muttley

Eppure io mi ricordo che nell'intimità eri focosa, ma chi può dire che non fosse soltanto per quel prosecco di Valdobbiadene che ci siamo scolati dopo esserci poi divertiti a fare jaywalking bendati per le strade patavine?

Pablo's way

Da piccolo ho avuto una fase di iperattività poi alla lunga ha prevalso il mio temperamento mite.

Ora direi che sono nella fase pingipiano.

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Equilibrium

Da bambino ero allegro e avevo tanto entusiasmo, mi alzavo alle 5 di mattina e svegliavo io mio padre quando dovevamo andare in campagna. Mi piaceva giocare e stare con gli altri bimbetti, mi piacevano anche le attivita solitarie, mi divertivo con i regoli e sognavo costruzioni megagalattiche, smontavo le cose per capire come funzionavano

pure_truth2

Docile e mite,ma curioso ed affettuoso.
Assolutamente non mordace.
Controllassi trattamento

Konkurs

oops, avevo letto male l'op, comunque io ero il tipico bambino/adolescente con adhd quindi ansioso e poco spontaneo ma iperattivo se a mio agio.
sono stato anche sospeso da scuola una volta xd

Silent Bob

Un bradipo disprassico (lo sono ancora).
Da bambino leggevo sia l'enciclopedia che Topolino... e perdevo la cognizione del tempo in questa attività.
Ero un secchione, ma le maestre scrivevano nelle pagelle che parlavo solo se interrogato e non mi integravo con la classe.
Non mi riusciva di socializzare. Non avevo il coraggio di alzare la mano per chiedere di andare in bagno.
A casa vivevo nel mio mondo e non mi interessava uscire, anche perché amici non ne avevo, solo mia sorella.
Ero già depresso a 6 anni ed estremamente fobico (rifiutai pure di fare l'asilo).
Mi interrogavo spesso sul senso della vita e pensavo molto alla morte.
Quando veniva qualcuno a casa (chiunque, anche parenti) mi nascondevo.
In generale, non mi annoiavo mai, perché avevo degli interessi che mi tenevano occupato e mi piaceva studiare.
Ero (e sono) troppo sensibile ed emotivo. Mi sentivo un alieno, estraneo a tutto e non capito da nessuno.
Non che io capissi gli altri...
Stare al mondo mi sembrava una cosa non alla mia portata.

Maximilian74

Mi rivedo in molte cose, anche io quando veniva qualcuno in casa me ne andavo in camera per non interagire con nessuno.
Nel tuo messaggio usi molto il passato, stavo, ero, mi sentivo. Ma perché adesso sei migliorato o la situazione è ancora così?

Silent Bob

Credo di aver avuto miglioramenti nelle cose meno importanti.
Per il resto, quasi tutto uguale, con l'aggiunta delle preoccupazioni tipiche di un adulto.
Situazione grave, ma ho imparato a chiedere aiuto e studiare il mio modo di essere. Alcune cose non le posso cambiare.

muttley

Non si legge spesso quet'ammissione di incapacità nel comprendere il prossimo.

claire

Io non mi ricordo, mi dispiace

Il mio cervello tiene in memoria solo le esperienze belle e soddisfacenti, il resto rimuove

Saturnino

Diciamo che nel mio caso ci sono molte caratteristiche in comuni con quelle dell'utente che ha aperto il post. Nella mia infanzia e adolescenza i miei familiari erano molto fissati con i risultati scolastici e lo studio....meno interessati a farmi fare dell'esperienza pratica di vita. Ora però da adulto non ci sono più motivi che la situazione rimanga invariata.....per cui diciamo come atteggiamento mi trovo nel mezzo....ora è condizionato anche dall'emergenza sanitaria e dai vari divieti.

Masterplan92

Ne iperattivo ne flaccidone..una via di mezzo..ero molto sognatore e speranzoso..usavo tanto l immaginazione..bei tempi..

XL

Sempre stato abbastanza pigro. Delle cose mi andava di farle solo se non c erano associati troppi impedimenti o cose che mi disturbavano. Le altre persone spesso le trovavo stressanti e frustranti. Non ero un bambino che si metteva in moto per niente, infatti anche a casa potevo starmene seduto senza disturbare a disegnare o a occuparmi delle mie faccende. Certo se mi portavano in un bel posto in montagna o al parco giochi poi mi muovevo anche io. Avevo i miei interessi, se trovavo qualcuno che li condivideva socializzavo, se no in genere mi annoiavo. A mio fratello piaceva molto di piú l attività motoria e puntualmente appresso a lui poi mi mettevo nei guai: mia nonna si incavolava perché in genere poi sfasciavamo qualcosa con corse in monopattino o partite a pallone con mini palla o cuscini .
Mio fratello anche da solo non riusciva a stare fermo, io invece avevo piú difficoltà ad attivarmi in senso motorio.
L'unico guaio che combinai da solo fu mettermi a disegnare sulla carta da parati, ma una volta capito che non si faceva non l'ho piú fatto, mentre mio fratello era piú ribelle.
Avevo un temperamento piú passivo e spesso per una serie di motivi preferivo certe attività solitarie, ma non la lettura, ero abbastanza pigro anche in questo.
Per fare stare ferme certe persone bisogna consumare delle energie, per me era vero l esatto contrario, per mettermi in moto era necessario consumare energie e fare pressioni.

DownwardSpiral2

Fino ai 4-5 anni ero abbastanza estroverso (per quel che può significare a quell'età), ho vaghi ricordi di un me allegro e disinibito, che non aveva paura di mostrarsi e di stare anche al centro dell'attenzione in certi casi. Dai 6 in poi sono diventato un soprammobile, sempre più immerso in mondi di fantasia.

pokorny

Sono rimasto indietro, Claire e Muttley hanno già preso un tè insieme nella City?

Keith

Inibito, rimuginante.

Xchénnpossoreg?

Da piccola ero abbastanza energica ma rispettosa, tendevo a seguire le regole.
Gli adulti non mi permettevano di scendere a giocare, passavo la maggior parte del tempo in casa. Non protestavo un granché però percepivo la mancanza di scivoli e pattini.
Probabilmente proprio durante l'infanzia ho imparato a "fare altro" e gestire la solitudine .
Crescendo ho cominciato a sentirmi più pigra. Ho bisogno degli stimoli giusti per attivarmi ma diciamolo, qui non ci sono chissà quali possibilità.