Sappiamo tutti che è difficilissimo.
Per esempio pensare ad altro in modo da allontanare l'ansia, in fondo, non è altro che un pensiero rivolto all'ansia.
Non soffrire di questi problemi significa non porsi minimamente la questione.
Credo che nelle fasi intermedie in cui non ci rimane che convivere, un bel ansiolitico al momento non fa che bene. la tranquillità "artificiale" permette di essere più spontaneo. ma questo deve essere vissuto in maniera attiva, approfittando per allacciare dialoghi, per allenarsi alla socialità.
L'unico pericolo, ne sono straconvinto, è affidare ogni speranza alle medicine, finendo così per non affrontare mai sul serio il problema alla radice. Non ho molta esperienza ma credo che l'uso di psicofarmaci, analogamente alle droghe, dia assuefazione, cioè per avere i benefici delle prime volte col tempo ci sia bisogno di quantità sempre superiori. Inoltre temo la dipendenza psicologica, avere una paura in più rispetto ad oggi: senza il tavor son perduto.
Chiedo il parere a chi è più esperto di me: sono sbagliate le mie convinzioni? Una farmacoterapia non breve ha dei reali pericoli? Grazie delle risposte.
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