Se ti affidi al CSM ci vuole l'impegnativa per la prima visita, possibilmente con prestazione U o B, così riesci ad accedere entro una settimana o massimo dieci giorni, sennò vai a finire alle calende greche.
Che lo specialista sia pubblico o privato, la prima visita serve a fare un po' un quadro generale sulla tua personalità, trascorsi e vita presente, l'ambiente famigliare, stati patologici tuoi e dei membri della tua famiglia (anche al fine di individuare farmaci che siano compatibili).
Il modo in cui la visita viene effettuata, come puoi immaginare, è standard e non allo stesso momento, per questo ti consiglio di fare la prima con più di uno psichiatra, anche se non sei dai privati, così parti da subito con qualcuno che ti mette a tuo agio e ti consente di aprirti come necessario.
A me una volta su due al CSM hanno fatto fare anche un colloquio preliminare con un infermiere (quaranta minuti buttati ma vabbè), questo però credo dipenda dall'asl di competenza.
La prima visita, tra una cosa ed un'altra, dura sull'oretta/ora e mezzo. Generalmente le successive si aggirano tra i quarantacinque minuti e l'ora, dipende da cosa va affrontato in seduta o se il dottore è un precisino che meccanicamente controlla l'orologio per spaccare il secondo...
In caso di asl (con i privati non so) si affronta subito anche il discorso esenzione per reddito/malattia, in più ci sono un paio di scartoffie sul consenso informato/privacy ecc.
La terapia farmacologica a me è stata prescritta entrambe le volte subito, ma io mi sono rivolta a queste strutture innanzitutto perché in piena depressione maggiore. Credo comunque che venga elaborata se non al primo, al secondo appuntamento.
Non ti aspettare diagnosi scoppiettanti al primo incontro, inizialmente si rifanno alla quella riportata sulla ricetta del medico di base.
Occorre andare più di una volta, ovviamente, questo perché completare l'anamnesi del paziente richiede diverse sedute. In più bisogna monitorare i dosaggi dei farmaci tramite prescrizioni di esami del sangue specifici, altresì esporne le sensazioni derivanti od i possibili effetti collaterali e, di conseguenza, calibrare la terapia, implementarla, cambiarla...
Potresti trovare subito il farmaco giusto, ma in genere la cura psichiatrica andrebbe associata alla psicoterapia, anche da questo dipenderà dunque la cadenza degli incontri.