|
05-07-2015, 14:38
|
#1
|
Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 6
|
.
|
Ultima modifica di cancellato16364; 16-10-2019 a 20:06.
|
05-07-2015, 14:51
|
#2
|
Intermedio
Qui dal: Feb 2015
Ubicazione: Trento
Messaggi: 260
|
Semplice: evito di averci a che fare il meno possibile e solo quando è necessario, diciamo che i sono abituato alla mia condizione di lupo solitario e pertanto non conosco molta gente, a parte i parenti e le persone che incontro quasi tutti i giorni, con i quali tendo ad avere un'atteggiamento piacente e cordiale...
Non mi interessa quello che pensano, considerato che non mi conoscono nemmeno, e se mai avessero qualcosa da dirmi, gli direi di venirmelo a dire direttamente, e evitino di parlare alle mie spalle...
|
|
05-07-2015, 15:01
|
#3
|
Esperto
Qui dal: Feb 2012
Messaggi: 2,002
|
è così per tutti qui dentro, la preoccupazione che abbiamo del giudizio altrui nei nostri confronti.
Io penso sempre a quello che gli atri pensano di me. Anche mentre parlo non riesco a guardare negli occhi nessuno perchè penso che loro pensino che dico cavolate, che gesticolo ''alla cazzo'', che ho la bocca storta, che muovo troppo gli occhi, che ho una voce di merda ecc
Evito per tanto rapporti sociali.
|
|
05-07-2015, 15:19
|
#4
|
Esperto
Qui dal: Feb 2012
Messaggi: 2,002
|
io ho sempre pensato che sia così per tutti, ovvero che sia i fobici che i non fobici si curino del giudizio altrui solo che, noi fobici siamo vanitosi senza motivo (io sono un aborto), gli altri no o almeno non hanno più di uno-due difetti
|
|
05-07-2015, 15:31
|
#5
|
Esperto
Qui dal: Feb 2012
Messaggi: 2,002
|
Quote:
Originariamente inviata da FolleAnonimo
se mi chiedono “perché non esci di casa?” e io rispondo “perché non ho niente da fare fuori casa, perché mi annoia, perché mi da fastidio” e questo nel tempo mi è risultato il sistema difensivo ideale, le bugie usate in passato sembravano cosi tristi e vuote che non erano fatte per me, “perché non hai amici?” un altra delle tante scomode domande “perché non mi interessa, non vorrei essere nemmeno io mio amico”;
|
in questo modo però non ti imbarazzi pensando ''sono uno sfigato''?
non provi vergogna quando dici di non aver nulla da fare fuori casa o di non essere una persona da amici?
io in questo caso arrossisco subito pensando a quanto sono sfigatissimo
|
|
05-07-2015, 15:43
|
#6
|
Esperto
Qui dal: Feb 2012
Messaggi: 2,002
|
dico sfigato per sintetizzare il problema che abbiamo perchè comunque lo siamo, hai voglia a dire il contrario per farti contento.
La vita è una, qualcosa bisogna pur farne, ma forse sei giovane e non stai subendo il passare del tempo e il limitarsi delle possibilità si hanno per ogni età
|
Ultima modifica di ansiolino; 05-07-2015 a 15:46.
|
05-07-2015, 16:58
|
#7
|
Avanzato
Qui dal: Feb 2010
Ubicazione: Castellammare di Stabia
Messaggi: 306
|
Quando si teme il giudizio degli altri, è perché ci si percepisce in qualche modo inadeguati. È un sentirsi emotivo che spesso è in conflitto con la propria razionalità. Quindi si tratta di fronteggiare, con cadenza quotidiana, i convincimenti inconsci negativi che si hanno su se stessi.
|
|
05-07-2015, 17:21
|
#8
|
Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
|
Quote:
Originariamente inviata da maralgiu
Quando si teme il giudizio degli altri, è perché ci si percepisce in qualche modo inadeguati. È un sentirsi emotivo che spesso è in conflitto con la propria razionalità. Quindi si tratta di fronteggiare, con cadenza quotidiana, i convincimenti inconsci negativi che si hanno su se stessi.
|
Come si fronteggia l'inconscio e l'irrazionale?
|
|
05-07-2015, 18:49
|
#9
|
Avanzato
Qui dal: Feb 2010
Ubicazione: Castellammare di Stabia
Messaggi: 306
|
Quote:
Originariamente inviata da claire
Come si fronteggia l'inconscio e l'irrazionale?
|
Più che utilizzare il termine "irrazionale", preferisco utilizzare la locuzione "pensiero emotivo" o "disfunzionalità" cioè qualcosa che non è funzionale ai nostri obiettivi, bisogni o desideri.
Diversamente dai primi grandi della psicologia, oggi si ritiene che ognuno di noi può raggiungere il proprio inconscio. Solo che in genere, non si sa come farlo.
L'inconscio, al di là delle sue attività, è un insieme di pensieri, nulla di più.
Molti tipi di indirizzi psicoterapeutici, partono da questo assunto oramai condiviso. Bisogna, quindi, apprendere come individuare i pensieri inconsci "disfunzionali" (cioè non funzionali ai nostri obiettivi, bisogni o desideri).
Questi vanno messi in "crisi", "in discussione", insomma invalidarne il contenuto, i significati. Questa è una attività che va, però, fatta con continuità e per molti mesi. Poi si passa a una esposizione molto graduale e partendo dalle cose meno ansiogene.
Scorrendo nel regolamento del forum, non mi sembra ci siano divieti di linkare ad articoli, ne metto alcuni ad articoli sui pensieri inconsci. Se dà disturbo, avvisatemi che li cancello.
credenze
invalidazioni e rinforzi1
invalidazioni e rinforzi2
il livello gerarchico di pensieri - parte prima
|
|
06-07-2015, 09:18
|
#10
|
Esperto
Qui dal: Sep 2011
Ubicazione: Brianza
Messaggi: 997
|
Non so come mi vedano gli altri perché non l'ho mai chiesto e non posso leggere il pensiero, certo la paura del giudizio degli altri ce l'ho comunque, specialmente se mi trovo di fronte a persone di cui il giudizio mi importa (persone che frequento per amicizia, interessi, hobby, lavoro etc.).
|
|
06-07-2015, 12:05
|
#11
|
Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
|
Quote:
Originariamente inviata da maralgiu
Più che utilizzare il termine "irrazionale", preferisco utilizzare la locuzione "pensiero emotivo" o "disfunzionalità" cioè qualcosa che non è funzionale ai nostri obiettivi, bisogni o desideri.
Diversamente dai primi grandi della psicologia, oggi si ritiene che ognuno di noi può raggiungere il proprio inconscio. Solo che in genere, non si sa come farlo.
L'inconscio, al di là delle sue attività, è un insieme di pensieri, nulla di più.
Molti tipi di indirizzi psicoterapeutici, partono da questo assunto oramai condiviso. Bisogna, quindi, apprendere come individuare i pensieri inconsci "disfunzionali" (cioè non funzionali ai nostri obiettivi, bisogni o desideri).
Questi vanno messi in "crisi", "in discussione", insomma invalidarne il contenuto, i significati. Questa è una attività che va, però, fatta con continuità e per molti mesi. Poi si passa a una esposizione molto graduale e partendo dalle cose meno ansiogene.
Scorrendo nel regolamento del forum, non mi sembra ci siano divieti di linkare ad articoli, ne metto alcuni ad articoli sui pensieri inconsci. Se dà disturbo, avvisatemi che li cancello.
credenze
invalidazioni e rinforzi1
invalidazioni e rinforzi2
il livello gerarchico di pensieri - parte prima
|
Ho letto tutto, ma ancora non ho capito il come.Come si smonta il pensiero, con quali azioni concrete.A me ,dirmi che tale pensiero è sbagliato, devo sostituirlo con quest'altro, non serve a nulla.
|
|
06-07-2015, 12:49
|
#12
|
Esperto
Qui dal: Jun 2010
Ubicazione: Near Rome
Messaggi: 11,532
|
Quote:
Originariamente inviata da claire
Ho letto tutto, ma ancora non ho capito il come.Come si smonta il pensiero, con quali azioni concrete.A me ,dirmi che tale pensiero è sbagliato, devo sostituirlo con quest'altro, non serve a nulla.
|
Quoto....bisogna vedere la "forza" che quel pensiero ha....
Un pensiero che proviene dall'inconscio, gonfiato da traumi vissuti, situazioni sofferte ecc, ha una forza ben diversa dal pensierino consolatorio e positivo che possiamo fare per contrastarlo...è come pensare di contrastare un treno in corsa tirandogli una pallonata...
Servirebbe cominciare a vivere esperienze diverse, le quali andrebbero a caricare il pensiero positivo e forse allora le cose comincerebbero a cambiare...
|
|
06-07-2015, 17:08
|
#13
|
Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
|
Quote:
Originariamente inviata da maralgiu
Più che utilizzare il termine "irrazionale", preferisco utilizzare la locuzione "pensiero emotivo" o "disfunzionalità" cioè qualcosa che non è funzionale ai nostri obiettivi, bisogni o desideri.
Diversamente dai primi grandi della psicologia, oggi si ritiene che ognuno di noi può raggiungere il proprio inconscio. Solo che in genere, non si sa come farlo.
L'inconscio, al di là delle sue attività, è un insieme di pensieri, nulla di più.
Molti tipi di indirizzi psicoterapeutici, partono da questo assunto oramai condiviso. Bisogna, quindi, apprendere come individuare i pensieri inconsci "disfunzionali" (cioè non funzionali ai nostri obiettivi, bisogni o desideri).
Questi vanno messi in "crisi", "in discussione", insomma invalidarne il contenuto, i significati. Questa è una attività che va, però, fatta con continuità e per molti mesi. Poi si passa a una esposizione molto graduale e partendo dalle cose meno ansiogene.
Scorrendo nel regolamento del forum, non mi sembra ci siano divieti di linkare ad articoli, ne metto alcuni ad articoli sui pensieri inconsci. Se dà disturbo, avvisatemi che li cancello.
|
Secondo me i problemi che ci sono in gioco sono molto più complessi, perché di desideri e bisogni ne abbiamo tanti (e sono anche dissimili da persona a persona). Se una persona avesse come obiettivo solo una cosa (o poche che non entrano mai in conflitto), che so fare una barca di soldi per esempio, cercherebbe il sistema più efficace ed efficiente per far questo, staccherebbe teste alle persone e così via... Il punto è che magari un individuo non ha solo questo obiettivo qua, per questo si comporta in modo "disfunzionale" (relativamente a questo obiettivo qua) perché poi magari se stacca la testa a un genitore, il genitore gli manca (quindi ha anche obiettivi relazionali), e un individuo non può perseguire l'obiettivo "fare una barca di soldi" senza tener conto di queste forme di "disfunzionalità" qua (ossia degli obiettivi paralleli che comunque desidera perseguire).
Un individuo secondo me è molto più simile nel funzionamento ad un paese in cui il governo, l'orientamento e gli obiettivi possono essere instabili, variabili e anche conflittuali, che alla descrizione di una macchina che deve eseguire bene un compito o raggiungere un obiettivo univoco già fissato a monte e che per funzionare al meglio dovrebbe solo preoccuparsi di sprecare meno risorse possibile per far questo.
Perciò per me dipende, i pensieri disfunzionali spesso sono solo l'espressione di altri desideri e bisogni paralleli che vanno in conflitto con un nostro desiderio.
Per un partito di destra è disfunzionale quel che pensano quelli di sinistra e viceversa, ma queste forze vogliono ottenere cose diverse, proprio per questo una forma di pensiero non è detto che sia disfunzionale in assoluto, la disfunzionalità è relativa a certi obiettivi fissati, ma se l'individuo ne ha tanti, come si fa ad identificare tanto facilmente questi pensieri disfunzionali come un corpo coerente?
Anche dentro di noi io vedo e credo che ci sono molte tendenze, ce ne fosse una sola si risolverebbe tutto facilmente. Tutto lo si potrebbe usare come un mezzo per soddisfare questa tendenza qua. Ogni pensiero che le andasse contro diverrebbe disfunzionale. Ma dato che non è mai così, penso proprio che certi mezzi per soddisfare una tendenza possono divenire facilmente ostacoli per altre tendenze e così via; per questo un individuo poi non sta tanto bene anche là dove sembra funzionare a dovere e fare quel che deve fare in relazione a certi obiettivi che ha in mente qualcun altro. Questi obiettivi non è detto che siano gli unici che reclamano diritto di cittadinanza.
Per me perciò al più può esistere una dialettica interna in cui vari pensieri si scontrano e si confrontano con i bisogni emergenti e contrastanti dell'individuo, non c'è da una parte il pensiero buono e funzionale e dall'altra quello cattivo e disfunzionale, è una semplificazione questa che non condivido affatto.
Se fosse vero questo avremmo ridotto ad un calcolo univoco anche i negoziati politici e non saremmo dovuti andare nemmeno più a votare, avremmo optato per una dittatura che fosse definitivamente funzionale nel soddisfare i nostri desideri e bisogni.
|
Ultima modifica di XL; 06-07-2015 a 17:36.
|
06-07-2015, 17:59
|
#14
|
Avanzato
Qui dal: Feb 2010
Ubicazione: Castellammare di Stabia
Messaggi: 306
|
Quote:
Originariamente inviata da claire
Ho letto tutto, ma ancora non ho capito il come.Come si smonta il pensiero, con quali azioni concrete.A me ,dirmi che tale pensiero è sbagliato, devo sostituirlo con quest'altro, non serve a nulla.
|
Ci sono strategie e tecniche, ma queste te le deve insegnare il tuo psicoteraputa che deve individuare quelle adatte a te e che ti piacciono.
|
|
06-07-2015, 18:00
|
#15
|
Esperto
Qui dal: Jun 2010
Ubicazione: Near Rome
Messaggi: 11,532
|
Quote:
Originariamente inviata da XL
Anche dentro di noi io vedo e credo che ci sono molte tendenze, ce ne fosse una sola si risolverebbe tutto facilmente. Tutto lo si potrebbe usare come un mezzo per soddisfare questa tendenza qua. Ogni pensiero che le andasse contro diverrebbe disfunzionale. Ma dato che non è mai così, penso proprio che certi mezzi per soddisfare una tendenza possono divenire facilmente ostacoli per altre tendenze e così via; per questo un individuo poi non sta tanto bene anche là dove sembra funzionare a dovere e fare quel che deve fare in relazione a certi obiettivi che ha in mente qualcun altro. Questi obiettivi non è detto che siano gli unici che reclamano diritto di cittadinanza.
|
Si ma infatti è quello..ciò che fa o dovrebbe fare i pensieri anti-disfunzionali è solo una parte di noi, e di solito una parte piuttosto debole...poi ci sono altre parti molto più forti, profonde e radicate che sfornano sofferenza, malesser ee e pensieri disfunzionali a manetta....come immaginare un bambino di 8 anni che vuole il giocattolo o pensa che avrà il giocattolo che lo farà stare bene, circondato da 6-7 adulti che gli urlano contr, lo strattonano, lo sgridano, gli danno schiaffi ecc...
|
|
|
|