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Come mi vedono gli altri
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Re: Come mi vedono gli altri
Semplice: evito di averci a che fare il meno possibile e solo quando è necessario, diciamo che i sono abituato alla mia condizione di lupo solitario e pertanto non conosco molta gente, a parte i parenti e le persone che incontro quasi tutti i giorni, con i quali tendo ad avere un'atteggiamento piacente e cordiale...
Non mi interessa quello che pensano, considerato che non mi conoscono nemmeno, e se mai avessero qualcosa da dirmi, gli direi di venirmelo a dire direttamente, e evitino di parlare alle mie spalle... |
Re: Come mi vedono gli altri
è così per tutti qui dentro, la preoccupazione che abbiamo del giudizio altrui nei nostri confronti.
Io penso sempre a quello che gli atri pensano di me. Anche mentre parlo non riesco a guardare negli occhi nessuno perchè penso che loro pensino che dico cavolate, che gesticolo ''alla cazzo'', che ho la bocca storta, che muovo troppo gli occhi, che ho una voce di merda ecc Evito per tanto rapporti sociali. |
Re: Come mi vedono gli altri
io ho sempre pensato che sia così per tutti, ovvero che sia i fobici che i non fobici si curino del giudizio altrui solo che, noi fobici siamo vanitosi senza motivo (io sono un aborto), gli altri no o almeno non hanno più di uno-due difetti
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Re: Come mi vedono gli altri
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in questo modo però non ti imbarazzi pensando ''sono uno sfigato''? non provi vergogna quando dici di non aver nulla da fare fuori casa o di non essere una persona da amici? io in questo caso arrossisco subito pensando a quanto sono sfigatissimo |
Re: Come mi vedono gli altri
dico sfigato per sintetizzare il problema che abbiamo perchè comunque lo siamo, hai voglia a dire il contrario per farti contento.
La vita è una, qualcosa bisogna pur farne, ma forse sei giovane e non stai subendo il passare del tempo e il limitarsi delle possibilità si hanno per ogni età |
Re: Come mi vedono gli altri
Quando si teme il giudizio degli altri, è perché ci si percepisce in qualche modo inadeguati. È un sentirsi emotivo che spesso è in conflitto con la propria razionalità. Quindi si tratta di fronteggiare, con cadenza quotidiana, i convincimenti inconsci negativi che si hanno su se stessi.
:ciao: |
Re: Come mi vedono gli altri
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Re: Come mi vedono gli altri
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Diversamente dai primi grandi della psicologia, oggi si ritiene che ognuno di noi può raggiungere il proprio inconscio. Solo che in genere, non si sa come farlo. L'inconscio, al di là delle sue attività, è un insieme di pensieri, nulla di più. Molti tipi di indirizzi psicoterapeutici, partono da questo assunto oramai condiviso. Bisogna, quindi, apprendere come individuare i pensieri inconsci "disfunzionali" (cioè non funzionali ai nostri obiettivi, bisogni o desideri). Questi vanno messi in "crisi", "in discussione", insomma invalidarne il contenuto, i significati. Questa è una attività che va, però, fatta con continuità e per molti mesi. Poi si passa a una esposizione molto graduale e partendo dalle cose meno ansiogene. Scorrendo nel regolamento del forum, non mi sembra ci siano divieti di linkare ad articoli, ne metto alcuni ad articoli sui pensieri inconsci. Se dà disturbo, avvisatemi che li cancello. credenze invalidazioni e rinforzi1 invalidazioni e rinforzi2 il livello gerarchico di pensieri - parte prima |
Re: Come mi vedono gli altri
Non so come mi vedano gli altri perché non l'ho mai chiesto e non posso leggere il pensiero, certo la paura del giudizio degli altri ce l'ho comunque, specialmente se mi trovo di fronte a persone di cui il giudizio mi importa (persone che frequento per amicizia, interessi, hobby, lavoro etc.).
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Re: Come mi vedono gli altri
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Re: Come mi vedono gli altri
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Un pensiero che proviene dall'inconscio, gonfiato da traumi vissuti, situazioni sofferte ecc, ha una forza ben diversa dal pensierino consolatorio e positivo che possiamo fare per contrastarlo...è come pensare di contrastare un treno in corsa tirandogli una pallonata... Servirebbe cominciare a vivere esperienze diverse, le quali andrebbero a caricare il pensiero positivo e forse allora le cose comincerebbero a cambiare... |
Re: Come mi vedono gli altri
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Un individuo secondo me è molto più simile nel funzionamento ad un paese in cui il governo, l'orientamento e gli obiettivi possono essere instabili, variabili e anche conflittuali, che alla descrizione di una macchina che deve eseguire bene un compito o raggiungere un obiettivo univoco già fissato a monte e che per funzionare al meglio dovrebbe solo preoccuparsi di sprecare meno risorse possibile per far questo. Perciò per me dipende, i pensieri disfunzionali spesso sono solo l'espressione di altri desideri e bisogni paralleli che vanno in conflitto con un nostro desiderio. Per un partito di destra è disfunzionale quel che pensano quelli di sinistra e viceversa, ma queste forze vogliono ottenere cose diverse, proprio per questo una forma di pensiero non è detto che sia disfunzionale in assoluto, la disfunzionalità è relativa a certi obiettivi fissati, ma se l'individuo ne ha tanti, come si fa ad identificare tanto facilmente questi pensieri disfunzionali come un corpo coerente? :nonso: Anche dentro di noi io vedo e credo che ci sono molte tendenze, ce ne fosse una sola si risolverebbe tutto facilmente. Tutto lo si potrebbe usare come un mezzo per soddisfare questa tendenza qua. Ogni pensiero che le andasse contro diverrebbe disfunzionale. Ma dato che non è mai così, penso proprio che certi mezzi per soddisfare una tendenza possono divenire facilmente ostacoli per altre tendenze e così via; per questo un individuo poi non sta tanto bene anche là dove sembra funzionare a dovere e fare quel che deve fare in relazione a certi obiettivi che ha in mente qualcun altro. Questi obiettivi non è detto che siano gli unici che reclamano diritto di cittadinanza. Per me perciò al più può esistere una dialettica interna in cui vari pensieri si scontrano e si confrontano con i bisogni emergenti e contrastanti dell'individuo, non c'è da una parte il pensiero buono e funzionale e dall'altra quello cattivo e disfunzionale, è una semplificazione questa che non condivido affatto. Se fosse vero questo avremmo ridotto ad un calcolo univoco anche i negoziati politici e non saremmo dovuti andare nemmeno più a votare, avremmo optato per una dittatura che fosse definitivamente funzionale nel soddisfare i nostri desideri e bisogni. |
Re: Come mi vedono gli altri
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Re: Come mi vedono gli altri
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