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17-05-2018, 21:20
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#1
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 580
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Avete presente la scena del film Into the wild in cui Alexander nel pieno del suo viaggio si ferma davanti alla vetrina di un bar e si mette a fissare un ragazzo che scherza con una ragazza. In quel momento si rende conto che al posto di quel ragazzo vestito in modo elegante, ambizioso e determinato poteva esserci lui. Anche a me capita quando di sera in giro per le strade del centro vedo comitive di studenti che scherzano tra di loro, mentre io li osservo da fuori da solo. Da solo senza ambizioni né progetti per il futuro, con una marea di problemi dinnanzi a me. Ogni volta che vedo questi ragazzi penso che potevo essere uno di loro, tenere un braccio sulla spalla di una ragazza e intanto scherzare con degli amici davanti ad una birra, vorrei avere ancora la speranza nei miei occhi quella che vedo nei loro e avere quella voglia di cambiare il mondo che ho solo sentito dire ma che dentro di me non ho mai trovato. Vorrei avere ancora voglia di parlare di argomenti futili e non solo di morte o depressione.. Vorrei vivere come fa un ragazzo della mia età, ma mi sento cresciuto troppo in fretta per colpa della sofferenza patita in questi anni e non so più ridere non so più scherzare. Vorrei avere la mente libera e pensare solo a prepararmi per il prossimo esame, vorrei essere felice davvero per ogni cosa che ora ritengo superflua mentre i miei coetanei ne fanno motivo di orgoglio. Mi sento rassegnato, ormai lontano anni luce da loro. Non ho nemmeno più voglia di rivalsa nei confronti del mondo, la voglia di vendicarmi per i torti subiti cercando di farmi forza e di farmi valere nei confronti di tutti.. Ormai è sparita anche quella, basta alzo bandiera bianca. Stavolta temo di non aver proprio più speranze.
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Ultima modifica di cancellato18934; 17-05-2018 a 22:02.
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17-05-2018, 21:31
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#2
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,960
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E chi lo sa?Le fobie mi hanno perseguitata fin da bambina,non ho mai potuto ideare di essere libera e poter realizzare qualcosa...
Da piccola non sono mai andata oltre il desiderio di essere una brava mamma e casalinga con tanti bambini.Che già sarebbe qualcosa.Poi mi ha fatto paura anche quello,e ciao.
Non so come e perchè, ma io la voglia di ridere e scherzare ce l'ho ancora.
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Ultima modifica di claire; 17-05-2018 a 21:44.
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17-05-2018, 21:35
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#3
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Banned
Qui dal: Mar 2014
Messaggi: 4,089
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Io ho una sensazione credo simile alla tua ma quando vedo gruppi di adolescenti. Li invidio retroattivamente perché spesso mi sembrano tanto spensierati e spontanei nel comunicare tra loro, per me le relazioni sociali non sono mai state così in adolescenza perciò mi sembra di essermi persa qualcosa. Non mi lamento perché comunque la mia adolescenza mi ha dato altro, però mi viene un po' di malinconia a pensarci.
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17-05-2018, 21:39
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#4
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: Terra dei cuochi
Messaggi: 4,361
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Quote:
Originariamente inviata da Nagato
Non ho nemmeno più voglia di rivalsa nei confronti del mondo, la voglia di vendicarmi per i torti subiti cercando di farmi forza e di farmi valere nei confronti di tutti.. Ormai è sparita anche quella, basta alzo bandiera bianca. Stavolta temo di non aver proprio più speranze.
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succede quasi sempre così immagino, aggiungo che però non è una resa, più una realizzazione che va sfruttata a tuo vantaggio.
A me un po' di rivalsa mi è rimasta, però non si può pretendere di scaricarla tutta in una volta, bisogna dosarla.
Si quando ascolto Hendrix penso che avrei potuto seguire i suoi passi
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Ultima modifica di SamueleMitomane; 17-05-2018 a 21:45.
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17-05-2018, 22:15
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#5
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Banned
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: care a lot
Messaggi: 9,237
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nel corso degli anni ho immaginato di poter essere qualsiasi cosa, veramente ogni minimo input esterno mi faceva fantasticare sul poter essere questo o quello, ma tutto sempre e solo sfiorato con la fantasia, forse mi bastava questo. non ho mai avuto un grande sogno fisso, un desiderio specifico che posso dire non si sia avverato. quindi forse non sono mai voluta diventare veramente nulla.
e in fondo, se ci penso e sono sincera con me, credo che non sarei comunque potuta diventare chissà chi, anche senza i limiti imposti dalla timidezza e dalle paure, perchè avrei incontrato altri miei limiti: cioè l'essere sconclusionata, continuamente agitata e dalla mente poco coerente. non credo avrei potuto concludere nessun lavoro o nessuna relazione. forse avrei solo ferito e deluso una cerchia più larga di persone
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17-05-2018, 22:53
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#6
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Esperto
Qui dal: Apr 2018
Messaggi: 662
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probabilmente qualche signorotto della classe media con moglie e bambini, amici pochi ma buoni e tante conoscenze
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17-05-2018, 23:05
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#7
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Esperto
Qui dal: Nov 2012
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 5,034
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Non ho mai pensato a chi sarei potuto diventare, mi è mancata un'idea di futuro, un'aspirazione, quando percepisci sin da piccolo i tuoi limiti con chiarezza, fai fatica ad immaginarti un futuro diverso da quello che realmente ti aspetta.
Piuttosto mi è capitato di pensare a come sarei potuto essere, intendo una persona più serena e tranquilla.
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18-05-2018, 00:33
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#8
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,525
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Quote:
Originariamente inviata da Marceline
La mia ora è: sì, insomma, non ho la laurea per accedere a certi lavori, nè la giovinezza richiesta per iniziare. E non riesco a smuovermi.
Idee ne ho ma la situazione mi appare amaramente surreale.
È un controsenso: prima di attraversare certi stadi di maturazione non sapevo. Ora che so meglio quel che vorrei fare, mi sembra troppo tardi per buttarmi (sono frustrata e a disagio).
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Ciao. Scusa la franchezza, ma perché non ti metti l'anima in pace in rapporto al passato e non provi semplicemente a vedere cosa puoi fare adesso (e a farlo)?
Una laurea, se ti metti sullo studio in modo maturo, non ci vuole tantissimo a prenderla. La giovinezza richiesta è, entro certi limiti, una convenzione culturale.
Non puoi più incarnare un certo modello (di normalità?). Ma questo non significa che tu sia finita.
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18-05-2018, 00:45
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#9
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Intermedio
Qui dal: Sep 2016
Messaggi: 133
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Solo di recente sono riuscito parzialmente a definire con maggiore nettezza chi vorrei essere, a cosa mi sento chiamato. Ho trascorso la mia adolescenza - che ormai è ai titoli di coda, ma forse sarebbe meglio cominciare a considerarmi un giovane adulto - sospeso fra varie inclinazioni e differenti progetti, tutti accomunati dal vizio della inconsistenza. Infatti ho intrapreso più percorsi, tutti con passo timoroso, con estrema cautela, con la preoccupazione che, continuando ancora in maniera così affannosa e spasmodica a cercare di trovare quello definitivo, non avrei ottenuto altro che una inutile dispersione di energie e di tempo, accresciuta dalle costanti pressioni di un contesto sociale che esige un tasso di competitività che non riesco a sostenere ed accettare. Ciò mi ha indotto a provare invidia per quelle persone che sembrano avere avuto da sempre un unico interesse centrale ed irrinunciabile che li ha spronati a seguire certe tappe sino alla realizzazione personale e che sembrano aver programmato già dall'infanzia la propria esistenza, seguendo un certo ordine dal quale non si sono mai allontanati, senza alcuna deroga, perché anch'io vorrei essere così risoluto e sicuro dei miei mezzi, piuttosto che essere perennemente afflitto dall'indecisione, dalla sensazione di incompiutezza e dall'amarezza, non avendo avuto il coraggio di dedicarmi esclusivamente ed intensamente ad un interesse e a quello soltanto.
Ora mi resta la possibilità di cimentarmi in esso con la consapevolezza di non potere mai raggiungere una vera forma di gratificazione o di soddisfazione in quest'ambito, non potendo più farne, in qualche modo, la mia professione o la mia ragione di vita, ma solo un'occupazione come molte altre, seppur stimolante intellettualmente, e un palliativo alle noie quotidiane, mentre mi accingo a prepararmi al mondo del lavoro seguendo ben altre direzioni.
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18-05-2018, 08:41
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#10
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: bardo
Messaggi: 4,403
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Quote:
Originariamente inviata da Nagato
di sera in giro per le strade del centro vedo comitive di studenti che scherzano tra di loro, mentre io li osservo da fuori da solo. Da solo senza ambizioni né progetti per il futuro, con una marea di problemi dinnanzi a me.
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Speravo nell'esempio di un amico che ha fatto i tuoi studi perché questo come esempio non calza molto secondo me, non vedi che una facciata, non sai niente della loro vita.
Certamente non tiri fuori i tuoi problemi quando esci tra amici. Comincia a non confrontarti con perfetti estranei che è inutile.
Su sto forum è uno sport cercare gli ex compagni di scuola su Facebook che han avuto una vita completa e tu niente.
Non importa che vita hai, puoi andare all'università ma non riuscire più a studiare e rimanere indietro con gli esami, puoi essere indipendente e vivere nel tuo appartamento ma non poterti più pagare l'affitto, puoi essere fidanzato ma affrontare una crisi di coppia, un tradimento o l'incognita del matrimonio, puoi sempre avere una famiglia incasinata e piena di problemi, puoi avere problemi di salute.
Se tu avessi avuto una vita diversa avresti problemi diversi, potresti perfino avere più pensieri di quelli che hai ora, non puoi saperlo.
Chiediti se con una vita diversa saresti stato soddisfatto o avresti desiderato di più. Trova qualcuno che si considera realizzato.
Io penso che bisogna accettarsi per quello che si è e smettere di invidiare gli altri ma prendere spunto dai loro successi, come si confrontano con i loro problemi e li risolvono.
La gente che non ha problemi e una bella vita non la considero proprio, non hanno niente da insegnare non c'è niente da imparare da loro.
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18-05-2018, 08:49
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#11
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Avanzato
Qui dal: Feb 2017
Messaggi: 409
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A me piacerebbe lavorare nel sociale, ma ho paura di non avere carattere/pazienza/social skills...
Se non fosse per i problemi tuttavia non so neanche se il mio interesse per la psicologia ed il disagio sarebbe mai nato.
Dunque boh, il mio disagio è nato quando ero veramente piccola. Ce ne sta sempre una a seconda dei periodi, che sia paranoia, ansia, rabbia, depressione, fobia sociale, anoressia, dipendenza affettiva, problemi con le sostanze. Non mi son fatta mancare nulla -.-. Ora con i farmaci giusti mi vedo diversa ma la strada è lunga assai.
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18-05-2018, 09:30
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#12
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Esperto
Qui dal: Sep 2010
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 1,872
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Boh, non lo so nemmeno io
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18-05-2018, 09:39
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#13
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,212
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Quote:
Originariamente inviata da Marceline
Ora che so meglio quel che vorrei fare, mi sembra troppo tardi per buttarmi (sono frustrata e a disagio).
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Hai mai pensato ad un percorso universitario come educatrice professionale? Da quanto ne so, non sono selettivi sull'età
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18-05-2018, 10:06
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#14
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Esperto
Qui dal: Sep 2016
Ubicazione: Italia
Messaggi: 4,240
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La Vita con questi problemi sulle spalle e' una doppia fatica, e' come condurre una doppia Vita con doppi problemi!!
E come si fa ? Si esauriscono le energie gia' a mezza giornata e quello che ne soffre e' la socialita'.
Quanto ai sogni infranti, probabilmente una vita normale con una famiglia/figli/casetta/cane/lavoro decente.
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18-05-2018, 12:35
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#15
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Si ha a che fare comunque sempre con dei condizionali controfattuali.
Se mi fossero capitate queste cose, se fossi nato lì, se fossi vissuto nel tal quartiere, se fossi stato alto (e così via)... Allora sarei potuto diventare...
Ma in fin dei conti queste premesse non si sono verificate e se non si sono verificate vuol dire che in questo mondo qua non saremmo potuti essere né più né meno di quel che siamo adesso.
Poi c'è da chiedersi chi siamo e se queste controparti funzionali sarebbero state ancora qualcosa in cui ci riconosciamo.
Non riesco a riconoscermi in una essenza, voglio un'altra vita è vero, ma voglio viverla io, non mi interessa che la viva una controparte di me stesso in cui magari non riesco a rispecchiarmi davvero perché ha avuto un'altra storia.
Chi è che gode di certe cose? Io o questo mio essere alternativo?
In fin dei conti vorrei altro, vorrei essere apprezzato per quel che sono e non per quello che sarei potuto essere.
Mi sento in sintonia con quel che ha scritto JericoRose.
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Ultima modifica di XL; 18-05-2018 a 12:56.
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18-05-2018, 12:54
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#16
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: nebbia
Messaggi: 2,355
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Quote:
Originariamente inviata da XL
... questo mondo qua non saremmo potuti essere né più né meno di quel che siamo adesso.
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Al di là del mondo circostante a noi e alle condizioni
nostre fisico-materiali forse la domanda ha senso limitatamente al nostro carattere. Cioe' se non fossi stato timido/fobico cosa sarei potuto essere ?
Penso avrei avuto molto piu' successo lavorativo e sentimentale; potevo essere piu' felice invece che triste
e socialmente frustrato.
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18-05-2018, 13:04
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#17
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,525
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Quote:
Originariamente inviata da Marceline
Sto cercando di contenere la frustrazione.
Sì, potersi esprimere senza vergogne, essere rispettati, prendere decisioni è la normalità
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Mi spiace. Non mi riferivo a questo, comunque. Pensavo alla normalità di un percorso di studi e lavorativo lineare, senza intoppi.
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18-05-2018, 14:07
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#18
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,249
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boh sono quello che sono quoto jerico .... certo sarebbe stato figo se da piccolo mi forzavano a suonare qualche strumento , a quest ora ero un dio sceso in terra e nn avevo bisogno di niente .
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20-05-2018, 11:55
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#19
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Esperto
Qui dal: Aug 2016
Ubicazione: Sottozero
Messaggi: 749
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Ci sto pensando tutti i giorni... ho ventitré anni, ma inizio a sentirmi già in là con l'età, almeno guardando chi a 20 già ha imbroccato la sua strada o comunque ha messo a frutto passioni ed interessi.
Non serve a nulla pensarci, è vero, però è una domanda che ti da gli spunti per capire cosa realmente vorresti dalla tua vita.
Io non voglio essere una persona diversa, ho vissuto ventitré anni di mer**, ma non li cambierei, né cambierei il risultato. Se si parla su un piano puramente caratteriale e psicologico, nonostante sia una freaksciroppata, sto a postissimo così.
Il pensiero che mi ossessiona è, piuttosto, chi sarei potuta/dovuta essere in termini di obiettivi.
XuX ha descritto perfettamente la cosa, anche io sono una che si perde per strada e mi ritrovo con troppe passioni (mai coltivate abbastanza) che vorrei rendere parte integrante della mia vita, ma non so da dove partire. Mi sembra di avere millemila possibilità in pugno, ma sta di fatto che sono granelli di sabbia che scorrono giù dalle mie mani senza controllo, perciò non rimane più nulla. Invidio gli studenti universitari perché, vedendoli passare, mi immagino di essere una di loro, magari anche isolata, ma che va tutti i giorni a lezione in Accademia, completamente immersa in quello che studia. Le mie aspirazioni sono queste: vivere delle passioni e gli interessi. Non me ne frega nulla del matrimonio, dei figli, il mutuo, il lavoro. Sono una zingara dentro, ho bisogno di fluire, di scorrere, come l'acqua. Ma non posso permettermi di essere stagnante.
Ecco, se ci sono delle cosette che cambierei, a livello psicologico, sono la capacità organizzativa e la costanza. Due impedimenti che mi incatenano qui, a letto col pc sulle gambe, a fantasticare sui giorni in cui sarò un'illustratrice, una sarta ed una musicista, non di fama, ma almeno a livello in cui possa liberarmi dal mondo del lavoro e vivere di ciò.
Una cosa curiosa è che io tutte quelle cose le vedo, mi ci vedo già in quei fotogrammi di vita desiderata e, guarda caso, sono tutte immagini piene di luce, colori e gioia.
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20-05-2018, 12:06
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#20
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Esperto
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: In un posto migliore
Messaggi: 1,958
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Pensavo che crescendo il mio modo di interagire e rapportarmi alle persone sarebbe cambiato, che mi sarei sentita meno fuori posto
ma col tempo e le esperienze il mio modo di vedere le cose diventa sempre più nudo e crudo e la difficoltà invece di diminuire aumenta...però sono sicuramente più brava di prima a camuffare
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