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Vecchio 17-08-2024, 10:57   #5001
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Originariamente inviata da Teal Visualizza il messaggio
Adesso gli ucraini sono penetrati in territorio russo e hanno conquistato la zona di Kursk. La faccenda si complica.
Nella percezione dei russi si semplifica. Chi sosteneva che la Nato ha come reale obiettivo quello di aggredire la Russia attraverso l'uso dell'Ucraina, puo' oramai presentare la sua tesi come vera. I russi percepiscono ormai l'Ucraina come un pericolo esistenziale. Il numero di volontari per l'arruolamento sta crescendo rapidamente.

Ultima modifica di Mollusco; 17-08-2024 a 16:14.
Vecchio 17-08-2024, 16:01   #5002
Esperto
 

Ormai pare che i tedeschi abbiano individuato addirittura i nomi dei sabotatori del Nord Stream. Chissa' cosa succedera' quando il governo proporra' ancora altri aiuti militari al paese che e' la causa prima della loro attuale crisi economica e politica:

https://www.ilfattoquotidiano.it/202...a-cia/7659532/


Quote:
Originariamente inviata da idk Visualizza il messaggio
Ma non bastava chiudere i rubinetti? Forse lo zar non vuole dichiararlo pubblicamente e ricorre così ad azioni grottesche, chissà.
Chiudere i rubinetti sarebbe stata la cosa piu' ovvia e piu' semplice per i russi, piuttosto che sabotare un proprio impianto costato miliardi di euro. Per questo le accuse dei nostri giornali ai russi non avevano senso (o ce l'avevano ma non era nella direzione della scoperta della verita').


Sarebbe bastato citare il video qui sotto, per capire a quale delle due parti interessava far saltare il nord stream:



Ultima modifica di Mollusco; 18-08-2024 a 18:52.
Vecchio 20-08-2024, 21:47   #5003
Esperto
L'avatar di gaucho
 

La NATO intensifica le esercitazioni aeree in Finlandia e la Germania sta creando una base permanente in Lituania, per la prima volta dopo la seconda guerra mondiale viene creato un contingente fisso al di fuori dei suoi confini.

Tempi bui ci attendono



Vecchio 20-08-2024, 22:14   #5004
Esperto
L'avatar di gaucho
 

Su telegram c’è veramente di tutto, canali di propaganda russa o ucraina assurdi è divertente leggerli



Vecchio 31-10-2024, 10:37   #5005
Esperto
L'avatar di sparatemi
 

A ottobre avanzata record della Russia in Ucraina. E Kiev arriva ad affrontare l’inverno con le infrastrutture energetiche distrutte

Quote:
Un inverno più freddo e buio di quelli passati attende l’Ucraina all’orizzonte. L’esercito che continua a resistere all’invasione russa è fiaccato da quasi tre anni di guerra, i militari di Mosca avanzano a velocità record in Donbass e adesso sul Paese di Volodymyr Zelensky incombe la stagione fredda. Con la rete energetica presa sistematicamente di mira dai raid russi, ci sono intere aree che rischiano di rimanere al buio e al gelo mentre fuori esplodono i colpi del nemico. Il sostegno europeo arriverà, ma è difficile per ora stabilire se sarà sufficiente. Senza dimenticare che tra pochi giorni si vota negli Stati Uniti e il risultato delle urne potrebbe essere determinante anche per il futuro dello Stato dell’Europa dell’Est.

L’avanzata record
Le difficoltà che sta affrontando l’Ucraina alle porte dell’inverno sono riassunte in un numero: 478. Sono i chilometri quadrati che, secondo un’analisi dell’Afp sulla base di dati dell’Institute for the Study of War, l’esercito di Mosca ha conquistato nel mese di ottobre, un dato record da marzo 2022. “L’Ucraina arriva all’inizio dell’inverno in evidente difficoltà – spiega a Ilfattoquotidiano.it Marco Di Liddo, direttore del desk Russia per il Centro Studi Internazionali (Cesi) – E le conquiste russe dell’ultimo mese non sono la notizia peggiore, dato che sono avvenute con un investimento in termini di uomini e mezzi notevole. Il problema è che la coperta difensiva per Kiev è molto corta, ogni giorno l’esercito e i suoi strateghi devono decidere quali zone salvaguardare e quali sguarnire, con conseguenti distruzioni di impianti e strutture strategici. Questa situazione è anche il frutto delle difficoltà di approvvigionamento di armamenti, in particolar modo a lunga gittata”. La situazione è quindi quella di un esercito, quello di Kiev, da mesi ormai impegnato solo a limitare i danni, cercare di evitare perdite importanti e impedire per quanto possibile uno sfondamento russo: “L’Ucraina – aggiunge Di Liddo – non riesce più a riprendere l’iniziativa e a colpire le linee di approvvigionamento russe, se non con sporadici attacchi per mezzo di droni”.

La Russia, invece, arriva all’appuntamento coi campi di battaglia bui e gelati più in forma di quanto gli alleati dell’Ucraina si aspettassero: “La loro produzione industriale – spiega l’analista – non è stata intaccata in modo sostanziale, inoltre la partnership con la Corea del Nord, che fornisce munizionamento di artiglieria, missili balistici e, come appreso più recentemente, combattenti, migliora ulteriormente la loro situazione. La Cina, dal canto suo, continua a fornire il sostegno economico necessario per portare avanti questa guerra, anche se non potrà proseguire all’infinito, mentre dal punto di vista delle relazioni internazionali il successo del summit dei Brics conferma che per la maggior parte della popolazione mondiale e diverse potenze economiche la Federazione rimane un interlocutore affidabile”. Le battute d’arresto potrebbero arrivare per due motivi. Il primo è legato alle forniture iraniane che comprendono anche i droni kamikaze Shahid: la tensione esplosa con Israele e gli attacchi dello Stato ebraico alle strutture militari potrebbero compromettere l’invio di armamenti da parte della Repubblica Islamica. Il secondo riguarda invece la carenza di mezzi blindati per svolgere manovre offensive: la strategia del tritacarne portata avanti da Mosca non può essere l’unica adottata, anche perché la presenza di droni di Kiev nei cieli limita enormemente l’effetto sorpresa degli attacchi di terra russi.

Il punto di svolta delle elezioni americane
La Russia è conscia del vantaggio strategico di cui gode al momento e secondo Di Liddo tenterà un affondo deciso proprio durante l’inverno, fino a febbraio. Lo spazio temporale non è casuale: il 5 novembre si vota negli Stati Uniti e fino all’insediamento del nuovo presidente Mosca potrà sfruttare il lungo passaggio di consegne per accelerare sul fronte ucraino. “Per Putin – continua Di Liddo – sarà fondamentale godere di un approccio americano meno duro rispetto a quello di Joe Biden. Potrà farlo nei mesi che porteranno all’insediamento della nuova amministrazione, ma non è detto che questo clima favorevole non continui anche dopo, soprattutto se Donald Trump tornasse a guidare il Paese“. Anche con il tycoon presidente, però, pensare a un’uscita di scena repentina degli Stati Uniti dal conflitto sarebbe esagerato: “Né lui né Kamala Harris possono permettersi di perdere la faccia così, abbandonando un alleato dopo tre anni di guerra – continua l’analista – Se questo avverrà sarà graduale, con una exit strategy definita che permetta a Washington di giustificare la propria mossa. Allo stesso modo, entrambi i candidati sanno che il focus della politica internazionale americana deve spostarsi il prima possibile in Asia, nell’area dell’Indo-Pacifico“.

Manca energia per affrontare l’inverno ucraino
Con l’inverno che si avvicina, un altro spettro inizia ad aleggiare nei Palazzi di Kiev e, soprattutto, nelle abitazioni di milioni di ucraini: quello del freddo. I bombardamenti russi sulle infrastrutture energetiche ucraine si sono intensificati man mano che il conflitto andava avanti, fino a diventare sistematici. Un crimine di guerra, quello di esporre volontariamente la popolazione civile a temperature proibitive e costringerle quindi a sfollare, ma che rappresenta un vantaggio strategico per Mosca. Dal 24 febbraio 2022, i colpi della Federazione hanno ridotto la capacità di produzione di energia ucraina per circa 9 Gigawatt, lasciando alcune aree del Paese al buio e soggette a continui blackout. Il Financial Times ha pubblicato un’indiscrezione che, se confermata, potrebbe contribuire a lenire le sofferenze e ridurre le difficoltà degli ucraini che ogni giorno devono far fronte alle carenze energetiche. Secondo il quotidiano finanziario, i negoziatori dei due Paesi hanno avviato interlocuzioni per fermare gli attacchi aerei contro i rispettivi impianti energetici. I reporter citano fonti, tra cui figurano anche alti funzionari ucraini, secondo le quali l’Ucraina stava cercando di riprendere i colloqui mediati dal Qatar e interrotti ad agosto. Indiscrezione che, però, il Cremlino ha bollato come “fake news“.

A settembre, nel corso di una conferenza stampa, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen spiegò i piani di Bruxelles per rispondere a questa emergenza: “Quest’inverno puntiamo a ripristinare ed esportare complessivamente 4,5 GW di energia in Ucraina”. Resta da capire se le promesse possano essere mantenute: “Le parole di von der Leyen – conclude Di Liddo – sono concrete e in fase di studio, per quanto ne sappiamo. I Paesi candidati a dare sostegno a Kiev in questo senso sono soprattutto la Polonia, la Repubblica Ceca e in parte la Romania, anche attraverso il ripristino di vecchie reti risalenti all’Unione Sovietica“.

I problemi, però, non mancano. Innanzitutto c’è da valutare quanto surplus di energia elettrica e gas l’Europa è in grado di sviluppare per poterne trasferire una parte in Ucraina. Secondo, c’è da tenere conto del fatto che alcune aree del Paese sono isolate a causa della distruzione delle infrastrutture di collegamento e trasporto delle fonti di energia: “Per quanto riguarda il riscaldamento, la soluzione può essere trovata con l’installazione di stufe a pellet o a induzione che, non è difficile capirlo, rappresentano però una soluzione che può essere solo temporanea ed emergenziale. Più complicato sostituire la rete elettrica. Il metodo più semplice sarebbe quello di trasferire enormi generatori a diesel che forniscano energia ai villaggi e ai vari quartieri. Il problema è che questo significherebbe piazzare delle enormi bombe in centri abitati, facilmente innescabili da un colpo sparato dai russi”. Senza una soluzione praticabile, però, diverse aree dell’Ucraina diventerebbero inabitabili, con la popolazione che sarebbe costretta a fuggire. Una situazione ideale per chi vuole continuare a conquistare territori.
Vecchio 24-11-2024, 20:42   #5006
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Adesso Putin recluta anche yemeniti, secondo me perché vuole liberare il fronte Kursk e usare i suoi per chiudere la partita del Donbass.
Ho perché è rimasto a corto di risorse?
O per un’azione dimostrativa delle alleanze?
Vecchio 29-11-2024, 16:18   #5007
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Originariamente inviata da gaucho Visualizza il messaggio
Adesso Putin recluta anche yemeniti, secondo me perché vuole liberare il fronte Kursk e usare i suoi per chiudere la partita del Donbass.
Ho perché è rimasto a corto di risorse?
O per un’azione dimostrativa delle alleanze?
Si tratta di poche unita'. Gia' prima c'erano soldati indiani nelle fila russe. Tanto per compensare americani, inglesi e polacchi in quelle della Nato.
Vecchio 15-12-2024, 14:20   #5008
Esperto
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Psicosi

La Svezia in allerta, prepara 30mila tombe per i soldati “in caso di guerra con la Russia” - La Stampa https://www.lastampa.it/esteri/2024/...HA-BH-P4-S2-T1
Vecchio 15-12-2024, 21:06   #5009
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E se la Russia invadesse l'Europa?

https://www.lastampa.it/esteri/2024/...ssia-14885175/

Ci sono decine di articoli di questo tenore. Oserei dire che pare ci siano degli attori che augurano una guerra mondiale, soprattutto in Occidente.
Vecchio 15-12-2024, 21:57   #5010
Esperto
L'avatar di Teal
 

Prepararsi ad ogni evenienza non fa male. Tra poche settimane s’insedierà un nuovo presidente a cui del destino dell’Europa fotte sega, come ha ribadito più volte, il vecchio continente ha perso peso geopolitico quindi l’idea che diventi teatro di conflitti periferici per procura delle grandi potenze, che stanno altrove, non é poi così peregrina.

É che l’idea della guerra l’abbiamo rimossa dal nostro inconscio collettivo, almeno in Italia. Altri paesi hanno esperienze più recenti che hanno lasciato traumi nella società, vuoi il Vietnam, le Falkland o l’Algeria, ma qui no (al massimo ci siamo accodati ad iniziative altrui più o meno scellerate). Per fortuna, certo, ma forse siamo meno attrezzati psicologicamente come società.

Ultima modifica di Teal; 15-12-2024 a 22:51.
Vecchio 18-12-2024, 00:36   #5011
Esperto
 

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Originariamente inviata da Teal Visualizza il messaggio
Prepararsi ad ogni evenienza non fa male. Tra poche settimane s’insedierà un nuovo presidente a cui del destino dell’Europa fotte sega, come ha ribadito più volte, il vecchio continente ha perso peso geopolitico quindi l’idea che diventi teatro di conflitti periferici per procura delle grandi potenze, che stanno altrove, non é poi così peregrina.

É che l’idea della guerra l’abbiamo rimossa dal nostro inconscio collettivo, almeno in Italia. Altri paesi hanno esperienze più recenti che hanno lasciato traumi nella società, vuoi il Vietnam, le Falkland o l’Algeria, ma qui no (al massimo ci siamo accodati ad iniziative altrui più o meno scellerate). Per fortuna, certo, ma forse siamo meno attrezzati psicologicamente come società.
Sono d'accordo, sarebbe allora il caso di cambiare la mentalità delle istituzioni europee.

Basta con l'insistenza sui soli diritti, adesso si rispolverano anche i doveri. Anche militari, a cominciare dai giovani, rispolverando il servizio di leva obbligatorio per tutti, ragazze comprese (sul modello di Israele per esempio).

Basta con la cultura dell'immigrazione come unico rimedio alla denatalità: bisogna rispolverare anche la natalità autoctona, anche a costo di fare un passo indietro nell'emancipazione femminile, e insistere sul ruolo della donna come madre versus quello della donna come lavoratrice (come fanno per esempio i cattolici, o fuori dall'Europa molti paesi islamici).

Basta con l'insistenza su questioni tipiche da continente viziato e iper-sviluppato, come le energie green (inutili per combattere il cambiamento climatico, dato che il grosso dei paesi inquinatori non le attua), e ritornare a produrre col fossile (e col nucleare) se necessario.

Basta con la finanziarizzazione dell'economia e alla delocalizzazione, e si alla reintroduzione dell'industria pesante ed elettronica in Europa.

Sì ad un esercito europeo, creazione di una europa politica (con il debito comune) e abolizione del diritto di veto.

Siamo pronti a tutto questo? Ne dubito.

PS: la mia è una visione estrema, quasi una provocazione. ma serve per capire la direzione verso la quale dovremmo andare. Quantomeno come emergenza temporanea.

Ultima modifica di Mollusco; 18-12-2024 a 00:56.
Vecchio 18-12-2024, 19:33   #5012
Esperto
L'avatar di Teal
 

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Sono d'accordo, sarebbe allora il caso di cambiare la mentalità delle istituzioni europee.

Basta con l'insistenza sui soli diritti, adesso si rispolverano anche i doveri. Anche militari, a cominciare dai giovani, rispolverando il servizio di leva obbligatorio per tutti, ragazze comprese (sul modello di Israele per esempio).

Basta con la cultura dell'immigrazione come unico rimedio alla denatalità: bisogna rispolverare anche la natalità autoctona, anche a costo di fare un passo indietro nell'emancipazione femminile, e insistere sul ruolo della donna come madre versus quello della donna come lavoratrice (come fanno per esempio i cattolici, o fuori dall'Europa molti paesi islamici).

Basta con l'insistenza su questioni tipiche da continente viziato e iper-sviluppato, come le energie green (inutili per combattere il cambiamento climatico, dato che il grosso dei paesi inquinatori non le attua), e ritornare a produrre col fossile (e col nucleare) se necessario.

Basta con la finanziarizzazione dell'economia e alla delocalizzazione, e si alla reintroduzione dell'industria pesante ed elettronica in Europa.

Sì ad un esercito europeo, creazione di una europa politica (con il debito comune) e abolizione del diritto di veto.

Siamo pronti a tutto questo? Ne dubito.

PS: la mia è una visione estrema, quasi una provocazione. ma serve per capire la direzione verso la quale dovremmo andare. Quantomeno come emergenza temporanea.
Capisco la provocazione ma ci hai buttato dentro un po’ di tutto
Mi limitavo ad osservare che in un contesto molto più pericoloso rispetto a quello di pochi anni fa pianificare evenienze come le conseguenze di una guerra (piani strategici, gestire molti più morti etc.) non deve essere tralasciato, anche se una notizia come quella della Svezia sparata un po’ così senza contestualizzarla fa un certo effetto.

Per la prima volta dalla fine della guerra fredda il numero di testate nucleari prodotte dalle grandi potenze sta aumentando, dopo anni di trattati e politiche di non proliferazione. E le grandi potenze in gioco sono tre adesso, e due di esse stanno tentando un avvicinamento strategico per contrastare il dominio della prima (ovviamente parlo di Russia e Cina nei confronti degli Usa). Poi anche altri paesi hanno l’arma nucleare, anche se in misure significativamente più ridotte.

L’Europa sta a guardare, l’idea di un rafforzamento della difesa comune non sarebbe sbagliato, e l’argomento é giá emerso più volte nel thread. Il problema é la mentalità: in Cina e in Russia i soldati ancora si trovano, in un modo o nell’altro, l’opinione pubblica non é un problema; negli Usa fanno già più fatica ma c’é una tradizione e un sistema diverso (i veterani hanno poi molti vantaggi nella sanità, nell’istruzione universitaria etc.). In Europa quanti giovani vanno a fare il solda’? Probabilmente i fattori che hai elencato tu hanno una certa influenza. E comunque il personale é solo uno dei problemi, perché gli eserciti di oggi sono iper-tecnologici, ci vogliono una barca di soldi e un controllo/sviluppo delle tecnologie sul quale continuiamo ad accumulare ritardi. Quale governo taglierà i fondi a sanità, scuole e pensioni per la difesa?
Vecchio 18-12-2024, 20:01   #5013
Esperto
L'avatar di Keith
 

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Originariamente inviata da Mollusco Visualizza il messaggio
Sono d'accordo, sarebbe allora il caso di cambiare la mentalità delle istituzioni europee.

Basta con l'insistenza sui soli diritti, adesso si rispolverano anche i doveri. Anche militari, a cominciare dai giovani, rispolverando il servizio di leva obbligatorio per tutti, ragazze comprese (sul modello di Israele per esempio).

Basta con la cultura dell'immigrazione come unico rimedio alla denatalità: bisogna rispolverare anche la natalità autoctona, anche a costo di fare un passo indietro nell'emancipazione femminile, e insistere sul ruolo della donna come madre versus quello della donna come lavoratrice (come fanno per esempio i cattolici, o fuori dall'Europa molti paesi islamici).

Basta con l'insistenza su questioni tipiche da continente viziato e iper-sviluppato, come le energie green (inutili per combattere il cambiamento climatico, dato che il grosso dei paesi inquinatori non le attua), e ritornare a produrre col fossile (e col nucleare) se necessario.

Basta con la finanziarizzazione dell'economia e alla delocalizzazione, e si alla reintroduzione dell'industria pesante ed elettronica in Europa.

Sì ad un esercito europeo, creazione di una europa politica (con il debito comune) e abolizione del diritto di veto.

Siamo pronti a tutto questo? Ne dubito.

PS: la mia è una visione estrema, quasi una provocazione. ma serve per capire la direzione verso la quale dovremmo andare. Quantomeno come emergenza temporanea.
Non puoi avere un'esercito efficiente in Europa quando le famiglie hanno un solo figlio. Chi sarebbe felice di onorare la difesa della patria perdendo l'unico figlio? Un tempo non è che non pesava la morte dei figli, ma quando ne avevi 6 mettevi in conto di perderne 2, oggi è impensabile. Bisogna iniziare dalla natalità, e soprattutto bisognerebbe non fare più guerre.
Vecchio 18-12-2024, 21:08   #5014
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Keith Visualizza il messaggio
Non puoi avere un'esercito efficiente in Europa quando le famiglie hanno un solo figlio. Chi sarebbe felice di onorare la difesa della patria perdendo l'unico figlio? Un tempo non è che non pesava la morte dei figli, ma quando ne avevi 6 mettevi in conto di perderne 2, oggi è impensabile. Bisogna iniziare dalla natalità, e soprattutto bisognerebbe non fare più guerre.
Be', io non ho avuto la pretesa di aver stilato un trattato accademico, ho messo dentro un po' tutto alla rinfusa, come giustamente qualcuno mi ha osservato....

Però la natalità c'è nel mio elenco.
Ringraziamenti da
Teal (18-12-2024)
Vecchio 19-12-2024, 19:02   #5015
Esperto
L'avatar di muttley
 

Cosa pensate di questo post?

ACCORDI STRACCIATI DA PUTIN; CHI SI FIDA DI LUI, O E’ IDIOTA O SUO COMPLICE
- Accordo di Belaveža (1991) prevedeva l’uscita pacifica dell'URSS e riconoscimento della sovranità delle repubbliche ex sovietiche e dei confini di Russia, Bielorussia e Ucraina-
- Memorandum di Budapest (1994): Questo accordo, firmato tra Ucraina, Russia, Stati Uniti d'America e Regno Unito, garantiva l'integrità territoriale dell'Ucraina in cambio della rinuncia
alle armi nucleari ereditate dall'Unione Sovietica.
- Accordo tra Federazione Russa e Ucraina sulla divisione e condizioni per la flotta del Mar Nero – (28.5. 1997). – Sulla divisione della flotta e concessione di una base alla flotta russa in Crimea
- Accordo sull'amicizia, la cooperazione e il partenariato di Federazione Russa ed Ucraina (31.5. 1997) nel quale venivano garantite frontiere, sicurezza e sovranità, Per scongiurare qualsiasi rischio di guerra.
La Russia ha violato Tutti gli accordi nel 2014. l'annessione della Crimea e successivamente il sostegno ai separatisti nell'Ucraina orientale.
- Protocolli di Minsk (2014. e 2015.): Minsk I e Minsk II erano accordi volti a raggiungere una tregua e a calmare il conflitto in Donbas tra le forze ucraine e i separatisti filo-russi sostenuti dai russi. Questi accordi prevedevano il cessate il fuoco, il ritiro delle armi pesanti e la riforma costituzionale in Ucraina, con la concessione di una autonomia amministrativa alle due regioni del Donbas ed il controllo dei confini garantito dall’esercito ucraini. La Russia continuato a sostenere i separatisti, compreso l'invio di attrezzature e unità militari, violando questi accordi.
Il 17 luglio 2014 un missile russo ha abbattuto un aereo malese, uccidendo 313 persone, in maggioranza olandesi, i fatti sono accertati e documentati.
Accordo di Khasavjurt (1996): Dopo la prima guerra cecena (1994-1996), la Russia e i leader ceceni firmarono l'accordo di includeva la cessazione delle ostilità e la pianificazione di una soluzione futura allo status della I russi provocarono nuovamente la seconda guerra cecena (1999-2000) e poi misero la Cecenia sotto il loro controllo tramite Kadirov, dopo aver raso al suolo la capitale cecena e provocato decine di migliaia di morti civili.
- Accordo di Sochi (2008): Dopo un breve conflitto con la Georgia, la Russia ha accettato un accordo con il quale si è impegnata a ritirare le forze dalle regioni georgiane dell'Ossezia meridionale e dell'Abkhazia, la Russia ha mantenuto una presenza militare in quelle aree e li ha riconosciuti come Stati indipendenti, ignorando l'accordo e continuando ad interferire nella politica interna georgiana, come avvenuto nelle recenti elezioni.
- Vertice OSCE a Istanbul (1999). La Russia ha promesso di rimuovere le truppe dalla Moldavia e dalla Georgia entro la fine del 2002, le ha incrementate.
Questa è una breve sintesi, la Russia di Putin ha sempre violato qualsiasi accordo o patto, al contrario della narrazione sulla NATO che abbaia alle porte della Russia, nemmeno una testata nucleare è stata installata nei paesi ex Patto di Varsavia che hanno aderito all’Alleanza, mentre la Russia ne ha messe molte a Kaliningrad, a pochi chilometri da Varsavia e Berlino.
Tutto ciò dovrebbe chiarire che Putin ha la stessa affidabilità di Hitler che, nel 1933 ha ricostituito l’esercito tedesco violando l’accordo di Versailles, e nel 1939 invase la Polonia, violando l’accordo di Monaco siglato l’anno precedente.
Le anime belle che auspicano accordi di pace con lui, chiedendo agli ucraini di cedere territori e popolazione, sono patetici, anche se in buona fede sono solo i suoi utili idioti e sono i peggiori nemici della pace, basata sul rispetto del diritto internazionale.
Vecchio Ieri, 18:03   #5016
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Cosa pensate di questo post?
Mi piacerebbe intanto sapere la fonte. Ci sono fonti che ritengo poco affidabili. Venisse dal Foglio o dal Messaggero (solo per citarne due) potrebbe tranquillamente trovare posto nel cestino della spazzatura quanto a imparzialità.
Vecchio Ieri, 18:05   #5017
Esperto
 

Non sono un esperto sulla questione, ma in merito al divieto di espansione a est della Nato, che era stato posto come contraltare della riunificazione della Germania da Gorbaciov prima della caduta dell'Urss, invito Muttley ad ascoltare questo video:


Evidentemente chi afferma che solo Putin ha fatto il furbo, se è vero quello che dice lo youtuber Lombardi, mente.

Senza contare che la stessa Euromaidan, a mio modesto parere, è stata una furbata e anche una porcata, perchè "qualcuno" in Occidente si è approfittato di tensioni interne all'Ucraina, alimentate da gruppi nazisti tipo Pravisektor e altri, per far cadere un governo democraticamente eletto, e riconosciuto a livello internazionale, e metterci su suoi amici ("Fuck Ue!").

Ultima modifica di Mollusco; Ieri a 18:13.
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