppure come una lente che distorce la realtà facendola sembrare più brutta, triste e piatta quando in realtà è bellissima e colorata.

Io a volte riesco a cogliere questa bellezza, purtroppo dura poco, ma in quei momenti mi convinco sempre più della validità di questo pensiero...
io invece mi sono convinto che sono belli entrambi:
da una parte mi ricordo bene di come estroversavo in passato e di come mi sento felice e sicuro quando estroverso con le estroversone oggi; dall'altro io non mi sentirei più me stesso senza i miei 1000 pensieri, senza quella poesia che si crea dentro di me.
Credo che non sia bene nè l'uno nè l'altro portati all'eccesso.
Il primo perchè ti fa vivere con enorme superficialità e non ti fa comprende nel suo tutto il mondo, la vita e le persone;
il secondo eprchè si può rivelare un'arma a doppio taglio...
sisi è interessante pensare e stupendo emozionarsi, scrivere poesie...ma se non stai attento ti può corrodere irrimediabilmente l'animo.
Non a caso molti dei più grandi letterati e artisti passati e recenti si sono o suicidati o comunque erano depressi e avevano una vita opaca(vedi 88....ehmmm...Leopardi :P) o considerati mezzi folli (vedi la Merini).

Detto questo se devo scegliere io per come sono oggi preferisco più la follia dei secondi, preferisco più il rischio di diventare depresso, pippaiolo (non in quel senso :P ) e con una personalità problematica, piuttosto di diventare banale buttandomi solo nel divertimento.

Tanto il mio pensiero è sempre quello: un estroversone insensibilone difficilmente può scrivere una poesia vera o arrivare a capire certi ragionamenti (magari può farli, ma non comprenderli in ogni aspetto); l'introversone artista se si impegna può fare l'estroversone (a me - egocentrismo MODE ON - mi viene :P)

EDIT: prima che qualcuno dica qualcosa a qualcuno su qualcosa 8)
la crusca ha detto che a "me mi" si può usare :twisted:
Vecchio 16-10-2008, 23:11   #19
Esperto
L'avatar di JohnReds
 

@Giova88

8O 8O Ho letto ora il tuo papirone.. e il papirone numer two.

Attenzione a non confondere l'avere pensieri "alti" con le seghe mentali.
Io non dico diventare superficiali, ma bensì il contrario, profondi e capaci di percepire il mondo nella loro interezza...quello che voglio eliminare sono le angosce, il peso del passato e del futuro, i dubbi(inutili) su quello che potrebbero pensare gli altri...non le riflessioni intellettuali o "alte": sono due cose ben diverse!

Il modello di vita da me proposto(e che non ho raggiunto però) è semplicemente un avere il cervello sgombro, apprezzare il mondo, godersi le sensazioni al meglio...anche quelle più "alte": quindi non c'è contraddizione tra l'essere romantici ed essere un "illuminato" .

Io ad esempio per poter apprezzare un bel tramonto, oppure per apprezzare una poesia o una canzone devo essere libero dalle seghe mentali, anzi diciamo che ci sono cose, come la musica o i film, che mi aiutano a dimenticare il mondo esterno--->in quei momenti non penso e non mi arrovello, mi godo il libro/canzone/film/etc., ecco perchè sto bene.

Il "trucco" quindi sarebbe avere sempre e in qualsiasi situazione quella pace e serenità che ottengo quando leggo un bel libro, guardo un bel film, o vado veloce la notte in macchina con i finestrini aperti e la musica a palla :P .

Per fare un paragone, l'ideale sarebbe avere perennemente uno stato di "ubriachezza da alcool": sentirsi sempre liberi, rilassati e positivi come quando si è briai-->quando sei briao te sei superficiale? io no, anzi a volte quando sono alterato, non solo per l'alcool, faccio elucubrazioni molto "elevate" :P .
Vecchio 16-10-2008, 23:26   #20
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da JohnReds
@Giova88

8O 8O Ho letto ora il tuo papirone.. e il papirone numer two.

Attenzione a non confondere l'avere pensieri "alti" con le seghe mentali.
Io non dico diventare superficiali, ma bensì il contrario, profondi e capaci di percepire il mondo nella loro interezza...quello che voglio eliminare sono le angosce, il peso del passato e del futuro, i dubbi(inutili) su quello che potrebbero pensare gli altri...non le riflessioni intellettuali o "alte": sono due cose ben diverse!

Il modello di vita da me proposto(e che non ho raggiunto però) è semplicemente un avere il cervello sgombro, apprezzare il mondo, godersi le sensazioni al meglio...anche quelle più "alte": quindi non c'è contraddizione tra l'essere romantici ed essere un "illuminato" .

Io ad esempio per poter apprezzare un bel tramonto, oppure per apprezzare una poesia o una canzone devo essere libero dalle seghe mentali, anzi diciamo che ci sono cose, come la musica o i film, che mi aiutano a dimenticare il mondo esterno--->in quei momenti non penso e non mi arrovello, mi godo il libro/canzone/film/etc., ecco perchè sto bene.

Il "trucco" quindi sarebbe avere sempre e in qualsiasi situazione quella pace e serenità che ottengo quando leggo un bel libro, guardo un bel film, o vado veloce la notte in macchina con i finestrini aperti e la musica a palla :P .

Per fare un paragone, l'ideale sarebbe avere perennemente uno stato di "ubriachezza da alcool": sentirsi sempre liberi, rilassati e positivi come quando si è briai-->quando sei briao te sei superficiale? io no, anzi a volte quando sono alterato, non solo per l'alcool, faccio elucubrazioni molto "elevate" :P .
beh john...sì ora ho capito la differenza, però io in fondo sono convinto che "queste seghe" aiutano in parte a rinfolitire anche i pensieri "alti".
Almeno...nella mia persona le due cose sono andate di pari passo e non so quanto avrei fatto senza le pippe dei miei pensieri aulici.

Perchè un'artista finisce per diventare depresso? perchè si fa anche tante seghe mentali...perchè l'arte è anche quello...
quando sei felice e sereno (appunto non ti fai le pippe) non ti viene da pensare "devo scrivere una poesia".
Quando sei felice e sereno (esempio stai ridendo con le tue amiche o stai baciando la ragazza che ami) desideri solo protrarre più a lungo possibile quel momento e soprattutto goderti quel momento.
L'arte e quel genio folle nasce in parte da angosce, dal peso del passato e del futuro, dai dubbi anche futili.

Io quando scrivo una poesia, infatti, è perchè mi sto arrovellando tra mille seghe mentali....tra mille dispiaceri...mille delusioni e amarezze...
è raro che io scriva una poesia del tipo "ma che bel castello marcondiro-ndiro-dello".
Anche quando parla di sentimenti positivi come l'amore vissuto, una nottata di sesso con la persona che ami lo faccio spesso con quella sensazione di fitta al petto che ti fa ricadere su te stesso.

John: è completamente differente fare da spettatore e invece essere l'autore.
Pure io se ascolto ligabue, Masini devo cercare di sgombrar eun minimo la mente per ascoltar ele parole e sentirle dentro;
ma quando le parole le elabori tu per farle uscire spontanee devi lasciarle una piccola "muffa" da cui possano proliferare.

Poi almeno questo dal mio punto di vista
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