Sempre dal webbe
Ieri, in Senato, durante l’intervento di Giorgia Meloni, è accaduto un fatto tra il comico e il tragico.
La Presidente del Consiglio è riuscita a vantarsi di una cosa che, in realtà, la condanna.
Tra un delirio e l’altro, a un certo punto, ha infatti citato la classifica di Reporter senza frontiere per dire che l’Italia “è migliorata nella libertà di stampa”: dal 58° al 49° posto.
E voi direte: beh, se abbiamo recuperato posizioni, allora ha ragione.
Peccato che la classifica funzioni così: più sei vicino al punteggio di 100, più sei libero.
E sotto Meloni il punteggio dell’Italia è calato: dai 72,05 punti riferiti all’anno 2022 ai 68,01 attuali.
Ma c’è di più. Uno degli indicatori per calcolare questo punteggio è il contesto politico. Ebbene: nel 2022 l’Italia aveva 65,89 punti, adesso invece 58,69.
Tradotto: se siamo saliti in classifica non è perché siamo migliorati (anzi), ma perché c’è chi ha fatto persino peggio di noi.
Insomma, non sono riusciti nemmeno a leggere una tabella. Che meraviglia.
|