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23-01-2010, 00:02
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#21
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da JohnReds
Beh innanzitutto io direi che se lui ha dei problemi e te leggi questo sito è una bella fortuna per lui dato che ha un genitore con una certa consapevolezza, tanti invece nei genitori trovano dei nemici.
Poi, ti meravigli che è tranquillo quando sta solo ma probabilmente nasconde le sue emozioni come una forma di difesa. Forse come dice Calimero può essere utile "indagare" ma io eviterei "abbracci" come dice zucchina, e un'invasione eccessiva nella privacy perché può peggiorare le cose.
Infatti c'è un'altra cosa molto importante, che mi trova daccordo con Desperados: mai forzare, il punto fondamentale per uscire da queste cose è accettarsi e, solo dopo, piano piano uscirne. Devi evitare di dargli la sensazione di essere "alieno", o "sbagliato".
Tante volte i problemi nascono dal confronto con gli altri, li vediamo migliori, più abili, più socievoli, e le nostre "mancanze" incidono sull'autostima e sull'immagine di se, specie nell'adolescenza. La cosa più brutta che si possa dire è "forza esci, fai come i tuoi compagni", oppure "non sei come gli altri, devi per forza avere un problema".
MAI e poi MAI far sentire la pressione "ad essere come gli altri", ognuno ha i suoi ritmi ed i suoi tempi. Forzare fa passare la voglia! Il punto di partenza è sempre l'accettazione della propria natura.
Quindi lasciagli essere se stesso, anche se gli piace stare solo, anche se, nel lungo periodo, c'è un po' di rischio che sprofondi nell'apatia.
Infatti non basta, bisogna anche affrontare eventuali problemi che ci sono a livello psicologico, vanno compresi e affrontati, ma è un lavoro che deve fare lui, lo psicoterapeuta può dare un aiuto ma è fondamentale, per uscire da queste cose, la collaborazione dell'interessato. Deve provare lui stesso la voglia e la pulsione a cambiare.
un saluto e un in bocca al lupo per tuo figlio
ciao!
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Quoto John, mi hai tolto le parole di bocca
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23-01-2010, 00:52
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#22
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Esperto
Qui dal: Mar 2009
Ubicazione: South-Europe
Messaggi: 965
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Quote:
Originariamente inviata da futura
Salve a tutti sono una nuova iscritta del forum anche se sono ormai alcuni mesi che vi leggo;mi sembra di conoscervi un pò tutti.
Arrivo qui da voi in punta di piedi,sommessamente ma nonostante ciò mi sento un'intrusa.Vi spiego perchè:io sono una di quelle persone che voi definite "estroversone",chiacchierona,allegra.......... Però anche io come voi ho un problema.Sono una mamma,alle prese con un figlio diciannovenne, giudicato timido da tutti mentre per me c'è qualcosa di più ,secondo il mio parere soffre di disturbo evitante.Logico,direte voi con una mamma così ficcanaso era il minimo!Non è così credetemi,ho sempre cercato di lasciargli massima libertà .Sin da piccolo mi erano apparse evidenti le sue difficoltà nel relazionarsi con gli altri pertanto l'ho iscritto a corsi di nuoto ,calcetto,tennis ho cercato di farlo stare il più possibile insieme agli altri,ma i risultati non sono stati quelli desiderati.Dopo svariate discussioni in cui abbiamo affrontato il problema (che secondo lui non c'è) l'ho convinto a rivolgersi ad una psicoterapeuta la quale mi ha detto che effettivamente c'è un problema di timidezza e di umore tendente al depresso che stiamo trattando anche con un antidepressivo.Vederlo chiuso in casa per giorni e giorni mi rattrista,anche se lui sembra sereno(questa è una cosa che non riesco a spiegarmi).So che questa discussione può sembrarvi assurda ,ma ho scritto a voi per avere qualche consiglio sul modo di comportarmi.Ho letto qui sul forum che molti tra voi ritengono i genitori re sponsabili di tutto quanto avviene loro.Credetemi il nostro compito non è facile,io mi pongo tante domande e ho tanti sensi di colpa.Se ho sbagliato non l'ho fatto di proposito.
Un abbraccio affettuoso a voi tutti e un invito a stringere i denti cercando di andare avanti.
P.S. in merito alle fobie ho una mia teoria :siete molto più intelligenti e sensibili di noi estrversoni che abbiamo il tatto di un elefante e in più siamo anche superficiali e poco sensibili in quanto non ci accorgiamo delle persone intorno a noi che soffrono.
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se lui è tranquillo così, lascialo in pace, no??!!
Se continui così, magari gli fai venire VERAMENTE qualche complesso!! E' un introverso e basta.
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23-01-2010, 01:13
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#23
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da TONNO
se lui è tranquillo così, lascialo in pace, no??!!
Se continui così, magari gli fai venire VERAMENTE qualche complesso!! E' un introverso e basta.
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Un introverso e basta non dovrebbe avere un umore tendente al depresso, credo...
Certamente non è il caso di forzare terapie a tutti i costi, però bisognerebbe cercare di capire se lui è veramente tranquillo o prova disagio in qualche modo.
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23-01-2010, 01:20
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#24
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Esperto
Qui dal: Sep 2009
Ubicazione: Far beyond the sun
Messaggi: 1,250
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Innanzitutto benvenuta
Vorrei chiederti, prima di dirti il mio parere, se tuo figlio va ancora alle superiori, lavora oppure studia all'università....
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23-01-2010, 01:33
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#25
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Esperto
Qui dal: Mar 2009
Ubicazione: South-Europe
Messaggi: 965
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Certamente non è il caso di forzare terapie a tutti i costi, però bisognerebbe cercare di capire se lui è veramente tranquillo o prova disagio in qualche modo.
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ah, certo. Se non dice la verità è un altro paio di maniche!
Ma, se sta bene così, perchè mettergli insicurezza addosso e fargli prendere medicine o psicoterapie a tutti i costi?
Conosco gente silenziosa, tranquilla che sta bene così e non gliene frega niente di essere per forza socievole, estroversa, etc.... Vive benissimo lo stesso!!
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23-01-2010, 02:39
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#26
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Esperto
Qui dal: Sep 2006
Ubicazione: VE
Messaggi: 986
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Quote:
Originariamente inviata da moon-watcher
Son sante parole Muttley, eppur credo non basti.
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Dici che non basta...be' sì, del resto non esiste nulla che basti a garantire la serenità eterna, ma esistono imprescindibilmente condizioni (il contesto famigliare: l'adozione dei comportamenti/dell'educazione da parte di esso costituisce non tanto un rilevante, quanto un fondamentale peso sull'intera esistenza di un soggetto adolescente/molto giovane) che sono invece perfettamente in grado di privare della serenità un individuo per un indeterminato periodo di tempo (che può durare anche una vita, chi può negarlo?).
Il proibizionismo in particolare non dovrebbe essere mai adottato, secondo la mia opinione (che si fonda sulla mia esperienza personale), non induce che a ulteriore oppressione, la quale - a seconda del carattere dell'individuo - può indurre la persona o a una maggiore remissività (e a una chiusura totale verso tutto il mondo circostante) o all'esternazione dell'aggressività, della rabbia, data dall'eccessiva frustrazione, a un'insana perdita di auto-controllo, insomma; oppure ancora all'internazione di tali sentimenti (che lo lacereranno dentro per chissà quanto tempo). Perché un individuo umano, qualsiasi, ha bisogno di sentirsi libero, prima di tutto. Libero di compiere delle sue scelte, di perseguire la sua strada (e di essere supportato semmai, e mai condizionato o addirittura sottoposto a delle rigide imposizioni), di sbagliare (perché no? dai propri errori si impara, si impara e si cresce solo mediante scelte proprie e non si cresce affatto o si cresce malamente - in un ambiente non favorevole certo, ci si può adattare, ma tale adattamento avrà immancabilmente dei risvolti negativi sul soggetto - con quelle auto-imposteci). Avete letto "Lettera al padre" di Kafka? Sapete, è bastato proprio questo fattore (il proibizionismo del padre, la sua incoerenza, il suo atteggiamento onnipotente) a condizionargli l'intera esistenza. Sì, è bastato.
Scusate per l'eventuale OT (non ho ancora letto la presentazione), ma ci tenevo anch'io a ribadire questo concetto in quanto mi tocca personalmente.
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23-01-2010, 03:42
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#27
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Banned
Qui dal: Sep 2008
Messaggi: 1,979
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Personalmente del comportamento dei miei genitori non è tanto il loro essere stati proibizionisti a darmi fastidio, che lo son stati, e non essendomi io di fatto quasi mai opposto a ciò, non ci son stati d'altra parte neanche quasi mai grossi conflitti, quanto il loro non capire la mia mancanza di serenità, il mio disagio e i miei desideri. Ovviamente concordo in pieno con quello che sostengono Muttley e Amylee, la mia era solo un'aggiunta. E quindi quello che mi sento di consigliare a questa madre è di sforzarsi per quanto possibile di capire suo figlio, di supportarlo senza intralciarlo, non dovresti neppure cercare di aiutarlo, ma soltanto essere una voce comprensiva e confortante.
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Ultima modifica di MoonwatcherIII; 23-01-2010 a 03:45.
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23-01-2010, 17:34
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#28
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Principiante
Qui dal: Jan 2010
Messaggi: 14
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Ciao a tutti e grazie per i consigli.
Il mio problema è proprio quello di cercare di capire se il suo problema è dovuto solo ad una timidezza eccessiva oppure c'è dell'altro. Comunque dopo aver cominciato a prendere l'antidepressivo pare stia un pò meglio sembra più sereno e partecipativo anche se continua a non uscire se non per delle piccole commissioni oppure quando uno dei pochi amici che ha sin dalle elementari lo invita per qualche uscita e io devo confessare lo sfinisco fin quando non accetta. Non so se sbaglio ma in quel momento è l'unica cosa giusta che penso di poter fare.
Mi fa rabbia vederlo qui in casa quando so che fuori c'è un mondo che lo aspetta,1000 esperienze da provare.Ho paura che poi sia troppo tardi.
Eppure gli ho detto tante volte che le ansie e le paure che lui prova sono normalissime,le proviamo tutti solo che vanno affrontate. Non ci si può anestetizzare rifugiandosi nella T V.Ultimamente di questi discorsi ne faccio sempre meno per non assillarlo,ma sapeste quanto è difficile.
Ragazzi scusatemi per questi lunghi sfoghi ma io qui mi sento compresa è difficile non parlarne con nessuno anche perchè in giro c'è poca consapevolezza di questi disagi,pertanto ti rispondono con frasi sciocche e banali del tipo "vedrai che poi tutto passerà".Per coda di lupo:mio figlio frequenta il primo anno di università però adesso purtroppo i corsi sono chiusi.
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23-01-2010, 19:12
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#29
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Principiante
Qui dal: Jan 2010
Messaggi: 14
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Forse ha capito che c'era qualcosa che non andava ma non sapeva come aiutarti,oppure ha chiuso gli occhi e fatto finta che tutto andasse bene per non soffrire troppo.
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23-01-2010, 21:47
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#30
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Banned
Qui dal: Sep 2008
Messaggi: 1,979
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Sì, concordo con LoZio, in sostanza non devi in alcun modo pensare di doverlo aiutare, incoraggiare, obbligare a fare cose che non vuole o peggio del peggio sostituirlo, devi fargli capire che la vita è nelle sue mani, che può fare ciò che vuole; ripeto, devi essere solo una voce rassicurante, comprensiva e benevola. Non devi MAI sminuire le sue difficoltà, non devi MAI dire "per gli altri è facile". Te ne devi interessare, ma allo stesso tempo non essere intrusiva, è un difficile equilibrio lo so, ed è per questo che in ogni caso hai tutta la mia solidarietà.
E per quanto riguarda quello che ha, non è determinante secondo me se si chiama timidezza o introversione o ha un altro nome, ciò che conta è come sta e quello che prova.
Ah, altre due cosette... non gli dire MAI:
1) "perché non ti trovi una fidanzata?",
e d'altra parte non gli dire neppure:
2) "l'amore non si trova, viene da solo".
Son cose che quando me le dicono i miei mi fanno davvero incassare, perché 1) presuppone che non capisci proprio un casso delle mie difficoltà, ma proprio niente niente eh. 2) invece presuppone che uno abbia una cerchia di amicizie, di conoscenze, allora acquista un senso, eccome. Ma in caso contrario è del tutto priva di logica, significa più o meno che dovrebbe piovere direttamente dal cielo codesta fanciulla. Che oltretutto poi mi dicono "anche noi eravamo così, anche noi non frequentavamo nessuno". Già, peccato che però loro si son conosciuti tramite conoscenze comuni, quindi qualcosa non quadra. Giuro che i miei genitori son riuscite a dirle entrambe quelle frasi, seppure insieme non abbiano evidentemente senso, è un paradosso, ma loro son del tutto privi di ogni logica interna. -_-
Mi raccomando, guardati bene dal dire quelle robe lì.
Grazie.
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23-01-2010, 21:59
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#31
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da moon-watcher
Ah, altre due cosette... non gli dire MAI:
1) "perché non ti trovi una fidanzata?",
e d'altra parte non gli dire neppure:
2) "l'amore non si trova, viene da solo".
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Secondo me queste sono cose che si dicono anche perché non si sa che diavolo dire, tanto per tentare un po' di affrontare o di risolvere il problema in un modo qualunque.
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23-01-2010, 22:08
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#32
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Principiante
Qui dal: Jun 2009
Messaggi: 83
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Ciao, benvenuta! Mi sento davvero in dovere di darti qualche spiegazione, dato che ho avuto esperenze molto simili a quelle di tuo figlio, spero ti siano utili.
Io fin da piccolo non avevo solo difficoltà a relazionarmi con gli altri ma non volevo proprio farlo. I miei cercavano di spronarmi iscrivendomi di qua e di la e quasi costringendomi ad uscire con i miei coetanei ma io stavo bene solo quando ero in casa e non cercavo altro. Per anni ho compensato con hobby e passioni la mancanza di una vita sociale.
Anch'io stavo bene chiuso in casa per giorni interi e non è che non vedessi il problema, sapevo che non stavo facendo una cosa normale ma non mi interessava. L'ansia di uscire era troppo grande e non mi interessava socializzare con gli altri. Con i miei genitori non ho mai voluto ammetterlo e mi sentivo profondamente a disagio se saltava fuori l'argomento, per cui, quando succedeva cercavo di insabbiarlo velocemente.
Con mia madre ne ho parlato apertamente solo un paio di mesi fa e non è stato facile. Il fatto è che un paio d'anni fa è cominciato un graduale miglioramento, ho cominciato ad odiare la mia vita e ad aver voglia di socializzare, ho perfino conosciuto una ragazza con cui tuttora ho un rapporto meraviglioso e con cui ho in programma di aprirmi presto sui miei problemi passati e sulle conseguenze con cui ora sto combattendo. Sono cambiato profondamente insomma. Il lato negativo è che attorno a me c'è il vuoto e odio sempre si più la mia vita anche se mi sto sforzando profondamente di metterla apposto e non posso dire che sia tutto male.
Io non ho idea di cosa mi abbia causato questo "disturbo" se sia colpa dell'ambiente o di qualche trauma infantile o se sia genetica. Tuttora non me lo spiego. Anche se so che mio padre ebbe dei problemi simili da giovane ma non ho mai osato approfondire.
Comunque ti posso consigliare di insistere con tuo figlio. Io ho 25 anni ed è già molto dura cambiare e cercare di crearsi una vita vera. A 19 le possibilità sono sicuramente maggiori e in modo graduale ne può ancora uscire tranquillamente. Se seguirà il mio percorso sicuramente tra qualche anno inizierà a soffrire terribilmente, quindi ti posso consigliare di parlargli molto delicatamente, cercando il momento giusto e magari se c'è qualche persona, anche della sua età con cui si trova meglio, cercare di ripartire da li, che so un cugino o un amico o vecchi compagno di scuola. Non ti dico che sarà facile, io odiavo quando mia madre veniva a farmi quei discorsi. Ma credo che se riuscirai a spronarlo gli eviterai molte sofferenze future.
Se mi vuoi chiedere qualcosa sono a piena disposizione e ti rispondo molto volentieri
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23-01-2010, 22:14
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#33
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Banned
Qui dal: Sep 2008
Messaggi: 1,979
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Secondo me queste sono cose che si dicono anche perché non si sa che diavolo dire, tanto per tentare un po' di affrontare o di risolvere il problema in un modo qualunque.
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Bah, meglio star zitti che dire idiozie a mio parere, però non vorrei aver creato equivoci, i miei quelle cose me le hanno dette solo dietro mie sollecitazioni, altrimenti NON si sarebbero (o meglio non si sono) minimamente posti il problema. Per loro come sono vado bene, anzi sono il figlio ideale, se non fosse per il fatto che mi son messo in testa che invece non sto più bene così. Son misantropi loro, così misantropi che Naffing al confronto è un principiante.
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23-01-2010, 22:28
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#34
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Esperto
Qui dal: May 2009
Messaggi: 512
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nn sono d' accordo con le persone che dicono di non sforzarlo. hai detto che ha alcuni amici e che qualche volta esce con loro, bene secondo me devi fare in modo che non perda quei pochi amici che ha. se perde glia amici fidati che allora li è davvero finita e verra una salita senza fine. so cosa vuol dire nn avere nessuno con cui parlare e così facendo nn potra mai migliorare. devi fare in modo che socializzi con quelli della sua età. penso che avere degli amici sia la sola cura vera.
ciao
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23-01-2010, 23:04
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#35
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Esperto
Qui dal: Sep 2009
Ubicazione: Far beyond the sun
Messaggi: 1,250
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Dato che frequenta l'università, prova a proporgli di andare in erasmus l'anno prossimo! Probabilmente è l'ambiente che frequenta che gli fa passare la voglia di uscire e una circostanza nuova, come può essere un paese straniero, può fargli bene! Non so in che città abiti ma ti assicuro che ci sono certi posti che ti fanno proprio passare la voglia di vedere e frequentare persone....
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24-01-2010, 00:08
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#36
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Esperto
Qui dal: May 2009
Ubicazione: Non So
Messaggi: 794
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Non ho letto tutta la discussione, ma solo le prime de pagine.
Comunque vorrei dirle ce mi sembra una persona intelligente ed a modo.
Saprete sicuramente superare la situazione. Lei, signora, credo che la risposta la abbia dentro di se. E' una persona adulta ed intelligente per cui deve soltanto ascoltarsi e fermarsi un attimo. Io credo che se suo figlio sia arrivato a questo punto sicuramente ci sarà anche qualche Sua mancanza. Non c'è una ricetta di comportamento da seguire, con i figli non si può recitare. Signora si ascolti, si fermi un attimo, parli con se stessa e si accorgerà di cosa sarà meglio per se e per suo figlio. E si ricordi che questo non è solo un problema di suo figlio e quindi non è solo lui a dover cambiare ma forse è anche Lei a doverlo fare. Mi scusi ma parlo così perchè non sono a conoscenza della vostra vita per cui posso soltanto fare delle ipotesi. Quello che sta passando suo figlio può essere anche un modo per imparare a conoscere se stessa e quindi si dia da fare anche lei, si metta in discussione.
Secondo me suo figlio solo per il fatto di essere così introverso, è una persona preziosa e ha le potenzialità di darvi veramente tanto.
Mi scusi ma non conosco bene la Sua situazione per cui potrei aver detto anche un mare di sciocchezze
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24-01-2010, 01:14
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#37
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Principiante
Qui dal: Jan 2010
Messaggi: 14
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Vi leggo con avidità e da ognuno di voi traggo qualcosa di prezioso.
Sono sicura di avere delle colpe,ilfatto che sia primo figlio,la mia ansia...hanno certamente avuto il proprio ruolo.
Ho un'altra figlia,completamente diversa:dinamica,allegra,socievole...eppure ha avuto gli stessi genitori.Questo mi allevia un pò i sensi di colpa.
Per quanto riguarda gli amici io ormai posso fare molto poco,da piccolo ero io ad organizzargli gli incontri adesso non è più tempo.Vorrei aver fatto di più allora!
Prometto che non farò più domande idiote cercando di non ferire la sua sensibilità.
Per quanto riguarda i soggiorni all'estero non se ne parla proprio,quando ho proposto la cosa mi ha guardata come se fossi un'aliena.
La casa è il suo guscio,tra libri e tv si sente al sicuro.
Speravo tanto nell'università in quanto non conoscendo nessuno lo avrebbero guardato senza stupidi preconcetti ma così non è stato.
Scusate se mi sono dilungata ma mi sento anche io un pò giù.
Mi raccomando ragazzi non siate troppo severi con i vostri genitori e ricordate che qualunque cosa accada li troverete al fostro fianco,se soltanto gliene darete la possibilità.
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24-01-2010, 01:29
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#38
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Esperto
Qui dal: Aug 2009
Ubicazione: Roma
Messaggi: 5,542
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Ciao futura.
Mia madre è ansiosa e pure un po' mio padre. Hanno il loro modo di vivere..mia madre ogni tanto scoppia e ci fa delle pezze.
Cmq anche io ho una sorella (più piccola) che è diversa da me. Esce, ha amici, fidanzato...però noto che lei ha alcune problematiche comuni a me (non gliene parlo ma l'ho notato): non risponde al telefono, se le chiedi di chiamare la scuola per informazioni non lo fa, se la mandi al negozio non ci vuole andare ecc...
Morale della favola: forse davvero il secondo figlio sente meno l'ansia dei genitori...
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24-01-2010, 01:30
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#39
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Esperto
Qui dal: Sep 2009
Ubicazione: Far beyond the sun
Messaggi: 1,250
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Quote:
Originariamente inviata da clang hetto
Morale della favola: forse davvero il secondo figlio sente meno l'ansia dei genitori...
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Uguale. Io primogenito, mia sorella è l'opposto di me.. fin troppo socievole e ribelle!
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24-01-2010, 01:33
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#40
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Esperto
Qui dal: Aug 2009
Ubicazione: Roma
Messaggi: 5,542
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Cacchio ma non è che sta cosa diventa teoria? LOL
PS: anche mia sorella è moooolto arrogante...o le sue regole o ti appiccichi
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