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Vecchio 04-07-2024, 07:27   #301
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Originariamente inviata da dystopia Visualizza il messaggio
Secondo me chi non lavora non è "tranquillo" nel vero senso della parola, come avevo detto prima è una risposta naturale, un modo di adeguarsi ad una situazione non completamente gradita/favorevole, un fare di necessità virtù, come tantissime persone fanno.

Mi sembra un esempio di omeostasi (trovare un equilibrio anche in una situazione "ostile"), è una capacità che hanno gli esseri viventi per riuscire a sopravvivere anche in condizioni difficili.

Può essere che una situazione generi insoddisfazione, inquietudine, riflessioni amare, bilanci negativi, ma ci sono ugualmente degli aspetti migliori di altri e si riesce comunque ad andare avanti come si può. E' un meccanismo alla base della sopravvivenza, si verifica in modo spontaneo (funziona nel bene come nel male).

Non parlerei di tranquillità vera e propria, la vedo come una forma di adattamento.
Lo stesso discorso paro paro si potrebbe applicare a chi lavora, soprattutto a chi lavorando riesce appena a coprire i costi della propria sussistenza.

Se il salario del lavoratore copre appena le spese di sussistenza, praticamente è come se non stesse guadagnando nulla (facendo in compenso guadagnare molto coloro che acquistano la loro forza lavoro. È il lavoratore che "dà lavoro", è il lavoratore il "datore di lavoro").

Il lavoratore salariato vende solo la propria forza lavoro al costo medio che ha in un dato periodo storico e in un determinato luogo, ma la forza lavoro del lavoratore non è una merce che si auto-genera dal nulla a costo zero.
Essere nelle condizioni di vendere la propria forza lavoro implica;
- una spesa economica per poter mettere il cibo sulla tavola, poiché l'energia per poter vivere e lavorare non si crea dal nulla se non mangiamo e non beviamo;
- aver potuto riposare e dormire a sufficienza per poter rinnovare di giorno in giorno la propria capacità di possedere "forza lavoro" da vendere, e quindi aver sostenuto tutte le spese relative all'avere un tetto sopra la testa;
- essere in salute, mantenersi in salute a proprie spese, curarsi a proprie spese;
- poter raggiungere il luogo di lavoro tramite mezzi di trasporto, il cui costo è a carico del lavoratore
- riprodursi, fare figli e crescerli, attività estremamente dispendiosa in più termini; attività che ricade maggiormente sulla donna, poiché è lei a dover portare avanti una gravidanza, partorire, e su cui ricadono maggiormente – e spesso esclusivamente – tutti i compiti e le incombenze riguardo alla cura e all'accudimento dei figli, della loro formazione ed educazione, di tutte le spese relative a cibo, salute, educazione, formazione etc., lavoro per cui non riceve alcun salario ma che in compenso crea nuovi erogatori di forza lavoro a costo zero (per il capitalista); senza il lavoro riproduttivo delle donne e quindi senza nuove generazioni di lavoratori, il capitalista non avrebbe nessuno da cui acquistare suddetta forza lavoro.

Esso beneficia dunque di esseri umani "bell'e pronti", sempre rinnovati di generazione in generazione dai (altri) lavoratori stessi e completamente a spese loro; pronti a vendere una forza lavoro il cui costo per poterla rinnovare di giorno in giorno ricade completamente sulle loro spalle e che non è previsto né calcolato nel salario, che si limita appunto a comprarla al "costo medio" che ha in un determinato luogo e in un determinato periodo.

Ultima modifica di ~~~; 04-07-2024 a 10:03.
Vecchio 04-07-2024, 08:03   #302
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L'avatar di Crepuscolo
 

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Originariamente inviata da ~~~ Visualizza il messaggio
Mi fa ridere che si parla di difficoltà oggettive di chi non lavora e poi si menziona solo l'essere "visti male" dalla società Che non mi sembra proprio fra le difficoltà più materiali
Ma infatti se io ho un forte blocco o incapacità di lavorare non è che riesco a superare queste cose solo perché gli altri pensano male di me. Sicuramente molta gente pensa male anche di chi sta su questo forum vedendoci come dei poveri sfigati ma questo non basta a farci diventare delle persone diverse.

Barracrudo ha descritto la mia vita, solo passeggiate ogni tanto e mi taglio i capelli da solo ahaha

Il discorso di dystopia sull'adattarsi alle condizioni esterne lo vedo meglio per chi svolge un lavoro che odia o mal retribuito. Molti di quelli che non lavorano non non riescono ad adattarsi, hanno un blocco, quindi è proprio il contrario.

Ultima modifica di Crepuscolo; 04-07-2024 a 08:07.
Ringraziamenti da
Darby Crash (04-07-2024)
Vecchio 04-07-2024, 08:50   #303
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Esperto
L'avatar di ~~~
 

Io la mia la vedo come la tranquillità della cicala


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Ogni tanto, la cicala, chiedeva alle formiche: “Perché mai lavorate tutto il giorno? Venite qui con me, all’ombra dell’erba: starete al fresco e potremo cantare insieme”.

Ultima modifica di ~~~; 04-07-2024 a 08:54.
Vecchio 04-07-2024, 09:03   #304
Esperto
L'avatar di muttley
 

Quote:
Originariamente inviata da 3stm Visualizza il messaggio
No non funziona così. Intanto le persone sopravvivono anche senza lavorare, e queste persone vivono a spese di chi lavora. Strutture e infrastrutture di ogni genere, dall’elettricità, agli acquedotti, alle strade, agli ospedali, alle scuole, al sistema giuridico, amministrativo, ecc esistono solo perché le persone lavorano. Non si trovano in natura. E ho citato solo ciò che in italia è gratis, per tutti.
D'accordo


Quote:
Originariamente inviata da 3stm Visualizza il messaggio
Ad ogni modo fin da quando sei nell’utero di tua madre, la società ti prende cura di te, e prima che tu abbia l’autonomia per sussistere passano molti anni. Se poi consideri che ad una certa età torni a gravare pesantemente sulle spalle degli altri, mi sembra normale che si pretenda che le persone in età lavorativa, lavorino.
Molto d'accordo

Quote:
Originariamente inviata da 3stm Visualizza il messaggio
Nessuno ti punta il fucile, ma è importante rendersi conto che quello che quello che non fai tu lo dovrà fare qualcun altro.
D'accordissimo

Quote:
Originariamente inviata da 3stm Visualizza il messaggio
Poi per carità, se parliamo di tribù nella foresta amazzonica sono d’accordo che non devono restituire niente a nessuno, ma se a un certo punto non vai a procacciare cibo credo che ti mettono direttamente a te sullo spiedo…

Quando dico che io lavoro per offrire un buon servizio ai clienti e che paradossalmente lo farei anche gratis mi prendono per pazzo, ma per me è così. Sarebbe alienante e utopico ma come concetto di base io condivido una società comunista dove tutti i soldi guadagnati vanno allo stato che li redistribuisce.
Ancora più d'accordo

Quote:
Originariamente inviata da 3stm Visualizza il messaggio
Ma se non si lavora è ovvio che il sistema non regge.. è lavorando che produci a tua volta qualcosa, oltre che pagare per qualcosa prodotto da altri. Questo è banalmente il motivo per cui non è possibile stampare soldi all’infinito per essere tutti ricchi
La società si basa su un sistema di interdipendenze dove tutti sono responsabili di tutti, chi più chi meno, chi in misura diversa, chi in qualità diverse, ma pensarsi come isole in virtù di un malcelato sentimento adolescenziale mai superato per cui nessuno mi deve niente, la vita mi ha solo preso a calci in faccia eccetera, che va bene finché hai 15-16, ma dopo...



Quote:
Originariamente inviata da Teal Visualizza il messaggio
Ognuno ha il suo vissuto per carità, però a volte prevale una chiusura rancorosa rispetto al principio basilare secondo il quale ognuno dovrebbe metterci un po’ del suo per rendere il mondo un po’ meno peggiore.

La fobia sociale si sviluppa anche su personalità con tratti di rigidità moralistica per i quali o ci sentiamo nettamente migliori degli altri (“mi hanno rotto tutti le palle” “sono tutti delle merde in questo mondo di falsi”) o nettamente peggiori (“non sono adatto alla vita” “sono una nullità in confronto a tutti” “é inutile se alla fine non scopi”), senza accettare la complessità anche contraddittoria dell’umanità, con esiti comunque paralizzanti in una spirale discendente; ovvero si finisce col giustificare il non fare un cazzo, anche per periodi preoccupantemente lunghi.
Questo post è da incorniciare
Vecchio 04-07-2024, 09:32   #305
~~~
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Incorniciamo pure, casostrano mai incontrato la società che mi ha fermato per strada chiedendomi di lavorare per compensare ciò che mi ha fornito

ma poi cosa cazzo c'entra la società come concetto astratto a cui restituire con le aziende dei privati che devono fatturare

se c'hanno bisogno che io lavori come mai non viene nessuno a prendermi e a dire uuueee, ma anzi per poter lavorare devi avere dei prerequisiti belli serrati e dimostrare chissà che cosa sennò manco te senculano
chiunque vedesse il mio curriculm lo butterebbe al secchio,
So cazzi loro se non mettono le condizioni i cittadini di contribuire alla società


per scappare dal lavoro ci vorrebbe prima un lavoro che insegua
invece è il cittadino che deve andare ad inseguirlo chissà dove

Ultima modifica di ~~~; 04-07-2024 a 09:36.
Ringraziamenti da
Nightlights (04-07-2024), zoe666 (04-07-2024)
Vecchio 04-07-2024, 09:41   #306
Esperto
L'avatar di Nightlights
 

C'è anche un altra cosa, che sembrerà banale ma che bisogna tenere in considerazione.
Il rifiuto del lavoro può scaturire anche in seguito a un trauma, avvenuto proprio sul lavoro.

A me è andata proprio così e ci è voluto molto tempo per elaborare quel trauma (mobbing).
Può anche non trattarsi di un rifiuto causato da ideologia e/o mentalità contraria.
Vecchio 04-07-2024, 09:53   #307
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L'avatar di Nightlights
 

Comunque non mi trovo d'accordo nemmeno io sul concetto che bisogna sentirsi in "dovere" di lavorare, per migliorare in qualche modo la società.
È pericoloso mettere la questione in questi termini,perché il lavoro deve anche essere tutelato, e devono essere rispettati dei diritti.
Metterla esclusivamente sul piano del dovere fa diventare il lavoro quasi una forma di prostituzione.
"Siccome io ti pago, devi fare tutto quello che dico io e non protestare".
Questo è un altro estremismo a cui molto spesso si arriva, quando viene messo in atto il ricatto morale per il quale una persona ha bisogno di un lavoro.
Ringraziamenti da
CamillePreakers (05-07-2024)
Vecchio 04-07-2024, 10:00   #308
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No, io sono daccordo con mutttley, che non ho capito bene se intende quello, ma gli metto il pene in bocca
(no scusa volevo dire le parole in bocca)
Sul fatto che la società e il mondo si fa insieme tutti usiamo il mondo e l'uomo plasma il mondo tramite il lavoro alle sue esigenze, la civiltà è lavoro, blibli bliblò, ognuno deve fare ,la sua parte, nessuno puo vivere da solo tutti viviano grazie agli altri e grazie allo sforzo della collettività

Ma un conto è l'idea contribuire alla società tramite il lavoro guardandola da una prospettiva collettiva in cui ognuno fa la propria parte secondo le sue possibilità, un altro è pensare che chi non lavora sia parassitario per scelta a preskinder (oltre al fatto che alla comunità e alla collettività non si contribuisce solo tramite il lavoro salariato, ma vvbe') o che voglia sfruttare i frutti del lavoro altrui per la scelta di non voler muovere un dito, quando in realtà il discorso de domanda e offerta nell'ambito della compravendita di forza lavoro funziona in un altro modo
Se potessimo essere tutti occupati, saremmo tutti (potenzialmente) occupati, invece le cose non stanno affatto così.
ah tutto questo ovviamente mentre sono gli imprenditori i padroni e compagnia sminchiante a parassitare seriamente gli altri e a campare letteralmente del e a lucrare sul lavoro altrui
Pensa essere un palazzinaro che affitta a chi a stento campa del proprio lavoro.

Bisogna calare co sta presunzione che mo i più parassiti di tutti siamo noi; noi non siamo un cazzo di niente, manco come parassiti valiamo qualcosa, C'è chi parassita infinitamente meglio di noi, in grandezze che non sono nemmeno lontanamente paragonabili alle nostre

Ultima modifica di ~~~; 04-07-2024 a 10:10.
Vecchio 04-07-2024, 10:06   #309
Esperto
L'avatar di muttley
 

Un conto è sostenere che il lavoro merita condizioni migliori, più tutela, un rapporto meno usurante con lo stesso e contesti di esercizio complessivamente più umani. Qua credo che siamo tutti d'accordo, io per esempio non ho mai supportato l'idea del sacrificio fine a se stesso. Però non mi piace quella mentalità adolescenziale protratta fino all'età adulta e oltre, per cui se una cosa non mi piace allora quella cosa è sbagliata.
Facendo un'attenta opera di autoanalisi, direi che non mi piace nessun tipo di lavoro, a nessuna condizione. I motivi sono tanti e li ho già spiegati nell'altro topic: per me contano relativamente il fatto di essere pagato bene e trattato con rispetto, il lavoro continua comunque a non piacermi perché si concilia male col modo in cui sono cresciuto. Non mi piace "fare", non mi piace impegnarmi, sono una persona contemplativa, sarei capace di stare tutto il giorno su fs.com senza annoiarmi, eppure razionalmente capisco che la mia sensibilità non deve sempre essere il metro di misura per ciò che io ritengo giusto o sbagliato. Quindi a me non piace darmi da fare e sbattermi (anche quando, come ho scritto sopra, le condizioni non sono poi così sfavorevoli) ma razionalmente capisco che in qualche modo devo scendere a un compromesso e uscire dai confini che mi sono costruito, a costo di stare non dico male o malissimo, ma anche solo "maluccio".
Vecchio 04-07-2024, 10:11   #310
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L'avatar di ~~~
 

non so se hai risposto a me ma non leggo nessuna cosa pertinente a ciò che ho scritto io quindi forse parlavi con qualcun altro
Vecchio 04-07-2024, 10:14   #311
Esperto
L'avatar di Nightlights
 

Io credo che quando si parla di etica del lavoro non bisogna MAI dimenticare che il lavoro deve essere fatto di doveri ma anche di diritti.
Che entrambe le parti, sia la persona che ti dà lavoro, che tu che lo svolgi, devono rispettare.
Non a caso viene stipulato un contratto.
Questo concetto qui:
Quote:
Originariamente inviata da ~~~ Visualizza il messaggio
Sul fatto che la società e il mondo si fa insieme tutti usiamo il mondo e l'uomo plasma il mondo tramite il lavoro alle sue esigenze, la civiltà è lavoro, blibli bliblò, ognuno deve fare ,la sua parte, nessuno puo vivere da solo tutti viviano grazie agli altri e grazie allo sforzo della collettività
È ambiguo, lascia spazio a libere interpretazioni.
Un datore di lavoro non eticamente corretto può rigirare questo concetto a suo favore e non rispettare LUI, i doveri che ha nei tuoi (lavoratore) confronti.

Ultima modifica di Nightlights; 04-07-2024 a 10:17.
Vecchio 04-07-2024, 10:54   #312
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da ~~~ Visualizza il messaggio
Mi fa ridere che si parla di difficoltà oggettive di chi non lavora e poi si menziona solo l'essere "visti male" dalla società Che non mi sembra proprio fra le difficoltà più materiali
beh insomma, venire sistematicamente giudicati dagli altri come esseri inferiori ( in special modo dalle donne che il più delle volte li schifano come la merda i disoccupati) e di conseguenza vivere nella vergogna, emarginazione ed isolamento ti pare un problema da poco? La donna questa pressione ce l’ha in misura molto minore perché ad esempio può sempre puntare a riciclarsi come casalinga, attività che sebbene al giorno d'oggi sia molto meno diffusa fra le giovani donne, rimane cmq socialmente accettata!
Vecchio 04-07-2024, 11:01   #313
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L'avatar di cuginosmorfio
 

Vecchio 04-07-2024, 12:20   #314
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Per domanda e offerta intendo domanda da parte delle aziende, offerta da parte dei lavoratori.
Sono i lavoratori che vendono la propria forza lavoro, non i padroni che "offrono" la possibilità di spaccarsi la schiena in cambio di un salario che a malapena copre le spese di sussistenza del lavoratore

Insomma che sia chiaro che le aziende non DANNO lavoro, è il lavoratore che dà lavoro.
E non è l'azienda che per gentile concessione consente al lavoratore di "fare qualcosa in cambio di soldi", se mai sono i lavoratori che mantengono su ste aziende che si godono i profitti del loro lavoro.
Sono i lavoratori che li rendono ricchi, che creano quella ricchezza, spesso rimanendo sulla soglia della povertà, spesso guastandosi la salute, spesso crepando o perdendo decenni di vita in lavori usuranti.

Ultima modifica di ~~~; 04-07-2024 a 12:24.
Ringraziamenti da
claire (04-07-2024), Keith (04-07-2024), varykino (04-07-2024)
Vecchio 04-07-2024, 12:47   #315
Esperto
L'avatar di Darby Crash
 

Quote:
Originariamente inviata da ~~~ Visualizza il messaggio
Insomma che sia chiaro che le aziende non DANNO lavoro, è il lavoratore che dà lavoro.
E non è l'azienda che per gentile concessione consente al lavoratore di "fare qualcosa in cambio di soldi", se mai sono i lavoratori che mantengono su ste aziende che si godono i profitti del loro lavoro.
Sono i lavoratori che li rendono ricchi, che creano quella ricchezza, spesso rimanendo sulla soglia della povertà, spesso guastandosi la salute, spesso crepando o perdendo decenni di vita in lavori usuranti.
diciamo che sono entrambe le cose. L'azienda senza il lavoratore non può fare i soldi. Ma pure il lavoratore, senza l'azienda, rischia di non campare proprio.
Poi, se non si vuol essere sfruttati dal padrone dell'azienda, si può lavorare in proprio o comunque cercare di avere un maggiore margine di autonomia.
Vecchio 04-07-2024, 13:25   #316
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Originariamente inviata da Darby Crash Visualizza il messaggio
diciamo che sono entrambe le cose. L'azienda senza il lavoratore non può fare i soldi. Ma pure il lavoratore, senza l'azienda, rischia di non campare proprio.
Poi, se non si vuol essere sfruttati dal padrone dell'azienda, si può lavorare in proprio o comunque cercare di avere un maggiore margine di autonomia.
No broder, l'Azienda non è un ente astratto, ma fa capo al padrone, che a sua volta fa parte della classe capitalista/borghese, che sfrutta chi non possiede altro che la propria forza lavoro da vendere, per la propria sussistenza
(perché dire "proletario" al giorno doggy fa brutto).

Kuindi il discorso nn è esseri umani Vs Azienda, tipo l'artiglio de Toy Stori.
Il discorso è sui rapporti di forza fra una classe, quella dominante, che può permettersi di sfruttare le classi subalterne, guadagnando passivamente dal lavoro altrui.
Se i mezzi di produzione fossero della collettività, i profitti sarebbero distribuiti equamente tra i lavoratori, anziché ingrassare le tasche di uno stronzo solo, mentre gli altri si crepano di fame e si spezzano la schiena affinché lui possa ingrassarsi le suddette tascone.
Vecchio 04-07-2024, 13:27   #317
Esperto
 

Ma chi non lavora vive a spese di altri però, gli altri mica sono fessi che vanno a lavorare e fanno parte del sistema capitalista 😅
Sono discorsi senza senso
Vecchio 04-07-2024, 13:36   #318
Esperto
L'avatar di cuginosmorfio
 

Dedicata a (Terence Trent) D'Arby Crassh

Ringraziamenti da
Darby Crash (04-07-2024)
Vecchio 04-07-2024, 13:37   #319
Esperto
L'avatar di Nightlights
 

Quote:
Originariamente inviata da ~~~ Visualizza il messaggio
Per domanda e offerta intendo domanda da parte delle aziende, offerta da parte dei lavoratori.

Sono i lavoratori che vendono la propria forza lavoro, non i padroni che "offrono" la possibilità di spaccarsi la schiena in cambio di un salario che a malapena copre le spese di sussistenza del lavoratore



Insomma che sia chiaro che le aziende non DANNO lavoro, è il lavoratore che dà lavoro.

E non è l'azienda che per gentile concessione consente al lavoratore di "fare qualcosa in cambio di soldi", se mai sono i lavoratori che mantengono su ste aziende che si godono i profitti del loro lavoro.
E questo è sacrosanto.
Solo che molte volte sono stati fatti discorsi del cazzo in materia.
Tipo quella stronza che diceva che noi giovani dovevamo essere meno choosy, e fare "i sacrifici".
Che tradotto vuol dire mettersi a 90 davanti al padrone.
Questo voleva dire.
Non giriamoci intorno.
Vecchio 04-07-2024, 13:38   #320
~~~
Esperto
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Quote:
Originariamente inviata da euridice_ Visualizza il messaggio
Ma chi non lavora vive a spese di altri però, gli altri mica sono fessi che vanno a lavorare e fanno parte del sistema capitalista ��
Sono discorsi senza senso
Se riesci ad articolare na frase e ad argomentare il perché sarebbero discorsi "senza senso" magari ti rispondo pure X)


[La presenza di un gran numero di disoccupati è funzionale all'esistenza stessa del sistema capitalistico, poiché, alimentando la concorrenza tra gli operai, garantisce un basso livello di salari opponendosi alle rivendicazioni di aumenti salariali che diminuirebbero ancor di più il profitto per il capitalista e la massa totale di plusvalore di cui si appropria la classe capitalistica nel suo insieme (accelerando quindi la caduta tendenziale del saggio di profitto).

La definizione marxiana è tratta dal linguaggio militare perché secondo Marx la disoccupazione è un’arma in mano ai capitalisti nel dispiegamento della lotta di classe.
]

Ultima modifica di ~~~; 04-07-2024 a 13:44.
Ringraziamenti da
Fallitodepresso (04-07-2024), varykino (04-07-2024)
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