[QUOTE=muttley;2110220]E' una fallacia logica la tua, hai "iperbolizzato" il mio esempio scadendo in un paragone di manifesta impossibilità fisica a cambiare le cose. Qua si parla invece di cose che, fino a prova contraria, non sono state dimostrate immutabili da alcuna legge scientifica. Ergo l'impossibilità la dichiari e la rendi tale tu.
qui siamo proprio all'assenza del pensiero.
E' molto fastidioso che qualcuno insinui quello che un altro può fare.
Quello che posso fare lo so soltanto io. Non lo può sapere un altro.
Quindi, quando dico che io non posso, vorrei essere creduto; sia io
che gli altri. Essere trattati da buguardi non fa piacere a nessuno.
Ha messo assieme due paradigmi irrelati tra di loro, ovvero ineguale distribuzione delle risorse economiche e ineguale distribuzione delle risorse affettive.
Se parti dal presupposto che questa società sia intrinsecamente e diabolicamente sbagliata, salti i processi necessari alla sua modifica. Persino Marx esordisce con un elogio del capitalismo nella sua opera più celebre, in quanto ha rappresentato un passo imprescindibile per il superamento della società feudale. Sostenere quindi che qualcosa sia assolutamente sbagliato o assolutamente giusto mutuando gli schemi morali della religione, non aiuta a cambiare le cose. Solo assumendo i paradigmi dell'imperfetto e del perfettibile si possono cambiare le cose, sia a livello individuale che collettivo.
La tua mi sembra una visione quasi messianica, dove separi in maniera netta ciò che per te è bene da ciò che reputi essere male, un'impostazione autoconsolatoria volta a rendere più tollerabile il proprio senso di autoaccettazione. Non mi piaccio, non mi accetto quindi ciò che mi fa sentire tale dev'essere un'emanazione del male. Per millenni l'uomo ha elaborato impostazioni di questo tipo onde evitare di accettare l'inaccettabile, ovvero il proprio senso di finitezza e mortalità. Tu stai facendo un'operazione analoga con questo tuo (che poi è anche il nostro) senso di inadeguatezza.
Quando si ha una visione assoluta, si pensa che "assoluti" siano gli altri che la
criticano. Sono tra coloro che pensano che la disuguaglianza sia assolutamente ingiusta e non ci vedo nulla di messianico in questo. Marx a mio avviso ha sbagliato in quel passo; ma lui stesso dopo si è corretto affermando che ogni progresso tecnologico è un guaio per le classi oppresse. Scienza e tecnologia non sono neutrali e oggi lo si vede di più; l'oppressione aumenta.
Io vedo i nessi che unificano le diverse questioni e disugugalianza economica e solitudine sono correlate. Io non mi sento inadeguato e mi sono sempre accettato. E' negli altri semmai che non avevo fiducia.
Quello che fate voi, Muttley, non è altro che continuare a colpevolizzarci per la nostra diversità, a condannarci perchè non siamo come voi volete che fossimo. Ma non possiamo essere come voi.
Continuando così il divario tra noi e voi non potrà fare altro che radicalizzarsi sempre più. ..