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Vecchio 23-05-2019, 13:05   #1
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Il tempo perso, le occasioni perse, le esperienze vissute che non si vorrebbero aver vissuto e quelle non vissute, i torti (o presunti tali) che dovresti dimenticare ma farlo ti sembra un tradimento nei tuoi confronti... bisogna lasciare tutto alle spalle, questo si è capito. Ma in che modo esattamente? Bisogna farci pace, perdonarsi, razionalizzare o semplicemente dimenticarlo, fare finta che non sia accaduto? A me vengono difficili entrambi, ma forse la seconda è più fattibile. Perché a perdonarmi e a perdonare gli altri proprio non riesco, quindi la soluzione sarebbe semplicemente mettersi dei paraocchi e sperare che in qualche modo ti passi il rancore.
Quindi la domanda è, rivolta a chi è più saggio di me e magari ha più esperienza in merito, come relazionarsi ad un passato difficile? Ad un periodo (che ha creato certe conseguenze) che non si riesce a digerire?
Vecchio 23-05-2019, 13:14   #2
Esperto
 

Vivendo un presente soddisfacente.
Ringraziamenti da
Anonimo. (23-05-2019), BbFenix (24-05-2019)
Vecchio 23-05-2019, 13:18   #3
Esperto
L'avatar di Darby Crash
 

Quote:
Originariamente inviata da claire Visualizza il messaggio
Vivendo un presente soddisfacente.
e se il passato condiziona troppo il presente non rendendolo soddisfacente?
Vecchio 23-05-2019, 13:57   #4
Banned
 

Perdonarsi, lasciar andare. Nascondere la testa sotto la sabbia non serve mai per i traumi, leggeri o pesanti che siano. Ancora peggio è vivere nel senso di colpa, nel rimpianto, nel rimorso.
Tutti sbagliano e se sono accadute determinate cose vuol dire che non poteva andare diversamente.
Vecchio 23-05-2019, 13:59   #5
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Darby Crash Visualizza il messaggio
e se il passato condiziona troppo il presente non rendendolo soddisfacente?
È una merda.

Senza riscatto é una merda.
È meglio non nascere in certi casi.
Scusate ma la penso così.

Ultima modifica di claire; 23-05-2019 a 14:04.
Vecchio 23-05-2019, 14:02   #6
Esperto
L'avatar di Baby Lemonade
 

Perdonarmi e iniziare a volermi un po' bene mi ha aiutata. Però è un percorso lungo, prima dei 30 per me è stato impossibile.

Edit: ricado ancora, di tanto in tanto, nei vecchi errori. Non prendere il mio commento come un consiglio o lezioncina, è solo una testimonianza.

Ultima modifica di Baby Lemonade; 23-05-2019 a 14:09.
Ringraziamenti da
Palmiro (23-05-2019)
Vecchio 23-05-2019, 14:12   #7
Esperto
L'avatar di Xchénnpossoreg?
 

Quote:
Originariamente inviata da SamueleMitomane Visualizza il messaggio
Quindi la domanda è, rivolta a chi è più saggio di me e magari ha più esperienza in merito, come relazionarsi ad un passato difficile? Ad un periodo (che ha creato certe conseguenze) che non si riesce a digerire?
Samuele, il tuo passato sarà sempre lì, lo vedrai nei tuoi comportamenti.. nel tuo modo di ragionare e di affrontare la quotidianità. E' e sarà comunque parte di te.
Però la vita è, spesso, più forte dei ricordi. L'esistenza sa soltanto andare avanti, avanti, avanti. E così passano i giorni, le settimane, i mesi, gli anni. Si aprono nuovi scenari, si formano nuovi ricordi. E il nostro passato assume una valenza differente.
Il tempo aiuta molto in tal senso, l'esperienza offre delle chiavi di lettura diverse e - in tanti casi - permette di arrivare al perdono... o almeno ad una civile convivenza .
Ringraziamenti da
SamueleMitomane (23-05-2019)
Vecchio 23-05-2019, 14:29   #8
Esperto
L'avatar di Guybrush
 

Lo si fa riuscendo a costruirsi un presente decente.

Cosa che non è per nulla facile
Ringraziamenti da
Masterplan92 (23-05-2019)
Vecchio 23-05-2019, 21:08   #9
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Lasciarsi il passato alle spalle e costruirsi un presente migliore per me è impossibile, se prima di un certo momento non hai costruito nulla di decente nella vita ma invece hai solo macerie intorno a te come puoi pensare di rimettere in piedi qualcosa?
Ringraziamenti da
Masterplan92 (23-05-2019)
Vecchio 23-05-2019, 21:19   #10
Esperto
 

Si cerca di compiere scelte migliori (basate sull'ascolto di una parte migliore di sé, o sull'ascolto migliore di una parte di sé, o sul riuscire a seguire quello che dice), ma in chiave analogica perché le circostanze sono cambiate. Altrimenti non sarebbe il riuscire a tornare indietro a quel bivio e prendere la direzione giusta (in realtà non ci si è allontanati dal bivio, si è solo trasformato superficialmente perché tutto cambia, ma in chiave analogica profonda è sempre quello).

Anche il rimpianto ha origine analogica, è la parte di sé che non ha fatto compiere la scelta giusta che si è trasformato in chiave analogica. Dice qualcosa di diverso perché è diverso il momento, per ottenere lo stesso effetto (su un piano analogico) deve essere diverso.
Il senso di colpa dopo una scelta sbagliata è causato dallo stesso problema psicologico che ha portato a fare la scelta sbagliata.
Vecchio 23-05-2019, 21:26   #11
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Si cerca di compiere scelte migliori (basate sull'ascolto di una parte migliore di sé, o sull'ascolto migliore di una parte di sé, o sul riuscire a seguire quello che dice), ma in chiave analogica perché le circostanze sono cambiate. Altrimenti non sarebbe il riuscire a tornare indietro a quel bivio e prendere la direzione giusta (in realtà non ci si è allontanati dal bivio, si è solo trasformato superficialmente perché tutto cambia, ma in chiave analogica profonda è sempre quello).

Anche il rimpianto ha origine analogica, è la parte di sé che non ha fatto compiere la scelta giusta che si è trasformato in chiave analogica. Dice qualcosa di diverso perché è diverso il momento, per ottenere lo stesso effetto (su un piano analogico) deve essere diverso.
Il senso di colpa dopo una scelta sbagliata è causato dallo stesso problema psicologico che ha portato a fare la scelta sbagliata.
A volte non é questione di sensi di colpa legati a scelte proprie.
A volte si é solo subìto, e non ci si puó neanche dire che la propria colpa é stato il non agire. Perché si é agito(o non lo si é fatto per motivi che non sono colpa propria), e nonostante questo,le cose si sono messe male.

Io sono sempre pronta per il mio presente bello e riscattante,e per il mio futuro radioso, e non sono mai stata ferma ad aspettarli. Ma non viene mai. Tutto va sempre nel peggiore dei modi nonostante i miei sforzi, in ogni ambito.
Inoltre subentra la vergogna per la propria condizione esistenziale, che complica tutto.
Vecchio 23-05-2019, 21:34   #12
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Baby Lemonade Visualizza il messaggio
Perdonarmi e iniziare a volermi un po' bene mi ha aiutata. Però è un percorso lungo, prima dei 30 per me è stato impossibile.

Edit: ricado ancora, di tanto in tanto, nei vecchi errori. Non prendere il mio commento come un consiglio o lezioncina, è solo una testimonianza.
So che non sarà facile da spiegare come cosa ma...puoi dirci come ci sei riuscita?
Vecchio 23-05-2019, 21:38   #13
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

Preoccupandosi anche del presente e del futuro si avrà meno tempo per pensare al passato. Non so se sia meglio comunque, dipende. A dimenticarlo non lo dimentichi, sta sempre lì nella tua testa, finché non rimbambisci, ma almeno non è sempre presente.
Il passato è la dimensione temporale degli stati depressivi secondo me.

Ultima modifica di XL; 23-05-2019 a 21:45.
Vecchio 23-05-2019, 22:35   #14
Esperto
L'avatar di Baby Lemonade
 

Quote:
Originariamente inviata da franz90 Visualizza il messaggio
So che non sarà facile da spiegare come cosa ma...puoi dirci come ci sei riuscita?
Ho messo tutto in un cassetto, che tanto quello che è stato è stato. Cambiare il passato non si può, che siano stati errori degli altri o nostri, ad un certo punto, non conta più nulla. Io ero stanca di covare rancore e schifo per certe persone e per me stessa o di avere una condotta autodistruttiva. Ci ricado ancora ma dopo poco inizio a sentirmi logora e quindi cerco di rimuovere il tutto.
Per l'essere più indulgente con me stessa e perdonarmi, devo dire che mi ha aiutato il mio psichiatra. Non ho mai fatto una psicoterapia seria ma lui ha cercato in tutti i modi di farmi entrare qualcosa in testa.
Vecchio 23-05-2019, 23:40   #15
Esperto
L'avatar di Lory
 

Per lasciarsi il passato alle spalle occorre un cambiamento nella propria coscienza che si può ottenere con un'adeguata psicoterapia
Ringraziamenti da
Cristal (24-05-2019)
Vecchio 24-05-2019, 08:55   #16
Esperto
 

Il mio problema è più il futuro che il passato (Dickens l'aveva capito, dei tre quello che ti fa più defecare in mano dalla paura è l'ultimo), vedo solo una lenta china discendente davanti a me.


Ultima modifica di Winston_Smith; 24-05-2019 a 09:13.
Vecchio 24-05-2019, 10:24   #17
Esperto
L'avatar di Labocania
 

Non c'è una risposta valida per tutti. Purtroppo il passato può avere una consistenza oggettiva il cui peso può continuare ad essere avvertito nonostante i traguardi raggiunti e le difficoltà superate.
Vecchio 24-05-2019, 12:40   #18
Esperto
L'avatar di Darby Crash
 

Penso che se riuscissi a non tenere in considerazione il passato non avrei problemi a vivere bene e a essere felice. Ma le troppe esperienze mancate e i troppi traguardi non raggiunti mi fanno sentire un fallito troppo indietro rispetto ai miei coetanei, e la vergogna per questa condizione mi impedisce di relazionarmi decentemente
Vecchio 24-05-2019, 13:21   #19
Banned
 

Vecchio 25-05-2019, 13:03   #20
Banned
 

Ah! l’uomo deve sempre piangere su se stesso! Io voglio, caro amico, e te lo prometto, io voglio emendarmi; non voglio più rimuginare quel po’ di male che il destino mi manda, come ho fatto finora; voglio godere il presente e voglio che il passato sia per sempre passato. Senza dubbio tu hai ragione, carissimo, i dolori degli uomini sarebbero minori se essi - Dio sa perché siamo fatti così! - se essi non si affaticassero con tanta forza di immaginazione a risuscitare i ricordi del male passato, piuttosto che sopportare un presente privo di cure.
... ho osservato che l’incomprensione reciproca e l’indolenza fanno forse più male nel mondo della malignità e della cattiveria. Almeno queste due ultime sono certo più rare.

(I dolori del giovane Werther.)

Il problema è che proprio nella solitudine e nell'indolenza, si esercita l'immaginazione, e perciò il rimorso e il rimpianto, e perciò il dolore.
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