Quote:
Originariamente inviata da Walla
1. Le tirava di scrivere in rosa e quando le hai chiesto perchè invece di dirti: "boh, mi piace il rosa" ti ha fatto una battuta
|
Mr Nessuno, ritengo più probabile che lei abbia semplicemente agito come supposto da Walla (che ho citato qui sopra), piuttosto che compiere mentalmente tutti i voli pindarici che hai immaginato tu.
In effetti, io negli ultimi giorni mi sono reso conto di una cosa: noi siamo la nostra principale malattia. Siamo noi, soprattutto, ad acuire i nostri problemi: quante timidezze potremmo stemperare, quante false inadeguatezze potremmo smascherare, se solo scavassimo dentro noi stessi...
Ti descrivo un esempio che mi coinvolge personalmente: io a breve dovrò partire alla volta di Torino, per frequentare l'università. Naturalmente, la cosa mi ha reso per mesi molto ansioso (vivere da solo, trovarmi in un ambiente nuovo... aiutoooo
) - tant'è che ho pure scritto un
topic al riguardo -, ma da qualche giorno mi sento più tranquillo, perchè sto realizzando che in fondo io questo trasferimento sarò in grado di gestirlo, passato il primo periodo (che è complicato un po' per tutti): io VOGLIO gestirlo. Ma come risolvere i problemi che per mia natura mi tormentano (la paura della solitudine, la difficoltà a legare con gli altri ecc...)?
1 - Ho scoperto che alcuni miei amici (e soprattutto amiche
) si trasferiranno anch'essi a Torino, e già con loro sto concordando un programma di uscite, concerti ecc... da fare insieme.
2 - Ho scoperto che su Facebook c'è un gruppo per le nuove matricole dell'università, e mi ci sono iscritto. Bene, da due giorni chatto in continuazione con gli altri membri (dei quali ben 100 vengono dalla mia stessa regione, una decina addirittura dalla mia stessa città!!!), mi rendo amichevole, socializzo (già abbiamo deciso di organizzare "poker nights" e partite di tennis, stiamo valutando la possibilità di riunirci - quelli di noi che suonano - in dei gruppi musicali...) e mi sento meno solo.
3 - Un mio amico che doveva fare l'università con me, e che inizialmente sembrava non aver superato il test, con il ripescaggio ha buone probabilità di essere ammesso, e quindi probabilmente andrò ad abitare con lui (evitando così la terribile "casa vuota").
4 - Ho parlato con i miei familiari e abbiamo deciso che almeno una volta al mese verrano a farmi visita (o scenderò io), e che ogni volta che lo vorrò, potrò avvalermi dei moduli di lezione online (che il PoliTo mette a disposizione degli studenti fuori sede) per poter rimanere a casa anche per un intero mese.
5 - Mi sono messo in contatto con alcuni miei parenti cui sono molto legato e che vivono a Milano, e già abbiamo in programma di vederci spesso.
E varie altre cose del genere. In due parole: ho fatto il primo passo, ho riconosciuto che il mio principale problema sono io, e ho cercato di creare le condizioni per rendere la situazione quanto meno gestibile. Ciò non equivale a dire "ho risolto il problema", ma senza dubbio è un grande passo in avanti in quel senso.
Dunque, non ti arrovellare per le parole di quella ragazza: è molto probabile che tu, a causa del tuo vissuto (che non conosco, ma posso immaginare come tristemente simile al mio, e forse anche peggiore) le abbia fraintese ed inconsciamente "usate" per avvalorare la tua errata percezione di te stesso.
Più in profondità: non pensare che
a priori le parole e le azioni degli altri siano tese a ferirti o a proporre una visione "errata" di te: spesso, chi non è come noi si esprime con una leggerezza che noi, chiusi nelle nostre nere cappe di disprezzo per noi stessi e convinzione di essere inadeguati, non saremmo mai in grado di comprendere fino in fondo
Ancora più in profondità: non pensare che il mondo sia cattivo: la gente di merda esiste, è vero, ma esistono anche delle belle persone, che vogliono solo essere simpatiche con te, esserti amiche. Non chiudergli la porta in faccia, perchè se no la solitudine che avrai non sarà la condanna che avrai - vittima innocente - ricevuto, bensì quella che avrai voluto. Fai il primo passo - cauto, certamente, ma fallo - verso gli altri: ti assicuro che, al peggio, ne ricaverai la consapevolezza di essere in grado di uscire dal tuo guscio