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28-05-2022, 20:18
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#1
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Principiante
Qui dal: Jan 2022
Messaggi: 18
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Io decisamente pessimo. A 33 anni ho avuto pochissime esperienze ed anche brevi. La ricerca del lavoro, il mettermi in gioco per me risulta un vero problema, in quanto mi sento inadeguato incapace un vero inetto. Tutto questo mi porta una fortissima frustrazione e fallimento.
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28-05-2022, 20:25
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#2
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,496
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Ne ho parlato spesso nel forum, anzi, pure troppo e forse la maggior parte degli utenti mi conosce soprattutto per il lavoro che faccio.
In ogni caso io ho avuto una grandissima fortuna, perché un percorso di studî che ho scelto per pura passione s'è trasformato nel lavoro che faccio attualmente, ormai da anni.
È un lavoro molto precario, impegnativo, pagato mai il giusto e solitario, e per raggiungerlo ho dovuto studiare e aspettare parecchio, ma è l'unico lavoro che riuscirei a fare. Lavori manuali, fisici o a contatto col pubblico non riuscirei a farli in alcun modo. Verso la fine delle scuole superiori e l'inizio dell'università, su obbligo della mia famiglia, d'estate ho fatto dei lavori al contatto col pubblico... ma con risultati negativi.
Se non avessi il lavoro che ho ora temo sarei ancora disoccupato, a casa coi miei genitori... o forse mi sarei buttato sotto un treno.
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28-05-2022, 21:36
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#3
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Banned
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,972
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Un rapporto travagliato e difficile, come tutti i grandi amori.
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28-05-2022, 21:45
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#4
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Esperto
Qui dal: Jun 2021
Messaggi: 2,010
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Adoro il mio lavoro. E' un ambiente fantastico, piuttosto giovane e stimolante. Ho colleghi affabili, molto simpatici e siamo una squadra molto unita. Con il mio titolare abbiamo tutti un rapporto molto cordiale e c'è da parte di tutti una stima nei suoi confronti più che reciproca. Ogni giorno vado a lavorare contento e torno a casa soddisfatto. Direi che lavorativamente parlando sono felice.
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28-05-2022, 21:50
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#5
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Esperto
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 13,443
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al momento amore e odio, da una parte mi aiuta a migliorare caratterialmente dall'altra è fonte continua di stress e preoccupazioni...penso che il 60% almeno lo faccia il rapporto coi colleghi, per cui figurarsi, con alcune siamo all'idillio con altri proprio ai minimi termini.
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28-05-2022, 22:16
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#6
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Banned
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Südtirol
Messaggi: 6,826
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Pessimo anch'io.
Ho provato svariati lavori in settori molto differenti, per periodi variabili tra qualche settimana e qualche anno, e mi sono sempre trovato tra il male e il malissimo eccetto che in uno, che però era più un volontariato spurio che un lavoro a tutti gli effetti.
E' l'ambito nella vita in cui sono venute maggiormente a galla le mie notevoli magagne caratteriali, anche perché, avendo alle spalle un percorso formativo incoerente, non sono mai riuscito a costruirmi una professionalità precisa. Difettando oltretutto parecchio in adattabilità, nelle mansioni poco/nulla specializzate in cui mi sono cimentato ho dato sempre prova mediocre, patendo particolarmente i rapporti con i colleghi e gli orari.
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28-05-2022, 22:20
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#7
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,954
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Dire uno schifo è un eufemismo.
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28-05-2022, 22:54
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#8
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,589
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Nel periodo della ricerca ero parecchio angosciato.
Ora che lavoro da anni, il lavoro è per me fonte di molta ansia, pensieri e malessere. E' come un veleno che assumo in piccola dose ogni giorno, fa male alla salute. Non può far bene tutto questo carico di ansia, nervosismo, preoccupazioni.
Comunque nel mio lavoro sono bravo, nonostante viva con la sindrome dell'impostore, vengo apprezzato. Quindi, anche se il lavoro mi fa più male che bene, mi dà anche una certa sicurezza.
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28-05-2022, 23:02
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#9
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,470
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Ho anch'io la sindrome dell'impostore. Nonostante il profilo quasi senior, non ho mai investito particolarmente nella formazione (molto noiosa e iper tecnica nel mio lavoro), e vado avanti di rendita su quanto ho appreso per altre vie o lavorando. Non che i miei colleghi se la passino meglio, in effetti, tranne qualcuno davvero molto bravo, ma comunque a volte mi sento a disagio.
In ogni caso, non è una cosa che mi piace fare, e detesto avere questo vincolo.
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29-05-2022, 10:57
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#10
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,164
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Non ho un buon rapporto con il lavoro perché lavorare presuppone presentare il proprio operato alla supervisione di qualcuno deputato a giudicare quanto hai svolto. Sono cresciuto in una famiglia in cui il vettore delle relazioni interpersonali era rappresentato dall'ansia e dalla dominazione negativa, ergo le relazioni stesse erano animate soltanto dal rimprovero o dal timore del fallimento, ragion per cui ho applicato le stesse dinamiche a qualsiasi tipo di rapporto in cui io debba sottostare al giudizio di qualcuno. Qualcuno potrebbe dire che, con simili premesse, non rimarrebbe che intraprendere un percorso di lavoro autonomo, ma anche qui sorge il problema dell'aver interiorizzato schemi di auto repressione in merito a qualsiasi spirito di iniziativa, sempre in virtù di quel senso di ipervigilanza che c'era nella mia famiglia d'origine.
Anch'io come Pokorny spero un giorno in un risveglio dei sensi e dell'orgoglio che mi porti a provare piacere nel fare, nel dedicarmi a un'attività nel quale possa sentirmi bravo e provvisto di un'expertise particolare.
Al momento però, ho preferito darmi al fancazzismo parastatale, perché era la soluzione più facile e immediata.
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29-05-2022, 11:03
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#11
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Esperto
Qui dal: Aug 2016
Messaggi: 2,261
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Sfoglio la margherita in attesa della stabilizzazione, che dovrebbe avvenire entro fine anno, del resto oramai non me ne importa nulla. Lavoro fuffologo dal quale sembra però dipenda il destino del Mondo; all'inizio mi piaceva e mi sbattevo parecchio, visto che però poi finivo a lavorare anche per gli altri, senza manco un grazie, mi sono deciso oramai a fare il minimo e poi tanti saluti.
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29-05-2022, 11:46
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#12
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Esperto
Qui dal: Apr 2022
Messaggi: 1,191
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Drammatico al momento, per fortuna sono riuscito a prendermi una qualifica, altrimenti si sarebbe messa molto male visto che ho un'età ai "limiti" per un qualunque lavoro e scarse competenze/esperienze
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29-05-2022, 18:05
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#13
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Esperto
Qui dal: Dec 2021
Ubicazione: Nel limbo
Messaggi: 778
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Il lavoro che faccio attualmente è stato l'ennesimo chiodo sulla mia bara. Mi sono progressivamente spento e non riesco nemmeno a cambiarlo.
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29-05-2022, 18:12
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#14
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Banned
Qui dal: Apr 2020
Messaggi: 13,557
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All’inizio ottimo , poi con il passare del tempo sempre meno , lavoro perché non posso farne a meno , almeno al momento
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31-05-2022, 02:41
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#15
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Esperto
Qui dal: May 2021
Messaggi: 2,090
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25 anni zero esperienze, stendo un velo pietoso per me stesso, sto provando a superare la paura di espormi, ma mi sembra di fare pochi progressi, ci spero sempre eh, ma a volte preferirei non essere mai esistito a dirla tutta.
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31-05-2022, 08:03
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#16
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Esperto
Qui dal: Aug 2018
Messaggi: 7,924
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Sto facendo un tirocinio, prima di questo non avevo alcuna esperienza. Qui non mi trovo male ma è un caso (sono solo e c'è poco da fare). Il lavoro però mi ha sempre spaventato, lo vedo come un ambiente in cui si deve stare per guadagnare due soldi e in cui si viene maltrattati da colleghi o capi e ci si stressa parecchio. Io non so come fa la gente a sopportare queste cose per anni e anni, io non resisterei, psicologicamente sono molto debole e sensibile alle critiche.
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31-05-2022, 11:38
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#17
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Principiante
Qui dal: Jan 2022
Messaggi: 18
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Quote:
Originariamente inviata da Crepuscolo
Sto facendo un tirocinio, prima di questo non avevo alcuna esperienza. Qui non mi trovo male ma è un caso (sono solo e c'è poco da fare). Il lavoro però mi ha sempre spaventato, lo vedo come un ambiente in cui si deve stare per guadagnare due soldi e in cui si viene maltrattati da colleghi o capi e ci si stressa parecchio. Io non so come fa la gente a sopportare queste cose per anni e anni, io non resisterei, psicologicamente sono molto debole e sensibile alle critiche.
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La mia visione di lavoro è molto simile alla tua. Comunque anch'io ho appena concluso un tirocinio di qualche mese, peccato che il titolare mi aveva fatto intendere che mi avrebbe preso per due anni ma invece si è concluso con un nulla di fatto. L'esperienza non è stata negativissima ma è stata molto dura perché l'ansia e la paura di sbagliare prevalevano su tutto.
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31-05-2022, 14:00
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#18
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Intermedio
Qui dal: May 2021
Messaggi: 281
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Mi provoca ansia e malessere il fatto di dover interagire con colleghi e clienti.
Spesso non mi sento all'altezza dei compiti da svolgere a causa delle poche e generiche informazioni che mi vengono fornite.
Poi c'è il senso di frustrazione per la paga bassa, al contempo mi sento impossibilitata a trovare di meglio nonostante ci abbia provato.
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31-05-2022, 15:24
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#19
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Esperto
Qui dal: Mar 2022
Messaggi: 1,706
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Ho dato le dimissioni la settimana scorsa e credo che mi prenderò una pausa di un paio di mesi. Tanto mancavano quasi 2 mesi alla fine del contratto e ovviamente le possibilità erano o un altro rinnovo di un anno ,dove verrei sfruttata e francamente con una costante sensazione di frustrazione per dinamiche al limite dell'assurdo. Oppure mi avrebbero lasciato a casa loro ,perchè "nessuno di noi è indispensabile, purtroppo siamo tutti sostituibili" Cit: proprietario che non ha mai mosso un dito nella vita, ha ricevuto il negozio con i soldi di famiglia. Raccomandato che raccomanda a sua volta. Fisicamente nella boutique l'avrò visto 3 volte in 1 anno e mezzo. I responsabili sono anche brave persone ,ma omertosi e se non diventi come loro ,sei automaticamente escluso.
Io adesso sono arrivata al capo linea. Va bene i soldi ,ma la mia salute vale di più.
Quindi il mio rapporto con il lavoro? In questo momento sto una crema ,magari Lunedì mattina avrò una crisi isterica...
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31-05-2022, 17:12
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#20
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Esperto
Qui dal: Aug 2018
Ubicazione: R'lyeh.
Messaggi: 942
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Rapporto negativo poiché il lavoro come concetto lo trovo odioso e ciò che trovo fa sempre schifo.
Come altrove, non riesco a inserirmi in certi contesti.
Di conseguenza devo ambire a un lavoro dove al massimo sto da solo per gran parte del tempo. Così non devo subire lo sguardo altrui e la pressione che comporta, l'ansia di interagire.
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