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05-04-2014, 13:20
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#41
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Nord-est
Messaggi: 1,816
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Quote:
Originariamente inviata da FirstClass
A partire dall'inizio della adolescenza. Abbandonato tutto: giocavo a calcio, finito. Volevo suonare uno strumento, ma non potevo e così via per tutte le attività che un ragazzo può fare. Fino a perdere anche gli amici per la mia stupida evitanza; adesso pur soffrendo di ansia fobia etc. mi sono calcificato... ma anni fa era pessima la situazione a livello caratteriale: paure, pianti, ansie all'ordine del giorno. Poi ho fallito in quasi tutto.
Tutti dicevano che io non avessi voglia di fare nulla, che fossi svogliato... in realtà stavo attraversando un periodo di forti contrasti interni come può essere l'adolescenza, con un enorme disagio mentale.
Alla fine passano gli anni e tu rimani sempre lo stesso, mentre gli altri scalano la montagna della vita. E come se perdi l'ultimo treno della giornata e poi devi passare una notte lunghissima in una stazione piena di drogati, alcolizzati e persone di pessimo conto che possono venire da a cercare guai... alla fine continui a incontrare questi personaggi ma proprio la notte non riesci a farla passare. La lunga notte che non passa mai e che non riesci a far concludere è l'isolamento sociale.
Quello che mi fa più rabbia che, è vero che mi sono rovinato con le mie mani, ma i miei genitori sono stati assolutamente miopi sulla mia situazione quando, nei primi tempi, la si poteva rimettere in carreggiata. Anzi, ho pure preso sempre critiche per questo e per quello che non facevo o abbandonavo... colpa mia, ma delle figure d'appoggio mi sono certamente mancate.
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Come ti capisco. I miei sono dei rassegnati. Qualsiasi disagio io dica di avere, qualsiasi cosa io faccia per farglielo capire, non cambia niente, anzi mi sono sentito dire che sono un fallito, che sono peggio di un delinquente (questo da parte di mio padre che ha sempre avuto l'insulto facile: è uno di quegli omuncoli che scaricano le proprie frustrazioni in famiglia). Mentre mia madre è un'ameba.
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05-04-2014, 14:46
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#42
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Esperto
Qui dal: Jan 2014
Messaggi: 1,854
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Quote:
Originariamente inviata da TãoSozinho
Come ti capisco. I miei sono dei rassegnati. Qualsiasi disagio io dica di avere, qualsiasi cosa io faccia per farglielo capire, non cambia niente, anzi mi sono sentito dire che sono un fallito, che sono peggio di un delinquente (questo da parte di mio padre che ha sempre avuto l'insulto facile: è uno di quegli omuncoli che scaricano le proprie frustrazioni in famiglia). Mentre mia madre è un'ameba.
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non è una tendenza esclusiva di tuo padre....la cosa brutta infatti è che poi quando ti confidi con qualcuno,siano essi amici,parenti,genitori anzichè ricevere comprensione e conforto si viene puntualmente criticati, bastonati...gli altri ci concepiscono solo come colpevoli di non essere in grado d'impegnarsi per cambiare le sorti.....ritengono che la nostra situazione sia da attribuire pienamente ad uno stato di pigrizia,svogliatezza e null'altro....insomma non capiscono una beata mazza!!!!
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05-04-2014, 14:54
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#43
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Banned
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: campania
Messaggi: 3,636
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Quote:
Originariamente inviata da FirstClass
A partire dall'inizio della adolescenza. Abbandonato tutto: giocavo a calcio, finito. Volevo suonare uno strumento, ma non potevo e così via per tutte le attività che un ragazzo può fare. Fino a perdere anche gli amici per la mia stupida evitanza; adesso pur soffrendo di ansia fobia etc. mi sono calcificato... ma anni fa era pessima la situazione a livello caratteriale: paure, pianti, ansie all'ordine del giorno. Poi ho fallito in quasi tutto.
Tutti dicevano che io non avessi voglia di fare nulla, che fossi svogliato... in realtà stavo attraversando un periodo di forti contrasti interni come può essere l'adolescenza, con un enorme disagio mentale.
Alla fine passano gli anni e tu rimani sempre lo stesso, mentre gli altri scalano la montagna della vita. E come se perdi l'ultimo treno della giornata e poi devi passare una notte lunghissima in una stazione piena di drogati, alcolizzati e persone di pessimo conto che possono venire da a cercare guai... alla fine continui a incontrare questi personaggi ma proprio la notte non riesci a farla passare. La lunga notte che non passa mai e che non riesci a far concludere è l'isolamento sociale.
Quello che mi fa più rabbia che, è vero che mi sono rovinato con le mie mani, ma i miei genitori sono stati assolutamente miopi sulla mia situazione quando, nei primi tempi, la si poteva rimettere in carreggiata. Anzi, ho pure preso sempre critiche per questo e per quello che non facevo o abbandonavo... colpa mia, ma delle figure d'appoggio mi sono certamente mancate.
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i know what you mean bro
pure la la storia di dream è simile alla mia , non riesco a parlare di tutto davanti ai miei genitori
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Ultima modifica di red dragon; 05-04-2014 a 15:23.
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05-04-2014, 16:01
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#44
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Principiante
Qui dal: Feb 2014
Ubicazione: Sicilia
Messaggi: 18
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Al di là di come si ci arriva credo che non bisogna mai e poi mai credere di essere sbagliati.. solo diversi dagli altri, e poi i genitori ci spingono a delle realtà che non vorremmo mai vivere quando siamo piccoli, e poi cresciamo e non sappiamo ancora svegliarci e vivere come vorremmo noi...io mi trascino paure da sempre,di quello che pensano gli altri su di me, troppi pregiudizi e chiusura mentale dovuta all'ambiente in cui vivo, in cui nn mi ritrovo in niente.. essere persone profonde e poco superficiali, è visto come una cosa pesante dagli altri,ma x questo bisogna abbattersi??
principalmente mi ritrovo nella mia situazione per mancanza di coraggio e avere un carattere chiuso non aiuta certo a sistemare le cose...
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