cancellato20151

Adesso non siamo nella prima guerra mondiale; ho già abbastanza pensieri di mio, non riesco a pensare anche a loro.


Lo so anch'io che per vivere servono i soldi.

Mi sono iscritto ad ogni agenzia presente in zona.
Ho fatto, dall'inizio dell'anno, 5 o 6 colloqui; le uniche aziende che mi hanno chiamato tra quelle non in cerca di personale con esperienza.
Nessuna mi ha voluto.

Negli hotel è impensabile per uno come me; sarebbe come dire ad uno che ha gravi problemi di schiena, di andare a fare il facchino e sollevare il materiale a mano.
E poi anche negli alberghi richiedono esperienza oppure cercano ragazze di bella presenza.

Ho provato anche a concludere gli studi anni fa, per due volte, ma non ne sono stato in grado.

cancellato20151

Ho difficoltà ad uscire di casa, figuriamoci cambiare paese...

E poi senza soldi e conoscenze non posso andare da nessuna parte.

DeadSoul

io ho perso tutte le speranze, non mi resta che il suicidio.

Teach83

Per i fobici sociali o chi ha il disturbo evitante il suicidio si pensa e si annuncia spesso come soluzione, ma di solito non si mette in pratica mai per un motivo semplice : LA PAURA è in nucleo primario del disturbo, ed essere altamente cagasotto ci frena nell'esecuzione.
Ovviamente se ci sono commorbilità con altri disturbi è tutto un altro paio di maniche. Tieni duro !

Palmiro

Quanti anni hai?

Comprendo PERFETTAMENTE il tuo sfogo, perchè sono gli stessi pensieri che ho avuto PER ANNI, ANNI E ANNI e che ha ancora adesso..l'ultima volta proprio ieri sera..ho pensato alla totale vacuità della mia mia vita e del nulla che (non) ho costruito in tutti questi anni..ormai mi avvicino ai 30 e sto pagando a caro prezzo la mia immobilità protratta negli anni, sommata alla cara vecchia combo fobia + timidezza estrema + umore costantemente depresso + pensieri negativi..è una spirale da cui ne esci solo con le ossa distrutte..

proprio per questo ti voglio dire, anzi urlare di NON RIPETERE I MIEI STESSI ERRORI (e quelli di molti altri purtroppo) , a maggior ragione se sei giovane (sotto i 25 anni), perchè poi ti ritrovi davvero alle soglie dei 30 anni a non aver costruito nulla (0 relazioni, 0 amicizie, 0 capacità lavorative..il vuoto totale), e di iniziare fin da ora a uscire dalla tua zona comfort, a piccoli passi all'inizio, cercando di spezzare la routine che ti tiene imprigionato: se ne hai la possibilità, inizia a concederti delle ore di libera uscita, vai a correre, ecc..
Contemporaneamente fatti aiutare da uno psicologo e per la questione lavoro, se c'è nella tua città, vai all'informagiovani a chiedere quali opportunità (corsi, tirocini, ecc) ci sono in ballo..inizia da queste piccole cose, senza necessariamente pensare al lato sociale, perchè se inizi a uscire di casa , con il tempo diventerai più attivo e allontanerai i pensieri negativi che ti bloccano..

ma ti avverto che sarà un percorso molto molto lungo e anche doloroso, con il rischio di fallire più volte (come è successo e sta succedendo a me)...devi sviluppare una corazza e andare avanti, qualsiasi legnata prenderai dalla vita, purtroppo bisogna accettarlo...

cancellato20535

Il senso del mio discorso era un altro... Vedi non ho nemmeno capacità comunicative... Sono piú vecchio di Palmiro e so che quando moriranno i miei genitori resteró totalmente da solo e non potró piú contare su nessuno. All'età che stó per raggiungere non mi aspetta nulla di felice... Natale, Pasque, vacanze malattie problemi vari in futuro saró da solo; se in tale situazione perderó il mio lavoro facile che andró dormire sotto un ponte assieme ai ratti e frugare nei bidoni della spazzatura per mangiare.

Ognuno é artefice del proprio destino.
Alle volte si arriva al punto che dovremmo agire perché abbiamo un fucile puntato allo schiena.

Se vuoi leggi qualcosa sulla profezia che si autoavvera.

DeadSoul

Questa è la mia paura più grande.

cancellato20151

Ho 23 anni ed ho già provato tutto ciò che hai detto.
Dopo poco, mi ritrovo puntualmente alla situazione iniziale.

Di relazioni ed amicizie non mi frega più niente.

L'uscire di casa più frequentemente del solito, non è mai servito a tenere lontani i pensieri invalidanti.
Come anche il supporto psicologico; tutti soldi sprecati per non arrivare da nessuna parte.

So che quello è l'unico futuro che mi si prospetta andando avanti così, ma nessuno sa più cosa fare per cambiare la situazione; i miei disturbi sono diventati cronici.

L'unica cosa che non ho provato è cercare di far riconoscere la mia invalidità, ma scommetto che il risultato sarà sempre lo stesso.

pokorny

Ci ha pensato un amico e si è rovinato la vita non prima di aver venduto alcuni appartamenti con cui poteva vivere, tutto in comune, quel che è tuo è mio, quel che è mio è tuo, pazienza se hai quattro appartamenti e io un pacchetto di crackers. Raramente, se non quasi mai, questi esperimenti sociali funzionano ma non so quanto siano indicati per l'utente medio del forum che col prefisso socio- non va così tanto d'accordo. Nel migliore dei casi si deve interagire, nel caso medio si viene calati in un contesto di terrapiattisti-tantra-cristalloterapia-new age, nel caso peggiore si perde quello che o si è guadagnato in una vita intera o è stato lasciato da qualche generazione di persone con la testa sulle spalle. Non mi sembra una via praticabile in nessun modo.

cancellato20535

Hai deciso di seguire questa via vai sai che il risultato é questo. Te lo garantisco di persona.
Peró sappi che esiste anche Beatrice Vio questa ha veramente una situazione di merda peró ha un carattere tenace e le palle, e gli do la mia stima.

Ti pongo una domanda, mettiamo un caso che ti ritrovi con 100.000.000€ che cose faresti? Cosa andresti a cercare?

cancellato20151

Io non ho deciso niente, non ho la più pallida idea di quale via seguire.

Pensare alle persone che dovrebbero stare peggio, non mi porta alcun beneficio.
Ognuno ha il proprio carattere ed un proprio livello di resilienza.

Perché la domanda dei 100 milioni?
Non so cosa cercherei.
Dato che con quei soldi ci si sistema a vita, probabilmente riuscirei a rassegnarmi con più facilità alla situazione e vivrei con meno pensieri.

Forse doveva andare così.
C'è anche chi mi dice che in questa condizione puntare ad un lavoro è troppo pretenzioso.

cancellato20535

Anche stare fermi é una decisione. Anche aspettare é una decisione ecc. La vita é tutta una serie di decisoni sbagliate o giuste.

Te hai aperto un topic con una domanda. Credo che una soggetta a cui sono stati amputati tutti e 4 gli arti in giovane età si sia trovata in questa situazione cioé senza speranza. Di conseguenza il mio scopo dato che hai posto la domanda era portarti a chiedere lei come ha fatto? Che percorso ha seguito?

Per capire, non sono un medico ma da una risposta cosí posso intuire che la depressione ti ha centrato. Ora capisco la risposta che hai dato anche a Palmiro.

Sei confuso, depresso e hai preso la decisione di restare depresso perché non esiste una soluzione che possa adeguarsi ai tuoi problemi. Praticamente ti sei sottomesso ai tuoi problemi perché persone attorno a te non hanno trovato la soluzione per risolverli, per cui fai si che i tuoi problemi ti condizionino pesantemente la vita da qui la depressione ti ha preso tutto.
Il problema é la tua mente.

XL

Ma senza quattro arti ci vuole qualcuno che si occupi di te adeguatamente (se sei un tronco umano al cesso come ci vai? E se usi pannolini, chi te li cambia?), da solo/a in condizioni del genere se hai genitori nella norma ma che non saprebbero curare manco loro stessi in condizioni di emergenza e nessun mezzo, hai da seguire ben poco, con buone probabilità non sopravvivi.
Se sei sopravvissuto in queste condizioni secondo me lo sforzo non è stato solo interno, anche l'ambiente familiare e circostante s'è dovuto assumere un bel peso e lo ha fatto in modo adeguato con scelte giuste (scelte che non sono tue).

pokorny

Una bella fortuna, dato che per me è una certezza che si è realizzata

Moon90

provare a non abbattersi

cancellato20151

Non l'ho trovata neanche io la soluzione.

I problemi mi condizionavano pesantemente la vita anche prima di sapere di cosa si trattasse.

cancellato20535

Si hai ragione c'é uno sforzo anche nell'ambiente esterno che la mantiene in vita, quello che mi chiedo é cosa la porta a vivere a quelle condizioni, cioé accettare di rimanere in vita cosí?


Piuttosto cosa studiavi di bello, arte perché parlavi di creatività?

XL

Che poi noi alla fine mica sappiamo se lo accetta, siamo vivi e vegeti anche noi come lei, questo cosa dimostrerebbe?
Che viviamo bene ed accettiamo la nostra condizione?
Nell'insieme i mezzi che abbiamo non ci motivano a farla finita, questo può essere un motivo.
Si pensa spesso che è l'esser morti stecchiti e il nulla la cosa che spaventa di più, ma non è così.
A me quello che spaventa davvero è l'orrore che sta tutto dentro all'esistenza, questo sì che mi spaventa.
Io alla fine semplicemente sopravvivo, ormai questo merdaio che ho attorno difficilmente posso accettarlo davvero, in base a quel che ho conosciuto.
Non mi va di raccontarmi cazzate da solo e dirmi che la vita così com'è mi sta bene, non è così per niente per me, ci sono incastrato dentro a certi meccanismi di sofferenza mio malgrado.
Anche se volessi buttarmi di sotto dovrei fracassarmi le ossa e soffrire, e non ho scelta, devo soffrire per forza sia in vita che per togliermi di mezzo. Si vede che la sofferenza che provo ancora non è paragonabile al male che immagino potrei patire fracassandomi al suolo.

pokorny

Anche con i farmaci non è facile, temo.

DeadSoul

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