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Vecchio 29-05-2014, 00:27   #1
Esperto
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come avrete notato dal titolo qui non si racconterà solo la mia esperienza ma ci sarà anche quella di qwerty93 un ragazzo simpaticissimo che ho conosciuto proprio grazie a questo forum. Leggerete la sua esperienza come primo commento a questa discussione
siamo due ragazzi che un tempo si consideravano “socio fobici” e che pian pianino ne siamo usciti, ci siamo inscritti al forum con l’unico obbiettivo di aiutare qualcuno, magari strappare qualche sorriso, tenere compagnia o qualsiasi cosa che possa rendere felice qualcuno. Noi ci proviamo. È un’impressa ambiziosa, lo sappiamo, più leggiamo le discussioni aperte e più ci sale un senso di impotenza, come se una vocina ci suggerisse all’orecchio “tu non puoi fare niente”. Noi vogliamo sfidare questa vocina, con tutte le conseguenze che ci saranno
Qualche giorno fa stavo commentando questo topic

http://www.fobiasociale.com/censimen...o-fatta-43258/

e tra i vari commenti mi era stato detto se potevo parlare meglio della mia esperienza e di come ho fatto ad uscirne. Ecco spiegato il motivo di questa nuova discussione! abbiamo aperto diverse discussioni su come abbiamo fatto per combatterla, ma qui cercheremo di dare un filo logico a tutto

dunque, io sono Cristian, 19 anni e scrivo dalla provincia di Pesaro. ecco la mia esperienza!
Immaginatevi un ragazzino grassoccio, capelli lunghi portati in un modo inguardabile (tanto che spesso veniva scambiato per femmina) e dai denti giallissimi. Eccomi, quello ero io fino 3-4 anni fa! Se la trovo vi metto pure la foto qua sotto XD
Ero soggetto a crisi nervose. Certe volte mi buttavo nel letto e desideravo di morire con tutto me stesso. Già a 10 anni pensavo al suicidio come “unica via di fuga”. La vita mi faceva schifo, tutti mi odiavano e io odiavo tutti. Perché dovevo essere in vita? Nessuno se ne sarebbe accorto.

Diciamo che il mio cambiamento è partito proprio 3-4 anni fa, anche se i risultati effettivi gli ho potuti apprezzare solo poco più di un anno fa, forse nemmeno. Il cambiamento è un processo luuuuungo e va curato in continuazione, si deve lasciare tempo che le migliorie del cambiamento si cristallizziano e diventino parte di noi. Se durante questo processo di cristallizzazione qualcosa non va, si deve ricominciare da capo. Spero di aver reso chiaro questo concetto di cristallizzazione e cosa significhi
Dunque, chi era Cristian qualche tempo fa??

Era un ragazzino sempre chiuso, dai pochi amici, scarsa cura per se stesso, con una passione smisurata per gli animali che ancora mi accompagna. Passatempo preferito: videogames, in particolare giocavo spessissimo con il super nintendo di mio padre a giochi come mario o lolo. Qualcuno mi ha detto che spesso stavo a casa pur di giocarci.

Arriviamo cosi al cambiamento. Premetto che il cambiamento l’ho fatto tutto da solo, la mia eccessiva introversione, assenza di amici validi e di genitori incapaci di fare i genitori mi ha portato a fare tutto da per me. Dunque dicevo, 3-4 anni mi sono fidanzato (io 16 anni, lei 11, una cosa squallida ancora se ci penso xD) ma per i successivi due- tre anni i cambiamenti sono stati minimi. Credo che questo periodo sia stato la parte del “cristian idiota”, quel cristian non aveva e non ha un verso tutt’ora che lo penso. Se prima era ridicolo ora lo era ancora di più! Diciamo comunque che da quell’esperienza e dai successivi 2-3 anni sono stati importanti per la mia crescita, anche se non hanno dati grandi risultati xD

Arriviamo al cambiamento vero e proprio: in quinta superiore comincio a interessarmi alla letteratura: Ungaretti e l’ermetismo, Montale, Leopardi, Pirandello, avevano dei messaggi che ancora mi porto dentro e che in un certo senso mi hanno fatto aprire gli occhi su chi ero e sul mondo che mi circondava. In particolare l’autore di cui porto i “segni” è Pirandello, secondo me un genio del pensiero. Qualche tempo fa avevo fatto pure un topic su Pirandello, ve lo lascio qui magari qualcuno fosse interessato

http://www.fobiasociale.com/contro-l...andello-42796/

Come ho lavorato per migliorarmi in questo tempo? Ora provo ad elencarvi un po’ di punti. Dico subito che tutti i punti sono molto collegati tra loro e per me è difficile fare dei veri e propri punti! Proviamoci!

1-trovare del positivo in tutto. Un punto principale della mia esperienza è proprio questo, in ogni esperienza che faccio cerco di trovarci del positivo, cerco di cavarci qualcosa (anche con forza!) per migliorarmi. Dall’esperienza più stupida a quella più importante: Ho perso l’autobus? La prossima volta cerca di arrivare prima xD ho perso un amico? Ho fallito un esame? Un colloquio di lavoro? Ho toppato con una ragazza? Cerco di cavarci qualcosa di positivo dall’esperienza, qualcosa che ti serva in un futuro neanche troppo lontano. Cerco di essere molto ottimista in tutto


2-Fregarsene dei pareri degli altri. Io ero ossessionato dal parere degli altri: “sei brutto, non sei simpatico, sei asociale” e cavolate simili condizionavano troppo la vita. Leggendo pirandello mi ha aiutato moltissimo a combattere questa follia. Io sono io, con i miei pregi e difetti, tu chi sei per dirmi chi devo essere?? Se riconsco di sbagliare in qualcosa mi correggo subito, se non sto sbagliando perché dovrei seguirti?

3- Autoironia! Ecco il topic che ho aperto sul questo argomento
http://www.fobiasociale.com/autoironizziamoci-d-43323/
Ho un abuso irrefrenabile per l’autoironia xD Una volta quando scherzavano su di me un po’ mi offendevo, poi un bel ho giorno ho pensato “se agli altri faccio cosi tanto ridere, perché non posso pure io ridere di me stesso??” È bello fare battute su se stessi, ci si sente bene se sono fatte nel giusto modo. Dimostrano di riconoscere i propri limiti e di non sopravvalutarsi. A me hanno aumentato di molto l’autostima!

4- le passioni al primo posto. Come detto, ho una passione smodata per gli animali, dal cane, al gatto, alla rana, al serpente o al più piccolo degli insetti.. ognuno mi meraviglia! Molte delle scelte che ho fatto sono state fatte proprio per soddisfare questa mia passione per gli animali. Inutile dire che questo mi ha riempito di soddisfazioni e continueranno a darmele! Per dire, sabato devo fare una lezione di zoologia ad una classe dell’agrario, per uno come me che adora gli animali, questa è una cosa meravigliosa!

5-Abbattere la monotonia. Una cosa che proprio odio è la monotonia. Faccio di tutto per combatterla e per non rendere le giornate tutte uguali. Combattere la monotonia mi fa sentire vivo. I miei amici ogni sabato sera vanno in città ed ogni sabato è maledettamente uguale al precedente e sarà uguale al successivo! Cosi spesso me ne sto a casa, magari studio, disegno, esco con qualcun altro, faccio compagnia a mia nonna o mi faccio semplicemente una passeggiata. Tutte cose per combattere la monotonia. Pirandello diceva “quando la vita prende forma allora è morta” e questa frase è maledettamente vera!

6- Ragionare con al propria testa. Conosco un sacco di gente che fa cose solo perché lo fanno gli altri (vestirsi alla moda, uscire tutti i sabati sera in città, ragionare in un certo modo) ma ai miei occhi questi sembrano un branco di pecorelle.. dal mio punto di vista ognuno è unico e questo è meraviglioso. Per me non ha senso fare cose perché lo fanno anche gli altri. Significherebbe omogeneizzarsi, non definirsi, ma se sei unico perché vuoi tendere a questa follia? Ammetto che questo modo di ragionare mi ha dato non pochi problemi ( e tutt’ora me ne da) xD ma se la penso in un modo, perché la devo pensare come gli altri??
7- Porsi degli obiettivi. Sia a breve che lungo termine. Ogni giorno lo inizio con un obiettivo: oggi devo studiare matematica, devo parlare con quella persona, devo fare pace con tizio, e faccio di tutto per riuscirci.

Ok queste sono un po’ le tappe che ho seguito per il mio miglioramento. Ora mi ritengo mooolto migliorato, anche se la “fobia sociale” non si può sconfiggere definitivamente. Gente mi dispiace ma non diventeremo mai degli estroversioni xD quello che si può fare è levigare il problema piano piano e son sicuro che i risultati si saranno apprezzabili per tutti
Come detto, sono in questo forum per cercare di dare una mano a qualcuno, compagnia, opinioni, qualsiasi cosa uno voglia, io ci sono! Fatemi tutte le domande che volete anche le più stupide, io non mi stancherò di rispondere

Bene io ho concluso, Passo al parola a qwerty93

Ultima modifica di Biomotivato; 29-05-2014 a 00:29.
Vecchio 29-05-2014, 00:27   #2
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L'avatar di qwerty93
 

Come ha scritto Biomotivato, ecco la mia esperienza:

Mi chiamo Alessandro, 20 anni. Ho sempre avuto pochi amici, ma c'è stato un periodo particolarmente buio della mia vita in cui sono rimasto praticamente solo: in pratica il mio migliore amico (quasi unico) mi abbandonò d'un tratto dicendo che si era "stancato" di me. Si mise a giocare con un altro ragazzino, che conobbe dopo di me, e mi mise completamente da parte. Io cercai di ritornare da lui, ma lui continuava a respingermi ogni volta. Appena mi allontanava provavo a richiamarlo con una scusa qualunque, facendo finta che lo sgarro precedente non fosse mai avvenuto. Ma arrivò un certo punto in cui dovetti fare i conti con tutto quanto.
Il colpo fu durissimo, tanto da innescare una serie di reazioni a catena: mi isolai quasi totalmente dal resto del mondo, cominciai a non curarmi più del mio aspetto fisico (chi dovevo compiacere?), iniziai a passare tutti i pomeriggi a studiare o a chattare dal pc di mio padre. Passavo le serate a giocare a scacchi con la musica a palla e le mattine a scuola non parlavo con nessuno. Le poche volte in cui aprii bocca mi resi conto di balbettare in maniera oscena, e questo ovviamente non faceva che aumentare l'imbarazzo. Aggiungiamoci un fisico grassoccio, un apparecchio ai denti talmente grande da captare segnali di vita alieni e una leggera gobba dovuta alla mostruosa combo postura scorretta / eccessivo studio. Tiè, Leopardi 2 la vendetta.
Tutto questo successe alle medie e in maniera abbastanza lieve, perchè comunque la mia classe la conoscevo e bene o male sono stato anche fortunato a non beccare bulli (più o meno XD). Quando qualche anno dopo mi trovai catapultato in un altro paese, in una classe completamente nuova, in quell'oscura istituzione scolastica che prende il nome di Liceo, ovviamente mi chiusi come un'ostrica. Presi ad ingrassare ancora di più, la gente mi sfruttava allegramente per compiti e appunti facendo un mezzo sorrisetto e io, all'epoca un emerito pirla onesto, pur di avere un contatto con qualcuno soddisfacevo le richieste di chiunque. Fortunatamente anche qui non ci furono episodi di bullismo molto gravi, ma l'impressione di essere completamente invisibile faceva comunque molto male. Per un periodo ho meditato sul suicidio, sulle sue implicazioni, i suoi pro e contro.
Probabilmente avevo paura di "stancare" di nuovo qualcuno. Non volevo essere di peso a nessuno, cercavo di essere il più educato possibile, volevo insomma che qualcuno mi notasse e che facesse tutto lui, dal primo passo all'instaurazione di un'amicizia senza che io mi esponessi, perchè già mi ero esposto una volta e mi aveva fatto malissimo.
I primi anni di liceo dunque passarono nell'apatia più totale. Soltanto un paio di ragazzi sembravano accettare la mia presenza. Ci parlavo molto raramente, ma stranamente quando ero con loro mi sentivo molto più a mio agio, balbettavo di meno ed ero più coraggioso. Non abbiamo mai approfondito questa cosa, ma credo che anche loro siano usciti da una condizione simile alla mia, non so se più o meno grave.
Ma dov'erano i miei genitori in tutto questo bordello? Semplicemente non si sono accorti di nulla, e io, sempre a causa della mia onesta pirlaggine, ho deciso di non dar loro alcuna preoccupazione.
E piano piano ne sono uscito.
Ho capito guardando gli altri che la paura di soffrire a causa di un'amicizia era molto più dolorosa di un eventuale rifiuto / presa per il culo. Immaginavo di fare certe figuracce oscene e di venire ostracizzato per questo da ogni forma di vita sociale, ma poi vedevo i miei compagni di classe fare le stesse cose e non succedeva nulla. Ridevano sì, magari prendevano anche in giro il malcapitato per un po', ma poi basta.
E perchè io no? Ho veramente passato anni e anni a costruirmi una corazza di acciaio inossidabile per proteggermi da una folata di vento? Dov'è finito il tornado violentissimo che vidi quel giorno in cui il mio amico delle medie mi disse "mi hai stancato"?
Puff, sparito probabilmente qualche giorno dopo dal fattaccio. Ma io ero troppo impegnato ad alzare le difese per accorgermene. E così persi 4 anni della mia vita ad attendere questo tornado, che non è ancora arrivato.
Questa è la mia storia, e ringrazio coloro che hanno resistito fino a questo punto ^__^ Ovviamente ogni esperienza è diversa dalle altre (e a dirla tutta il mio "trauma" è una barzelletta in confronto ad altre storie che ho letto), ma nel raccontarla spero soltanto che qualcuno ci si riconosca anche solo un po', e mediti sul fatto che forse il tornado era un bluff, e che la corazza è effettivamente inutile oltre che pesantissima. (Perdonate la metafora, ma non mi viene in mente altro per esprimere il concetto)

Come ha già scritto Biomotivato sono qui per ascoltare, capire, riflettere e dare una mano.
Chiunque sia interessato mi trova in chat ^__^
Vecchio 29-05-2014, 00:39   #3
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L'avatar di Biomotivato
 

io e qwerty93 ci scusiamo a nome della vostra sanità mentale per essere arrivati fino qui dopo aver letto tutto xD come detto la sociofobia va combattuta piano piano ed è bello parlare di come abbiamo fatto.. a parere mio siamo stato anche troppo sintetici perchè in 3-4 anni ne succedono di cose e molte non le abbiamo scritte!
Vecchio 29-05-2014, 11:23   #4
Banned
 

Biomotivato ti complimento per le conclusioni a cui sei arrivato. Querty non ho capito bene la parte del miglioramento. Mi dispiace per la tua brutta esperienza ma in questo forum e abbastanza comune quindi si io sarei piu interessata all miglioramento.
A tutti e due i ragazzi consiglio di non abassare mai completamente la guardia perche la fobia a volte ritorna.
Consiglio di continuare a inseguire un piacere sano e costruttivo. Questo e quello che conta poi di piu del ideale che vorremo diventare.
Vecchio 29-05-2014, 12:32   #5
Esperto
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Originariamente inviata da Era Visualizza il messaggio
Biomotivato ti complimento per le conclusioni a cui sei arrivato. Querty non ho capito bene la parte del miglioramento. Mi dispiace per la tua brutta esperienza ma in questo forum e abbastanza comune quindi si io sarei piu interessata all miglioramento.
A tutti e due i ragazzi consiglio di non abassare mai completamente la guardia perche la fobia a volte ritorna.
Consiglio di continuare a inseguire un piacere sano e costruttivo. Questo e quello che conta poi di piu del ideale che vorremo diventare.
Grazie era certo, a volte ho delle ricadute, ma credo siano normali. Cerco comunque di affrontarle a testa alta, con i punti che mooooolto sinteticamente ho scritto. Estroversone non diventero' mai ma non mi intetessa diventarlo . Ho imparato ad accettarmi e ormai mi piace essere timido cosi
Mi dispiace solo che la discussione non abbia avuto tutto questo successo. Magari tra un po' la rifaremo in formato supersintetico.. sarebbe stato davvero interessante leggere le osservazioni di altre persone.. va beh
Grazie mille per la tua opinione
Vecchio 29-05-2014, 12:38   #6
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Originariamente inviata da Era Visualizza il messaggio
Biomotivato ti complimento per le conclusioni a cui sei arrivato. Querty non ho capito bene la parte del miglioramento. Mi dispiace per la tua brutta esperienza ma in questo forum e abbastanza comune quindi si io sarei piu interessata all miglioramento.
A tutti e due i ragazzi consiglio di non abassare mai completamente la guardia perche la fobia a volte ritorna.
Consiglio di continuare a inseguire un piacere sano e costruttivo. Questo e quello che conta poi di piu del ideale che vorremo diventare.
Innanzitutto ti faremo una statua per aver letto tutto (ti giuro mi sono spaventato quando poi ho visto thread+commento tutto insieme XD).
A differenza di Biomotivato non ho trovato dei punti universali, ma mi sono limitato a trovare una via d'uscita esclusivamente per la mia situazione (che comunque può coincidere con quella di qualcun altro).
Avevo costante paura di rapportarmi col prossimo, in qualunque modo: fare una battuta, una semplice domanda per la spiegazione, magari una figuraccia o anche scivolare e cadere di fronte agli altri. Pensavo che ciò sarebbe stato un valore aggiunto alla situazione già orribile che mi vedeva protagonista. Il fatto è che, stando perennemente da solo, ho imparato ad osservare gli altri. Vedevo Tizio che si alzava dalla sedia e per sbaglio faceva cadere un libro, gli altri che ridevano e io pensavo "guarda quello, adesso ha perso punti agli occhi degli altri". E questo valeva per qualunque tipo di "relazione" col prossimo che mettesse la mia persona in un senso di inferiorità o dipendenza.
Col tempo però, continuando ad osservare la mia classe, mi sono accorto che la verità è diversa. I punti si perdono con l'assenza di contatti con gli altri, mentre paradossalmente anche il contatto più insignificante e a prima vista anche dannoso (come far cadere un libro) ne fa guadagnare. Pensavo che ciò che guidasse lo stabilirsi di un contatto fosse il giudizio di tutti gli altri che osservavano un determinato comportamento. Sbagliatissimo.
La prima cosa che i fatidici "altri" pensano inconsciamente è: "vai a capire quante altre volte è caduto a me un libro", e il fatto che cada anche ad un'altra persona non significa che gli "altri" siano meglio e questa persona sia sbagliata. Di questa cosa mi sono reso conto riflettendo meglio sulle mie primissime impressioni di fronte a una qualunque figuraccia, e mi sono reso conto di non giudicare come credevo che facessero gli altri, anche su qualcosa che non mi era mai capitato.
Ovviamente l'esempio del libro è di una demenza clamorosa, ma il concetto può essere applicato anche alle gaffes per esempio. Se io faccio una figuraccia di fronte a 5 persone, ognuna di queste 5 ripenserà ad altre figuracce più o meno gravi e più o meno legate con la prima, e il risultato sarà un'empatia e un aumento dei cosiddetti "punti". E' un po' come il concetto delle pubblicità, non importa come e quando se ne parli, purché se ne parli
Vecchio 20-08-2014, 21:36   #7
Esperto
L'avatar di linea77
 

Sono contento che l'automiglioramento abbia avuto dei risultati con voi
Vecchio 20-08-2014, 21:39   #8
Banned
 

Ottimo post ragazzi 😉
Un post di ottimismo seppellirà i post di pessimismo (semi cit.)

Sono breve perché uso Tapatalk e uno smartphone
Vecchio 20-08-2014, 22:12   #9
Esperto
L'avatar di *Stellina*
 

Quote:
Originariamente inviata da qwerty93 Visualizza il messaggio
Ovviamente l'esempio del libro è di una demenza clamorosa, ma il concetto può essere applicato anche alle gaffes per esempio. Se io faccio una figuraccia di fronte a 5 persone, ognuna di queste 5 ripenserà ad altre figuracce più o meno gravi e più o meno legate con la prima, e il risultato sarà un'empatia e un aumento dei cosiddetti "punti". E' un po' come il concetto delle pubblicità, non importa come e quando se ne parli, purché se ne parli
Questa per me è una pillola di saggezza inestimabile!! Anch'io mi sono bloccata per anni per terrore di fare brutta figura, di fare o dire cose ridicole per le quali poi tutti avrebbero riso di me o mi avrebbero rifiutato. In realtà ho constatato che sbagliare o fare gaffes crea empatia! Le persone magari sorridono, ti raccontano di altre cose assurde successe a loro.. e paradossamente può servire per rompere il ghiaccio! E' proprio vero che i nostri schemi mentali sociofobici sono quelli che ci rovinano e ci bloccano
Vecchio 21-08-2014, 00:06   #10
Banned
 

Bel post ragazzi, io non sono sociofobica,lo sono stata ma non lo sono più da tempo, dunque aggiungono la mia testimonianza che dalla fobia sociale si esce, ciò nonostante una sofferenza di fondo rimane, la solitudine non e' facile da sconfiggere anche se ormai non ho piu paura di rapportarmi agli altri. Io sono brava a intuire cosa provano gli altri ma non cosa provo io perciò non riesco a capire il perché di questa sensazione di isolamento nonostante non sia più timida. Pero sono felice per chi, superate le proprie paure, supera anche tutto il resto. Imbocca al lupo.
Vecchio 24-08-2014, 15:20   #11
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Anche io ho la vostra età e mi rivedo tantissimo nelle vostre storie!
Premetto che non vorrei assolutamente sembrare superficiale, ma vorrei farvi una domanda.
Ho letto che in entrambe le storie avevate anche dei problemi inerenti all'aspetto fisico. Secondo voi il cambiamento esteriore è importante tanto quello interiore?
Vecchio 24-08-2014, 16:16   #12
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Autodidatta Visualizza il messaggio
Secondo voi il cambiamento esteriore è importante tanto quello interiore?
Io credo di si, nel momento in cui ritieni il tuo aspetto esteriore un limite per aprirti al mondo..
Te lo dico con cognizione di causa perché ho sempre un pò sofferto per il mio aspetto esteriore, soprattutto il mio sovrappeso, ed ho cercato di migliorarlo nel tempo con diete più o meno riuscite.... E devo dire che quando queste davano buoni risultati mi sentivo meglio e ne giovavano i rapporti interpersonali..
Vecchio 24-08-2014, 16:21   #13
Banned
 

Cmq complimenti a tutti e due per i risultati ottenuti. Siete stati bravi a prendere coscienza del vostro disagio in età così giovane, e soprattutto di agire con i fatti per migliorare.

Spero anch'io che possa essere d'aiuto per chi legge.
Vecchio 24-08-2014, 19:12   #14
Esperto
L'avatar di Biomotivato
 

Quote:
Originariamente inviata da Autodidatta Visualizza il messaggio
Anche io ho la vostra età e mi rivedo tantissimo nelle vostre storie!
Premetto che non vorrei assolutamente sembrare superficiale, ma vorrei farvi una domanda.
Ho letto che in entrambe le storie avevate anche dei problemi inerenti all'aspetto fisico. Secondo voi il cambiamento esteriore è importante tanto quello interiore?
Secondo me e' molto piu' importare quello interiore, e di parecchio
Con il cambiamento interiore si puo' prendere consapevolezza di alcune cose che possono cambiarti la vita
per esempio che la bellezza non esiste, eppure ne siamo ossessionati, facciamo di tutto per rispecchiarci nei canoni classici della bellezza. Quando si riesce a capire questo concetto (almeno per me e' stao cosi) si arriva ad altri ragionamenti e comportamenti che possono cambiarti la vita in meglio (non seguo la moda e non compro vestiti ogni due secondi solo perchr' vanno "di moda", non giudico mai una persona per l'aspetto fisico evitando commentini del tipo "che cessa" o "che figa"... )

Si verra' etichettati come strani (come se non lo eravamo gia' abbastanza prima xD ) questo e' vero, ma almeno si puo' provare a estendere questo pensiero ad altri, specie per chi soffre per questi problemi

Il cambiamento esteriore al massimo ti porta ad una sicurezza fasulla, basata sul nulla, perche' si e' ossessionati dalla bellezza, una cosa che non esiste appunto
Inoltre la bellezza va via con gli anni. Se si punta tutto sulla bellezza ad una certa eta' si odiera' se stessi slo per essere diventati "brutti"?

Anche se, devo dire che il mio cambiamento e' iniziando cosi, ovvero inziando a curarmi di piu' ed essere esteticamente piu' "apprezzabile", solo con il tempo ho capito che la cosa era ridicola ed ho cambiato totalmente opinione
Vecchio 24-08-2014, 19:46   #15
Intermedio
L'avatar di Neith
 

Complimenti,ottimi post
Vecchio 25-08-2014, 00:37   #16
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da superunknown Visualizza il messaggio
Io credo di si, nel momento in cui ritieni il tuo aspetto esteriore un limite per aprirti al mondo..
Te lo dico con cognizione di causa perché ho sempre un pò sofferto per il mio aspetto esteriore, soprattutto il mio sovrappeso, ed ho cercato di migliorarlo nel tempo con diete più o meno riuscite.... E devo dire che quando queste davano buoni risultati mi sentivo meglio e ne giovavano i rapporti interpersonali..
Io propendo più per quest'idea :/
Comunque, continuate così! Avete fatto benissimo a condividere le vostre storie
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