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05-01-2015, 21:23
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#1
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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COME HO SUPERATO LA MIA FOBIA SOCIALE - (tradotto…: http://youtu.be/C9eI9eIYNkU
Che dire. Sembra la mia storia. Ma raccontata meglio.
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Ultima modifica di Da'at; 01-11-2015 a 19:59.
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05-01-2015, 22:29
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#2
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Banned
Qui dal: Nov 2014
Messaggi: 317
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Qui tutti che guariscono. Avessi un buon carisma ed uno buona parlantina credo che mi potrei godere la vita a pieno. Se non hai carisma ed uno buona personalità, anche sconfiggendo l' ansia non vai da nessuna parte purtroppo.
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05-01-2015, 22:37
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#3
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,845
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Già tirato fuori questo video sul forum.
Per sconfiggere l'ansia sociale bisogna sconfiggere l'ansia sociale, come sempre ahahah
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05-01-2015, 22:40
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#4
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Quote:
Originariamente inviata da Weltschmerz
Già tirato fuori questo video sul forum.
Per sconfiggere l'ansia sociale bisogna sconfiggere l'ansia sociale, come sempre ahahah
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è vero
hai paura a parlare con la gente? ti do io la soluzione a tutti i tuoi problemi: parla con la gente.
Detta così mi sembra a dir poco semplicistica.
Comunque c'è del vero, penso che sia il concetto di esposizione proprio della terapia cognitivo-comportamentale.
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05-01-2015, 22:42
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#5
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Quote:
Originariamente inviata da Sputafuoco95
Qui tutti che guariscono. Avessi un buon carisma ed uno buona parlantina credo che mi potrei godere la vita a pieno. Se non hai carisma ed uno buona personalità, anche sconfiggendo l' ansia non vai da nessuna parte purtroppo.
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Ma dai! Fa nò inscì! (non fare cosí!)
La prima cosa, la seconda e anche la terza, è volersi bene. Accettarsi, senza pretendere da noi stessi "numeri da circo" che da altri non pretenderemmo mai.
Ti sarà capitato di ammirare una persona "normale", che non era né il re della foresta né un eloquente oratore. Era solo un amico.
Ti sarà anche capitato di innamorarti di qualche ragazza, e scommetto che non tutte avevano vinto il concorso di reginetta della scuola, non tutte erano rappresentanti di istituto, non tutte erano atlete olimpiche di ginnastica artistica o arrivate alla finale del premio Campiello.
Erano persone normali.
Perché è cosí facile voler bene agli altri, senza un particolare motivo fuorchè il fatto che ricambino, ma quando si tratta di amarci sembra quasi che se potessimo ci bulleremmo da soli?
Amare è una cosa semplice, prova!
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05-01-2015, 22:45
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#6
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky
è vero
hai paura a parlare con la gente? ti do io la soluzione a tutti i tuoi problemi: parla con la gente.
Detta così mi sembra a dir poco semplicistica.
Comunque c'è del vero, penso che sia il concetto di esposizione proprio della terapia cognitivo-comportamentale.
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propriamente. Il fatto è che sembra molto piú semplice affliggersi in un dolore cronico, anzichè affrontare un dolore acuto.
Quando accetti che l'unico modo per uscirne è fare qualcosa di veramente doloroso, solo allora riesci a trovare le energie necessarie a fare questo sforzo immenso.
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05-01-2015, 22:59
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#7
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Esperto
Qui dal: Nov 2012
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 5,034
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In parte mi ritrovo in questa descrizione, ho superato tanti miei limiti esponendomi a situazioni che normalmente evitavo, l'ho fatto gradatamente e a volte ci sono stato costretto dalle circostanze. Il lavoro ad esempio per me ha rappresentato una vera palestra, mi ha sradicato da casa, mi ha permesso di conoscere posti nuovi, di viaggiare, di abituarmi al confronto giornaliero con problemi di vario genere da risolvere.
Il mio percorso di miglioramento è comunque ben lontano dal concludersi, sono altresì abbastanza scettico riguardo alla possibilità concreta di arrivare alla risoluzione definitiva di questo tipo di problematiche, non credo sia possibile.
Quello che mi aspetto non è una completa e utopistica guarigione, credo che sia più ragionevole aspirare a ridurre il più possibile gli effetti "invalidanti" che l'ansia sociale ha sulla mia vita, imparare a gestirla, a godere dei momenti di svago e ad assaporare i momenti migliori della mia vita.
Quella che abbiamo di fronte è una sfida lunga una vita, con l'obiettivo di stare sempre meglio, non ritengo appropriato usare termini come "guarigione" e "sconfitta".
Questo è il mio pensiero
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05-01-2015, 23:02
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#8
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Esperto
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: £
Messaggi: 8,149
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Tutte esattezze le tue osservazioni... non fanno una piega... come quelle di kody... ma il problema rimane fortemente sogettivo, contesto familiare, attitudini, ambiente, e anche la chimica e i neurotrasmettitori del cervello sono sogettivi... prendi 10 persone con ansia sociale e portale dal medesimo psicoterapeuta cognitivo comportamentale... quale sarebbe il risultato? Tempistica a parte, Guarigione per tutti? Nel forum penso ci siano molti che seguono varie terapie... ad esempio, stessi farmaci per x persone ma spesso con esperienze e risultati diversi...
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05-01-2015, 23:37
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#9
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 10,892
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
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Perché è cosí facile voler bene agli altri, senza un particolare motivo fuorchè il fatto che ricambino, ma quando si tratta di amarci sembra quasi che se potessimo ci bulleremmo da soli?
Amare è una cosa semplice, prova!
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il fatto è che quasi tutti noi siamo stati abituati a critiche, offese, insulti, pesantezze.. è difficile quando si è talmente abituati...
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06-01-2015, 00:05
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#10
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,045
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ok, una volta sconfitta l'ansia sociale ditemi come si fa a sconfiggere l'asocialità, che è cosa ben più complicata e radicata
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06-01-2015, 11:06
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#11
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,045
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
E' vero, perché è un emozione (l'ansia sociale) che è diventata così forte da dover essere messa in sottofondo (inconscio) per poter continuare, un minimo, a interagire con gli altri e poter, sostanzialmente, andare avanti.
Il primo passo è riportarla alla luce, ammettere che l'asocialità è solo ansia sociale che per qualche motivo abbiamo trovato più conveniente incasellare in altro modo.
A quel punto la si risolve come una qualsiasi ansia sociale. Che è difficile, ma un conto è abbattare un nemico in vista, un conto è abbatterne uno che non si sà dov'è, in questo senso comprendo il tuo ritenerla una cosa difficile.
Anche perché se lo guardo, il nemico/difetto, a quel punto non mi posso raccontare più che non c'è. Questo mi responsabilizza, mi fà girare le scatole verso me stesso nel caso non mi senta la voglia/forza di porre rimedio, mi và a colpire nell'amor proprio, ecc...
E' un'operazione molto difficile, perché è causata da un disagio molto grande, talmente grande che per poter tirare avanti si è dovuto nasconderlo e dargli un altro nome.
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Troppo difficile, rimando a tempi migliori in cui sarò più ispirato
La mia asocialità dipende da diversi fattori, ma più che altro ho notato che, certo è brutto a dirsi, gli altri, a parte rare persone, non mi sono di nessuna utilità.
Posso uscire con qualcuno, posso stare relativamente bene 1 o 2 ore, ma poi? Nessuno riuscirà a risolvere i miei dilemmi, primo fra tutti il fatto che bisogna lavorare per forza per campare e che i lavori fanno tutti schifo, o se non fanno schifo sono precari o sottopagati.
Nessuno riuscirà ad insegnarmi a sapermi relazionare col prossimo nel modo giusto, allora preferiscono starmene da solo, pensando di riuscire ad ottenere più risposte, oppure per non soccombere troppo nel confronto col prossimo, anche se da questo punto di vista sto imparando ad accettarmi di più.
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06-01-2015, 11:18
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#12
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,845
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Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky
Detta così mi sembra a dir poco semplicistica.
Comunque c'è del vero, penso che sia il concetto di esposizione proprio della terapia cognitivo-comportamentale.
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Sì, peccato che tanto non c'è proprio nulla da guadagnare nell'esporsi.
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06-01-2015, 11:28
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#13
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Banned
Qui dal: Dec 2011
Messaggi: 3,059
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Nel mio caso l'asocialità si manifesta come incapacità di approfondire i rapporti, non ho haimè molto interesse (o voglia di costruirne) per i rapporti intimi, a volte mi pesano anche quelli che già ho, però al contempo sento un forte desiderio di socialità, che si scontra con la non voglia e l'incapacità di stabilire altri rapporti profondi oltre quelli che ho già. Non so dunque come espletare questo mio bisogno di socialità che rimane inespresso gettandomi in uno stato nevrotico e depressivo perenne.
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Ultima modifica di Stefania90; 06-01-2015 a 11:31.
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06-01-2015, 12:55
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#14
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
Messaggi: 5,277
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Quote:
Originariamente inviata da Stefania90
Nel mio caso l'asocialità si manifesta come incapacità di approfondire i rapporti, non ho haimè molto interesse (o voglia di costruirne) per i rapporti intimi, a volte mi pesano anche quelli che già ho, però al contempo sento un forte desiderio di socialità, che si scontra con la non voglia e l'incapacità di stabilire altri rapporti profondi oltre quelli che ho già. Non so dunque come espletare questo mio bisogno di socialità che rimane inespresso gettandomi in uno stato nevrotico e depressivo perenne.
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Ma questa incapacità di approfondire i rapporti è anche insicurezza,paura di non essere all'altezza?Te lo chiedo perché è una costante della mai vita sulla quale mi interrogo e dalla quale con molta fatica sto provando a venirne fuori.
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06-01-2015, 13:10
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#15
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Esperto
Qui dal: Apr 2009
Ubicazione: Provincia di Torino
Messaggi: 6,306
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Quote:
Originariamente inviata da Stefania90
Nel mio caso l'asocialità si manifesta come incapacità di approfondire i rapporti, non ho haimè molto interesse (o voglia di costruirne) per i rapporti intimi, a volte mi pesano anche quelli che già ho, però al contempo sento un forte desiderio di socialità, che si scontra con la non voglia e l'incapacità di stabilire altri rapporti profondi oltre quelli che ho già. Non so dunque come espletare questo mio bisogno di socialità che rimane inespresso gettandomi in uno stato nevrotico e depressivo perenne.
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Ho lo stesso problema
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06-01-2015, 13:14
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#16
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: Roma
Messaggi: 1,565
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Quote:
Originariamente inviata da Stefania90
Nel mio caso l'asocialità si manifesta come incapacità di approfondire i rapporti, non ho haimè molto interesse (o voglia di costruirne) per i rapporti intimi, a volte mi pesano anche quelli che già ho, però al contempo sento un forte desiderio di socialità, che si scontra con la non voglia e l'incapacità di stabilire altri rapporti profondi oltre quelli che ho già. Non so dunque come espletare questo mio bisogno di socialità che rimane inespresso gettandomi in uno stato nevrotico e depressivo perenne.
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Si esattamente quello che sento io. Mi sento bloccato quando devo approfondire un rapporto. Infatti i miei rapporti sembrano fermarsi ad un livello superficiale. Sembra più mancanza di voglia ed incapacità, nonostante abbia un grande bisogno di socialità, che la paura propria del fobico, però qualche timore a livello inconscio ce l'ho senz'altro.
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06-01-2015, 13:28
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#17
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,398
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Amare è una cosa semplice, prova!
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non è affatto semplice... questo però non vuol dire che sia impiossibile
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06-01-2015, 14:02
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#18
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 10,892
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
Troppo difficile, rimando a tempi migliori in cui sarò più ispirato
La mia asocialità dipende da diversi fattori, ma più che altro ho notato che, certo è brutto a dirsi, gli altri, a parte rare persone, non mi sono di nessuna utilità.
Posso uscire con qualcuno, posso stare relativamente bene 1 o 2 ore, ma poi? Nessuno riuscirà a risolvere i miei dilemmi, primo fra tutti il fatto che bisogna lavorare per forza per campare e che i lavori fanno tutti schifo, o se non fanno schifo sono precari o sottopagati.
Nessuno riuscirà ad insegnarmi a sapermi relazionare col prossimo nel modo giusto, allora preferiscono starmene da solo, pensando di riuscire ad ottenere più risposte, oppure per non soccombere troppo nel confronto col prossimo, anche se da questo punto di vista sto imparando ad accettarmi di più.
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mi sembra di capire che tu i rapporti con gli altri li guardi col fine di utilità.. ma cosi non ha sempre senso....
per dire.. io cerco di godermeli, non li valuto a fini come migliorarmi ma solo come (si spera) piacevole compagnia/passa tempo
anche io non sopporto di stare 3-4 al giorno a socializzar... sono introverso e pretendo i miei spazi cerca di socializzare secondo le tue necessita: ti va di socializzare per 1-2 orette ? BENE, allora fai solo 1-2 orette !
la conoscenza rimane sul superficiale ? BENE. ok
io penso che l'asocialità dipende dall'abitudine(esperienze) e predisposizione genetica...
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06-01-2015, 14:12
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#19
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,045
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Quote:
Originariamente inviata da Ansiaboy
mi sembra di capire che tu i rapporti con gli altri li guardi col fine di utilità.. ma cosi non ha sempre senso....
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Non è proprio così, probabilmente mi sono spiegato male o in modo troppo sintetico. Volevo dire che non riesco a gioire della presenza degli altri perché non sto bene con me stesso avendo delle questioni irrisolte, infatti anche io con quei rari amici/conoscenti che ho cerco di starci 1-2 ore al massimo, se sto di più inizio ad estranearmi e a pensare alle mie cose e a pensare che in quel momento potrei fare altro o trovare risposte ai miei quesiti (che ovviamente poi non trovo ma non penso sia solo incapacità mia, è proprio che non ci sono soluzioni).
Quote:
Originariamente inviata da Ansiaboy
io penso che l'asocialità dipende dall'abitudine(esperienze) e predisposizione genetica...
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ho sempre pensato che dipenda dalla predisposizione genetica, perché io così, a parte qualche intervallo, sono sempre stato, e in famiglia mia non hanno problemi di ansia sociale, ma neanche sono dei socialoni..anzi.
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06-01-2015, 14:26
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#20
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 10,892
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
Non è proprio così, probabilmente mi sono spiegato male o in modo troppo sintetico. Volevo dire che non riesco a gioire della presenza degli altri perché non sto bene con me stesso avendo delle questioni irrisolte, infatti anche io con quei rari amici/conoscenti che ho cerco di starci 1-2 ore al massimo, se sto di più inizio ad estranearmi e a pensare alle mie cose e a pensare che in quel momento potrei fare altro o trovare risposte ai miei quesiti (che ovviamente poi non trovo ma non penso sia solo incapacità mia, è proprio che non ci sono soluzioni).
ho sempre pensato che dipenda dalla predisposizione genetica, perché io così, a parte qualche intervallo, sono sempre stato, e in famiglia mia non hanno problemi di ansia sociale, ma neanche sono dei socialoni..anzi.
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beh ma è pieno di insicuri o con questioni mentali irrisolte che bene o male ci stan volentiari in compagnia degli altri (anche se magari non per chissà quanto)
comunque non date mai retta a chi dice che "gli umani son fatti per socializzare, quindi bisogna sforzarsi di socializzare", sono immense stonzate.
esiste la variabilita genetica (predisposizione) e le abitudini(esperienze): in diversi documentari sulle scimmie/ ma anche sui lupi c'erono gli individui più solitari, più abituati a stare soli e anche i sociofobici che magari venivano perculati dal resto del gruppo
mi son quasi commosso a leggere di un lupo omega che veniva bullizzato da tutto il branco però c'era un altro membro del branco che lo difendeva sempre e che quando il lupo omega e quest'altro del branco si isolavank dal branco l'omega sprizzava di felicità e diventava molto più sicuro
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