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Originariamente inviata da MisterIcs
il problema è che spesso non si tratta di semplici (o errate) percezioni.... a volte la realtà è (oggettivamente) davvero schiacciante
io in momenti di disperazione faccio delle cazzate assurde che di solito peggiorano la situazione.... i momenti di disperazione sono molto delicati da affrontare, bisogna mantenere la calma, cercare il più possibili di essere lucidi e razionali, e non forzare le cose
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Certo ci sono anche quei casi. Ma quando abbiamo dubbi su come ci vedono gli altri (seguendo sempre l'esempio di prima) vuol dire che non siamo sicuri che ci vedano o tutto bianco o tutto grigio. Solitamente succede che alcune persone ci vedono in un modo altri in altro modo, ed è la cosa più normale che possa accadere. Poi ci sono anche i contesti che ci creano più o meno disagio e che spesso influenzano la situazione. Se a giorni stiamo male, altri benino, vuol dire che non abbiamo una risposta fissa e sicura. Vuol dire che stiamo cercando di capire. Se il nostro cercare di capire però è influenzato dalle distorsioni cognitive la strada della sofferenza è facile imboccarla.
Girando il discorso se fossimo sicuri al 100% che avessimo gravi deficit insuperabili l'avremmo già fatta finita da tempo.
Poi è vero, capita che in alcune situazioni il disagio e l'ansia sono talmente incontrollabili e forti che il cervello si incasina e và in automatico senza aver modo di fermarlo e fare cose utili in quella situazione. Si balbetta, si diventa bordeaux, si fà una mimica facciale di sofferenza, non si spiaccica parola o si spiaccicano parole insensate o senza arte ne parte.
Quando capita così bisogna avere la calma di abituarsi alla situazione "paurosa" e strutturarla, altro modo non c'è. Il cervello funziona così.
Per cui si prova a restare il piu calmi possibili e a cercare di ragionare in modo utile se non funziona si programma la situazione.