Esperto
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Fu dal 2009, all'età di 24 anni circa, che i capelli dei quali fino a quel momento non mi era importato granché, cominciarono a cedere al soffio sabbioso del tempo.
Erano sempre stati lì, poco importava come li pettinassi, se mi andasse di farlo, se li lavassi con quello shampoo piuttosto che con un altro e se a cadenza stabilita... loro erano lì, forti, avevano il giusto colore e la giusta densità. Potevo portarli lunghi, corti, come mi andava.
Li trovai giorno dopo giorno, alla fine di quella primavera, ad accumularsi curiosamente nel pettine o riempire a pioggia il lavandino quando me li asciugavo dopo la doccia o, peggio, me li trovavo attaccati al corpo dopo la doccia.
Non riuscivo a capire.
Ignoranza totale seguita da smarrimento, comprensione e... paura.
"Si, certo" mi disse il mio medico, quando già aveva perso ogni oncia di rispetto per me a causa di quella fluoxetina del cavolo che prendevo al tempo "Si Marco, abbiamo due ottimi tricologi nel nostro distretto. Molto bravi. Certamente esperti anche in questo genere di problemi tipicamente maschili" e continuò a fissarmi, aspettandomi, attento, senza sbilanciarsi, cercando di far in modo, come gli piaceva fare per sentirsi l'intellettualoide che non era, di farmi restare in attesa, silente, finché non gli si cavava le parole di bocca.
"Ah, bene. Allora vado da chi mi consiglia lei" rispondo
"Non ce né uno più bravo dell'altro. Puoi andarci... se vuoi"
A quel punto non capisco, ricordo che rimasi perplesso e mi domandai come un uomo del genere potesse avere un benché minimo di straccio di lavoro, laureato o no.
"Eh... si, voglio. E' uguale, da chi vado?"
"Da chi vuoi" alza le spalle, e con l'indice si tocca la sua testa semipelata "Uno è messo come me, l'altro è calvo"
Eccolo. Che meraviglia. Mi hai detto che è TOTALMENTE INUTILE.
"Se conti qualcuno con la chierica in testa, la chierica ti verrà" dice, tornando a fissare il computer, il suo tempo a mia disposizione per quella baggianata ormai agli sgoccioli "Tuo padre è messo come me anche lui. E tuo zio se la passa peggio, si? Tuo nonno da parte di madre? E' più facile ereditare questa cosa dai geni materni"
Cerco di ricordare mio nonno, spasmodicamente, com'era messo prima che si avvicinasse alla novantina.
"Beh, no. Ne aveva di capelli, ne aveva abbastanza"
"Okay" dice, e clicca col mouse "Minoxidil soluzione cutanea. Attento Marco, significa che te la devi mettere sulla pelle, in testa, non che devi berla"
Sospiro, ma poi resto perplesso. Se una cura miracolosa esiste, ha un nome e presto avrà anche una ricetta medica, perché diavolo ci sono due tricologi pelati e un medico vanesio parimenti ridotto? Lui capisce e si sbilancia a rispondere addirittura: "E' un palliativo. Provaci se vuoi, ma costicchia." mi da la ricetta bianca "Due volte al giorno, eh? Ah... tuo padre beve? E tu... non lavori, e lui..." ricordo che ero incazzato, aveva il gradevole vizio di far precipitare gli argomenti esattamente dove non vuoi, e farlo con la naturalezza che gli da quella corazza di camice.
Usai il Minoxidil per circa un anno. La caduta cessò, apparentemente le cose andavano bene, ma cominciarono a spuntarmi peli sulle orecchie. Orribili.
Chiesi al farmacista, stavolta "Eh si, può darsi che agisca a livello sistemico. In tutto il corpo" okay, io non ero tipo scimmia, ma l'idea di diventarlo non mi piaceva. Ecco un altra cosa che non ti dicono le case farmaceutiche: quando smetti di prendere quel cavolo di soluzione, tutti i capelli che ti ha fatto restare in testa se ne vanno.
Smisi. Se ne andarono.
Reclinai su degli "shampi" rafforzanti e integratori. Poi solo sugli shampi.
Dovetti cambiare taglio, anni dopo. Oggi viaggio sui 5 millimetri, se li faccio allungare troppo la cosa si nota.
L'attaccatura ha ceduto all'indietro di credo tre centimetri scarsi, ad oggi, mentre le stempiature sono evidenti (rispetto a prima). Tuttavia non mi lamento... mio padre alla mia età (3 decadi) era messo peggio per non parlare di mio zio.
I capelli sono la cornice del volto, te ne accorgi tardi di quanto questo significhi.
E' traumatico, perderli.
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