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Vecchio 13-03-2016, 17:21   #1
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E' una domenica di totale scazzo e non ho nulla da fare, rifletto sulla vita e giro su youtube, becco questo video e mi viene in mente questo interrogativo: pensi di conoscere te stesso? pensi di essere veramente in contatto con il tuo io più profondo? sembra così facile, ma non lo è, rispondere alla domanda: Chi sei tu? non so se possiamo dirlo con certezza, soprattutto non so se riusciamo a capire e riconoscere fino in fondo noi stessi, le cose che non ci piacciono del nostro carattere, accettare quello che non ci piace e cercare di non rimuoverlo, di non tentare di rimuoverlo. Conoscere noi stessi quindi è conoscere le cose che davvero non vanno bene in noi o più precisamente non vanno bene rispetto alle altre persone, i nostri talenti, le cose che ci rendono felici, tutti gli elementi che compongono la nostra interiorità. Io facendomi queste domande, non ho saputo rispondere in maniera del tutto completa. Voi come siete messi in quanto a interiorità e personalità, vi conoscete? sapete chi siete? Io NO
Ringraziamenti da
feaanor (13-03-2016), tersite (13-03-2016)
Vecchio 13-03-2016, 17:30   #2
Esperto
L'avatar di Blue Sky
 

E' vero, la questione non è secondaria.
Io penso di "conoscermi", ma c'ho riflettuto a lungo nel corso degli ultimi anni, soprattutto quello passato, quindi non è una consapevolezza che viene dal nulla.
Vecchio 13-03-2016, 20:38   #3
Esperto
L'avatar di Noriko
 

Si possono dare tante risposte, una è una risposta più concreta cioè la descrizione del carattere, un'altra risposta è spirituale, l'altra ancora è esistenziale...
secondo me il nostro essere è inafferrabile di conseguenza inconoscibile.
Vecchio 13-03-2016, 20:59   #4
Intermedio
L'avatar di Menozero
 

Quote:
Originariamente inviata da Hazel Grace Visualizza il messaggio
E' una domenica di totale scazzo e non ho nulla da fare, rifletto sulla vita e giro su youtube, becco questo video e mi viene in mente questo interrogativo: pensi di conoscere te stesso? pensi di essere veramente in contatto con il tuo io più profondo? sembra così facile, ma non lo è, rispondere alla domanda: Chi sei tu? non so se possiamo dirlo con certezza, soprattutto non so se riusciamo a capire e riconoscere fino in fondo noi stessi, le cose che non ci piacciono del nostro carattere, accettare quello che non ci piace e cercare di non rimuoverlo, di non tentare di rimuoverlo. Conoscere noi stessi quindi è conoscere le cose che davvero non vanno bene in noi o più precisamente non vanno bene rispetto alle altre persone, i nostri talenti, le cose che ci rendono felici, tutti gli elementi che compongono la nostra interiorità. Io facendomi queste domande, non ho saputo rispondere in maniera del tutto completa. Voi come siete messi in quanto a interiorità e personalità, vi conoscete? sapete chi siete? Io NO
Il punto è che in realtà secondo me NON LO SAPPIAMO
1 Primo perchè nessuno cerca di contattarsi realmente.. Scappiamo in continuazione da noi stessi e adesso con la tecnolgia ci alieniamo sempre di più..
2 Secondo non viviamo in una realtà che ci mette a confronto con chi siamo realmente. Anzi proprio l opposto..
3 Per noi sociofobici la situazione è ancora piu devastante, tendiamo a non confrontarci mai, viviamo succubi di demoni quindi hai voglia a scoprire chi siamo..

Io ho recentemente scoperto di essere una persona di merda ad esempio. Ma molto più di merda di quanto mai potessi immaginare.. Come dicono i nodi prima o poi vengono al pettine..
Adesso voglio cambiare. Devo cambiare.

Ultima modifica di Menozero; 13-03-2016 a 21:06.
Vecchio 13-03-2016, 21:17   #5
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il problema e' che tutt'oggi non vedo nemmeno io possibilita' di mettersi in contatto con il nostro io piu profondo. C'e troppa interferenza da parte degli altri e poi anche noi ci sabotiamo in continuazione. Ci sara' un perche a tutta questa confusione e poi al fatto che altri non ce l'hanno per niente
Vecchio 13-03-2016, 21:38   #6
Esperto
 

Io mi domando, ma esiste davvero un Io più profondo


Per quel che mi riguarda soprattutto in questo periodo sto cercando di indagare di più me stesso, quali sono i miei comportamenti con gli altri, quali sono le cose che mi fanno stare bene e che mi piacciono, cosa voglio fare del mio futuro (e anche del mio presente). E' dura cercare di scoprirsi e per quel che mi riguarda mi sta portando anche una discreta dose di sofferenza, ma credo che tutto sommato sia fondamentale per riuscire a stare bene in futuro e a non lasciarmi in balia della tempesta da solo in una piccola zattera senza remi(?).
C'è anche da dire che la difficoltà risiede nel cambiamento insito nell'essere. Tu puoi solo percepire quello che eri, mai quello che sei e quindi puoi cercare di indagarti solo in relazione a qualcosa che rimane in fin dei conti alieno a te.

Che poi in realtà la maggior parte delle persone manco se la fa questa domanda, anzi cerca di evitarla, e vive comunque bene. Di sicuro meglio di me. Chissà se la verità potrebbe fargli male
Vecchio 13-03-2016, 21:52   #7
Banned
 

per me esiste l'io profondo, alla fine tutta la psicologia si fonda sul suo studio. Per me e' quello che mostriamo all'esterno che e' finto ed e' il prodotto dell'alienazione. Noi vorremmo sempre fare altro se ci pensate bene, ma non lo facciamo mai
Vecchio 13-03-2016, 21:56   #8
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Rage Visualizza il messaggio
non ha importanza quanto noi conosciamo bene noi stessi, perché alla fine noi siamo la somma anche dei frammenti dei modi diversi in cui ci vedono le persone che ci conoscono.

Pirandello ne tratta in Uno, Nessuno e Centomila.

cos'è un dado? se non la somma delle sue diverse facce?

conta di più come mi vedo io o come mi vedono gli altri?

la pluralità dell'essere è un argomento così vasto.

la domanda che segue a "conosci te stesso?" è "chi sono io?"
il guaio e' proprio il fatto che noi diventiamo quello che gli altri vedono o vogliono vedere. Forse e' diventato tutto cosi complicato per via del consumismo o non so la competizione
Vecchio 13-03-2016, 22:54   #9
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Quote:
Originariamente inviata da JericoRose Visualizza il messaggio
L'Io profondo non esiste... L'Io è l'ego, dunque la parte più superficiale della coscienza umana, la maschera che indossiamo la personalità che ci siamo costruiti per vivere nel mondo, ciò che intendete per io profondo potrebbe essere l'inconscio, beh quella parte della coscienza umana è davvero sconfinata, priva di limiti, difficilmente "afferrabile", racchiudibile in degli schemi, comprensibile, se così non fosse non sarebbe separata dalla mente cosciente, dunque nessuno può davvero conoscere il proprio "Io profondo". L'incoscio è come una vecchia cantina dove il proprietario della casa stipa disordinatamente tutto quello che non gli serve. La domanda vera è, io sono la maschera che indosso o quella sconfinata parte di me che è l'inconscio? Qualè la parte che rappresenta nella maniera più genuina possibile l'essere umano? I costrutti che si è creato durante la vita per sopravvivere nel mondo filtrando le informazioni accuratamente attraverso la mente conscia e scegliendo quelle che facevano più al caso per costruire la propria personalità o quella parte di se che contiene tutte le informazioni che non gli sono servite, le esperienze che non ha voluto integrare, i ricordi che non ha voluto registrare ed anche tutte le informazioni che possedeva fin dalla nascita (modelli, simboli, archetipi) . Cosa rappresenta più genuinamente "il proprietario della casa"? La casa tutta ordinata pronta per accogliere gli ospiti o la vecchia cantina disordinata dove nasconde tutto quello che non gli è utile. Entrambe probabilmente, solo che l'inconscio per sua natura non nasconde nulla, non sopprime, dunque forse, quello rappresenta in modo più genuino quello che si è.
parole molto vere. si l'io piu profondo e' piu precisamente l'inconscio, ho sbagliato termine. Comunque e' davvero difficile farlo venir fuori e capire se e' reale o solo frutto dei nostri desideri impossibili
Vecchio 13-03-2016, 22:57   #10
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Quote:
Originariamente inviata da Rage Visualizza il messaggio
esatto.
noi cerchiamo di assecondare cio che gli altri trovano gradevole in noi, per ingraziarceli.
finendo così per snaturare noi stessi per non restare soli, per avere maggiori consensi, per gonfiare il nostro ego.
è difficile trovare una via di mezzo tra l'essere un piacione o un emarginato, ma potendo scegliere, le persone, in quanto animali sociali, preferiscono propendere per tutto ciò che le farà sentire ben accette dalla massa.
preferirei assecondare la vera me, quindi vorrei dar spazio a me come sono realmente e non per forza dover sempre cercare di piacere. Questo e' davvero faticoso, poi con il risultato di sembrare falsa e in cerca di approvazione.
Vecchio 14-03-2016, 00:28   #11
Esperto
L'avatar di QuantumGravity
 

Penso che l'io più profondo, proprio l'ultima cosa prima di scomparire, non abbia alcun contenuto; che ogni contenuto è condizionato. Cercare l'origine, la purezza incontaminata da ogni determinazione particolare vorrebbe dire distruggere la personalità, l'Io; che ha costitutivamente un contenuto finito. Ogni contenuto, in quanto tale, non può essere puro; l'io profondo, le fondamenta non sono un contenuto.
Vecchio 14-03-2016, 00:41   #12
Esperto
L'avatar di berserk
 

Quote:
Originariamente inviata da QuantumGravity Visualizza il messaggio
Penso che l'io più profondo, proprio l'ultima cosa prima di scomparire, non abbia alcun contenuto; che ogni contenuto è condizionato. Cercare l'origine, la purezza incontaminata da ogni determinazione particolare vorrebbe dire distruggere la personalità, l'Io; che ha costitutivamente un contenuto finito. Ogni contenuto, in quanto tale, non può essere puro; l'io profondo, le fondamenta non sono un contenuto.
In effetti i contenuti originano dalle parole,e le parole che li creano già sono Io.
Ringraziamenti da
QuantumGravity (14-03-2016)
Vecchio 14-03-2016, 00:47   #13
Esperto
 

Io decisamente posso dire di no.
Soprattutto per quanto riguarda quelli che sono i miei interessi e probabilmente i miei lati positivi, se ne ho.
Quelli negativi credo di conoscerli abbastanza, con tutta l'autoanalisi e l'autocritica che mi faccio...
Vecchio 14-03-2016, 00:49   #14
Esperto
L'avatar di QuantumGravity
 

Quote:
Originariamente inviata da berserk Visualizza il messaggio
In effetti i contenuti originano dalle parole,e le parole che li creano già sono Io.
Vero.
Comunque a proposito di vuoto e distruzione di sè, in effetti il catatonico realizza qualcosa di questo genere privandosi di sè, diventando un oggetto inanimato completamente sovrapposto alla purezza incontaminata del nulla
Vecchio 14-03-2016, 01:34   #15
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

Per me c'è un problema di fondo, che risulta estremamente ambiguo cosa si dovrebbe conoscere. Posso conoscere com'è fatto questo particolare tavolo avendo afferrato grosso modo il riferimento di "questo tavolo" quale sia, ma il riferimento dell'ente "me stesso" quale sarebbe?

Per me ci troviamo alle prese con enti simili a quelli matematici, si son messi in mezzo una serie di principi che sembrano descrivere un mondo... Ma questo mondo non si riesce a capire se c'è davvero da qualche parte e noi lo conosciamo - sulla scia delle idee di Platone - o se le cose stanno diversamente. Ecco secondo me le cose, in una certa misura, stanno diversamente. Si può scegliere di aggiungere certi assiomi e verrà fuori un mondo strutturato diversamente, ma non è che poi c'è sempre un qualche sistema per confrontare quali assiomi debbano risultare veri o più veri, più veri rispetto a cosa poi? Dato che in fin dei conti sembra che manchi l'oggetto a cui potersi riferire con qualche osservazione per poter effettuare, come minimo, una forma di falsificazione.

Io dico che questo mondo (il sé stessi al quale ci riferiamo in modo fittizio) in parte probabilmente viene costruito piuttosto che descritto, così come succede in un romanzo. L'autore mica scopre cosa fanno e pensano i personaggi! Costruisce la loro psicologia per raggiungere certi scopi o effetti o per motivi estetici... Ma la costruisce, mica osserva e descrive!
Sosterrei che il cosiddetto io profondo ha un'esistenza ambigua e un po' fittizia come la psicologia e le motivazioni di un personaggio di un romanzo che l'autore non ha ancora descritto e ben delineato, non è qualcosa che già c'è adesso e noi grazie ad un cannocchiale l'osserviamo e la descriviamo sempre meglio.

Il sé è più simile ad un palazzo che ancora non è stato costruito (quindi non è un vero e proprio oggetto, dato che non sono ben determinate e definite tutte le sue proprietà), e a partire da ora potrebbe esser costruito in svariati modi, che ad una montagna che già era lì da migliaia di anni e viene semplicemente scoperta.

Non è che si scopre chi siamo e poi magari si diviene chi siamo, questo chi siamo forse in buona parte lo si costruisce e ridefinisce volta per volta. In pratica adesso non si potrebbe dire che risulta ben determinato chi siamo e tanto può essere che con certe mosse ci determiniamo in un modo, tanto può essere che con altre mosse ci determiniamo in altri modi, ma non è che queste modalità qua c'erano già prima e si son semplicemente scoperte.

Ultima modifica di XL; 14-03-2016 a 01:58.
Vecchio 14-03-2016, 09:46   #16
Esperto
L'avatar di Oblomov
 

sarò molto diretto, cara Hazel. L'unico modo per conoscere se stessi è mettersi alla prova. Provare a fare, anche sbagliando. Guardarsi dentro è importante, certo, ma può essere molto pericoloso. Quindi, se vuoi provare a dare una risposta a questa domanda, smetti di passare le domeniche al pc.
Vecchio 14-03-2016, 09:53   #17
Esperto
L'avatar di berserk
 

Quote:
Originariamente inviata da Oblomov Visualizza il messaggio
sarò molto diretto, cara Hazel. L'unico modo per conoscere se stessi è mettersi alla prova. Provare a fare, anche sbagliando. Guardarsi dentro è importante, certo, ma può essere molto pericoloso. Quindi, se vuoi provare a dare una risposta a questa domanda, smetti di passare le domeniche al pc.
"La verità è dappertutto,anche nell'errore",hai ragione Oblomov.
Vecchio 14-03-2016, 10:34   #18
Banned
 

quindi non bisogna tanto pensare a se stessi o al vero se, quanto agire e fare esperienza per mettersi alla prova e vedere di cosa si è capaci. In effetti, mi sto scervellando inutilmente, più mi faccio domande su chi sono e più c'è il buio totale
Vecchio 14-03-2016, 12:32   #19
Esperto
L'avatar di Oblomov
 

Quote:
Originariamente inviata da Hazel Grace Visualizza il messaggio
quindi non bisogna tanto pensare a se stessi o al vero se, quanto agire e fare esperienza per mettersi alla prova e vedere di cosa si è capaci. In effetti, mi sto scervellando inutilmente, più mi faccio domande su chi sono e più c'è il buio totale
Esatto. Prima di fare introspezione, guarda fuori. Fai esperienza, mettiti alla prova. Poi rifletti sul significato.
Ringraziamenti da
Hazel Grace (14-03-2016)
Vecchio 14-03-2016, 13:34   #20
Esperto
L'avatar di NatoMorto
 

Quote:
Originariamente inviata da Hazel Grace Visualizza il messaggio
E' una domenica di totale scazzo e non ho nulla da fare, rifletto sulla vita e giro su youtube, becco questo video e mi viene in mente questo interrogativo: pensi di conoscere te stesso? pensi di essere veramente in contatto con il tuo io più profondo? sembra così facile, ma non lo è, rispondere alla domanda: Chi sei tu? non so se possiamo dirlo con certezza, soprattutto non so se riusciamo a capire e riconoscere fino in fondo noi stessi, le cose che non ci piacciono del nostro carattere, accettare quello che non ci piace e cercare di non rimuoverlo, di non tentare di rimuoverlo. Conoscere noi stessi quindi è conoscere le cose che davvero non vanno bene in noi o più precisamente non vanno bene rispetto alle altre persone, i nostri talenti, le cose che ci rendono felici, tutti gli elementi che compongono la nostra interiorità. Io facendomi queste domande, non ho saputo rispondere in maniera del tutto completa. Voi come siete messi in quanto a interiorità e personalità, vi conoscete? sapete chi siete? Io NO
so cosa non sono...se questo è conoscersi allora sì
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