Quant'è volubile il destino. A vederlo sembra un bambino giocare con le sorti di tutto l'universo, noncurante delle conseguenze,
voler osservare le vicissitudini di poveracci che si inseguono, si scontrano, si perdonano, muoiono.
E tutto per mani sue, un burattinaio che tende mille fili e manipola tutto per suo gusto e diletto.
Perfino Zeus, il potente dio del cielo e del tuono, temeva il destino.
Non ha volto, non possiede consistenza, però "sai che c'è". Ride fino a quasi piangere quando noi diciamo "è stato un caso", teme
quando diciamo il contrario. Dopotutto gli piace vedere esserini insignificanti restare in perenne dubbio.
Sarebbe imbarazzante per lui essere smascherato. Avremo da dirgli qualcosa un po tutti, Una carica di rancore e felicità mista insieme.
Il destino non è ne malefico ne benefico, è un joker imprevedibile che nella sua follia c'è una logica disarmante che , come quando finisce un film, ti fa esclamare "Ah, ecco perchè!"
Minchiate di un ragazzo annoiato (Benjiro/Dmitri Vladof)