Per me pregare ha comunque un senso, quello di chiedere qualcosa a qualcuno che ha più potere di me per ottenerlo.
Dal mio punto di vista finché non si ottiene quel che viene chiesto non vedo che tipo di giovamento possa esserci, la preghiera da sola senza la percezione che ci sia davvero un intervento divino che aiuta, resta una richiesta senza risposta per me, certo magari male non fa, ma nemmeno bene.
Non è la preghiera che fa bene dal mio punto di vista, ma l'osservare che c'è una risposta significativa in relazione a questa preghiera.
Io ho pregato ma risposte non ne ho mai ricevute, mi pare poi che comunque devo fare tutto da solo in balia di tutto quel che ho attorno.
Se me lo devo dare da solo quel che chiedo, perde di senso la preghiera per me, per questo proprio non afferro la preghiera buddista (di un certo tipo di buddismo) in cui è sparita la divinità (più potente di chi chiede) che senso possa mai avere.
A chi o cosa si chiedono certe cose? A sé stessi? E c'è bisogno di metter su tutta questa sceneggiata?
Non ho mai trovato correlazione tra il pregare e l'avverarsi di qualcosa che cadeva realmente al di fuori di ogni mio potere.