Hor

Vanishing World, di Murata Sayaka.
Sembra meglio di altre sue cose che ho letto, ma continuo a pensare che sia un'autrice abbastanza sopravvalutata. Non basta scrivere di "cose strane" per essere autori validi, bisogna anche sapere come farlo.

Hor

Il pianeta delle scimmie, di Pierre Boulle.
Rilettura in occasione di questa nuova edizione.
Non ricordo più quando l'avevo letto la prima volta, forse alle scuole superiori. Ricordavo giusto una o due scene.
Abbastanza didascalico e "avventuroso", come parecchia fantascienza d'una certa età, ma lettura comunque piacevole e interessante.
Sicuramente fu molto più sorprendente quando uscì, nel 1975, che non letto oggi.

Hor

Il costruttore di stelle, di Olaf Stapledon.
Fantascienza anni Trenta, e si vede.

Hor

L'ultima lezione: La vita raccontata da un uomo che muore, di Randy Pausch e Jeffrey Zaslow.
Pensieri raccolti da un uomo a cui restano pochi mesi di vita causa cancro.
Libro molto americano, molto retorico, tutto puntato a commuovere, pieno di "buoni insegnamenti", ma all'autore (che poi è un coautore e già questo dovrebbe dir qualcosa) è andata bene nella sfiga: docente universitario, intelligente, famiglia altamente funzionale, alto reddito, rete sociale solida.
Vorrei vedere come un senzatetto con problemi mentali affronta la stessa malattia.

zoe666

Hor

Il cammino dei ciliegi. Le donne nel manga, di Beatrice Lorenzi.
Candidato di prepotenza a peggior mia lettura di saggistica del 2025.
Possibile che un editore prestigioso come Il Saggiatore abbia trovato il coraggio e superato l'imbarazzo per pubblicare una cosa del genere?

Hor

Una piccola fine del mondo: Intorno alla crisi psicotica, di Paolo Milone.
Molto divulgativo, molto semplice, anche troppo, avrei preferito qualcosa di più tecnico e di spessore.

Hor

Mattatoio n. 5 ovvero La crociata dei bambini, di Kurt Vonnegut.
Terza volta che lo leggo.
La prima ero all'università, non conoscevo l'autore, avevo trovato per caso in libreria una raccolta che lo includeva, la comprai incuriosito dal titolo ("Catastrofi di universale follia"). Lo lessi, non lo capii e mi lasciò molto freddo.
Poi ci sono tornato e l'ho capito meglio, poi ho letto un bel po' di altri libri dell'autore, e alla fine ho capito il senso del libro e la sua genialità e che rientra sicuramente tra i libri più importanti del XX secolo.