SimonLeBon

Che fate ? Il fare niente non risponde alla domanda vi ricordo

cancellato15252

Felici è una parola grossa, comunque sono molto contento / entusiasta / allegrissimo quando suono e mi piace quel che ne esce fuori

PeppermintCandy

Non so, se qualcuno lo scopre mi faccia sapere

cancellato15324

Ehm...ecco, io...uhm...felici, è? Vediamo...

sardinia

ascolto musica,mangio,guardo le veline,coccolo i miei gatti,esco con gli amici e ci distruggiamo dalle risate!

cancellato15732

sogno ad occhi aperti..vale?
a parte gli scherzi, faccio ben poco per essere felice.

Manny

La domanda è un po' troppo vaga e semplicista, verrebbe da chiederti "cosa intendi per 'felicità'?".

Mi sforzo di attuare e mantenere comportamenti che potrebbero portarmi alla felicità (andare in palestra, manetenere rapporti sociali, studiare regolarmente...).

Kody

Faccio quello che mi piace, tra cui seguire i miei obbiettivi.

albertoc

dormo, esco con gli amici, leggo, guardo film, ascolto musica, scrivo qualcosa, faccio una passeggiata, parlo con qualcuno

Lamont60

Qualche volta mi rendo conto che mi "creo" la felicità fantasticando. Altre volte guardo film per staccare un po'. Raramente frequento qualcuno perchè come saprete l'ansia sociale è deleteria per le uscite di gruppo. Tutto sommato direi che felice non sono mai...

Tapion

Sto per dire qualcosa di estremamente volgare

Morte.

Penso alla morte.. ai miei nemici sconfitti che si prostrano a me agonizzanti chiedendomi perdono.. *___________*
guardo le notizie di decessi in televisione °_° fiumi di sangue che scorrono.. sapere che non sono io l'unico a soffrire...
pazienza..
tanto tra poco saro' morto

Equilibrium

Dormire
Fumare
Mangiare pizza & bere birra
Mangiare orecchiette & cime di rape
Mangiare frutti di mare crudi
" " le caldarroste
" " lezeppole
" " inzomma
Tromb (quando si puó)

Alessandra

Se penso a cosa sia la felicità e a cosa fare per raggiungerla mi viene in mente una frase di uno dei miei film preferiti, ovvero.. "La felicità è reale solo se condivisa" che trovo estremamente vera. Se ci pensiamo infatti, quando ricordiamo dei momenti felici, raramente ci tornano in mente episodi in cui vivevamo quel sentimento da soli.. il più delle volte, i ricordi felici descrivono momenti di gioia vissuti con le altre persone, con gli amici, con i fratelli/ sorelle, con i genitori.. Senza considerare che provare gioia da soli di per sè spesso conduce alla tristezza.. che senso ha ad esempio, festeggiare una promozione di lavoro se quando si torna a casa non si ha nessuno con cui condividere la gioa per il risultato?
Ma il bisogno di condivisione, secondo me, emerge tantissimo in quelle condizioni estreme in cui la nostra vita è in pericolo; una persona in fin di vita, credo che difficilmente dedichi i suoi ultimi pensieri ad un oggetto.. senza dubbio, il nostro ultimo pensiero è rivolto alle persone.. a quanto amore abbiamo dato e ricevuto, a chi abbiamo voluto bene, a chi ha camminato insieme a noi.
Insomma credo che la maggiore fonte di felicità venga dai rapporti umani, dalla condivisione, dalla vicinanza affettiva e se penso ad un modo per raggiungere questa felicità cerco dei modi che possano avvivinarmi agli altri, dei modi che mi aiutino a costruire qualcosa insieme a qualcuno, o perlomeno a condividere dei momenti insieme

flydown

essere appagati o essere felici ?
questo è il dilemma
e non è la stessa cosa

IO&EVELYN

Fantasticare su i miei desideri piu bramosi, ovviamente impossibili, mi procura qualche istante di felicità illusoria, svanendo in un batter di ciglia stando peggio di prima. Sarà sempre cosi finché vivrò. Mai aspirare all INFINITO e all IMPOSSIBILE. fate modo che la vostra felicità sia un panino una birra e qualche persona da amare... senza eccessi e cose inutili.

clizia

"Into the wild", giusto? Questa frase ha colpito sempre anche me, anche perchè il protagonista ha preso coscienza di ciò proprio nell'estrema solitudine e in punto di morte. Condivido in pieno questo pensiero, ma a volte per farlo nostro veramente dobbiamo prima attraversare fasi di solitudine esistenziale o di crisi personale.

Pur condividendo tutto ciò che hai espresso nel post, allo stesso tempo posso affermare con convizione che uno dei massimi momenti di benessere e felicità l'ho raggiunto in un viaggio che ho fatto da sola un anno fa in Andalusia.

Ricordo soprattutto la perfezione della giornata a Cordoba: giravo per le vie dell'urbe moresca in una bella giornata di metà primavera, ebbra di libertà, contenta di riuscire a godere di questa esperienza di viaggio in solitaria, finalmente affrancata totalmente dalla paura del giudizio degli altri.
Ricordo in modo così vivido l'entusiasmo assaporato nel girare tra i vicoletti bianchi e assolati della graziosa cittadina, per scoprire in mezzo ad essi antiche abitazioni moresche dal fascino unico; quanto è stato bello perdermi nella successione ripetuta e stordente degli archi bicolori della Mezquita, a simboleggiare appunto l'infinito.
Ma l'acme del senso di pienezza e di felicità l'ho avuto ai giardini de los reyes christianos: un vero e proprio tripudio di fiori variopinti e cascate d'acqua fresche e cristalline a riempire l'aria di profumi suadenti e suoni argentini allegramente ticchettanti.

Il tepore del primo sole primaverile, i colori della natura nascente, il fasto dei giardini, il sentirmi nelle orecchie il dolce cantilenare di una lingua a me ignota, mi ha fatto sentire piena, felice di essere un essere umano capace di godere dell'hic et nunc senza proiezioni in avanti o all'indietro. Ero paga di me stessa, in pace col mondo e i miei demoni interiori. E il momento finale, ancora più perfetto, è stato quando al tramonto - sul ponte sopra il Guadalquivir inondato da una luce argentea e rossastra - ho udito le note inaspettate così ricche di fascino di un quartetto d'archi, che agitava con maestria ed entusiasmo gli archetti, per improvvisare le note de "La follia" di Corelli...

A volte si può essere felici anche da soli, paghi di sè, dell'attimo e della bellezza che il mondo sa dispensarci come un dono spontaneo, che nulla chiede in cambio...

Per me è stato quasi un momento epifanico quello ai giardini, nel quale mi sono detta: "posso essere felice anche io, immersa nella bellezza del tutto, piccolo essere tra gli esseri del cosmo infinito..."

Weltschmerz

Bella domanda, devo ancora scoprirlo.

Onizuka

La definizione di felicità è fin troppo amplia, non riesco a dare una risposta adeguata, anche perché non ho dei veri e propri modi per riuscirci alla perfezione.

zoe666

"C’è chi fuma l’erba, chi si butta con l’elastico, certa gente canta. Tu che fai per essere felice?"

"Niente. Sono infelice." cit.