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Originariamente inviata da Era
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Sintesi chi si suicida non e un coglione ma uno poco riflessivo.
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Sono in parte d'accordo con quanto dici, e diciamo che se ho continuamente rimandato è perché ho sempre riflettuto troppo sull'argomento. Probabilmente è una di quelle situazioni in cui bisogna agire e basta, senza pensarci troppo. Tuttavia è pur sempre una decisione da prendere con i guanti, perché in ogni caso sarebbe
l'ultima.
Per quanto mi riguarda, il rapporto causa-effetto è fin troppo semplice da trovare: col tempo e l'esperienza ho capito di non avere un posto nel mondo. L'ho cercato, si badi bene, con molti tentativi, commettendo errori spesso madornali ed irreparabili, ma non mi sono mai arreso senza aver provato, più e più volte, in tutto ciò verso cui avrei voluto indirizzare la mia esistenza. Eppure mi sono sempre reso conto che per me non c'erano possibilità.
Di qui il desiderio di farla finita con tutta questa farsa, con questo fenomeno irrazionale del quale non mi sono mai sentito parte, e che - con un pizzico di presunzione, forse - so di poter interrompere quando mi pare.
In breve, prima di andarmene, vorrei non tanto "vedere come va a finire", perché non me ne frega niente (e perché tanto il mondo andrebbe avanti lo stesso). Vorrei, piuttosto, aver sistemato tutti i "conti in sospeso". Il difficile è comprendere bene quali e quanti siano.