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Originariamente inviata da voleressere
Donna o uomo? L'unica cosa su cui sono convinto è che debba avere preferibilmente non più di 45 anni e non meno di 35 anni, per il motivo che se è sotto i 35 ha poca esperienza e se è sopra i 45/50 è prossimo alla pensione. Siccome penso a uno psicologo o psicologa come a un potenziale punto di riferimento nella mia vita, non voglio che sia a pochi anni dalla pensione ma voglio pensare che possa seguirmi a lungo, poi non è detto che lo faccia. Anche se alla fine ciò che conta non è il sesso e nemmeno l'età, ma la preparazione e la sua capacità di capire ed aiutare. Altra cosa su cui sono convinto è che abbia fatto una scuola di specializzazione in psicoterapia cognitivo-comportamentale e non in altre scuole.
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Guarda che alla fine tutti i discorsi che fanno gli psicologi è : l'importante è trovarsi, prendersi bene con lo psicologo che hai di fronte, essendo la terapia, come è stato detto in un altro thread, non come le patologie fisiche che l'apporto del terapeuta è esclusivo indipendentemente dalla volontà del paziente ovvero anche se costui non voglia un decorso positivo della sua patologia, ma un aiuto che la\lo psicoterapeuta fornisce al paziente a che le sue forze interiori positive vengano fuori e si esternino, e quindi è necessario l'apporto del paziente nella volontà di migliorare, non solo nell'ora di psicoterapia, che non è che l'inizio, ma soprattutto quando si torna fuori nel ''mondo ostile'' a cercare di scavarsi come la goccia nella roccia e cercare di migliorarsi nonostante tante persone ci mettano ostacoli nella vita e per fortuna che qualche persona(pochissime) ci vogliono davvero bene e\o ci aiutano. La domanda che mi pongo e che invito a porti è: mi sta simpatico il terapeuta che ho di fronte?Le\gli voglio un pò di bene oltre a pagarlo?Sono a mio agio nel confrontarmi e aprirmi nei discorsi + intimi con lei\lui?.
Inoltre si sente dire spesso che le donne sia meglio vadino da una psicoterapeuta donna, e gli uomini da un uomo, che sia per loro una figura di riferimento insomma, una guida oltre che una\un terapeuta, che ragioni come loro con lo stesso tipo di sensazioni. Questa constatazione è certamente condivisibile per quanto riguarda le indicazioni da seguire, anche perchè ne avrai parecchie se vuoi seguire la terapia cognitivo-comportamentale, una guida del tuo stesso sesso capisce probabilmente, parliamo della persona prima che del terapeuta, quello che vuoi dirle\gli in modo più immediato. Comunque sia, le cose della vita sono sempre più complesse delle categorizzazioni, e potresti trovare una persona dell'altro genere che ti comprenda molto più facilmente.
Ovviamente avendo provato entrambi i generi, parlo delle persone prima ancora che del terapeuta, le donne accentuano maggiormente la parte emozionale della terapia, gli uomini un pochetto di più la parte concettuale e della responsabilità, se hanno un età consistente probabilmente finirai per vedere in loro una madre \ un padre, se hanno una età vicina alla tua probabilmente finirai per essere attratto dal terapeuta se è dell'altro genere rispetto al tuo (faccio il caso generale di un paziente etero).
Detto ciò mi sento di dirti di guardare soprattutto al carattere del terapeuta e se consideri questo compatibile con il tuo, in fondo è un rapporto che stabilisci con una persona, a volte per anni e decenni, e bisogna pur andarci d'accordo, al di là di ogni categorizzazione.