Ho recuperato il caricabatterie del vecchio cell, con la suoneria dei "gloriosi" tempi che furono, quelli sui treni, a tutte le ore della notte, per raggiungere l'amata. Ci sono gli audio di situazioni ilari, c'è il filmato col cricetino, ci son le foto di lei. I video in cui saltella sulle pietre vicino al ponte, con i capelli biondi, apposta per me, per evitare che guardassi le altre bionde
Ce l'ho ancora nel cuore, non c'è niente da fare.
Però con le donne sopravvive la mia personal philosophy DDD: Donne Danno Danni. E' stato così da sempre, per me, e il fatto che pure la possibile futura collega non mi abbia più risposto, nemmeno agli auguri, senza che avessi fatto nulla di sbagliato, mi mantiene in questo circolo vizioso, con un 30% di colpe, e il restante che non dipende da me, lo "subisco" e basta. Senza un perché. E sistematicamente.
Credo che quel posto non sarà mio. Anzi, ne sono certo.
Nonostante mi sia sciroppato vita, morte e miracoli di quella compagnia.
E sarà un durissimo colpo.
Ho rivalutato la possibilità di tornare a casa, però... Voglio stare qui.
Voglio riprendemi ciò che ho perso. Ne ho diritto e me lo merito.
E poi... Lo ammetto... Vorrei ricostruire una vita, sana, equilibrata, interessante, e vorrei tanto reincotrare quella ragazza.
Il mio lato sognatore mi porta a pensare che la "reincrocierò" quando sarà il momento giusto, quando sarò "a posto". Perché Milano è sì una grande città, ma in oltre un anno è possibile rivedere il medesimo volto tra la gente.
Ma quel volto non l'ho mai più visto. E probabilmente finora è stato meglio così.
Perché non ero "a posto" e non sono ancora "a posto", o meglio, ho messo a fuoco le cose importanti, ma sono ancora a bordo campo.
La realtà invece sarà ben diversa: o a casa da "ostracizzato", o schiacciato sotto la metro. E naturalmente, lei, non la rivedrò più.
Ma può finire così?
Ragione: certo!
Emozioni: NO, c...o!!!