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06-05-2019, 16:05
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#41
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Banned
Qui dal: Dec 2009
Ubicazione: Inferno
Messaggi: 2,713
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Originariamente inviata da Da'at
I farmaci aiutano, e in certi casi sono indispensabili.
Non so se lo erano nel mio, ma indubbiamente mi hanno dato una mano a schiodarmi da una situazione incancrenita e che causava la maggior parte della mia fenomenologia depressiva, senza che riuscissi a ribellarmi ad essa.
Tuttavia i farmaci non ti fanno fare nulla, al massimo ti rendono più facile l'azione. Ma sei sempre te a dover prendere decisioni, assumerti rischi e capire le situazioni. E rialzarti dopo ogni errore.
Ho avuto diverse ricadute alcune anche piuttosto intense. Sono riuscito a uscirne quasi sempre senza più prendere farmaci.
Cosa mi ha aiutato:
1) Diario. Ne scrivo uno da ormai 3 anni, ogni sera. Una breve lista di ciò che ho fatto e di come mi sono sentito, senza troppi fronzoli. Cerco di non perderci più di 20 minuti.
Nei momenti in cui sono a terra e non vedo soluzioni, posso rileggermi delle pagine in cui ne ero uscito, e constatare cosa mi faceva stare meglio.
2) Abitudini salutari. Con la depressione si tende a lasciarsi andare. Sonno, alimentazione, attività fisica, vita sociale, cura del proprio aspetto: va tutto a farsi benedire. E ciò conduce a peggiorare il proprio stato di umore.
Mi sono creato una serie di routine quotidiane allo scopo di tenere sempre a un livello minimo questi aspetti, in modo che certe azioni possano essere portate avanti anche nel più basso dei livelli d'umore. Ciò non sconfigge di per sé la depressione, ma evita che si aggravi e permette di tener duro finché non passa, da sé o trovando un modo.
3) Imparare a ricompensarsi. Da adulti non c'è nessuno che può dirci "Bravo" più efficace di sé stessi. Non sempre si impara automaticamente ad autogratificarsi al raggiungimento dei propri obiettivi, e questo può spiazzare, specie nel passaggio dalla scuola dell'obbligo alla vita adulta.
Trovare ogni giorno anche solo una piccola sfida da affrontare, e alla conclusione sapersi fare i complimenti è stato fondamentale.
4) Riconoscere i pattern. Grazie anche all'aiuto del diario sto capendo cosa mi butta giù, e cosa mi tira su. L'assenza di speranza è spesso alimentato dal non fare nulla di utile tutto il giorno, e quindi anche se mi sento spossato ed esausto senza motivo, per interrompere il circolo vizioso può servire iniziare da un singolo obiettivo e portarlo a termine. Può essere anche una cosa banale, ma se costa fatica procura anche gratificazione (se si è avvezzi a ricompersarsi come detto sopra). A volte mi è capitato di riuscire a invertire il mio stato umorale semplicemente lavando la tazzina del caffé.
5) Imparare a esprimere gratitudine. Questa è una abilità che devo ancora perfezionare, ma è fenomenale. Quante volte ci è stato "rinfacciato" di esser fortunati a non essere nati nel terzo mondo con la fame la guerra e le malattie? E' estremamente inutile. Ma se invece si impara ad esprimere gratitudine alla vita per quello che abbiamo, per quanto poco possa sembrarci, l'approccio alla vita viene conseguentemente cambiato. Anziché vederla come una sequela di sfighe ininterrotte, può apparirci sporadicamente come portatrice di opportunità. Incidentalmente una di queste potrebbe avviare un circolo virtuoso.
Può risultare estremamente faticoso, finanche irritante, cercare di essere grati verso una vita che pare somministrarci solo una fin troppo prolungata agonia. Ma si può partire con poco. Ringraziare per la sigaretta dopo il caffé. Per il posto a sedere sul treno. Per una giornata di sole. Per una giornata senza quel cazzo di sole. Per il caldo, per il freddo, perché è uscito GoT, per una chiacchera a caso fatta da qualche parte, non importa.
Questo è quanto mi è venuto in mente ora, se c'è altro aggiungo.
Tuttavia desidero si capisca che il tutto è ancora un work in progress, che non ho pillole magiche e che questo lavoro richiede un certo sforzo, che può diventare estenuante nelle ricadute più buie. A volte ha da passà a nuttata, bisogna solo resistere e aspettare che lo stato d'animo migliori quel tanto che basta per riprendere a impegnarsi.
Ecco in questi casi può essere d'aiuto un sesto punto:
6) Sapersi perdonare. Tutti sbagliano, anche te. Ma per quanto si fallisce non si diventerà mai dei falliti, se ci si sa rialzare. Essere clementi con sé stessi è indispensabile per andare avanti e voltare pagina.
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Molto interessante. Grazie.
Per quanto mi riguarda, direi proprio che devo lavorare sui punti 4 e 5 (sugli altri punti più o meno ci sono).
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06-05-2019, 16:52
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#42
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,396
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Impossibile
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06-05-2019, 17:07
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#43
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Esperto
Qui dal: Apr 2010
Messaggi: 11,600
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Ci convivo tenendola sotto controllo con i farmaci. Dei periodi è più incazzosa, degli altri è più paciosa e se ne sta lì silenziosa a tenermi compagnia.
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06-05-2019, 18:33
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#44
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 663
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Sei anni di psicoterapia e farmaci.
Ora, a 23 anni, mi ritrovo in una situazione peggiore a quella da cui ero partito; allora c'era ancora qualche speranza.
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06-05-2019, 18:51
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#45
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,074
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Quote:
Originariamente inviata da incompresa88
In effetti, ho da sempre quest'angoscia di sottofondo mista a periodi di depressione vera e propria. Ho perennemente un umore medio-basso. Anche quando faccio qualcosa che mi piace non riesco mai a godermi davvero il momento. Non sono una che ama passare le giornate a letto, quindi riesco comunque a funzionare, ma tutto mi pesa, tutto è stressante, faccio una fatica estrema a fare qualsiasi cosa. E' una depressione cronica, più lieve rispetto alla depressione maggiore, ma comunque molto fastidiosa e invalidante. Si riesce a fare il minimo indispensabile (prendersi cura della propria persona, lavorare), ma poco altro.
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porca miseria, per me è la stessa identica cosa!
non sono mai davvero felice, e ho sempre questa faccia da cane bastonato del cazzo, anche quando avrei motivo di essere allegro.
in più ho pensieri tristissimi sugli errori che ho fatto in passato e ai quali ora non si può rimediare.
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06-05-2019, 19:05
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#46
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 663
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Quote:
Originariamente inviata da incompresa88
Anch'io ho problemi di insonnia. Faccio fatica ad addormentarmi, è sempre stato così, e ultimamente non dormo più di 5-6 ore a notte. Il giorno ho sempre il mal di testa, infatti. Rimugino anche nel sonno. Faccio sogni strani e mi sveglio già stanca, triste o arrabbiata. Prendere sonno è un dramma. Non faccio che rimuginare, pensare al futuro e non riesco a spegnere il cervello.
La cosa che mi crea più problemi è che mi sento sempre sfinita, esausta, come se avessi corso una maratona. Se avessi persone con cui uscire sarebbe davvero un problema, perché sarei costretta a declinare anche a causa della stanchezza cronica.
ho da sempre quest'angoscia di sottofondo mista a periodi di depressione vera e propria. Ho perennemente un umore medio-basso. Anche quando faccio qualcosa che mi piace non riesco mai a godermi davvero il momento. Non sono una che ama passare le giornate a letto, quindi riesco comunque a funzionare, ma tutto mi pesa, tutto è stressante, faccio una fatica estrema a fare qualsiasi cosa. E' una depressione cronica, più lieve rispetto alla depressione maggiore, ma comunque molto fastidiosa e invalidante. Si riesce a fare il minimo indispensabile (prendersi cura della propria persona, lavorare), ma poco altro.
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Anche per me è uguale, ma purtroppo non riesco a fare neanche il minimo indispensabile tanto è forte lo stato depressivo di sottofondo.
Questo, insieme ai pensieri ossessivi, non si è attenuato nemmeno nei momenti in cui si dovrebbe essere un po' più sollevati o soddisfatti.
Se non ci fossero i miei a sostentarmi, sarei già in un ospedale psichiatrico o una comunità.
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06-05-2019, 21:16
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#47
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Messaggi: 3,308
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Quote:
Originariamente inviata da incompresa88
Anch'io! Vedevo gli altri bambini allegri e vogliosi di socializzare e poi c'ero io, timida e taciturna, che vivevo in un mondo tutto mio. Mi sentivo diversa già all'asilo. Volevo stare sempre a casa con i miei genitori e mi arrabbiavo pure quando i miei mi organizzavano feste con gli altri bambini. Asociali si nasce.
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diciamo che volevo essere a tutti i costi esseere come gli altri bambini ma sentivo che ero diverso...+ sensibile,+ debole...ma riuscivo lo stesso a socializzare in qualche modo con qualche bambino....poi migliorai molto alle elementari (ma sempre con episodi analoghi di ansia e/o depressione + pensieri vaneggianti)...alle medie meglio ancora (ricordo che pensavo di aver quasi superato quegli episodi depressivi e li attribuivo al fatto che con la "crescita" se ne erano andati i pensieri e tutto il resto)....poi dalle superiori sono scoppiato toccando il fondo e scavando...ora (ma da 30 anni)sono un perfetto depresso
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06-05-2019, 21:41
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#48
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Esperto
Qui dal: Apr 2011
Messaggi: 622
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Quote:
Originariamente inviata da Dahmer
Infatti fai benissimo, si ragiona cosi, non capisco mia madre o altra gente che ben consapevole di stare fuori come un balcone mette al mondo una creatura, io boh, come si può essere cosi tanto egoisti?
È vero che si può essere problematici lo stesso ma a me ogni tanto rode pesantemente sapere che se non era per sta roba io adesso ero normale( detto da psicologi e psichiatri).
Edit a scanso di equivoci, sto dando della fuori come un balcone a mia madre non a te o all utenza depressa, ma il concetto che è assurdo fare figli se si sta troppo male o non si è in condizioni quello è
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Basta che la parte che pensa di essere molto disturbata sia solo una parte e non comunichi con quella che non lo pensa, cioè ci sia una dissonanza cognitiva. Cosa che qualitativamente, ma non quantitativamente, è uguale a un disturbo di personalità multipla.
Allo stesso modo un episodio depressivo maggiore, uno minore e un momento di tristezza sono quantitativamente molto diversi, ma si possono anche considerare uguali qualitativamente. La depressione maggiore alla fine è una valutazione statistica dell'umore, non è che uno non abbia momenti in cui non è triste (fosse solo 1 secondo al giorno).
Si potrebbe discutere all'infinito di quale sia il punto di vista più corretto, quale valga in che percentuale, ecc. ma come sempre sarebbe utile utilizzare entrambi, se si fanno tante fotografie da prospettive diverse si può ricavare un'approssimazione in 3D, altrimenti si rimane in 2D. Se si colgono 20 cose parziali (indizi) si possono trarre 2 conclusioni sicure (prove) sull'insieme, se si colgono 2 cose parziali è più difficile. Per cucinare della buona psicologia servono tanti e buoni ingredienti, come per la metanfetamina.
Da un punto di vista qualitativo la domanda del topic è quindi presto risolta, un po' di potere sul tono dell'umore ce l'ha chiunque, da uno quantitativo è più complicato, ma è utile affrontarlo usando anche quello qualitativo (che poi è semplicemente il punto di vista della teoria psicoanalitica).
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06-05-2019, 22:13
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#49
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Esperto
Qui dal: Jan 2019
Messaggi: 2,256
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Io soffro di depressione fin dagli inizi dell'adolescenza, eppure non ho mai preso alcun depressivo (prescritto, tra l'atro) perché arrivare, addirittura, al punto di prendere psicofarmaci, lo considero un'amara sconfitta. Eppure non sto bene: ho il cervello spento, sono stanca e non ho voglio di fare proprio niente. E, come sempre, penso al suicidio.
Quindi, rispondendo alla domanda, no, non sono guarita, per tutta colpa mia.
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06-05-2019, 22:18
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#50
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Esperto
Qui dal: Jan 2019
Messaggi: 2,256
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Quote:
Originariamente inviata da claire
Chi come me, quando parla di depressione, non riesce a scinderla dalle CAUSE che l'hanno determinata?
Io farmaci ne prendo una tonnellata, ma se non posso risolvere(e non posso) quello che mi ha portata alla depre, non vedo come potrei star meglio.
Insomma la mia non é depressione endogena.
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Esatto, anche per me, uguale praticamente. Alcun farmaco sarebbe in grado di risolvere la causa della mia depressione, pensieri che ho ogni giorno, santissimo giorno; infatti io non ne prendo, li considero inutili.
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06-05-2019, 22:35
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#51
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Esperto
Qui dal: Oct 2016
Ubicazione: Quarto pianeta della stella Sirio
Messaggi: 5,135
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La depressione atipica è un po' diversa dalle altre, ma ogni volta che ho provato ad interrompere l'assunzione degli antidepressivi (seguita dallo psichiatra), sono ritornata al punto di partenza. Credo sia genetica perché ho iniziato ad avere sintomi da bambina, prima che subentrassero altri disturbi.
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06-05-2019, 22:37
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#52
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,960
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Quote:
Originariamente inviata da DeadSoul
Esatto, anche per me, uguale praticamente. Alcun farmaco sarebbe in grado di risolvere la causa della mia depressione, pensieri che ho ogni giorno, santissimo giorno; infatti io non ne prendo, li considero inutili.
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Se i pensieri sono ossessioni, disfunzionali o ingigantiti rispetto alla situazione oggettiva, i farmaci sono utili a ridurli.
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07-05-2019, 00:38
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#53
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Avanzato
Qui dal: Jan 2016
Messaggi: 307
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Probabilmente avrei dovuto usare i farmaci, ma non l'ho mai fatto. Ho vissuto le mie peggiori depressioni nel buio più totale, ed ho toccato più e più volte il fondo raschiandolo. Non so perché non ho voluto usare mai farmaci. Era come se mi fossi convinto che mi avrebbero solo fatto peggio. Poi è successo qualcosa. Mi sono dato una seconda chance di vita, in alternativa al suicidio. Mi sono impegnato in delle attività che mi hanno dato soddisfazioni, ed é andata molto meglio. Però lo so bene che gli strascichi di quella sofferenza non se ne andranno mai. Tipo ora...è dall'inizio della primavera che mi sento sempre giù.
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07-05-2019, 08:21
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#54
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,960
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Penso che le d. Endogena sia la peggiore perché anche de ti succedono cose buone e la vita sembra andare bene, tu stai sempre male.
Come avere l'ansia generalizzata, un "cappotto" che ti tieni addosso estate e inverno.
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07-05-2019, 08:51
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#55
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Banned
Qui dal: Jul 2016
Ubicazione: Qua
Messaggi: 429
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Io sto bene con i farmaci.
Diagnosi: Disturbo dell'umore e psicosi
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07-05-2019, 10:17
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#56
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: Terra dei cuochi
Messaggi: 4,361
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Quote:
Originariamente inviata da DeadSoul
Io soffro di depressione fin dagli inizi dell'adolescenza, eppure non ho mai preso alcun depressivo (prescritto, tra l'atro) perché arrivare, addirittura, al punto di prendere psicofarmaci, lo considero un'amara sconfitta. Eppure non sto bene: ho il cervello spento, sono stanca e non ho voglio di fare proprio niente. E, come sempre, penso al suicidio.
Quindi, rispondendo alla domanda, no, non sono guarita, per tutta colpa mia.
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Leggendo i tuoi post mi ritrovo molto nel tuo disagio, le cose che scrivi potrei scriverle io.
La penso allo stesso modo sui farmaci, ma forse sto per cambiare idea. Non ce la faccio più. Non voglio continuare a vivere così. Perché di morire non se ne parla, non voglio veramente accopparmi per quanto desidero di scomparire, per quanto mi faccia schifo la mia vita, e forse vale lo stesso per te. E in più, non posso proprio permettermelo: mentre in adolescenza potevo sperare nel "migliorerà" e nel frattempo non dovevo fare chissà cosa per tirare avanti, solo andare a scuola e soffrire lì, ora per entrare nell'età adulta non si può essere passivi. Bisogna far cose, andare in posti, scassarsi i maroni.
Non riesco nemmeno a studiare, e questo da più di due anni. Non so perché, sono blocchi d'ansia, psicologici, che mi portano a procrastinare tutto il giorno per poi concludere zero. Ogni volta che devo fare un'attività non passiva i pensieri negativi si intensificano e mi tolgono tutta l'energia e la volontà di fare qualsiasi cosa.
Non si puó andare avanti così. Dobbiamo renderci seriamente conto che non stiamo bene. Secondo me il non voler prendere farmaci nasconde una paura di fondo. Non so, forse la paura di andare da uno psichiatra, di esporsi con uno sconosciuto, o la paura di iniziare un percorso che non si sa come andrà a finire. O appunto l'idea che chiedendo aiuto ci si ponga una condanna sopra la testa.
Però dobbiamo convincerci che non fare niente è comunque una scelta, e le cose non faranno altro che peggiorare se non chiediamo aiuto, che è molto meglio di vivere nel disagio e magari influenzare chi ci sta attorno. Poi se ci pensi parecchie persone prendono psicofarmaci, persone che forse si trovano in condizioni migliori delle nostre, semplicemente perché possono.
Alcune persone che hanno postato mi stanno facendo venire fiducia. Che ne pensi?
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07-05-2019, 13:36
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#57
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Esperto
Qui dal: Aug 2016
Ubicazione: Sottozero
Messaggi: 749
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C'ero riuscita da sola, ma è durato poco. A questo punto non saprei, credo che una volta entrati nella spirale per troppo tempo la cosa si cronicizzi, in un certo senso, poi ovviamente dipende dai casi.
Forse è per questo che, pur essendo di nuovo in depressione, non la percepisco come uno stato patologico. Non mi sembra che debba guarire da essa, piuttosto dovrei curare altri impicci mentali che inesorabilmente mi intrappolano o ricreano le condizioni per le quali mi ritrovo a malsopportare il vivere.
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07-05-2019, 14:09
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#58
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Esperto
Qui dal: Aug 2016
Ubicazione: Sottozero
Messaggi: 749
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Quote:
Originariamente inviata da Ivan87
Il rimuginare stesso comunque porta via un sacco di energie, vedo che quando la testa si libera dai pensieri ossessivi la pesantezza cala molto
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Mi sembra impossibile riuscire a fermare rimuginio e ruminazione, oltre a controllare il flusso di altri pensieri. E' da quando sono bambina che ho la testa a mille, da oltre quindici anni mi sveglio la mattina con i pensieri in quarta, come se la mia mente non avesse dormito e faccio fatica ad addormentarmi per lo stesso motivo.
Ultimamente poi ho notato che passo parecchio tempo a fissare cose senza guardarle, proprio perché stare sempre a rimuginare mi toglie le energie fisiche e mentali per dedicarmi ad altro e non mi risulta facile distrarmi dai pensieri ripetitivi e negativi una volta che è partita la catena. Anche distraendomi rimangono come in sottofondo e ad un certo punto alzano il volume, della serie: '' risintonizzati, ti sei svagata troppo''
Quote:
Originariamente inviata da Dahmer
Io ero una bambina normalissima, solare, socievole, energica.
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Anche io fino ai sei anni ero solare ed energica (anche se con i miei lati ombrosi), non proprio socievolissima, ma comunque avevo un certo equilibrio.
Poi a casa il delirio, catalizzato dalle difficoltà al di fuori della famiglia e sbènf!
Storia simile alla tua anche clinicamente parlando, il problema deriva principalmente da chi m'ha messo al mondo.
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07-05-2019, 14:38
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#59
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,521
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Se si tratta di distimia, e cioè una depressione lieve ma cronica che dura anche da decadi, una persona può credere che faccia parte della propria personalità e quindi è più difficile che questa vada in terapia.
Cioe equivale a dire portarsi una zavorra addosso senza rendersi conto che nn fa parti di quello che siamo noi. E come avere un corpo estraneo, bisogna che ci si liberi per essere quello che siamo davvero.
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07-05-2019, 14:41
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#60
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Banned
Qui dal: Dec 2009
Ubicazione: Inferno
Messaggi: 2,713
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Quote:
Originariamente inviata da Equilibrium
Se si tratta di distimia, e cioè una depressione lieve ma cronica che dura anche da decadi, una persona può credere che faccia parte della propria personalità e quindi è più difficile che questa vada in terapia.
Cioe equivale a dire portarsi una zavorra addosso senza rendersi conto che nn fa parti di quello che siamo noi. E come avere un corpo estraneo, bisogna che ci si liberi per essere quello che siamo davvero.
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La distimia è un bel problema. Infatti, io sento di essere proprio così. Posso sembrare anche sorridente, ma internamente sono una persona negativa e tormentata. Essendo sempre stata così, troverei anche strano cambiare.
Non riesco proprio a immaginarmi solare, energica, proprio no.
Ma a me non dà fastidio essere così, me ne faccio quasi un vanto. Quello che mi dà fastidio è altro, e per questo non ci sono cure.
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