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25-04-2007, 12:04
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#1
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Intermedio
Qui dal: Apr 2007
Messaggi: 210
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Ciao a tutti, sono una 25enne di Roma che non ha relazioni e nemmeno amicizie profonde, eccetto una. Potrei dire che questo sia dovuto a timori ed errori da parte mia, pura sfortuna o semplice caso, ma non si tratta, in senso stretto, di fobia sociale. Su questo punto la psicologa da cui andavo mi ha rassicurato ed ha fugato ogni dubbio in proposito: ho un innegabile bisogno di mantenere le distanze dagli altri, nonché il controllo su qualsiasi esperienza, con la conseguenza che conduco una vita quasi eremitica e rifuggo l’intimità come una peste.
A tutto ciò si aggiunge una forte demotivazione che mi induce a rimandare gli ultimi, pochi esami che mi restano fino alla laurea.
E così, per cambiare veramente le cose, ho mollato la psicologa e ho deciso di iscrivermi al forum, che tante volte ho sbirciato senza mai avere il coraggio di parteciparvi. Spero di trovarmi bene insieme a voi e penso sarà un’esperienza più utile di qualsiasi terapia, ne convenite?
Mi chiedevo se fosse possibile organizzare degli incontri tra di noi, almeno tra quelli che vivono nella capitale. Io non avrei difficoltà a farmi vedere, il vero problema semmai è quello di approfondire qualsiasi rapporto. Sono ancora introversa all’89%, almeno stando a un test dell’MBTI che Pard quotò l’anno scorso… che sia parzialmente un tratto congenito?
Ho molti interessi, tra cui i film, i manga, la musica, lo studio delle lingue che, sebbene stimolanti, non portano ad una vita più attiva, come la intendo io e cioè condivisa con altri. Vi ringrazio per il tempo che mi avete dedicato e spero di conoscervi meglio.
P.S: Il 1° di maggio al concertone di Roma potrebbe essere un’occasione… che ne dite?? 8)
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25-04-2007, 14:04
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#2
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Banned
Qui dal: Mar 2007
Ubicazione: L'al di qua.
Messaggi: 198
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Roma non fa la stupida stasera :lol:
Scherzo eh Innergal
Mi piacerebbe tanto visitare Roma,dev'essere bellissima ..c'è la mia ex,Ilaria di Trieste che ora abita a Roma.
Mi continua ad inviare sms, invitato un migliaio di volte(sa della mia situazione),ma,al solo pensiero.. 8O
Se era qualche mese fa sarei già li ora Innergal,ma sono peggiorato purtoppo :?
..pasiensa :roll:
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25-04-2007, 15:37
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#3
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Esperto
Qui dal: May 2006
Messaggi: 614
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Ciao Innergal. Non mi viene mai di dare il benvenuto, non riesco a vedere il bene nelle ragioni che spingono a iscriversi al forum. Cmq...
Rispondo subito alla tua domanda ovviamente dal mio punto di vista.
Quote:
Originariamente inviata da Innergal
E così, per cambiare veramente le cose, ho mollato la psicologa e ho deciso di iscrivermi al forum, ... , ne convenite?
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No! Il forum aiuta pochissimo a migliorarsi, anzi noto spesso che rafforza l'idea del proprio male.
Adesso una domanda volevo fartela io.
Quote:
Originariamente inviata da Innergal
ho un innegabile bisogno di mantenere le distanze dagli altri, nonché il controllo su qualsiasi esperienza, con la conseguenza che conduco una vita quasi eremitica e rifuggo l’intimità come una peste.....non portano ad una vita più attiva, come la intendo io e cioè condivisa con altri.
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C'è contraddizione in queste parole: vuoi mantenere le distanze o vuoi condividere?
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25-04-2007, 15:52
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#4
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Esperto
Qui dal: Sep 2005
Messaggi: 692
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Bello il concertone.. io potrei venire, se nn mi invitano a qualcosa a casa mia
Mandatemi un messaggio se si fa, ke il forum lo seguo poco ke mi fa deprimere (hai mollato la psicologa x sto posto?!??!MALOL)
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25-04-2007, 16:14
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#5
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Esperto
Qui dal: Nov 2006
Messaggi: 730
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Quote:
Originariamente inviata da pisendlav
No! Il forum aiuta pochissimo a migliorarsi, anzi noto spesso che rafforza l'idea del proprio male.
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Già...dopo che passa l'effetto consolatorio nel vedere che ci sono anche altri nella medesima situazione e nel potersi raccontare le reciproche "disgrazie",
cosa rimane?
A volte più leggo qui post deprimenti,più non faccio niente per uscirne...
CMQ grazie per l'invito innergal,benvenuta,e complimenti per la splendida firma.
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25-04-2007, 16:37
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#6
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Intermedio
Qui dal: Apr 2007
Messaggi: 210
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Ciao, grazie a tutti per le risposte!
Pisendlav, hai notato subito la contraddizione, è una cosa che speravo che la psicologa potesse risolvere. Intendo dire questo conflitto tra la volontà di condividere le esperienze e il bisogno irrazionale di rintanarmi nel mio guscio protettivo. :?
So che sarò prolissa, ma se avrete la pazienza di leggermi, questa è la mia situazione:
1) sono difficile da avvicinare. E’ sempre accaduto che, anche nelle occasioni più favorevoli, pur presentandomi vestita bene e con i capelli a posto, non mi approcciava nessuno ed io di certo non prendevo l’iniziativa. Non solo nei corridoi dell’università, ma anche ad alcuni party a cui venivo invitata ed accompagnata, dove le mie conoscenti si buttavano nella mischia, tutte insieme, rimorchiando o facendosi rimorchiare. Ed io, lasciata lì a fare tappezzeria, maledicevo il momento in cui avevo accettato di venire, solo per aggregarmi a quelle oche e solo nella speranza di incontrare qualcuno di interessante. Non ho mai avuto attacchi di panico, né ceduto al pianto, in quei momenti: mi sentivo sola, lasciata a me stessa, tra noia, collera ed impotenza perché non potevo andarmene con i miei mezzi. Tutto questo doveva trasparire dalla mia faccia, il che, ovviamente, non induceva nessuno ad avvicinarsi.
Però a volte, in estate per lo più, quando cammino per i fatti miei, con abiti aderenti o strategici centimetri di pelle scoperta, gli uomini si voltano a guardarmi. Me ne accorgo, se mi giro all’improvviso o guardo il mio riflesso nelle vetrine.
Quindi non sono proprio da buttare! Ho un fisico minuto e ben proporzionato, un viso dai tratti regolari, sia pure devastato a suo tempo dall’acne, una voce gradevole e begli occhi (è la prima cosa che notano). Il tutto accompagnato da gesti bruschi ed un atteggiamento impaziente o almeno, poco accomodante. Quest’ultima cosa la affermano i miei parenti e rincarano la dose, dicendo che da me non trapela né dolcezza né sensualità, sebbene sia carina, che sarei sbrigativa, che detesto i “rituali” sociali, le chiacchiere da salotto e vado dritta al sodo nelle cose che mi interessano. Riassumendo, mi hanno definito “ispida” e che nessuno si sarebbe mai messo con me. Si direbbe dunque che io sia poco gentile e molto poco spontanea.
2) mi allontano sempre io per prima. Negli ultimi anni, alcune volte mi è stato chiesto di uscire o il numero di telefono ed io, ostinata, dicevo di no, adducendo scuse poco credibili. Poi ci ripensavo ed era tardi per rimediare. Avevo declinato solo per paura dell’ignoto. Un episodio per farvi capire: un ragazzo magro ed introverso che aveva superato un esame un po’ prima di me, restò lì ad aspettarmi, anche se non c’erano più i suoi amici e mi invitò a mangiare qualcosa insieme. Mi aveva preso alla sprovvista ed io d’impulso pronunciai un impacciato “no”, dicendo che dovevo seguire delle lezioni di lì a poco (mi sembra di aver proferito questa idiozia… 8O ).
Nessuno dei due ha chiesto il numero, lui non aveva insistito (ma non ricordo…) ed io filai via imbarazzata, salutandolo a malapena.
Se penso che due ore prima avevamo scambiato qualche parola sull’esame e lui era disponibilissimo e affabile! Quando però era cambiato il contesto, ho fatto marcia indietro. Devo proprio volermi male se mi metto a sabotare questi sporadici tentativi… :evil:
A Roma mi sono conquistata la fiducia di un solo amico, estroverso e ciarliero, conosciuto nella stessa facoltà, il quale da anni mi trascina alle fumetterie o alle fiere tipo Romics, (più che altro per portargli i costumi da cosplayer, non per farmi entrare nel suo giro ). Siccome non è uno attraente e ti travolge con la sua inesauribile logorrea (dettata da insicurezza, direi) e non ha un briciolo di intuito o empatia, ho evitato di trovarmi da sola con lui (anche perché è difficile trovarlo da solo) e se capitava, di non far caso a dove mi guardava e non l’ho mai incoraggiato, scostandomi e mostrando un viso impassibile, portando la conversazione su lidi tranquilli. Sono stata anche a casa sua, ma c’erano sempre i suoi in mezzo (per mia fortuna!) e lui, dopotutto, è gentile e corretto. So per certo che non ha storie recenti e non si rassegna al mio disinteresse. Tre anni fa, quasi a metà febbraio, era stato respinto da una tipa(così mi aveva confidato) e qualche giorno dopo mi chiese di mettermi con lui. Non mi andava di fare il “chiodo-scaccia-chiodo” e dissi pacatamente che no, non volevo, per questa ragione. Ovviamente anche per assenza di attrazione fisica, ma non gliel’ho detto, era già a terra. Se abbandonasse certi atteggiamenti infantili e lasciasse parlare più gli altri, – anzi, le altre – forse avrebbe più possibilità.
Tornando a me, pensavo che mi sarebbe servita qualche amica come tramite per conoscere gente (leggi: maschi). Solo che non ne ho mai avute. Tra le poche con cui ho avuto occasione di parlare del più e del meno, solo una decise di aprirsi con me e per cosa? Non per discorrere sulle cose o interessi che avevamo in comune, ma per sviscerare i suoi guai sentimentali! Poteva parlarne per ore e perdersi negli intricati dettagli delle allusioni, del tipo: “Ma lui mi guardava così, ha fatto cosà.. cosa dovrei fare” chiedendomi pareri e subito dopo cambiando discorso o ricominciando da capo. Non potevo proporle soluzioni, non mi stava neanche ad ascoltare! A lei serviva solo un contenitore dove riversare le sue emozioni. Feci perdere gradualmente le mie tracce, traslocando e cambiando numero.
In base alle mie esperienze ho individuato nel genere femminile almeno due sottogruppi negativi: il primo comprende le ragazze emotive e teatrali come M. (che ho descritto poc’anzi) che devono vivere tutto come un dramma, interpretando ogni cosa senza la minima parvenza di fatti.
Il secondo riguarda le str°# che se la tirano e ti trattano da essere subumano. Hanno l’abitudine di muoversi in branco, fanno commenti sprezzanti, sghignazzano alle spalle, fissandoti. Si prendono i posti migliori, diffondono calunnie e ti mettono in cattiva luce davanti all’unica persona a cui vuoi interessare.
Ne parlo al presente e in tono impersonale, ma è da tanto che ho subito questi attacchi: alle medie pure da parte di maschi, e nessuno che veniva in mio soccorso; e da parte di ragazze, al liceo e anche dopo. Ancora mi risuonano le loro risate nelle orecchie. Ecco perché mi metto in allarme quando ne incrocio più di una, intente a fissarmi. Comunque non fuggo e se posso, accendo il walkman e continuo a fare quello che stavo facendo.
Con i ragazzi sono meno diffidente, ma le occasioni scarseggiano...
Ringrazio quanti avranno letto fino in fondo questo papiro, e mi scuso per lo sfogo.
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25-04-2007, 18:13
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#7
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Intermedio
Qui dal: Apr 2007
Messaggi: 210
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Ciao Ashitaka,
grazie per il caloroso benvenuto!
Sai, siamo in 2 a studiare in giapponese. Io, con minor interesse comunque... Tu quante volte l'avrai parlato?
Dici che un viaggio di studio all'estero potrebbe aiutarci con le relazioni sociali? Io lo vedrei come una terapia d'urto...però non lo farei mai da sola. :cry:
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25-04-2007, 20:28
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#8
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Esperto
Qui dal: Dec 2005
Messaggi: 5,057
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Ciao innergal ho 25 anni come te e il tuo stesso problema...
Spesso al primo incontro con nuove persone do un ottima impressione, poi quando si scende in intimità o si inizia a parlare di fatti piu personali abbatto tutti i ponti con queste persone.
Tutto nasce dalla mia insicurezza,....mi vergogno della mia vita sociale che non esiste.
Vorrei sapere cosa ti ha detto la psic0loga....cosa ti raccontava su questo fatto....sono curioso
Ciao e benvenuta
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25-04-2007, 20:53
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#9
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Banned
Qui dal: Jun 2005
Ubicazione: Torino
Messaggi: 3,754
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Quote:
Originariamente inviata da Innergal
Ciao, grazie a tutti per le risposte!
Pisendlav, hai notato subito la contraddizione, è una cosa che speravo che la psicologa potesse risolvere. Intendo dire questo conflitto tra la volontà di condividere le esperienze e il bisogno irrazionale di rintanarmi nel mio guscio protettivo. :?
So che sarò prolissa, ma se avrete la pazienza di leggermi, questa è la mia situazione:
1) sono difficile da avvicinare. E’ sempre accaduto che, anche nelle occasioni più favorevoli, pur presentandomi vestita bene e con i capelli a posto, non mi approcciava nessuno ed io di certo non prendevo l’iniziativa. Non solo nei corridoi dell’università, ma anche ad alcuni party a cui venivo invitata ed accompagnata, dove le mie conoscenti si buttavano nella mischia, tutte insieme, rimorchiando o facendosi rimorchiare. Ed io, lasciata lì a fare tappezzeria, maledicevo il momento in cui avevo accettato di venire, solo per aggregarmi a quelle oche e solo nella speranza di incontrare qualcuno di interessante. Non ho mai avuto attacchi di panico, né ceduto al pianto, in quei momenti: mi sentivo sola, lasciata a me stessa, tra noia, collera ed impotenza perché non potevo andarmene con i miei mezzi. Tutto questo doveva trasparire dalla mia faccia, il che, ovviamente, non induceva nessuno ad avvicinarsi.
Però a volte, in estate per lo più, quando cammino per i fatti miei, con abiti aderenti o strategici centimetri di pelle scoperta, gli uomini si voltano a guardarmi. Me ne accorgo, se mi giro all’improvviso o guardo il mio riflesso nelle vetrine.
Quindi non sono proprio da buttare! Ho un fisico minuto e ben proporzionato, un viso dai tratti regolari, sia pure devastato a suo tempo dall’acne, una voce gradevole e begli occhi (è la prima cosa che notano). Il tutto accompagnato da gesti bruschi ed un atteggiamento impaziente o almeno, poco accomodante. Quest’ultima cosa la affermano i miei parenti e rincarano la dose, dicendo che da me non trapela né dolcezza né sensualità, sebbene sia carina, che sarei sbrigativa, che detesto i “rituali” sociali, le chiacchiere da salotto e vado dritta al sodo nelle cose che mi interessano. Riassumendo, mi hanno definito “ispida” e che nessuno si sarebbe mai messo con me. Si direbbe dunque che io sia poco gentile e molto poco spontanea.
2) mi allontano sempre io per prima. Negli ultimi anni, alcune volte mi è stato chiesto di uscire o il numero di telefono ed io, ostinata, dicevo di no, adducendo scuse poco credibili. Poi ci ripensavo ed era tardi per rimediare. Avevo declinato solo per paura dell’ignoto. Un episodio per farvi capire: un ragazzo magro ed introverso che aveva superato un esame un po’ prima di me, restò lì ad aspettarmi, anche se non c’erano più i suoi amici e mi invitò a mangiare qualcosa insieme. Mi aveva preso alla sprovvista ed io d’impulso pronunciai un impacciato “no”, dicendo che dovevo seguire delle lezioni di lì a poco (mi sembra di aver proferito questa idiozia… 8O ).
Nessuno dei due ha chiesto il numero, lui non aveva insistito (ma non ricordo…) ed io filai via imbarazzata, salutandolo a malapena.
Se penso che due ore prima avevamo scambiato qualche parola sull’esame e lui era disponibilissimo e affabile! Quando però era cambiato il contesto, ho fatto marcia indietro. Devo proprio volermi male se mi metto a sabotare questi sporadici tentativi… :evil:
A Roma mi sono conquistata la fiducia di un solo amico, estroverso e ciarliero, conosciuto nella stessa facoltà, il quale da anni mi trascina alle fumetterie o alle fiere tipo Romics, (più che altro per portargli i costumi da cosplayer, non per farmi entrare nel suo giro ). Siccome non è uno attraente e ti travolge con la sua inesauribile logorrea (dettata da insicurezza, direi) e non ha un briciolo di intuito o empatia, ho evitato di trovarmi da sola con lui (anche perché è difficile trovarlo da solo) e se capitava, di non far caso a dove mi guardava e non l’ho mai incoraggiato, scostandomi e mostrando un viso impassibile, portando la conversazione su lidi tranquilli. Sono stata anche a casa sua, ma c’erano sempre i suoi in mezzo (per mia fortuna!) e lui, dopotutto, è gentile e corretto. So per certo che non ha storie recenti e non si rassegna al mio disinteresse. Tre anni fa, quasi a metà febbraio, era stato respinto da una tipa(così mi aveva confidato) e qualche giorno dopo mi chiese di mettermi con lui. Non mi andava di fare il “chiodo-scaccia-chiodo” e dissi pacatamente che no, non volevo, per questa ragione. Ovviamente anche per assenza di attrazione fisica, ma non gliel’ho detto, era già a terra. Se abbandonasse certi atteggiamenti infantili e lasciasse parlare più gli altri, – anzi, le altre – forse avrebbe più possibilità.
Tornando a me, pensavo che mi sarebbe servita qualche amica come tramite per conoscere gente (leggi: maschi). Solo che non ne ho mai avute. Tra le poche con cui ho avuto occasione di parlare del più e del meno, solo una decise di aprirsi con me e per cosa? Non per discorrere sulle cose o interessi che avevamo in comune, ma per sviscerare i suoi guai sentimentali! Poteva parlarne per ore e perdersi negli intricati dettagli delle allusioni, del tipo: “Ma lui mi guardava così, ha fatto cosà.. cosa dovrei fare” chiedendomi pareri e subito dopo cambiando discorso o ricominciando da capo. Non potevo proporle soluzioni, non mi stava neanche ad ascoltare! A lei serviva solo un contenitore dove riversare le sue emozioni. Feci perdere gradualmente le mie tracce, traslocando e cambiando numero.
In base alle mie esperienze ho individuato nel genere femminile almeno due sottogruppi negativi: il primo comprende le ragazze emotive e teatrali come M. (che ho descritto poc’anzi) che devono vivere tutto come un dramma, interpretando ogni cosa senza la minima parvenza di fatti.
Il secondo riguarda le str°# che se la tirano e ti trattano da essere subumano. Hanno l’abitudine di muoversi in branco, fanno commenti sprezzanti, sghignazzano alle spalle, fissandoti. Si prendono i posti migliori, diffondono calunnie e ti mettono in cattiva luce davanti all’unica persona a cui vuoi interessare.
Ne parlo al presente e in tono impersonale, ma è da tanto che ho subito questi attacchi: alle medie pure da parte di maschi, e nessuno che veniva in mio soccorso; e da parte di ragazze, al liceo e anche dopo. Ancora mi risuonano le loro risate nelle orecchie. Ecco perché mi metto in allarme quando ne incrocio più di una, intente a fissarmi. Comunque non fuggo e se posso, accendo il walkman e continuo a fare quello che stavo facendo.
Con i ragazzi sono meno diffidente, ma le occasioni scarseggiano...
Ringrazio quanti avranno letto fino in fondo questo papiro, e mi scuso per lo sfogo.
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sembri uscita da un libro di Adler che ho letto...............la psichiatra mi ha vietato di leggere certi testi....................
...........leggendo quel che hai scritto, io me ne starei alla larga da te................
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25-04-2007, 21:14
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#10
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Esperto
Qui dal: Nov 2006
Messaggi: 520
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Benvenuta sul forum anche da parte mia.
Eventuali contraddizioni (come è stato evidenziato) in ciò che scrivi fanno parte del disagio che viviamo nella nostra attuale condizione. Si vorrebbe stare tranquilli in mezzo agli altri senza problemi, e allo stesso tempo ci si sente a disagio e ci si allontana, si vuol condividere e allo stesso tempo mantener le distanze. Problema alquanto difficile da risolvere.
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25-04-2007, 22:23
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#11
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Intermedio
Qui dal: Apr 2007
Messaggi: 210
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Ciao! vedo che rispondete numerosi...anche in privato. è elettrizzante...
Caro Dottorzivago, ma sei emigrato da Ipsico?
Con la psicologa non ero mai scesa così nei dettagli....
Ce n'è voluto prima riuscissi a rendermi conto di alcuni errori.... :?
Voi come state risolvendo le vostre contraddizioni?
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25-04-2007, 23:12
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#12
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Esperto
Qui dal: Dec 2005
Messaggi: 5,057
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Quote:
Originariamente inviata da Innergal
Ciao! vedo che rispondete numerosi...anche in privato. è elettrizzante...
Caro Dottorzivago, ma sei emigrato da Ipsico?
Con la psicologa non ero mai scesa così nei dettagli....
Ce n'è voluto prima riuscissi a rendermi conto di alcuni errori.... :?
Voi come state risolvendo le vostre contraddizioni?
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Non sono emigrato seguo sempre entrmabi i forum ma questo è molto meglio....di là c'è poca gente.
Io le mie contraddizioni non le risolvo perche sono rimasto completamente solo e non so dove battere la testa
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25-04-2007, 23:21
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#13
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Intermedio
Qui dal: Apr 2007
Messaggi: 210
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Non hai nessuno che ti sostiene, qualcuno in cui riponi fiducia?
Se non si ha nessuno, il 1°passo è il terapeuta. Mai tentato le sedute di gruppo? Io sì, e non ne ho tratto alcun beneficio,credo. Esperienza deludente.Come svuotare la coscienza e il portafoglio (il proprio) tutti insieme appassionatamente. Tss... :roll:
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26-04-2007, 01:34
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#14
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Avanzato
Qui dal: Feb 2007
Ubicazione: ROMA
Messaggi: 311
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Benvenuta su questo forum.
A quanto pare sei in cerca di marito, e se ho capito bene uno che ti lasci parlare e non si spaventi di fronte ad alcuni tuoi difetti comportamentali.
Se ho capito bene, sei nel posto giusto.
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26-04-2007, 22:54
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#15
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Esperto
Qui dal: Sep 2005
Messaggi: 692
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Io ci sono cm ho detto.
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28-04-2007, 14:04
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#16
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Intermedio
Qui dal: Apr 2007
Messaggi: 210
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Quote:
Originariamente inviata da L_Uomo_Camminante
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pard ha scritto:
Io ci sono cm ho detto.
Non resta che metterci d'accordo sulla data e sul luogo. Qualcun'altro vuole aggregarsi a noi? 8)
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29-04-2007, 10:18
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#17
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Principiante
Qui dal: Mar 2006
Messaggi: 12
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Io vengo volentieri. Fatemi sapere il posto e il giorno e sarò dei vostri!
Bye
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29-04-2007, 11:36
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#18
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Esperto
Qui dal: Nov 2006
Messaggi: 730
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Oltre a Pard e uomo camminante,chi ha aderito?
Io quasi quasi...
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30-04-2007, 15:35
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#19
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Esperto
Qui dal: Sep 2005
Messaggi: 692
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Vabe` oh, io x roma c sn qualsiasi domenica, o sto mese il giorno 30 (merkoledi). Arrivo in treno x le 14 o giu` di li`, c becchiamo dove volete basta ke c si arrivi rapido dalla stazione coi mezzi..
Dai fate una X di fianco al giorno ke c siete..!
Maggio:
Domenica 6
Domenica 13
Domenica 20
Domenica 27
Mercoledi 30
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01-05-2007, 21:31
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#20
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Esperto
Qui dal: Apr 2007
Ubicazione: Roma
Messaggi: 1,091
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Innanzitutto un benvenuto a Innergal.
Poi per quanto riguarda l'incontro per me va bene qualsiasi giorno tanto sono di Roma proprio, l'unica cosa direi di postarlo e provare ad organizzarlo nella sezione adatta del forum che è "contatti" non qui ; in quella sezione tra l'altro c'è già un thread su un possibile incontro a Roma... in questo modo il forum è più chiaro , preciso e ordinato credo
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