Ciao.
Mi chiamo Erica e ho 23 anni.
Mi iscrivo a questo forum perchè ho il bisogno interiore di parlare di un problema che mi rosicchia l'animo e mi succhia tutte le energie positive.
Da quando ho 4 anni ( a mia memoria) ho un pensiero costante che accompagna tutte le mie giornate.
Il suicidio.
Ci penso in continuazione, non riesco ad evitarlo. Ci ho provato in molti modi, ma fallisco miseramente e piu mi ostino a fuggirlo e più mi ossessiona.
Appena abbasso le difese ( delle difese contro me stessa) subito questo pensiero mi assale, avvolgendomi in una calda sensazione di rilassatezza e benessere.
Queste sensazioni mi fanno stare male. Mi portano a non fidarmi di me stessa e stare sempre sulla difensiva dai miei stessi pensieri.
Come ogni persona con una buona volontà di rimanere in vita ho provato a dirmi "Se lo fai non torni indietro". Ma niente, non riesco a sfuggire da un pensiero a cui il mio cervello sembra essersi affezionato.
L'unico escamotage che ho provato funzionare è: "mi suiciderò solo dopo aver raggiunto un obbiettivo, solo dopo aver realizzato qualcosa che veramente desidero. A quel punto non sarà più una fuga, ma un compimento di un cerchio nascita-soddisfazione-morte".
Ma non riesco a capire cosa desidero davvero, e quindi mi ritrovo attonita a fissare un muro, nello stallo più totale, assorbita e invasa da mille pensieri che vengono da due fazioni completamente opposte.
Vita e morte.
LA scissione dei miei pensieri mi sta portando a sgretolarmi in uno stato mentale di razionale illucidità.
Non so come uscirne e vi chiedo consiglio.