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Vecchio 23-08-2014, 14:51   #1
~~~
Esperto
L'avatar di ~~~
 

Ciao,
ultimamente mi sono resa conto che è successo qualcosa, piano piano, non so come, si è insinuato!

La paura ha assunto nuove sembianze.

Primaprima, non avevo paura, avevo paura solo dei film thrilli e horri, e del buio, però ero scema, mi sporgevo da grandi altezze, riuscivo a farmi cadere sul pavimento senza piegare le gambe, e altre mirabolanti avventure MA, col passare del tempo, è diminuita buona parte dell'incoscienza, e qualcuno può dire vabbè è normale, a katorzi anni sei più spericolato!

Epperò questa paura... È la chiara e precisa paura di "andarsela a cercare".

Tipo: non fare più qualcosa, perché se va male/succede qualcosa di brutto dovrò affrontare la sensazione del "hey, te la sei andata a cercare".

Una delle persone che ha più contribuito a consolidarsi di questa nuova paura, è mio padre.
E credo che a viverci vicino io stia diventando una specie di burattino terrorizzato, anzi forse lo sono già.
Il fatto è: quando sono da sola, corro dei rischi.
Stupidi o meno, incoscienti o meno, è la mia vita. Ma anche rischi minimi.

Invece il babbo è sempre pronto a stroncare tutto.

Avevo in mente di percorrere a piedi un sentiero che arriva su a Superga, magari non tutto perc non sono allenata, epperò volevo farlo, e lui: "Eh ma una ragazza da sola, se incontri qualche malintenzionato, non andare, se ti succede qualcosa...".

La sua ansia mi mette ansia. Perché se mi succede qualcosa di brutto gliela do vinta.

ma poi lo dice con quel tono come se fosse legge.
come se fossi scema tu.
ma io posso anche essere scema, ma al di là di quello...

Perché se mi succede qualcosa di brutto me la sono andata a cercare io.

Avete presente il protagonista di 127 ore?

Ecco, io mi sento così.

Come se, nel caso in cui mi capitasse un disastro, fosse stata tutta la mia vita, tutte le mie scelte, a portarmi a quel disastro.


La tristezza, la rabbia, la solitudine (non avevo effettivamente nessuno con cui andarci, ma soprattutto l'idea di andarci con qualcuno mi pesava: volevo fare la cosa a cazzi miei, con i miei tempi e ritmi, senza qualcuno a spaccare le palle, volevo cavarmela da sola).


È quella cosa che si utilizza per mantenere i bovini mansueti, o come scusa all'addomesticamento, il tenere la testa dentro perché fuori è un brutto mondo, e così ora meno decido per la mia vita più la paura mi acchiappa e prende il sopra-vento.


Io me ne sono sempre battuta il cazzo, ho girato da sola di notte per treni e stazioni lontanissime, sono passata di notte in luoghi in cui forse non dovevo passare, e non mi è mai successo niente, mai. mai una cosa andata storta.

E me l'hanno rimproverata questa fortuna. Mi hanno detto: "Ti va sempre bene, non imparerai mai niente!". Ma vaffanculo, aggiungo io.

Questo perché facevo le cose affidandole al caso (testuali parole di chi rompeva i coglioni), io non sono mai stata una che deve programmare tutto, quando si muove da sola.
Programmo il minimo, tipo assicurarmi l'andata e il ritorno.
Se sono da sola non devo preoccuparmi che le cose vadano bene o male.


Merda mi sono laskiata prendere dal discorso : (

Volevo dire qualcosa di universale ma il mio universale si riconduce a questo piccolo.

Ieri ero a sammarino colla famiglia, e al parcheggio di piazza ghandi (damme la pazienza, mahatma) c'è un muro di pietre spuntose che lo guardi e ti viene una voglia di arrampicarti che ti sudano i capelli, allora ho cominciato ad arrampicarmi e mio padre subito: eh ma se ti fai male, eh ma se cadi, ehi non salire su quelle pietre lì. (ho 25 anni)
Oh: mi sono arrampicata e 'ndovinampoh'? Non è successo un bel nulla se non che ero soddisfatta come un cucciolo di foca e dico anche che quello che voglio dire io è che non è colpa mia se Dio non mi punisce, ecco perché è questo quello a cui volevo arrivare,
la PUNIZIONE.

Temo sempre punizioni per il mio comportamento inadeguato, tipo quando oso troppo, quando non abbasso la cresta, quando non resto chiusa in casa, temo la ritorsione degli eventi, temo di condividere le esperienze con altri perché ho paura che dicano hey ma guarda quella ritardata, a

[ok, allora è vero, questo non è un saggio, ma sto partendo dalla mia piccola esperienza per fare un discorso che riguarda tutti! ve lo assicuro!]

nvedi in che situazioni si mette, ma è scema?
Sì, sono scema e alle volte mi piace complicarmi la vita.


Comunc è perché ci sono state un paglio di persone (fors'anche più) che me l'hanno menata molto, e poi persone molto apprensive nella famiglia.

Inoltre l'essere donna ha una rilevanza.

Se sei donna, a maggior raggione non puoi andartela a cercare.

Non puoi camminare sola di notte perché se ti succede qualcosa è colpa tua (questo vogliono farci credere, e ti dicono: è una paura giusta, è buon senso. e io ci dico: ok, intanto cammino di sola di notte lo stesso, se la circostanza lo richiede, magari faccio roteare un ombrello, magari assumo un'aria minacciosa, magari stigrancazzi però non è colpa mia, non è colpa mia, è questo quello che voglio dire, qui sembra che se uno non fa il bravo agnello allora è stronzo, e io mi sono rotta i coglioni).


prendevo treni che mi portavano in giro per il Paese a prezzi più bassi e viaggiavo di notte, bellissimo, e i miei a dire: no, piuttosto prendi quelli più cari ma almeno stiamo tranquilli ché viaggi di giorno (per un momento lasciamo perdere la questione economica, non è quello il succo, ma in realtà sì. perché questo modo di fare ti fa sentire come se i tuoi sforzi fossero vani. tipo: ti faccio pagare di meno [perc il biglietto non lo pago io, sì non è che viaggio tutti i momenti eh, e anche se fosse oh ma che è mi sto giustificando no serio ma che è oh], vivo l'avventura notturna, faccio una cosa da adulta!
e loro dicono: no, noi stiamo male, VOGLIAMO SPENDERE 150 EURO INVECE CHE 30, PERO ALMENO DORMIAMO SONNI TRANQUILLI HAHA.


ok ho perso proprio il lume del discorso, e non solo.


Intendo dire che ci sono persone il cui giudizio tiene in skakko la nostra vita.

Ci fanno sentire inetti, ammazzano la nostra intraprendenza, parlano per noi, vogliono fare le cose per noi, perché ci vedono deboli o forse perché non si rassegnano al ruolo di dinosauri

Sto cercando soluzioni.


Anche perché se ti va bene si incazzano ancora di più e ti dicono: questa volta ti è andata bene, ma la prossima? 'ffanculo vai

Aspettateaspettate ho sbagliato tutto il discorso



Se emanciparsi materialmente non è possibile sul momento o nel breve termine, allora bisogna fare qualcosa, bisogna prendersi i propri spazi, le proprie ore.

Un'altra cosa che inguaia è la reperibilità. Così, invece che chiamare quando vogliamo, ci chiamano quando vogliono. E a me questo crea ansia.
E ora, se non ti porti il cellulare dietro, sei uno stronzo.
Sembra che al parco dietro casa ti debbano accoppare.
Tipo: vado al parco dietro casa senza cellulare, mi accoppano: "ah, ma come mai non ti sei portata il cellulare dietro????????"
e che je facevo ci sparavo il laserz con il bluetuut? Ma siamo scemi? Ma devo alzarti le mani? Ma dico, ooooh.

Ogni volta che mi allontano da casa mio padre chiama mille volte e manda mille messaggi. Vorrei tagliargli la gola, almeno metaforicam.

nel senso che vorrei estirparlo dalla mia mente.

Ci voglio bene ma mi ha ammalata, credo.

Voglio dargli tutta la colpa perc era psicotico schizoaffettivo quando ero piccola, ok?

Lui e l'incontro coi coetanei e con le ingiustizie irrimediabili del mondo si sono skontrati con la mia sensibilità da stronzadimmerda ed eccomi qui, il pastrocchio è fatto e allora sapete cosa vi dico?

Sto postando in sociofobia forum generale, ora devo decidere se spostare in storie personali o piazzare tutto nel mio diario, e invece lascio tutto qui, e sapete perché?


Perché, perché
la vita è tanto bella eeee laa vor-rei go-der
Vecchio 23-08-2014, 15:00   #2
~~~
Esperto
L'avatar di ~~~
 

Aggiungo un commento:
un comportamento di un certo tipo può anche voler dire un po' andarseli a cercare, i guai, ma oltre ad un bisogno di punizione (tipo: mi metto nei casini a bestia perc credo di non meritarmi la via più semplice, perché voglio patire) ci sia anche un bisogno reale di sentire di poter contare su di sé, che non c'entra niente con l'adrenalina o altre faccende, ma più col: vediamo fin dove posso spingermi, vediamo dove arrivo.
Vecchio 23-08-2014, 15:00   #3
Esperto
L'avatar di Pablo's way
 

Quote:
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Mi hanno detto: "Ti va sempre bene, non imparerai mai niente!". Ma vaffanculo, aggiungo io.
Il post lo riassumerei così e la risposta giusta l'hai già data te
Vecchio 23-08-2014, 15:03   #4
Esperto
L'avatar di An.dream
 

Ti fai condizionare troppo dai tuoi genitori... Saranno anche troppo protettivi nei tuoi confronti, ma lo fanno perché ci tengono a te, anche quando ti rifilano tutte quelle ramanzine per non esserti portata il cellulare.
Questo è quello che mi pare di capire, almeno...
Ecco, non dovresti rinunciare a fare quello che vorresti solo perché hai paura della reazione e del giudizio dei tuoi genitori. Porta il cellulare con te, non costa nulla, rispondi solo la prima volta che ti telefonano, poi basta. Romperanno i coglioni, ma si abitueranno.
Vecchio 23-08-2014, 15:12   #5
Esperto
 

Tu magari preferisci un genitore che ti ignora o ti maltratta, altri preferirebbero i tuoi.

Vabbe
Vecchio 23-08-2014, 15:15   #6
Esperto
L'avatar di Altamekz
 

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Tu magari preferisci un genitore che ti ignora o ti maltratta, altri preferirebbero i tuoi.

Vabbe
si possono avere genitori normali?
Vecchio 23-08-2014, 15:18   #7
Esperto
 

Quote:
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si possono avere genitori normali?
Sì può vincere la lotteria?
Vecchio 23-08-2014, 15:20   #8
Esperto
L'avatar di Altamekz
 

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Sì può vincere la lotteria?
si
Vecchio 23-08-2014, 15:24   #9
Esperto
L'avatar di Kody
 

E' così che le ansie si passano da genitore a figlio, amplificandole in alcuni casi.

Devi fare ciò che ti mette ansia a partire dalla cosa più semplice, c'è poco da fare.
Vecchio 23-08-2014, 15:24   #10
Esperto
 

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Aggiungo un commento:
un comportamento di un certo tipo può anche voler dire un po' andarseli a cercare, i guai, ma oltre ad un bisogno di punizione (tipo: mi metto nei casini a bestia perc credo di non meritarmi la via pò ù semplice, perché voglio patire) ci sia anche un bisogno reale di sentire di poter contare su di sé, che non c'entra niente con l'adrenalina o altre faccende, ma più col: vediamo fin dove posso spingermi, vediamo dove arrivo.
Queste esigenze mi sembrano proprie dell 'adolescenza, negli anni successivi poi si sfruttano le capacità razionali acquisite col tempo, per raggiungere davvero il massimo delle potenzialità.

Viaggiare da sola in determinate condizioni per una donna è oggettivamente pericoloso, un adolescente non lo capisce, persone più grandi dovrebbero, e potrebbero testare i propri limiti in regimi di maggior sicurezza . Fare le cose con un po' di prudenza non significa renderle meno genuine, altrimenti insegui solo l'adrenalina, checché tu dica il contrario.
Vecchio 23-08-2014, 15:25   #11
~~~
Esperto
L'avatar di ~~~
 

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Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
Tu magari preferisci un genitore che ti ignora o ti maltratta, altri preferirebbero i tuoi.

Vabbe
Ma no, ma no : )

E comunque i genitori non sono un'istituzione, del tipo ah meglio i tuoi meglio i miei, sono personaggi. E in quanto tali ci si può avere problemi di relazione, per mille motivi, indipendentemente da cosa succede nelle famiglie degli altri.


Dico personaggi e non persone perché se ci vivi insieme i lati del loro carattere risultano esasperati, caricati.
Così anche i miei, anc io nella mia famiglia sono sicuramente un personaggio (e poco sopportabile, però anche spassosissimo perché ridiamo come pazzi. E anche i miei mi fanno ridere molto).

Comunque non credo di dover giustificare le mie esternazioni con tutta la storia della mia famiglia (in realtà sì, altrimenti non starei scrivendo questo post ).

Comunque non voglio offendere nessuno.

Ad esempio c'è gente che muore di cancro o non ha le gambe per salire sulle pietre e non voglio offendere nemmeno loro
(scusate, magari ci riuscite lo stesso facendo leva con le braccia, non volevo sottovalutarvi).
Vecchio 23-08-2014, 15:31   #12
Esperto
L'avatar di Pablo's way
 

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Bè, come frase è sicuramente intimidatoria e oppressiva, un po' come se, per imparare qualcosa tutti noi dovremmo subire violenza. Se ti insegnano che non hai muscoli e non hai cervello per rispondere alle provocazioni,è chiaro che l'autostima te la devi andare a cercare in mezzo alla merda come Mark Renton si è andato a cercare le supposte all'oppio. Un'autostima di salvataggio, che dura poco.
non ci siamo
Non è positivo inculcare sempre e comunque la paura del fallimento del “ti succede questo se fai quello”, se lei comincia a sentire gli effetti negativi di questa situazione deve secondo me cercare di alleggerirla, un modo può essere quello di incominciare a depotenziare il messaggio, non pensare troppo a quel continuo e ossessivo richiamo, il “vaffanculo” io lo intendo così, come un tentativo di distrazione dal messaggio, un riprendere la propria autonomia di valutazione, il che non vuol dire non dare ascolto a nessuno e non seguire i consigli, l'importante è non diventarne schiavi.

Forse non riesco vedere con la giusta lucidità la questione, perché un po’ anche io sono stato vittima di questo tipo di situazione e ne pago ancora le conseguenze.
Vecchio 23-08-2014, 15:45   #13
Esperto
L'avatar di Pablo's way
 

Quote:
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è esattamente quello che ho detto io, è un po' come il "non ti innamorare che dopo stai male e piangi" o "fidanzatevi a casa così mangiate come i porci e vi tengo sotto controllo" di certe madri apprensive. E' il "gli errori si pagano!" ; "te l'avevo detto! " quando stai in mezzo alla merda, del tipo che una rimane incinta e tu gli ci meni sopra, è il " non va bene" dal patibolo del terrore, il grido di paura di chi non ha esperito che si nutre dell'ormai sofferente(rantolo) spirito di avventura del più piccolo. E qui si apre un mare di considerazioni.
Vedessi che bambino buono che son diventato con sta roba
Vecchio 23-08-2014, 16:47   #14
Esperto
L'avatar di linea77
 

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La paura genera altra paura e si continuerà su questa lunghezza d'onda, il generare di ulteriore paura genera ulteriore mancanza di libertà; è un circolo vizioso in cui tutti continuano a fare sì con la testa, perché hanno paura e così facendo spaventano anche gli altri e spaventando anche gli altri si rafforza l'ego di chi cova cattiveria, e non c'è rimedio.
Come uscirne?o almeno attenuare la paura? da quel poco che ho avuto modo di conoserti sembra ceh tu abbia superato certi disagi esistenziali come questo, come sei entrata nel circolo virtuoso?
Vecchio 23-08-2014, 17:08   #15
Esperto
L'avatar di Weltschmerz
 

Stesso problema, sono meno avventurosa di te però, per fare tipo 20 metri di strada di notte da sola i miei mi rompevano le scatole e per un po' di tempo volevano che facessi tot squilli per segnalare di essere ancora viva.
Come se potessero intervenire se qualcosa andava storto. Pff

Ci vado lo stesso a giocare il martedì sera TOH!
Vecchio 23-08-2014, 17:15   #16
Banned
 

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Ci voglio bene ma mi ha ammalata, credo.
Direi anch' io.
Quote:
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Ma no, ma no : )

E comunque i genitori non sono un'istituzione, del tipo ah meglio i tuoi meglio i miei, sono personaggi. E in quanto tali ci si può avere problemi di relazione, per mille motivi, indipendentemente da cosa succede nelle famiglie degli altri.


Dico personaggi e non persone perché se ci vivi insieme i lati del loro carattere risultano esasperati, caricati.
Così anche i miei, anc io nella mia famiglia sono sicuramente un personaggio (e poco sopportabile, però anche spassosissimo perché ridiamo come pazzi. E anche i miei mi fanno ridere molto).

Comunque non credo di dover giustificare le mie esternazioni con tutta la storia della mia famiglia (in realtà sì, altrimenti non starei scrivendo questo post ).

Comunque non voglio offendere nessuno.

Ad esempio c'è gente che muore di cancro o non ha le gambe per salire sulle pietre e non voglio offendere nemmeno loro
(scusate, magari ci riuscite lo stesso facendo leva con le braccia, non volevo sottovalutarvi).
Vecchio 23-08-2014, 23:41   #17
~~~
Esperto
L'avatar di ~~~
 

ciao diana sei bellissima



Purtroppo temo invece che si tratti proprio di un condizionamento. Un senso di colpa anticipatorio, da lì quel pensiero "eh, diranno che me la sono cercata, arriverà la riprova che sono incapace, mi farò male e farò soffrire qualcuno eppure me l'avevano detto".

Comunque è una cosa subdola, adesso mi dispiace aver posto enfasi sull'asfissia genitoriale, non sono asfissianti nel senso che mi tengono chiusa in casa, ma in quanto non mi permettono di emanciparmi.
Mio padre è ossessionato da certe cose e mi scavalca puntualmente perché non resiste a che mi decida io.
Non si rende conto che così mi impedisce di dare valore alle mie azioni.
Inoltre se mi allontano da casa guardate lasciamo stare non mi va più di fare questo discorso.
Io non voglio fare un elenco, dico solo che mi sembra tutto un grosso ricatto, si ride si scherza ma sotto c'è la merda, e a me dà fastidio.

Chiamiamola prigione dorata chiamiamola come ci pare. Ma il punto non è quello.

Il punto è che ora non saprei emanciparmi in alcun modo, mi sembra che da ogni lato ci sia qualcosa che mi stritola le palle.

Sto scrivendo molto malvolentieri.

È che non mi sento padrona di me stessa, semplicemente.
Se la parola padrona è brutta allora diciamo solo che non sono responsabile.
Ecco.
Non mi prendo in carico la mia persona, e allora tutto mi sembra minaccioso.

Ma questo discorso è noioso, :c

Ed è sempre uguale a sé stesso
Vecchio 24-08-2014, 01:24   #18
Esperto
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Premettendo che stò vivendo più o meno la tua situazione ma a 18 anni, e sto passo dopo passo almeno tentare di guadagnarmi una forma di rispetto/dialogo

Quote:
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Ciao,
ultimamente mi sono resa conto che è successo qualcosa, piano piano, non so come, si è insinuato!

La paura ha assunto nuove sembianze.

Primaprima, non avevo paura, avevo paura solo dei film thrilli e horri, e del buio, però ero scema, mi sporgevo da grandi altezze, riuscivo a farmi cadere sul pavimento senza piegare le gambe, e altre mirabolanti avventure MA, col passare del tempo, è diminuita buona parte dell'incoscienza, e qualcuno può dire vabbè è normale, a katorzi anni sei più spericolato!

Epperò questa paura... È la chiara e precisa paura di "andarsela a cercare".

Tipo: non fare più qualcosa, perché se va male/succede qualcosa di brutto dovrò affrontare la sensazione del "hey, te la sei andata a cercare".

Una delle persone che ha più contribuito a consolidarsi di questa nuova paura, è mio padre.
E credo che a viverci vicino io stia diventando una specie di burattino terrorizzato, anzi forse lo sono già.
Il fatto è: quando sono da sola, corro dei rischi.
Stupidi o meno, incoscienti o meno, è la mia vita. Ma anche rischi minimi.

Invece il babbo è sempre pronto a stroncare tutto.
e' la stessa identica cosa che mi è stata detta da mio padre quando gli ho detto che volevo andare a Milano viaggiando con i passaggi rimediati su blablacar.it, avevo le idee chiare, ho saputo gestire la situazione, ho spiegato le mie intenzioni e mi sono messo a la prova affrontando un viaggio DA SOLO. e rimanendo a casa 4 giorni da solo. E nonostante l'assenza di feedback da parte di mio padre, credo di avere fatto saggiamente il mio dovere e di aver convinto, o almeno fatto un passo in piu nel consolidare la mia indipendenza e la fiducia sua in me, a qui tengo molto, resta che le cose si fanno in due, e che per quanto mi possa sbattere per instaurare un dialogo, ne con lui, ne con chiunque altro(Soprattuto mamma) posso fare tutto da me..forse con i nonni, che stanno sempre seduti e ceh bisogna andarli a trovare, magari con loro può essere difficile creare un dialogo, li si va piu sul simbolico diciamo, ma se è efficace il feedback è immediato .

Quote:
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"Eh ma una ragazza da sola, se incontri qualche malintenzionato, non andare, se ti succede qualcosa...".

La sua ansia mi mette ansia. Perché se mi succede qualcosa di brutto gliela do vinta.

ma poi lo dice con quel tono come se fosse legge.
come se fossi scema tu.
ma io posso anche essere scema, ma al di là di quello...
da quello che mi è parso di capire(?) moooolto probabilmente questo trasmettere insicurezze e tutti i discorsi tipo "ti lascio sbattere la capoccia con le idee tue perchè blablabla e poi mi ascolti" deriva da l'insicurezza del rapporto genitore-figlio o dal percorso che ha compiuto il TUO genitore cadendo in errori che l'hanno costretto a "ritornare alla base", mettici un pò di "istinto genitoriale" e di "cose da dire per il ruolo che si riveste" e se il rapporto non è eccellente va da se come ti parla. Sta a te "tendere una mano" e vedere come reagisce. Sia realmente che come forma di dialogo. Ma sei libera di non farlo. Sta a te.

Quote:
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Perché se mi succede qualcosa di brutto me la sono andata a cercare io.

Avete presente il protagonista di 127 ore?

Ecco, io mi sento così.

Come se, nel caso in cui mi capitasse un disastro, fosse stata tutta la mia vita, tutte le mie scelte, a portarmi a quel disastro.


La tristezza, la rabbia, la solitudine (non avevo effettivamente nessuno con cui andarci, ma soprattutto l'idea di andarci con qualcuno mi pesava: volevo fare la cosa a cazzi miei, con i miei tempi e ritmi, senza qualcuno a spaccare le palle, volevo cavarmela da sola).


È quella cosa che si utilizza per mantenere i bovini mansueti, o come scusa all'addomesticamento, il tenere la testa dentro perché fuori è un brutto mondo, e così ora meno decido per la mia vita più la paura mi acchiappa e prende il sopra-vento.


Io me ne sono sempre battuta il cazzo, ho girato da sola di notte per treni e stazioni lontanissime, sono passata di notte in luoghi in cui forse non dovevo passare, e non mi è mai successo niente, mai. mai una cosa andata storta.

E me l'hanno rimproverata questa fortuna. Mi hanno detto: "Ti va sempre bene, non imparerai mai niente!". Ma vaffanculo, aggiungo io.

Questo perché facevo le cose affidandole al caso (testuali parole di chi rompeva i coglioni), io non sono mai stata una che deve programmare tutto, quando si muove da sola.
Programmo il minimo, tipo assicurarmi l'andata e il ritorno.
Se sono da sola non devo preoccuparmi che le cose vadano bene o male.
Non sai quanto di capisco. La propria indipendenza ha un costo. E' questo il fatto. TUTTO questo, essere libera/responsabile/sicura fa parte di un percorso molto piu ampio di vita in qui bisogna necessariamente includere i genitori(o anche no) per sentirsi sostenuti e accettati. Se la metà degli utenti di questo forum avesse un rapporto ottimo con i genitori questo forum si svuoterebbe quasi completamente. Non per il fatto che avere buoni rapporti con i genitori aiuta, ma per il fatto che per raggiungere questo obiettivo sei obbligatoriamente evoluto in maniera positiva e questo ha fatto in modo di togliere la maggior parte delle tue insicurezze perchè l'obiettivo era chiro.

Quote:
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Volevo dire qualcosa di universale ma il mio universale si riconduce a questo piccolo.

Ieri ero a sammarino colla famiglia, e al parcheggio di piazza ghandi (damme la pazienza, mahatma) c'è un muro di pietre spuntose che lo guardi e ti viene una voglia di arrampicarti che ti sudano i capelli, allora ho cominciato ad arrampicarmi e mio padre subito: eh ma se ti fai male, eh ma se cadi, ehi non salire su quelle pietre lì. (ho 25 anni)
Oh: mi sono arrampicata e 'ndovinampoh'? Non è successo un bel nulla se non che ero soddisfatta come un cucciolo di foca e dico anche che quello che voglio dire io è che non è colpa mia se Dio non mi punisce, ecco perché è questo quello a cui volevo arrivare,
la PUNIZIONE.

Temo sempre punizioni per il mio comportamento inadeguato, tipo quando oso troppo, quando non abbasso la cresta, quando non resto chiusa in casa, temo la ritorsione degli eventi, temo di condividere le esperienze con altri perché ho paura che dicano hey ma guarda quella ritardata, a
Questo può essere fatto anche in assenza dei tuoi genitori. a tuo rischio e pericolo, hai mai pensato al sapore che avrebbero certe situazioni "estreme" se non ci fosse tuo padre che ti critica mentre le fai?prova a farle da sola e vedi se EFFETTIVAMENTE hai piacere di superare quei limiti, o no. Ma devi essere sincera con te stessa. Altrimenti davvero non ne esci piu.

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nvedi in che situazioni si mette, ma è scema?
Sì, sono scema e alle volte mi piace complicarmi la vita.


Comunc è perché ci sono state un paglio di persone (fors'anche più) che me l'hanno menata molto, e poi persone molto apprensive nella famiglia.
Ignorale. Prova a pensare che se ti fa male quello che dicono è perchè c'è un fondo di verità. E su quello puoi lavorare

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Inoltre l'essere donna ha una rilevanza.

Se sei donna, a maggior raggione non puoi andartela a cercare.

Non puoi camminare sola di notte perché se ti succede qualcosa è colpa tua (questo vogliono farci credere, e ti dicono: è una paura giusta, è buon senso. e io ci dico: ok, intanto cammino di sola di notte lo stesso, se la circostanza lo richiede, magari faccio roteare un ombrello, magari assumo un'aria minacciosa, magari stigrancazzi però non è colpa mia, non è colpa mia, è questo quello che voglio dire, qui sembra che se uno non fa il bravo agnello allora è stronzo, e io mi sono rotta i coglioni).
Ma non è vero. Magari corri più pericoli, per qualche vincolo sociale, qualche legge non scritta o qualche consuetudine tramandata nei secoli ma è lo stesso discorso dell'alpinismo. Se ti fai male è comunque colpa tua. e' questione di essere responsabili, soli e uni delle proprie azioni. Prova a pensare che se ti succede qualcosa in stazione il problema è il danno che hai subito TU non tuo padre che ti rompe per quello che è successo. Se non hai problemi in certe situazioni molte cose di dovrebbero cascare addosso.


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prendevo treni che mi portavano in giro per il Paese a prezzi più bassi e viaggiavo di notte, bellissimo, e i miei a dire: no, piuttosto prendi quelli più cari ma almeno stiamo tranquilli ché viaggi di giorno (per un momento lasciamo perdere la questione economica, non è quello il succo, ma in realtà sì. perché questo modo di fare ti fa sentire come se i tuoi sforzi fossero vani. tipo: ti faccio pagare di meno [perc il biglietto non lo pago io, sì non è che viaggio tutti i momenti eh, e anche se fosse oh ma che è mi sto giustificando no serio ma che è oh], vivo l'avventura notturna, faccio una cosa da adulta!
e loro dicono: no, noi stiamo male, VOGLIAMO SPENDERE 150 EURO INVECE CHE 30, PERO ALMENO DORMIAMO SONNI TRANQUILLI HAHA.
ti dirò che per almeno 3 anni tutti i weekend io facevo 3 ore di mezzi il sabato e 4 la domenica COMPLETAMENTE DA SOLO per andare a trovare mio padre. Ma ci stà un pò di protezionismo. Un pò "quando esci devi avere sempre i soldi in tasca" o, "ti dò una mano io" francamente ci stà, ma se riesci a gestirtela vedi che è meno pesante. io gli ho detto che sono disposto a farmi pagare il viaggio ma devo essere io a decidere QUALI TRENI PRENDERE, L'ULTIMA DECISIONE SPETTA A ME E A ME SOLTANTO, in modo da prendermi la responsabilità al 100% del viaggio che faccio. E che effettivamente ho fatto.
Vecchio 24-08-2014, 01:25   #19
Esperto
L'avatar di linea77
 

Quote:
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Intendo dire che ci sono persone il cui giudizio tiene in skakko la nostra vita.

Ci fanno sentire inetti, ammazzano la nostra intraprendenza, parlano per noi, vogliono fare le cose per noi, perché ci vedono deboli o forse perché non si rassegnano al ruolo di dinosauri

Sto cercando soluzioni.


Anche perché se ti va bene si incazzano ancora di più e ti dicono: questa volta ti è andata bene, ma la prossima? 'ffanculo vai
L'ho scritto piu volte. La mia soluzione è stata quella di fare qualcosa di mia iniziativa e di coinvolgere i miei nella mia esperienza. Magnema se ho trovato dei muri. Io ho agito e sono fiducioso che continuando su questa linea posso fare breccia in entrambi i muri. Basta essere costanti. Anche se costa lavoro e fatica trovare il tempo nelle occasioni personali di fare uno squillo ai genitori. Ma ne vale la pena!

Quote:
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Se emanciparsi materialmente non è possibile sul momento o nel breve termine, allora bisogna fare qualcosa, bisogna prendersi i propri spazi, le proprie ore.

Un'altra cosa che inguaia è la reperibilità. Così, invece che chiamare quando vogliamo, ci chiamano quando vogliono. E a me questo crea ansia.
E ora, se non ti porti il cellulare dietro, sei uno stronzo.
Sembra che al parco dietro casa ti debbano accoppare.
Tipo: vado al parco dietro casa senza cellulare, mi accoppano: "ah, ma come mai non ti sei portata il cellulare dietro????????"
e che je facevo ci sparavo il laserz con il bluetuut? Ma siamo scemi? Ma devo alzarti le mani? Ma dico, ooooh.

Ogni volta che mi allontano da casa mio padre chiama mille volte e manda mille messaggi. Vorrei tagliargli la gola, almeno metaforicam.

nel senso che vorrei estirparlo dalla mia mente.

Ci voglio bene ma mi ha ammalata, credo.

Lui e l'incontro coi coetanei e con le ingiustizie irrimediabili del mondo si sono skontrati con la mia sensibilità da stronzadimmerda ed eccomi qui, il pastrocchio è fatto e allora sapete cosa vi dico?

Perché, perché
la vita è tanto bella eeee laa vor-rei go-der
Emanciparti non risolverà i tuoi problemi, e infondo tu lo sai già. allontanandoti il problema di fondo, di dialogo tra genitori/figli. Poi se per te non è un problema affrontabile, o non vuoi spendere in tuo tempo in questo modo sei libera di emanciparti e di proseguire su quella strada. ma rifletti bene che tornare indietro è difficile, sennon impossibile dopo aver scelto ste cose.

Vecchio 24-08-2014, 01:47   #20
Esperto
L'avatar di Allocco
 

Devo scrivere per due motivi:
Uno, mi sono spatafrancato dalle risate leggendo questo thread (lo so non è carino è un problema grave ma a me vengono in mente i nani di real time che si arrampicano sulle seggiolone dei vicini checcidevofà oh! - ehm sono stato influenzato scusatemi.. ) e ci tengo che si sappia!
Si vede che Tritilde ride molto.

Due, e mi collego al finale del punto sopraccitato (bastaaaa!!! ok ok)...
Secondo me...
Dovresti perdonare i tuoi.
Saranno personaggi, ma al di là di questo sono umani.
Metà della vita di tante persone si svolge nell'odio e nell'incomprensione verso i genitori, nell'incapacità di capire che essi
pure dove sbagliano, non vogliono distruggerci
(tranne casi eclatanti, mi riferisco a famiglie relativamente normali)


Se noi facciamo qualcosa senza l'intenzione di farla male, e per qualcuno è fatta male..
Non ci piacerebbe essere malgiudicati per questo, no?



Universalizzando, penso che prima o poi tutti dovrebbero perdonare i propri genitori e risolvere il conflitto che eventualmente hanno con loro.
Solo così suppongo si possa superare la catasta di danni affettivo-cognitivi che i nostri amati-odiati cari ci hanno affibbiato.

Ultima modifica di Allocco; 24-08-2014 a 01:51.
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