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17-10-2013, 22:28
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#1
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Nella mia testa, e occasionalmente nel mondo reale.
Messaggi: 2,681
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Sera!
So che è sbagliato e so che una pessima cosa farsi dell'autodiagnosi, ma continuo a interrogarmi su quale possa essere il mio problema, sul motivo della mia perenne sensazione di inadeguatezza, dei miei blocchi...
Qualche giorno fa, facendo le mie solite ricerche su problemi mentali, di personalità, di qualsiasi cosa (...) sono incappata in descrizioni del DEP, e mi ci sono ritrovata tanto che mi sono messa a piangere.
Cioè... Avete presente quando fingete che sia tutto a posto, ma poi realizzate che avete un problema e vi sentite come se vi avessero pugnalato allo stomaco? Ecco.
In particolare mi sono ritrovata in questo elenco di sintomi:
- Ipersensibilità alla critica o al rigetto;
- Isolamento sociale autoimposto; (spesso mi isolo, poi mi lamento di essere sola...)
- Estrema timidezza in situazioni sociali, nonostante si senta un grosso desiderio di relazioni intime; (mentre tutti si abbracciano come se nulla fosse io provo un po' di imbarazzo, mi sento come se gli altri non volessero abbracciare anche me, credo di risultare anaffettiva agli occhi altrui...)
- Tendenza ad evitare le relazioni interpersonali; (non sono mai riuscita a farmi amicizie profonde o a stare con qualcuno, nemmeno uno che mi piacesse)
- Sensazioni di inadeguatezza; (perenne, neanche fossi di un altro pianeta)
- Bassa autostima; (mi è stato detto che addirittura mi svaluto )
- Diffidenza nei confronti degli altri; (non credo di aver mai detto un segreto a qualcuno, e mi sento sempre come se non potessi dire qualcosa perchè poi questa sarà usata per parlarmi dietro, o per giudicarmi, comunque)
- Allontanamento emozionale correlato all'intimità; (questo non ho capito cosa voglia dire)
- Avere un'alta consapevolezza di sé;
- Autocritico circa i propri problemi di relazione con gli altri; (se no non sarei qua a pormi queste domande...)
- Problemi nello svolgere alcuni compiti professionali;
- Autopercezione di una vita propria di solitudine; (aliena, aliena, alienaaaa)
- Sensazione di sentirsi inferiore agli altri;
- Creazione di un mondo di fantasia. (Questa è la mazzata finale, la cosa che mi fa sentire "pazza")
Mi è stato risposto più volte, in discussioni che ho aperto, che il mio modo di agire è da evitante.
Io avevo sempre pensato di essere solo timida e bloccata perchè era il mio carattere, perchè avendo fatto poche esperienze in tutto "non so stare al mondo"... Però mi chiedo, non è che tutta questa vita (anzi, "non vita"), mi sta facendo sconfinare nel patologico?
Pare ci sia differenza tra "stile evitante" e "disturbo" vero e proprio.
Ed io mi chiedo dove sto. Se in uno, nell'altro, sulla linea di confine o in nessuno dei due.
Io non mi sento normale.
Penso che gli altri comincino a vedermi come strana. Mi accorgo di avere degli atteggiamenti di distacco dal mondo a volte, mi chiedo cosa pensino del fatto che non ho mai un tubo da raccontare... I miei discorsi sono su cose futili o di università... o sugli altri... Non su di me e sui mostri che ho dentro.
Mi accorgo di avere talmente paura di essere giudicata da non lasciarmi mai conoscere veramente. Da rifiutare pure chi mi piace (vedi un ragazzo conosciuto da poco che trovo bellissimo ma dal quale sono, ovviamente, scappata all'istante pensando "tanto gli farò schifo").
Insomma, così non vado da nessuna parte. Tanto meno dal famigerato psicologo da cui vorrei andare da anni, ma che guarda caso, evito.
Ho paura.
Di me. Della gente. Del mondo. Del futuro, delle malattie...
Secondo voi che diavolo ho che non va? C'è qualche evitante "confermato" che mi può dire com'è esserlo, se io gli somiglio, cosa si può fare per uscire da questa dannata situazione?
Qualche test on line, possibilmente in italiano, giusto per inquadrarmi??
Scusate il solito poema...
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17-10-2013, 22:56
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#2
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Principiante
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 47
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Ciao!
non è una pessima idea farsi un'autodiagnosi, è che non serve assolutamente a un tubo. Scusa se sdrammatizzo, non voglio assolutamente prenderti in giro: al contrario, sappi che ho provato più o meno tutti (tutti) i sintomi che descrivi, separatamente o tutti insieme, comunque li ho vissuti e in parte li vivo ancora. Sei semplicemente in trappola, e ne devi uscire: sapere che è DEP, DAP, DOP, DOC, DIC, DUC non ti cambierà nulla.
Io mi limito a farti una domanda, e rifletti su questo invece di cercare sintomi su Internet: tu sai chi sei?
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17-10-2013, 23:13
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#3
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Principiante
Qui dal: May 2013
Messaggi: 54
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Ciao, anche a me piace fare ricerche su questi temi (anche se mi mancano le basi per approfondire), di disturbi della personalità c'è ne sono una decina e di simile all'evitante c'è lo schizoide ma non credo sia il tuo caso.
Benché i test fai-da-te lasciano il tempo che trovano, hai provato mmpi-2 ? è una cosa seria da 567 domande (370 in versione breve), e per interpretare i risultati devi leggerti dispense universitarie o simili (possibilmente anche in inglese).
Se ti interessa qui lo trovi in inglese http://geisel.narod.ru/mmpi2.htm con google trovi le domande tradotte.
Volendo posso passarti la pagina html con le domande in italiano, la allegherei alla risposta ma non sembra possibile.
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Ultima modifica di Crowne; 17-10-2013 a 23:14.
Motivo: battitura
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17-10-2013, 23:19
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#4
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Esperto
Qui dal: Oct 2013
Ubicazione: Torino
Messaggi: 914
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Tranquilla, secondo me ci siamo passati tutti qua dentro per la fase dell'autodiagnosi .
Non posso darti consigli su come migliorare te stessa, perchè già faccio fatica per conto mio L'unica cosa che posso consigliarti è di trovare qualcuno che ti porti "di forza" dallo psicologo, perchè capisco che per quelli come noi iniziare un qualcosa di nuovo sia terrificante. Per me almeno così ha funzionato, poi con il tempo mi sono abituato.
All'inizio sarà difficile, ma se entri in sintonia con il tuo psicoterapeuta potresti fare dei miglioramenti anche importanti.
La diagnosi può servire a tranquillizzarti (almeno per me l'idea di dare un nome al mio problema era importante) però di certo da sola non ti farà guarire.
Questo è l'unico consiglio che ti posso dare in tutta sincerità, senza scadere in ovvietà controproducenti.
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17-10-2013, 23:35
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#5
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Esperto
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: Ravenna
Messaggi: 1,415
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Anche io sono DEP, l'ho scoperto dopo mesi di ricerche.. ho trovato quei punti che hai citato e la psico ha confermato.. e all'inizio sembrava quasi che me ne facessi una specie di vanto tipo "Perchè sei sul forum Chain?" Perche sono Evitante! ahahah " Che stupidaggine..
A un certo MACHISSENEFREGA di sapere per certo cosa si è.. Serve al massimo come base di partenza..
Sei arrivata ad un livello di consapevolezza tale da sapere che devi "correggerti" e cosa non ti piace di te? Bene.. allora te lo dico io: Sei DEP.. ora che sai, scordati sigle e controsigle.. ti faran solo credere di non essere una persona normale.. quando invece lo sei. A dispetto di tutto..
Cerca piuttosto di agire su di te.. è molto più difficile che trovare la sigla giusta, ma è anche più utile.
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17-10-2013, 23:43
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#6
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Valdelatresca
Messaggi: 1,093
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ciao a te, mi ritrovo nella tua stessa situazione e sono capitato su questo forum per lo stesso motivo, autoanalizzandomi. Il problema di noi "evitanti" è che (quasi) ogni giudizio negativo nei nostri confronti viene avvertito come una sconfitta personale intollerabile, e che cerchiamo costantemente di essere perfetti, o sembrare tali agli occhi altrui.
La soluzione? francamente non penso che esista la formula magica, ma penso che sia innanzitutto necessario accettare almeno consapevolmente questa condizione (cosa che mi ha richiesto almeno ventanni di vita) e in secondo luogo, la cosa a mio parere più difficile, conoscere se stessi. chiedersi cose tipo: cosa vuoi dalla vita? quali sono i tuoi interessi? cosa sogni? cosa ti fa stare bene?
Alcuni pensano che conoscere le cause basti per guarire, questo è tipico del pensiero psicoanalitico. Ma secondo me le cose cominciano ad andare meglio solo quando ci si scorda di essere dei malati e si comincia a pensare a se stessi come esseri umani, nè più nè meno diversi da tutti gli altri umani che tentano di dare un senso ad un mondo che, fondamentalmente, non ne ha alcuno. Se il "senso della vita" è cercare di viverla al meglio perseguendo la nostra natura, ne deriva che noi non valiamo di più, ma sicuramente neanche di meno.
chiedo scusa per il pippone, se mai lo leggerai.
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17-10-2013, 23:48
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#7
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Principiante
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 47
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Quote:
Originariamente inviata da Ventolin
cla cosa a mio parere più difficile, conoscere se stessi.
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Eh sì, questo è il punto di partenza. Senza questo, non si va da nessuna parte. Studiavo (e ho verificato su di me) che al giorno d'oggi per le persone è semplicissimo sapere chi vorrebbero essere, ma ben pochi sanno chi sono. Se non sai chi sei come puoi apprezzare i tuoi doni, le tue qualità? Sei una persona, non sei una malattia nè tantomeno un insieme di sintomi. Uno psicologo bravo aiuta, e non poco. Perchè stiamo parlando di questioni emotive, non razionali, quindi con la ragione, a capire chi sei, non ci arriverai mai
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18-10-2013, 00:07
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#8
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Valdelatresca
Messaggi: 1,093
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Quote:
Originariamente inviata da emanvill
Uno psicologo bravo aiuta, e non poco. Perchè stiamo parlando di questioni emotive, non razionali, quindi con la ragione, a capire chi sei, non ci arriverai mai
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ahaha questo per me non è molto rassicurante dal momento che la voglia (o il coraggio) di andare dallo psicologo proprio non vuole venirmi xD anche se l'idea mi è balenata qualche volta...ma mai seriamente...
se decidi di andare poi mi fai sapere come viene trattato un evitante?
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18-10-2013, 00:19
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#9
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Principiante
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 47
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Lol, ho fatto 17 anni di analisi, almeno 10 visite psichiatriche, gruppi di ogni genere e natura, terapie farmacologiche, "esotiche", pure sedute in un fantastico centro d'igiene mentale quando avevo 21 anni e chi più ne ha più ne metta. Sono una celebrità tra gli psicolabili ahahahahaha ))
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18-10-2013, 00:34
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#10
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,521
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Azz pure io mi ci rivedo in molti di quegli optional in lista
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18-10-2013, 00:35
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#11
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Valdelatresca
Messaggi: 1,093
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Quote:
Originariamente inviata da emanvill
Lol, ho fatto 17 anni di analisi, almeno 10 visite psichiatriche, gruppi di ogni genere e natura, terapie farmacologiche, "esotiche", pure sedute in un fantastico centro d'igiene mentale quando avevo 21 anni e chi più ne ha più ne metta. Sono una celebrità tra gli psicolabili ahahahahaha ))
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alla faccia!! perdonami l'invadenza, ma a questo punto mi chiedo se hai fatto tutte queste visite per guarire da un "semplice" disturbo evitante di personalità...oppure ho preso io un grosso granchio? (probabile)
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18-10-2013, 10:57
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#12
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Nella mia testa, e occasionalmente nel mondo reale.
Messaggi: 2,681
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Alla domanda "tu sai chi sei?" mi è venuto un blocco.
Cioè, non saprei cosa rispondere.
Quindi... No, direi che non lo so.
E no, non so quello che voglio da molto tempo. Mi sento come sè vivessi in stand by. Ma a volte ho dei "momenti di lucidità" in cui mi chiedo "ma cosa sto facendo della mia vita?" È un po' come camminare su una strada facile senza guardare quello che succede intorno e sapendo nel profondo che la strada che sto percorrendo è monotona e lo sarà a vita.
Comunque volevo chiedervi:
La vostra vita passata come ha influenzato il vostro carattere di adesso?
Per quanto mi riguarda, sono sempre stata abbastanza repressa. E adesso è un casino.
La cosa che mi da molto fastidio comunque è che la gente non sa come mi sento dentro, e per forza, io glielo nascondo... E quindi probabilmente risulto piú "normale" di come in realtà sono.
E alla fine è un po' come recitare. E stanca.
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18-10-2013, 11:35
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#13
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Esperto
Qui dal: Oct 2013
Ubicazione: Torino
Messaggi: 914
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Quote:
Originariamente inviata da Jupiter
Comunque volevo chiedervi:
La vostra vita passata come ha influenzato il vostro carattere di adesso?
Per quanto mi riguarda, sono sempre stata abbastanza repressa. E adesso è un casino.
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Sicuramente molto, l'ambiente sociale e soprattutto familiare nei primi anni di vita definiscono gran parte della nostra personalità. Hai avuto difficoltà fin da piccola a comunicare con i tuoi genitori? Per me è stato così ed infatti mi reprimo spesso.
Quote:
Originariamente inviata da Jupiter
La cosa che mi da molto fastidio comunque è che la gente non sa come mi sento dentro, e per forza, io glielo nascondo... E quindi probabilmente risulto piú "normale" di come in realtà sono.
E alla fine è un po' come recitare. E stanca.
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Mia madre dice che potrei fare l'attore tanto sono bravo a recitare nella vita reale Però effettivamente alla lunga logora, bisognerebbe avere una valvola di sfogo in cui essere il più possibile sinceri. Per me ad esempio sono lo psicologo e anche il forum. Se poi fosse un'amico sarebbe l'ideale.
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18-10-2013, 11:42
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#14
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Banned
Qui dal: Nov 2011
Ubicazione: da qualche parte in mezzo all'oceano Atlantico
Messaggi: 3,333
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Ipersensibilità alla critica o al rigetto; ce l'ho
Estrema timidezza in situazioni sociali, nonostante si senta un grosso desiderio di relazioni intime; ce l'ho, ma basso desiderio relazioni intime
Tendenza ad evitare le relazioni interpersonali; ce l'ho ma sto facendo uno sforzo
Sensazioni di inadeguatezza; a volontà
Bassa autostima; a vagoni
Diffidenza nei confronti degli altri; dipende
Allontanamento emozionale correlato all'intimità; se è quello che ho capito direi di si
Avere un'alta consapevolezza di sé; a volte troppa
Autocritico circa i propri problemi di relazione con gli altri; perché non dovrei esserlo ?
Problemi nello svolgere alcuni compiti professionali; questo no, sul lavoro per fortuna sono sempre stato una macchina da guerra, bar e call center a parte ovviamente, lì è stata una tragedia
Autopercezione di una vita propria di solitudine; sempre
Sensazione di sentirsi inferiore agli altri; sempre stato così, dalle scuole elementari in poi
Creazione di un mondo di fantasia; troppo vecchio per queste cose
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18-10-2013, 12:47
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#15
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Nervenleben.
Messaggi: 2,959
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Quote:
Originariamente inviata da Jupiter
Alla domanda "tu sai chi sei?" mi è venuto un blocco.
Cioè, non saprei cosa rispondere.
Quindi... No, direi che non lo so.
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È proprio questo non sapere che non deve spaventare.
Ognuno è la sua ignoranza, nel senso più positivo della cosa. Ovvero è la sua capacità di imparare svincolata da qualsiasi apriori maggioritario, biologico, sociale, piattamente “ontologico”, o per meglio dire ontologizzato.
“Ma nel tuo nulla io spero di trovare tutto”; Goethe, Faust.
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18-10-2013, 23:42
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#16
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Principiante
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 47
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Quote:
Originariamente inviata da Ventolin
alla faccia!! perdonami l'invadenza, ma a questo punto mi chiedo se hai fatto tutte queste visite per guarire da un "semplice" disturbo evitante di personalità...oppure ho preso io un grosso granchio? (probabile)
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Figurati, non c'è problema, chiedi e ti sarà detto . Il fatto è che questi problemi non hanno confini netti, non è come dire che uno è diabetico e l'altro ha le emorroidi (che poeta che sono): io ho tratti tipici del DAP, ho/avevo sicuramente elementi di evitamento fortissimi, sintomi depressivi notevoli, per non parlare di elementi moooooooooooolto importanti di DOC (hai presente quando uno torna indietro 8 volte per vedere se ha chiuso la porta di casa?). E cosa avrei potuto fare? Andare da un dottore urlando: "dottoooreeeee, ho 8 malattie psicologiche, LE HO TUTTEEEEE, faccia qualcosaaaaa!!!"
Morale: se stai dietro ai sintomi non ne esci, non c'è una pillola che domani ti fa sentire un altro e ti butti tutto alle spalle. Pensare mille ore al giorno ai sintomi serve ancora a meno e ti fa anche perdere tempo. E questo è precisamente il motivo per cui esistono le psicoterapie: perchè anche se tu sei un evitante depresso ansioso compulsivo maniaco schizoide pazzo rincoglionito , andando all'origine di tutto e rimettendo la tua emotività (perchè è tutto lì il discorso, noi abbiamo la sfera emotiva che funziona a cazzo, non quella razionale) nei binari giusti, hai risolto o comunque starai infinitamente meglio.
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18-10-2013, 23:44
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#17
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Principiante
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 47
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Quote:
Originariamente inviata da schoenberg
Per l'ennesima volta mi riconosco in molte cose.
Basta con le autodiagnosi, più tardi chiamo lo psicologo.
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Bravo, così che si fa. La prima cosa che mi disse il medico di base 21 anni fa (quando è iniziato il calvario) è stata: "la prima cosa che deve fare è prendersi cura di sè. Tutto il resto arriverà". In questo modo ti prendi cura di te stesso, vedrai tra un anno quanti passi avanti avrai fatto
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18-10-2013, 23:57
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#18
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Principiante
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 47
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Quote:
Originariamente inviata da Jupiter
Alla domanda "tu sai chi sei?" mi è venuto un blocco.
Cioè, non saprei cosa rispondere.
Quindi... No, direi che non lo so.
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Bene. Il "blocco" è precisamente la cosa che succede quando si toccano nervi scoperti, mi è capitato diverse volte dallo psico e tutte le volte è come se facessi un passettino avanti. Non so quanti anni hai (ma siete tutti così giovani qui dentro ), ma non è mai troppo presto nè troppo tardi per prendere in mano la propria vita: solo non voler correre, gli schemi emotivi (giusti o sbagliati che siano) che al momento dominano la tua vita si sono formati in decenni, non riuscirai mai a spazzarli via in 1 mese.
Morale: se invece di cercar di capire in che fattispecie psicopatica rientri , magari nella vana speranza che "esista una pillola" (no, non c'è), dedichi un po' di tempo a te stessa, a capire chi sei, da dove arrivi, che punti di forza hai (sì, li hai) e a che scopo potresti dedicare l'unica vita che hai... beh, avrai fatto un passo avanti enorme.
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18-10-2013, 23:59
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#19
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Esperto
Qui dal: Jul 2013
Messaggi: 641
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ciao jupiter.. anche io ho scoperto navigando di essere evitante.. anche a me coincidevano quasi tutti i sintomi.. infatti ero rimasto incredulo..dopo anni di ricerche avevo scoperto cosa mi affliggeva.
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19-10-2013, 00:51
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#20
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Valdelatresca
Messaggi: 1,093
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Quote:
Originariamente inviata da emanvill
Figurati, non c'è problema, chiedi e ti sarà detto . Il fatto è che questi problemi non hanno confini netti, non è come dire che uno è diabetico e l'altro ha le emorroidi (che poeta che sono): io ho tratti tipici del DAP, ho/avevo sicuramente elementi di evitamento fortissimi, sintomi depressivi notevoli, per non parlare di elementi moooooooooooolto importanti di DOC (hai presente quando uno torna indietro 8 volte per vedere se ha chiuso la porta di casa?). E cosa avrei potuto fare? Andare da un dottore urlando: "dottoooreeeee, ho 8 malattie psicologiche, LE HO TUTTEEEEE, faccia qualcosaaaaa!!!"
Morale: se stai dietro ai sintomi non ne esci, non c'è una pillola che domani ti fa sentire un altro e ti butti tutto alle spalle. Pensare mille ore al giorno ai sintomi serve ancora a meno e ti fa anche perdere tempo. E questo è precisamente il motivo per cui esistono le psicoterapie: perchè anche se tu sei un evitante depresso ansioso compulsivo maniaco schizoide pazzo rincoglionito , andando all'origine di tutto e rimettendo la tua emotività (perchè è tutto lì il discorso, noi abbiamo la sfera emotiva che funziona a cazzo, non quella razionale) nei binari giusti, hai risolto o comunque starai infinitamente meglio.
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bene, grazie della risposta...al momento - essendo anche abbastanza giovane - sono in una fase che definirei "tengo duro e vado avanti (lentamente)" anche perchè ormai è così, devo terminare prima o poi questo calvario che per me è l'università, mentre la psicoterapia la vedo come una soluzione piuttosto costosa per un mantenuto....ma se un giorno la mia vita dovesse scivolarmi troppo di mano, terrò presente che esistono persone come te che con la psicoterapia ne sono uscite. E' sempre bello a sapersi...
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