gaucho

Uh si adesso vedrai che estroalfa divento

gaucho

Ora sto leggendo questo, più interessante.

“Se questo topo avesse potuto scaricare il senso di frustrazione attraverso l’aggressività, sarebbe riuscito a sopravvivere. Se, invece, ne era impedito, sviluppava un senso di impotenza, di passività, di letargia, diminuivano le sue risorse immunitarie, si ammalava più facilmente. Si lasciava morire.”

Hor

Contro la cultura di massa, di Christopher Lasch.
Stamattina ho letto un pezzo di prefazione, trovandola abbastanza stimolante. Ma dal riassunto credo sarà quel tipo di libro che detesto, più per la debolezza con cui argomenta che per i contenuti (in realtà credo non sarò d'accordo neanche sui contenuti).
In questo periodo sto leggendo un blocco di libri che portano avanti idee che non condivido. Ogni tanto ci vogliono anche questi.

zoe666

Hor

La civiltà dello spettacolo, di Mario Vargas Llosa.
Stamattina ho letto solo una decina di pagine dell'inizio e devo dire che pensavo peggio.
Ma dai commenti che ho letto in giro nel complesso dovrebbe l'ennesimo lamento di un vecchio sulla presunta decadenza del presente.

Hor

L' era del vuoto. Saggi sull'individualismo contemporaneo, di Gilles Lipovetsky.
Anche per questo libro pensavo peggio, ma alla fine questi tipi di saggi sono tutti uguali, una sequela di parole con uno stile merlettato ma fondamentalmente libri superficiali come idee e poveri nell'argomentazione, quindi inutili per convincere chi la pensa diversamente dall'autore. Al di là di quello che si può pensare sui contenuti non riescono a far riflettere ma solo a dare conferme a chi già la pensa in un certo modo. A me generano noia e frustrazione.
Alla fine sono libri fatti con lo stampino che seguono determinate regole per soddisfare un determinato pubblico prestabilito, quello allevato dalle università e con una determinata aderenza ideologica. Libri che pretendono di sorprendere perché in superficie si pongono come alternativi e critici, ma in realtà, a guardar dietro la superficie, non sorprendono affatto perché ammanniscono tutti la stessa identica pappa già scritta da troppi altri da non so quanti decennî.

claire

Qualcuno ha letto qualcosa di Vito Mancuso e ne vuole parlare?

whatever83

Non ho letto nulla di Mancuso, ma so qualcosa dello scambio che ha avuto col filosofo della biologia Telmo Pievani, dal quale appare come il classico pensatore che non sa nulla di scienza e ciò nondimeno ne parla come se ne sapesse, nel caso specifico dando l'impressione a chi legge che la scienza sia divisa su questioni, come il finalismo della natura, sulle quali in realtà è praticamente unanime da un pezzo.

Hor

Io l'ho sentito spesso per radio e non mi è piaciuto. L'ho trovato superficiale e dolciastro.

Hor

La fiera dell'autenticità, di Gilles Lipovetsky.

Sembra un po' migliore del libro scritto dallo stesso autore che ho letto prima di questo, anche perché è più recente, ma temo che ne sconterà comunque gli stessi difetti.

cosechenonho

Gli amanti della notte, di Kawakami

Hor

Nel paese delle donne selvagge, di Matsuda Aoko.
Il titolo originale sarebbe "Là dove si trovano le vecchiette", ma immagino che così in Italia non avrebbe venduto abbastanza. Ci sarebbe da fare un discorso molto lungo su come vengono decisi i titoli per i libri tradotti...

CamillePreakers

El canto del cuco- Robert Galbraith

Ho appena finito Wicked-Memorias de una bruja Mala (maguire)

CamillePreakers

Sono finalmente riuscita a trovare in formato pdf un libro di stephen king che volevo leggere da secoli ma ormai è introvabile perchè non lo pubblicano più, ''la rabbia''. prima devo ancora finire i libri che ho iniziato ma non vedo l'ora di leggerlo.

anahí

Ma è quello che Stephen King stesso aveva deciso di ritirare? Se sì anche io tempo fa lo avevo cercato tanto, trovarlo è stato super gratificante

CamillePreakers

buongustara oltre che cerbiattina suprema. lo hai già letto?

SugarPhobic

Mi sto sconvolgendo la mente con Neuromante, di Gibbson.
Osannato libro e ultra osannato autore, elevato agli allori di Cesare come l' inventore primo del cyberpunk e inconsapevole sociologo dotato quasi preveggenza.
Risultato: mattonata nelle palle.
Ottima storia, stile di scrittura da tossico (crocefiggetemi per favore almeno in un luogo appartato e prima fatemi di morfina, vi prego).
Neuromante lo detesto.

zoe666

Bellissimo libro, primo libro di king pubblicato con lo pseudonimo di richard bachman, lo comprai da piccolina, fu uno dei primi libri di king che lessi e mi rimane molto impresso per le forti tematiche.
Molto introspettivo, alla fine è un the breakfast club con dei cadaveri presenti in aula.

anahí

sì lo avevo letto praticamente tutto in una volta, non è il suo migliore ma lo ho trovato avvincente

Hor

Mašen'ka, di Vladimir Nabokov.
Opera prima dell'autore, scritta in russo o pubblicata a ventisei anni.
Molta ironia e grande stile, anche se non ancora ai livelli stratosferici che raggiungerà nei libri successivi. Quindi si odora ancora un po' di acerbità, che comunque non guasta la delizia dell'insieme.