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Originariamente inviata da muttley
Contrappongo scienza e religione non in funzione del metodo di indagine ma delle aspettative. La religione, per sua natura dogmatica, si propone una visione totale, assolutista e salvifica dell'essere umano. In buona sostanza predica la verità senza sfumature, la scienza invece si allinea a una visione migliorativa delle condizioni di vita senza pretese finalistiche e assolute. Rilevo che molti fra color che criticano la scienza sembrano aspettarsi da essa finalità quasi religione, ed è questo che contesto, ovvero la critica alla scienza operata non in natura della sua essenza di disciplina orientata al progresso e al miglioramento ma quasi si trattasse di una nuova fede laica. La scienza esige fiducia non fede.
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Su questo sono assolutamente d'accordo, infatti io contesto lo scientismo, non la scienza.
La scienza ci viene presentata come una fede dogmatica in cui bisogna limitarsi a credere e gli scienziati sono come dei sacerdoti o dei profeti (salvo coloro che non sono allineati, in quel caso sono eretici e vengono puniti). A me sembra che quelli che si aspettano finalità religiose siano proprio coloro che ci credono ciecamente e acriticamente.
Sull'avere fiducia nella scienza mi trovo in perfetto accordo ma che sia fiducia nella scienza e non negli scienziati, su quelli mi riservo il beneficio del dubbio.
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Sulla questione guerra, non posso fare a meno di notare come l'ala critica e anti atlantista sia resta nell'aderire a posizioni dichiaratamente e inequivocabilmente neutrali. La guerra è sbagliata, ma ora siamo arrivati a puntare il dito unicamente solo sulla prosecuzione dimenticandoci del fatto che qualcuno l'abbia iniziata, anzi arrivando a giustificare le ragioni di questo qualcuno. Nella prospettiva di essere contro il fantomatico mainstream si finisce per sconfinare dalla parte dell'altro mainstream.
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La guerra è iniziata nel 2014: già allora c'era chi diceva che gli americani volevano mettere i bastoni fra le ruote ai russi per il gas e oggi ne vediamo i risultati.
E anche prima c'era chi diceva che gli Stati Uniti progettavano di accaparrarsi l'Ucraina per la produzione cerealicola e non solo (vedere cosa è successo con la privatizzazione delle terre).
Lo stesso Biden a febbraio disse che in futuro non ci sarebbe stato più un North Stream ed ecco che qualche giorno fa é stato sabotato (saranno stati i russi, come dicono i nostri media? Ho forti dubbi).
La Russia ha attaccato perché si è ritrovata la Nato alle porte di casa, una provocazione bella e buona da parte degli americani, che da anni vogliono il controllo dei gasdotti e del commercio del gas in Europa.
Se gli americani avessero voluto o volessero la pace non avrebbero agito come hanno fatto e come stanno continuando a fare.
Gli americani la pace non la vogliono e probabilmente non vogliono nemmeno l'ingresso dell'Ucraina nella Nato perché ciò metterebbe definitivamente l'intera Nato contro la Russia, mentre per il momento è ancora una guerra fra due Stati e non mondiale.
Non so cosa avessero in mente di fare gli americani ma è evidente che avevano interesse a provocare questa guerra.
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Quanto alle crisi create ad hoc...riflettiamoci: con quali sicurezza possiamo affermare che ogni crisi, ogni accadimenti politico-scientifico-culturale sia il prodotto di ardite e studiate manipolazioni? Come quelli che parlano di sostituzione etnica di fronte al mutare delle composizione demografica del nostro paese e la attribuiscono alla solite manovre dall'alto...è risaputo che i fenomeni macrosociali sono la conseguenza di complicate trasformazioni del sistema economico e produttivo, cose già ampiamente affrontate in decenni di studi sociologici, non abbiamo bisogno degli elzeviristi di ultima generazione che alimentano polemiche e odi sociali inutili.
Secondo costoro anche i cambiamenti climatici non esisterebbero, sarebbero soltanto una macchinazione studiata dall'alto. Siamo di fronte a un'era dove la paranoia e la cospirazione si sono fuse in un nuovo costrutto semantico: la cospiranoia.
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Chi si occupa seriamente di questi fenomeni non parla di complotti, dato che tutto avviene alla luce del sole.
Puoi negare che ci sia la longa manus dei "poteri forti" (parola che odio, dato che se si tratta di potere é necessariamente forte) dietro a questi fenomeni ma non puoi negare l'essenza e l'esistenza di questi fenomeni.
Perché non si parla di paranoie e complottismi quando le femministe parlano di questo fantomatico patriarcato che sembra un'entità sovrannaturale colpevole di ogni ingiustizia?
Perché se io dico che gli ebrei sono sovrarappresentati nella finanza, nei media e nei settori strategici vengo accusato di complottismo e antisemitismo ma se un attivista LGBTQIA+ dice lo stesso dei maschi bianchi etero cisgender viene encomiato?
Forse non hai capito la portata della deriva culturale in cui ci troviamo.
Per quanto riguarda i cambiamenti climatici ho visto quanta poca serietà e coerenza vi sia da parte di chi fa informazione, basta vedere quante bufale vengano spacciate per notizie dai media (come quando si fanno errori grossolani come parlare di aumento del livello del mare di 50 metri anziché 50 centimetri e altre amenità).