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05-10-2012, 23:55
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#21
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Banned
Qui dal: Nov 2010
Ubicazione: Somewhere over ther rainbow
Messaggi: 2,996
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Quote:
Originariamente inviata da illumi
Anche se non è che centri molto...mi hai fatto ricordare il mio primissimo lavoro, all'aeroporto dovevo scaricare (=lanciare ) valige dai carrelli al nastro trasportatore...
Non parlavo quasi con nessuno però era divertente, soprattutto perché le valigie non erano le mie
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Che figata, sai che mi piacerebbe un mondo lanciare valige tutto il giorno?!
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05-10-2012, 23:59
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#22
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Banned
Qui dal: Nov 2010
Ubicazione: Somewhere over ther rainbow
Messaggi: 2,996
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Quote:
Originariamente inviata da Allocco
Intanto, condivido quanto detto da Marco.. lavorare ti permette di imparare a comunicare.
Anzi... ti OBBLIGA a farlo, in alcuni casi. Il che può essere straordinariamente terapeutico.
E anche straordinariamente stressante.
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Si d'accordo ti insegna a comunicare ma cosa e come?Comunichi qualcosa di formale a qualcuno che è ''lavorativamente'' e ''socialmente'' al tuo stesso piano o sotto o sopra. E' un linguaggio sterile, burocratico, melmoso, ipocrita, per quanto mi riguarda. E come lo comunichi?IN un tono asettico, cercando di celare quanto vorresti essere altrove e quanto veramente pensi di quella persona, non glielo comunicherai(a parole) mai, ma con i gesti quante volte glielo dirai che ti fa schifo, oppure quante volte manderai a quel paese il capo con movimenti distonici del corpo mentre lo saluti con tutti i riguardi.
Se comunicare vuol dire mettere in comune un messaggio, il linguaggio lavorativo è un linguaggio che produce un enegia-lavoro al prezzo di una autorepressione.
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06-10-2012, 08:08
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#23
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Avanzato
Qui dal: Jul 2012
Ubicazione: più di là che di qua
Messaggi: 324
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Io faccio e ho sempre fatto lavori che mi costringono a stare a contatto con la gente perché se mi chiudo in un ufficio la mia timidezza invece di migliorare peggiora.
Invece così sì fingo tutto il giorno di essere una persona diversa da quella che sono ma questa recita mi impedisce di rinchiudermi dentro me stessa e mi permette di fare "esperienze di comunicazione.
I colleghi sono persone molto diverse da me, abbiamo un rapporto amichevole ma non ci uscirei mai la sera... anche perché la sera me ne voglio stare in pace.
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06-10-2012, 17:56
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#24
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Banned
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,362
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Quote:
Originariamente inviata da Martello
Si d'accordo ti insegna a comunicare ma cosa e come?Comunichi qualcosa di formale a qualcuno che è ''lavorativamente'' e ''socialmente'' al tuo stesso piano o sotto o sopra. E' un linguaggio sterile, burocratico, melmoso, ipocrita, per quanto mi riguarda. E come lo comunichi?IN un tono asettico, cercando di celare quanto vorresti essere altrove e quanto veramente pensi di quella persona, non glielo comunicherai(a parole) mai, ma con i gesti quante volte glielo dirai che ti fa schifo, oppure quante volte manderai a quel paese il capo con movimenti distonici del corpo mentre lo saluti con tutti i riguardi.
Se comunicare vuol dire mettere in comune un messaggio, il linguaggio lavorativo è un linguaggio che produce un enegia-lavoro al prezzo di una autorepressione.
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mh nel mio caso, in tutte le mie esperienze lavorative, la maggior parte delle comunicazioni comprendevano in maniera più o meno implicita e più o meno in maniera "carica" una contrattazione/concertazione. Sicché si impara
1) ad essere comunicativi, perché con un collega che si vanta d'essersi comprato la licenza media non puoi certo stare a parlare dei massimi sistemi per farti capire. Sono i mattoni base;
2) ad essere argomentativi;
3) ad essere assertivi.
Personalmente il problema falsità/recita non è mai stato un mio gran problema, sono sempre stato trasparente. Il mio problema semmai è stato storicamente quello di riuscire a comunicare con un linguaggio condiviso (e non un idioletto) ogni mia istanza, comprese quelle di malessere.
Istanze che reprimevo non certo per falsità o recita, ma perché incapace di esprimerle in modalità costruttive e comprensibili agli altri.
Da cui i comportamenti passivo-aggressivi.
(poi io non credo neanche nella falsità in sé, secondo me se uno recita questa cosa dice molto di quello che la persona è. Ogni maschera dice la verità).
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06-10-2012, 18:21
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#25
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Intermedio
Qui dal: Oct 2011
Messaggi: 153
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Quote:
Originariamente inviata da SottoLaPelle
E chi ce l ha...e, peggio ancora, anche trovandolo, cosa difficile, chi diavolo riuscirebbe ad andarci tutte le mattine, con che forza...temo per il mio futuro da barbone o suicida
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06-10-2012, 19:18
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#26
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Banned
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 33
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Io ho portato il C.V in un ufficio di lavoro interinale,per qualcosa part time,ma ancora niente.
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06-10-2012, 19:46
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#27
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Genova
Messaggi: 5,664
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Quote:
Originariamente inviata da Marco Russo
mh nel mio caso, in tutte le mie esperienze lavorative, la maggior parte delle comunicazioni comprendevano in maniera più o meno implicita e più o meno in maniera "carica" una contrattazione/concertazione. Sicché si impara
1) ad essere comunicativi, perché con un collega che si vanta d'essersi comprato la licenza media non puoi certo stare a parlare dei massimi sistemi per farti capire. Sono i mattoni base;
2) ad essere argomentativi;
3) ad essere assertivi.
Personalmente il problema falsità/recita non è mai stato un mio gran problema, sono sempre stato trasparente. Il mio problema semmai è stato storicamente quello di riuscire a comunicare con un linguaggio condiviso (e non un idioletto) ogni mia istanza, comprese quelle di malessere.
Istanze che reprimevo non certo per falsità o recita, ma perché incapace di esprimerle in modalità costruttive e comprensibili agli altri.
Da cui i comportamenti passivo-aggressivi.
(poi io non credo neanche nella falsità in sé, secondo me se uno recita questa cosa dice molto di quello che la persona è. Ogni maschera dice la verità).
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Per quanto mi riguarda ho imparato ad essere assertivo, un Yes man in pratica, anche se non essendo molto in grado di esprimere stati d'animo e parlare apertamente dato il disturbo schizoide, pure io avevo e ho tutt'ora comportamenti passivo-aggressivi ovvero non sono molto capace di dire di no apertamente ma spesso non eseguo gli ordini in modo appropriato perchè non li voglio fare e non mi piace essere comandato ma neppure ho la capacità propositiva, quindi il si a parole equivale a un no come atteggiamento. Comunque non mi sono mai trovato a mio agio in tutta la mia vita in ambienti sociali e con il passare degli anni è peggiorata la situazione. Riesco a lavorare seppure part time ma a costo di enorme fatica sia fisica ma sopratutto mentale. Devo ammettere che ho pagato la nulla educazione sociale che ho avuto, la totale mancanza di empatia dei miei familiari verso il prossimo che purtroppo ho ereditato anch'io e che ho sempre dimostrato sin dai miei primi anni di vita di cui non sono mai riuscito a liberarmi! sia per difficoltà intrinseche che per scarso impegno e la tendenza a procrastinare!
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Ultima modifica di Wolferstein; 06-10-2012 a 20:06.
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06-10-2012, 19:56
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#28
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Messaggi: 1,206
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Quote:
Originariamente inviata da Martello
Riuscite ad essere voi stessi? L'ambiente lavorativo come lo considerate? Riuscite ad avere una vita privata, e se sì come è?Quanta ansia vi crea il lavoro?Riuscite ad annullarla nella vita privata? Queste e altre domande che mi verranno in seguito.
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Mi trovo male.
Sono me stesso ? si.. nel senso che me ne sto zitto il 95% del tempo, lavoro e cerco di "strafare" così almeno nessuno mi trova da ridire perchè sono asociale o altro (il continuo parlarsi dietro, soprattutto sul fatto che uno lavori o "non faccia un cazz" è una costante dei posti di lavoro in cui son stato).
Ambiente lavorativo: mah... come dicevo tutti sparlano dietro a tutti, livello culturale infimo, volgarità a gogo, scazzo generalizzato.
Vita privata: il lavoro mi stanca tanto che non riesco a mantenerla. Il fine settimana mi serve giusto giusto per recuperare le energie fisiche e mentali spese durante la settimana; una volta tornato a casa sono così scarico che non ho voglia di far null altro se non oziare al pc o dormire.
Quanta ansia vi crea il lavoro: Generalmente molta, poichè bisogna sempre rendere al massimo ed il padrone sta costantemente col fiato sul collo perchè tu corra di +, faccia le cose meglio e + in fretta. Poi sono ansioso già di mio, per cui figurarsi..
Riuscite ad annullarla nella vita privata: fortunatamente si, come esco da la dentro mi sento rinato.
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02-06-2013, 02:08
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#29
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Genova
Messaggi: 5,664
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Piuttosto male ora, in passato in altri lavori mi sono trovato decisamente meglio, lo sopporto moooolto a malapena: per fortuna che è un lavoro in cui ognuno fa la sua parte e al massimo si fa in 2 persone assieme. Il momento peggiore per me sono le riunioni e le cene di lavoro: quanto le odio, desidero che finiscano il più presto possibile.
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02-06-2013, 07:04
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#30
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,902
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Cominciero il lavoro tra pochi mesi e so gia che non mi trovero bene perche quell lavoro e esattamente quello che nn avrei voluto fare ma non ho altre alternative .
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02-06-2013, 13:38
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#31
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Esperto
Qui dal: Apr 2011
Ubicazione: Ovest Alpi
Messaggi: 2,109
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Sarò io che sono fortunato ma nei 6 lavori che ho cambiato mi sono trovato sempre abbastanza bene, tranne in uno quando avevo due colleghi un po' rompipalle (io avevo 25 anni e loro 50, erano diffidenti al massimo e mi facevano un po' trovare lungo).
Dal punto di vista delle mansioni lavorative ho sempre fatto ciò che più mi piace (lavori di tipo amministrativo, lavoro parecchio al computer...), non mi posso assolutamente lamentare.
solo in un lavoro ho svolto mansioni allo sportello (a diretto contatto con il pubblico), lì c'è stata qualche difficoltà in più ma è stata un'esperienza che mi ha fatto crescere e maturare e mi ha aiutato parecchio a combattere la mia timidezza.
Per quanto riguarda i colleghi e superiori (ne ho cambiati parecchi visto le 6 esperienze ) come dicevo a parte un po' con quei due colleghi non ho mai avuto particolari problemi...
Perlopiù si è trattato di rapporti limitati all'ambito lavorativo, ma diciamo che il rispetto e la cordialità reciproca non sono mai mancati e in alcuni casi comunque si parlava anche di argomenti extra-lavorativi..
In particolare con una collega 40 enne che mi aveva preso come confidente e mi parlava sempre dei suoi problemi...
Comunque in genere non ho mai avuto problemi per il fatto che sono un po' timido ed introverso (nessuno me l'ha mai fatto pesare), anzi cambiando tanti colleghi ho notato che parecchi lo sono (timidi ed introversi)... più di quanto immaginiamo...
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Ultima modifica di Boyyy82; 02-06-2013 a 14:02.
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02-06-2013, 14:20
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#32
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Messaggi: 1,206
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Quote:
Originariamente inviata da Boyyy82
Sarò io che sono fortunato ma nei 6 lavori che ho cambiato mi sono trovato sempre abbastanza bene, tranne in uno quando avevo due colleghi un po' rompipalle (io avevo 25 anni e loro 50, erano diffidenti al massimo e mi facevano un po' trovare lungo).
Dal punto di vista delle mansioni lavorative ho sempre fatto ciò che più mi piace (lavori di tipo amministrativo, lavoro parecchio al computer...), non mi posso assolutamente lamentare.
solo in un lavoro ho svolto mansioni allo sportello (a diretto contatto con il pubblico), lì c'è stata qualche difficoltà in più ma è stata un'esperienza che mi ha fatto crescere e maturare e mi ha aiutato parecchio a combattere la mia timidezza.
Per quanto riguarda i colleghi e superiori (ne ho cambiati parecchi visto le 6 esperienze ) come dicevo a parte un po' con quei due colleghi non ho mai avuto particolari problemi...
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Ci dici come hai fatto a trovare tutti questi lavori concretamente ?
Io vorrei cambiare ma a parte che non so dove sbattere la testa per cercarne un altro tra crisi, nessuna conoscenza e luogo in cui vivo (piccolo paese lontano da tutto).. poi cioè uscendo alle 18 a parte internet non posso proprio cercarlo fisicamente..
Per il resto... che culo in generale xD
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