18 anni, 11 anni fa... a dirla così
Comunque io ero molto più estremo, un mio pensiero fisso era che se si ha il coraggio di guardare le cose si è necessariamente infelici.
Quindi essere infelice per me era la dimostrazione che ero "più puro di altri"-
Insomma alla fine la solita retorica autocelebrativa che impedisce di chiedere aiuto, di pensare che ciò che stai pensando magari è una cazzata, o magari non varrà per sempre.
Una volta ma ero più grandicello feci un modello con delle frecce per dimostrare l'impossibilità di essere felici, a meno di non essere pazzi.
Oltre a questo avevo il pensiero " Vedi la figa e poi muori"
che se ci penso ora rido e mi faccio tenerezza!
Comunque da allora mi prendo molto più in giro, non penso di essere così più speciale, sensibile o condannato all'infelicità. Sono meno perfezionista più accondiscendente, mi perdono molto di più e riesco a sentirmi a disagio senza che questo abbia effetti assurdi sul fisico...
Rileggendo il titolo sono andato un pò OT ma lo lascio
Comunque la vita non ha mai avuto senso per me se non dare la propria piccola testimonianza di vita (la pensavo come Montale in Piccolo Testamento- una poesia). Però devo dire che questa cosa la vivevo peggio.
Ora essere una particella del tutto non mi esalta ma nemmeno mi fa star male, anzi.