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02-10-2016, 16:20
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#1
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 205
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Ennesimo topic su amicizie perdute o difficili, lo so, chiedo scusa.. Per una volta, però, vorrei condividere qualcosa di personale, dato che non lo faccio quasi mai.
Parlando di amicizia (non di relazioni romantiche), al contrario di ciò che ho risposto recentemente in una discussione, ho ora dei dubbi sulle mie amicizie.
Ho notato che spesso ricerco amici con caratteristiche opposte alle mie, ma che poi difficilmente riesco a sostenere.
Ad esempio: trovo più facile stare con persone sensibili e/o attente al prossimo, ma io non sono molto empatica, anzi spesso parlo razionalizzando concetti o usando l'ironia (e a volte con cattiveria, rischiando di ferire queste persone); mi piacciono persone con l'animo artistico/umanistico ma non so apprezzare l'arte o la lettura, ho una mente più scientifica, forse; condivido gli atteggiamenti pragmatici di alcuni ma io stessa, dopo aver ideato piani vagamente intelligenti, non so metterli in atto.
Per dirne alcune.
Mi è capitato di trovare la delusione (?) da parte di persone che speravo sarebbero rimaste mie amiche a lungo (non dico per sempre, sarebbe ingenuo!). Ciò mi dispiace molto e al contempo mi irrita.
Mi chiedo, allora, quali amicizie dovrei cercare. Se davvero esiste una corrispondenza tra caratteri/personalità (magari diverse) che permetta a due o più persone di vivere un rapporto di "amicizia", inteso nel senso più generale del termine, o se questa è una mera illusione e, a questo punto, diventa inutile cercare qualcosa che non esiste.
Opinioni? Esperienze?
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02-10-2016, 16:40
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#2
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Esperto
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: sotto il letto
Messaggi: 4,296
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Secondo me esiste, continua a cercare...
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02-10-2016, 16:55
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#3
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 837
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Ho fatto amicizia con persone dai caratteri molto differenti tra di loro, dunque non penso che sia questo (anche se è vero che ho una certa predisposizione per i caratteri simili ai miei). Non ti so dire neanche io, son curioso di sapere i pareri degli altri.
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02-10-2016, 17:02
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#4
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Esperto
Qui dal: Nov 2012
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 4,900
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Io quando si parla di amicizie dovrei stare altro che zitto, perché la mia storia parla chiaro sul fatto che non sono capace di stringere rapporti di questo tipo, tuttavia proprio per questo ci ho riflettuto molto, non sono arrivato a chissà quali conclusioni ma qualche idea me la sono fatta.
Ho sempre ritenuto utile per me ricercare persone con le quali ci fossero delle similitudini caratteriali, il classico ragionamento “sono introverso, quindi ricerco introversi”, in modo da potermi sentire maggiormente a mio agio e quindi riuscire ad essere il più naturale e spontaneo possibile nel rapporto.
In realtà poi col tempo ho capito che ciò può senz’altro facilitare le cose, rimane quindi una "regola" valida, ma sono tanti i fattori che possono incidere in un rapporto di questo tipo, non si può perciò ridurre il tutto ad una sola variabile.
Una cosa importante per esempio secondo me è capire che cosa vogliamo da un’amicizia e cercare persone che abbiano lo stesso nostro modo di intenderla, gli stessi obiettivi.
Spesso mi è capitato di notare una differenza di vedute sul tipo di rapporto che si andava ricercando, il che generava alla lunga frustrazione da entrambe le parti, persone che si aspettavano molto dal rapporto (contatti frequenti, uscite quasi quotidiane) e andavano a scontrarsi con le mie vedute che erano differenti.
Io credo che si debba prima di tutto chiarirsi su quali siano le nostre esigenze e aspettative, quindi cercare persone che possano rispondere a questi requisiti e metterli in chiaro fin dall’inizio, probabilmente in questo modo sarà più difficile rimanere delusi e\o deludere le altre persone.
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02-10-2016, 18:02
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#5
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 651
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Non saprei.
Quote:
Ho sempre ritenuto utile per me ricercare persone con le quali ci fossero delle similitudini caratteriali, il classico ragionamento “sono introverso, quindi ricerco introversi”, in modo da potermi sentire maggiormente a mio agio e quindi riuscire ad essere il più naturale e spontaneo possibile nel rapporto.
In realtà poi col tempo ho capito che ciò può senz’altro facilitare le cose, rimane quindi una "regola" valida, ma sono tanti i fattori che possono incidere in un rapporto di questo tipo, non si può perciò ridurre il tutto ad una sola variabile.
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Parto da qua: avendo un carattere molto introverso, anche io parto/partivo di fatto dallo stesso assunto, "starei meglio con una persona introversa" (senza però pretendere che fosse l'unica variabile) che sappia capire e rispettare i miei bisogni, le mie stranezze, che abbia quelle piccole premure, apparentemente banali, che in realtà mi facilitano l'esistenza. Ho sempre nutrito la convinzione che i rapporti di amicizia e di vera conoscenza debbano implicare un certo scambio di accortezze.
Col tempo, ho scoperto che alcune (decisamente non tutte, solo alcune) persone dal carattere spiccatamente estroverso mi fanno stare bene, benissimo. Spesso mi mettono a disagio, sì, ma molte altre volte riescono a farmi oltrepassare dei limiti che altrimenti mi frenerebbero.
Quote:
Originariamente inviata da LemonTea
Ho notato che spesso ricerco amici con caratteristiche opposte alle mie, ma che poi difficilmente riesco a sostenere.
Ad esempio: trovo più facile stare con persone sensibili e/o attente al prossimo, ma io non sono molto empatica, anzi spesso parlo razionalizzando concetti o usando l'ironia (e a volte con cattiveria, rischiando di ferire queste persone); mi piacciono persone con l'animo artistico/umanistico ma non so apprezzare l'arte o la lettura, ho una mente più scientifica, forse; condivido gli atteggiamenti pragmatici di alcuni ma io stessa, dopo aver ideato piani vagamente intelligenti, non so metterli in atto.
Per dirne alcune.
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È un dubbio che non ho ancora risolto. Anche in me spesso collidono queste istanze diverse. Da una parte la somiglianza e il comune denominatore per una comprensione superiore, che una persona non simile a me mai potrebbe raggiungere. Condividire qualcosa con qualcuno che sa apprezzare quel qualcosa come lo apprezzi tu è gratificante; per non parlare della capacità di capirsi senza scoprirsi troppo.
Ecco, un limite con le persone che sono per natura diverse da te è questo: non ti capiscono se tu non ti apri con loro, se non lo fai espressamente, esplicitamente. Devi o sopportare le incomprensioni e soprassedere, o rassegnarti a concedere spiegazioni semplici e chiare di ciò che ti passa per la testa.
Quella diversità, d'altra parte, è anche qualcosa di estremamente prezioso: avere a che fare con persone interessanti e lontane dai tuoi parametri mentali ti arrichisce molto, ti rende la vità più imprevedibile, ti offre tanti nuovi spunti da cui (ri)partire. E a volte ti annoia soltanto, eh.
Io non ho ancora trovato la ricetta ideale per capire quale sia la migliore corrispondenza tra persone "giuste", eppure la ricerca di quelle persone giuste mi ossessiona. Forse è solo un'illusione. Forse una corrispondenza assoluta è improbabile e non resta che abbassare le proprie aspettative: impresa tuttavia difficile per chi fatica ad accontentarsi.
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02-10-2016, 18:11
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#6
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Valdelatresca
Messaggi: 1,092
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beh mi pare pacifico che una maggiore compatibilità con certe persone rispetto ad altre, possa esistere per chiunque
Bisogna però vedere quanto si è disposti a fare per le suddette persone, e quanto queste persone sono disposte a fare per te, quanto entrambe le persone sono in grado di investire se stesse nella relazione, che è poi il fulcro di ogni relazione. Si forma un equilibrio basato sulla fiducia, se manca quella non c'è parità, e quindi non c'è vera amicizia. O c'è un'amicizia sbilanciata e, credo, non del tutto soddisfacente per le parti (o anche solo per una)
In ogni caso si può essere compatibili e allo stesso tempo non in grado di mantenere una relazione (amicale o di altro genere), così come si può essere in grado di mantenere una relazione ma non essere troppo compatibili, e quindi si andrebbe avanti un pò ad opportunismo.
Io sono arrivato alla conclusione di non essere in grado attualmente di avere amici, anche se ho alcune conoscenze che mi porto anche da molto tempo, perchè non sento mai il loro bisogno, e non lo sento perchè non mi fido particolarmente di loro e della possibilità che possano aiutarmi a sentirmi meglio
fin tanto che una persona si trovi in conflitto con se stesso e abbia bisogno di sistemare la propria vita, difficilmente vivrà l'amicizia in modo sano. Credo dunque che il "problema" dell'amicizia, o in generale del relazionarsi, sia secondario e correlato ad altri più profondi
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Ultima modifica di Ventolin; 02-10-2016 a 18:16.
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02-10-2016, 19:04
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#7
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 205
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Quote:
Originariamente inviata da Pablo's way
[...]
Una cosa importante per esempio secondo me è capire che cosa vogliamo da un’amicizia e cercare persone che abbiano lo stesso nostro modo di intenderla, gli stessi obiettivi.
Spesso mi è capitato di notare una differenza di vedute sul tipo di rapporto che si andava ricercando, il che generava alla lunga frustrazione da entrambe le parti, persone che si aspettavano molto dal rapporto (contatti frequenti, uscite quasi quotidiane) e andavano a scontrarsi con le mie vedute che erano differenti.
Io credo che si debba prima di tutto chiarirsi su quali siano le nostre esigenze e aspettative, quindi cercare persone che possano rispondere a questi requisiti e metterli in chiaro fin dall’inizio, probabilmente in questo modo sarà più difficile rimanere delusi e\o deludere le altre persone.
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Certamente, anch'io ricerco una base comune che utilizzo come primo contatto, esempio l'introversione. Il fatto di avere caratteri e/o interessi diversi dai loro, è una cosa di cui mi sono resa conto solo di recente.
É sì vero che ci sono diversi modi di intendere un'amicizia e proprio questo è stato un punto di rottura con una cara (a quel tempo) amica.
Proprio questo mi chiedo: come capire e far capire il modo in cui si vorrebbe vivere un'amicizia? Dovrei forse andare in giro con un cartello esplicativo oppure presentarmi e subito spiegare ciò che intendo io per amicizia? (ovviamente sto estremizzando, non voglio fare polemica)
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02-10-2016, 19:07
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#8
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 205
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Quote:
Originariamente inviata da Ventolin
beh mi pare pacifico che una maggiore compatibilità con certe persone rispetto ad altre, possa esistere per chiunque
Bisogna però vedere quanto si è disposti a fare per le suddette persone, e quanto queste persone sono disposte a fare per te, quanto entrambe le persone sono in grado di investire se stesse nella relazione, che è poi il fulcro di ogni relazione. Si forma un equilibrio basato sulla fiducia, se manca quella non c'è parità, e quindi non c'è vera amicizia. O c'è un'amicizia sbilanciata e, credo, non del tutto soddisfacente per le parti (o anche solo per una)
[...]
fin tanto che una persona si trovi in conflitto con se stesso e abbia bisogno di sistemare la propria vita, difficilmente vivrà l'amicizia in modo sano. Credo dunque che il "problema" dell'amicizia, o in generale del relazionarsi, sia secondario e correlato ad altri più profondi
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Condivido quel che dici all'inizio.
Temo che tu abbia ragione ed è, forse, per questo fatto che ho difficoltà ad essere soddisfatta delle amicizie che ho attualmente e che fatico a cercarne e, più che altro, crearne delle nuove..
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02-10-2016, 19:15
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#9
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 205
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Quote:
Originariamente inviata da Murakami
[...] È un dubbio che non ho ancora risolto. Anche in me spesso collidono queste istanze diverse. Da una parte la somiglianza e il comune denominatore per una comprensione superiore, che una persona non simile a me mai potrebbe raggiungere. Condividire qualcosa con qualcuno che sa apprezzare quel qualcosa come lo apprezzi tu è gratificante; per non parlare della capacità di capirsi senza scoprirsi troppo.
Ecco, un limite con le persone che sono per natura diverse da te è questo: non ti capiscono se tu non ti apri con loro, se non lo fai espressamente, esplicitamente. Devi o sopportare le incomprensioni e soprassedere, o rassegnarti a concedere spiegazioni semplici e chiare di ciò che ti passa per la testa.
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Ecco che le "spiegazioni semplici" spesso non sono comprese, forse proprio perchè c'è una incomprensione di fondo.
E quindi queste care persone così lontane (pare, forse..) da me, posso ancora considerarle "amiche"? Nel momento in cui in una delle due parti, per qualche motivo, viene a indebolirsi il desiderio di mantenere il rapporto, quest'ultimo è ancora recuperabile? Se ne vale la pena posso dirlo solo io, temo.. ma non mi so rispondere.
Sottoscrivo totalmente questa parte:
Quote:
Quella diversità, d'altra parte, è anche qualcosa di estremamente prezioso: avere a che fare con persone interessanti e lontane dai tuoi parametri mentali ti arrichisce molto, ti rende la vità più imprevedibile, ti offre tanti nuovi spunti da cui (ri)partire. E a volte ti annoia soltanto, eh.
Io non ho ancora trovato la ricetta ideale per capire quale sia la migliore corrispondenza tra persone "giuste", eppure la ricerca di quelle persone giuste mi ossessiona. Forse è solo un'illusione. Forse una corrispondenza assoluta è improbabile e non resta che abbassare le proprie aspettative: impresa tuttavia difficile per chi fatica ad accontentarsi.
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