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13-08-2012, 20:02
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#21
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Banned
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Südtirol
Messaggi: 6,981
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Quote:
Originariamente inviata da filosofo
Infatti gli altri molto spesso sono "specchi", di una nostra condizione passata o presente.
Ma "stare bene con se stessi" o "stare male con se stessi" son comunque percezioni soggettive, costruite, artificiose, non vere.
E, a dispetto di quanto si vuol credere, non c'è nulla di elevato nello star bene con gli altri, nell'amare, se non metti in campo un qualche credo religioso o variamente spirituale, o un artefatto orizzonte di senso.
Siamo animali, estremamente limitati, con un'inizio e una fine, e un "libero arbitrio" molto meno libero di quanto crediamo.
Guardiamo le formiche dall'alto verso il basso, senza renderci conto che anche noi, pur pensando, tifando, razionalizzando, poetando, scrivendo, leggendo, pagando le tasse, costruendo, distruggendo, amando, odiando, soggiaciamo alle stesse "regole del gioco". nascita, pipì, pupù, ricerca del cibo, perpetuare la prole, invecchiamento, morte.
La condizione umana, per chi intende scavare all'interno di essa e non fermarsi in superficie, è la più becera ed esecrabile, perché c'è consapevolezza.
Ed essere robottini, schiavi di leggi naturali, destinati a una fine incontrovertibile, con annessa consapevolezza, certamente mette in bilico e spesso fa strazio di motivazioni, desideri, orizzonti di senso. Tutto viene relativizzato, e dopo aver relativizzati uno si chiede quale senso abbia tutto questo. Nessun senso. Siamo bestie, e per di più c'è un istinto di autoconservazione che ci porta a tirare avanti, anche se tutto ciò che faremo o non faremo, non ci renderà né grandi, né piccoli, non ci eleverà né ci abbasserà.
Io detesto la natura umana anche in me stesso, se è qui che vuoi pungolarmi.
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Ma una "bestia" non detesta la sua natura, quindi, se anche noi siamo animali, è questo "detestarsi" ad essere artificioso, e può essere superato.
In ogni caso, quando davvero si vedono gli altri come specchio di se stessi, si smette di detestarli e si comincia eventualmente a lavorare su se stessi: altrimenti si rigetta la coerenza (e perchè rigettare la coerenza?).
Lo star bene con se stessi è ovviamente soggettivo, ma niente affatto "non vero".
Certo, se si vogliono vedere la tragicità, la bruttezza e l' insensatezza dell' esistenza allora le si vedranno, è così in tutti gli ambiti, l' essere umano è decisamente capace di auto-illudersi: ma quando uno sta bene... semplicemente sta bene.
Quando uno invece sta male può anche provare ad auto-illudersi di star bene, ma il tentativo non funziona mai.
Certo, se si abbraccia un qualche tipo di relativismo e si vuole sostenere l' inesistenza della condizione dello " star bene" ... va bene : ma è un ragionamento che rientra nell' ambito della pura speculazione intellettuale sganciata dalla realtà (approccio in effetti piuttosto comune).
La fine predeterminata dell' esistenza razionalmente non dovrebbe portare ad alcuna angoscia, dopotutto finchè si è vivi... si è vivi, perchè pensare quindi alla morte? Ma ciò che angoscia, secondo me, non è tanto la morte in sè in un domani indefinito, quanto piuttosto ciò che stiamo perdendo oggi non facendo (o meglio, non essendo, ma questo è un altro discorso ancora...) e che comunque continuiamo a rimandare ...
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13-08-2012, 20:21
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#22
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Esperto
Qui dal: Mar 2006
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Quote:
Originariamente inviata da Franz86
Ma una "bestia" non detesta la sua natura, quindi, se anche noi siamo animali, è questo "detestarsi" ad essere artificioso, e può essere superato.
In ogni caso, quando davvero si vedono gli altri come specchio di se stessi, si smette di detestarli e si comincia eventualmente a lavorare su se stessi: altrimenti si rigetta la coerenza (e perchè rigettare la coerenza?).
Lo star bene con se stessi è ovviamente soggettivo, ma niente affatto "non vero".
Certo, se si vogliono vedere la tragicità, la bruttezza e l' insensatezza dell' esistenza allora le si vedranno, è così in tutti gli ambiti, l' essere umano è decisamente capace di auto-illudersi: ma quando uno sta bene... semplicemente sta bene.
Quando uno invece sta male può anche provare ad auto-illudersi di star bene, ma il tentativo non funziona mai.
Certo, se si abbraccia un qualche tipo di relativismo e si vuole sostenere l' inesistenza della condizione dello " star bene" ... va bene : ma è un ragionamento che rientra nell' ambito della pura speculazione intellettuale sganciata dalla realtà (approccio in effetti piuttosto comune).
La fine predeterminata dell' esistenza razionalmente non dovrebbe portare ad alcuna angoscia, dopotutto finchè si è vivi... si è vivi, perchè pensare quindi alla morte? Ma ciò che angoscia, secondo me, non è tanto la morte in sè in un domani indefinito, quanto piuttosto ciò che stiamo perdendo oggi non facendo (o meglio, non essendo, ma questo è un altro discorso ancora...) e che comunque continuiamo a rimandare ...
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La bestia non detesta la propria natura, né la ama, perché non è in grado di farlo. La bestia è.
L'incidente umano è proprio quello di possedere un cervello, col quale può fare tante cose, tra cui riflettere sulla propria natura, e a differenti livelli.
Solo alcuni vanno in profondità. E non è un caso che "Io Ibra" venda molto di più dei testi di neurobiologia, che "Gli Uomini vengono da Marte e le donne da Venere" (= come far funzionare una relazione di coppia) venda molto di più di "Ti amerò per sempre" di Piero Angela, in cui divulga le risultanze scientifiche derivanti dallo studio delle dinamiche amorose.
Son d'accordo con te che il "detestarsi" sia ugualmente soggettivo e artificioso, implica un giudizio di valore e non una mera analisi/contemplazione/accettazione di ciò che è.
Deriva, nell'accezione che ne sto dando, dalla consapevolezza di avere un cervello (pur "meccanico" anch'esso) che può spingersi oltre, ma che si trova in una "macchina" di scarsa cilindrata, che ogni tot deve essere riempita/svuotata e sottoposta a processi di manutenzione, e che, se la natura seguirà il suo corso, si autodemolirà.
E tutto ciò che avviene nel frattempo in sé e per sé non ha alcun valore e senso reale, solo quello che decidiamo artificiosamente di dargli, in ragione di come si è costruita la nostra soggettività nel tempo.
Non so se è più "fortunato" chi vive senza aspettative e senza attaccamento (o almeno così si è autoconvinto) o chi darebbe il tutto per tutto per ottenere qualcosa.
Io mi trovo in mezzo, ed è la condizione più miserevole.
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13-08-2012, 21:07
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#23
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Esperto
Qui dal: May 2012
Messaggi: 530
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
i... il problema è sempre a monte.
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Quello Venusiano?
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13-08-2012, 21:39
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#24
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Banned
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Südtirol
Messaggi: 6,981
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Quote:
Originariamente inviata da filosofo
La bestia non detesta la propria natura, né la ama, perché non è in grado di farlo. La bestia è.
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Quindi paradossalmente il maggior vanto della specie umana, il cervello eccezionalmente sviluppato, crea più che altro danni ...
In realtà non penso proprio questo, credo purtroppo che l' uomo, negli ultimi millenni, abbia perso la capacità di utilizzare in modo funzionale la razionalità, che è diventata solamente una macchina per produrre castelli di carte("filosofie", "scienze", ideologie ... ).
Perchè, per quanto paradossale possa apparire anche questo, è più facile costruire castelli di carte elaboratissimi che applicarsi concretamente su alcune idee semplici come il "conosci te stesso" e "sii te stesso".
Un maestro Zen probabilmente "sosterrebbe" che è possibile anche per l' uomo essere come è il gatto, anche se un maestro Zen non "sosterrebbe" mai nulla ...
Quote:
L'incidente umano è proprio quello di possedere un cervello, col quale può fare tante cose, tra cui riflettere sulla propria natura, e a differenti livelli.
Solo alcuni vanno in profondità. E non è un caso che "Io Ibra" venda molto di più dei testi di neurobiologia, che "Gli Uomini vengono da Marte e le donne da Venere" (= come far funzionare una relazione di coppia) venda molto di più di "Ti amerò per sempre" di Piero Angela, in cui divulga le risultanze scientifiche derivanti dallo studio delle dinamiche amorose.
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Al di là del fatto che la mia considerazione della scienza moderna non è propriamente elevatissima, in ogni caso non vedo perchè disprezzare chi legge "Io Ibra": o lo si migliora, o lo si sopporta, perchè disprezzarlo? Se una certa "banalità" ci tocca particolarmente è perchè è ancora fortemente presente anche in noi, per quanto tentiamo di negarlo.
Quote:
Son d'accordo con te che il "detestarsi" sia ugualmente soggettivo e artificioso, implica un giudizio di valore e non una mera analisi/contemplazione/accettazione di ciò che è.
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Hmmm... : " Chi disprezza sé stesso si apprezza tuttavia ancora come disprezzatore. " F. Nietzsche
Quote:
Deriva, nell'accezione che ne sto dando, dalla consapevolezza di avere un cervello (pur "meccanico" anch'esso) che può spingersi oltre, ma che si trova in una "macchina" di scarsa cilindrata, che ogni tot deve essere riempita/svuotata e sottoposta a processi di manutenzione, e che, se la natura seguirà il suo corso, si autodemolirà.
E tutto ciò che avviene nel frattempo in sé e per sé non ha alcun valore e senso reale, solo quello che decidiamo artificiosamente di dargli, in ragione di come si è costruita la nostra soggettività nel tempo.
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Ma anche questa visione "tragica" dell' esistenza è artificiosa.
Quote:
Non so se è più "fortunato" chi vive senza aspettative e senza attaccamento (o almeno così si è autoconvinto) o chi darebbe il tutto per tutto per ottenere qualcosa.
Io mi trovo in mezzo, ed è la condizione più miserevole.
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Non esistono condizione stabilmente "miserevoli" da cui non si possa uscire, come non esistono condizioni stabilmente "fortunate" che siano "piovute dal cielo". Il lavoro su se stessi è fruttuoso solo se ci si impegna davvero.
Quote:
Originariamente inviata da Joseph
... il problema è sempre a monte.
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L'alpinismo metafisico ci salverà http://it.wikipedia.org/wiki/Il_Monte_Analogo
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13-08-2012, 21:41
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#25
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Esperto
Qui dal: Mar 2006
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Messaggi: 1,485
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
Piero Angela
Io sono misantropo solo con lui e Margherita Bahck
I testi di "neurobiologia" e Piero Angela purtroppo sono i giusti simboli del razionalismo, del relativismo e del meccanicismo che sono alla base dei tuoi ragionamenti e delle tue conclusioni.
Non a caso la scienza moderna e le sue "scoperte" non fanno che portare infelicità alla gente...
Come infatti anche Franz concorda...
Anche se il problema probabilmente è a monte, uno non sceglie di credere alla scienza moderna a meno di non avere alcune questioni psicologiche (insicurezze) che lo portino a questo.
La scienza moderna e il meccanicismo sono così rassicuranti, così prevedibili, i mitici esperimenti in laboratorio che vengono sempre uguali (se non fosse che ogni volta vengono diversi).
Il relativismo è una scelta (di comodo) che uno fà per dei motivi... il problema è sempre a monte.
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Attenzione: il razionalismo non porta conduce automaticamente all'infelicità. Tant'è che le persone che tu stesso citi, e lo stuolo sarebbe lungo, non mi paiono affatto persone infelici.
Il problema sta nel giudizio che successivamente viene dato.
Dopodiché, le piccole e grandi verità che scopriamo strada facendo non è affatto detto che debbano condurre a un "lieto fine" o alla "felicità", come tu sussumi.
Ma quando mai? Nel mondo delle favole forse.
Quanto ai problemi psicologici che tu millanti, come motivo per cui credere alla scienza moderna, sei decisamente fuori strada.
Anzi, in genere l'insicurezza conduce verso religioni, idealismi, estremismi et simili.
Una persona che vive una crisi e per uscirne si affida alla scienza, si ritroverà magari con un cappio al collo, perché la scienza non prospetta paradisi, karma, giustizia universale e altri bei sogni.
Dovremmo affidarci alle religioni, che "ingabbiano" la ricerca di conoscenza in nome di una fede che ricapitola se stessa, alle baggianate new age, con coloro che si cibano di "luce" e poi vengono sgamati mentre mangiano, o attraverso il paranormale, in cui i vari pupilli sono stati abbondantemente smacherati, sbugiardati, e qualcuno ha pure confessato?
Che quello scientifico sia un work in progress è certamente vero, ed è altrettanto vero che se abbiamo le idee molto più chiare sulla nostra natura (e queste possono piacere o meno), dobbiamo rendere merito alla scienza, e non ai millantatori-speculatori-illusi-schizofrenici da quattro soldi.
Il lieto fine è roba dal film. Neanche tutti.
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13-08-2012, 21:43
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#26
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Esperto
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: NORD
Messaggi: 1,746
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Dipende, in questo momento i'm too
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13-08-2012, 22:07
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#27
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Esperto
Qui dal: Feb 2011
Ubicazione: meandri della Campania
Messaggi: 2,291
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già.non c'è gusto a essere misogini.essere misantropi è più democratico.
che schifo l'umanità,davvero.
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13-08-2012, 22:17
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#28
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Esperto
Qui dal: Mar 2006
Ubicazione: in un tunnel arredato in stile minimal
Messaggi: 1,485
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
Il lieto fine è osservabile nelle persone, ci sono tante persone felici, però bisogna saperle riconoscere.
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Questo non lo nego, e non è in contraddizione con quello che dico.
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14-08-2012, 00:36
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#29
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Esperto
Qui dal: Sep 2010
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 2,847
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comunque lo sono sempre di più
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14-08-2012, 03:15
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#30
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Banned
Qui dal: Dec 2011
Ubicazione: Puglia
Messaggi: 2,415
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Quote:
Originariamente inviata da filosofo
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considerando che statisticamente una persona normale mente 3 volte ogni 10 minuti di conversazione..direi di si...sono misantropo!
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14-08-2012, 03:37
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#31
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Messaggi: 744
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Direi di sì. Il problema è che io aborro la condizione umana in generale e purtroppo anche io rientro nella categoria.
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14-08-2012, 11:02
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#32
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Messaggi: 2,837
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No per quanto mi riguarda direi di no...
Ritengo che l'essere umano sia un mix di positività e negatività che emergono a seconda dagli input esterni che lo stesso riceve durante la sua quotidianità dalla culla in poi....
Il problema a parer mio non è il singolo individuo ma sono le società stesse e le nefaste influenze che esse hanno sulla massa...
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14-08-2012, 11:57
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#33
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 1,459
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L'orrore di vedere un uomo là dove si poteva contemplare un cavallo!
basta cambiare occhiali
Con alcuni si può anche vedere al posto del cavallo un cavallo nudo
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14-08-2012, 13:39
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#34
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Intermedio
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 136
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Quote:
Originariamente inviata da zucchina
a dire il vero molte di quelle citazioni mi sembrano o banali o sceme, tipo di adolescenti che vogliono mostrarsi incazzati con il mondo, boh non mi affascinano
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infatti io le avrei apprezzate quando ero sui 15 anni e ce l' avevo con il mondo, pensavo che ogni singolo essere umano fosse una presenza triste e dannosa, e quindi degno del mio disprezzo.
Ora invece non mi comunicano niente di condivisibile, non vuole dire che sia generosa e piena di amore per il prossimo, ma di certo non odio l'umanità, anzi ci sono davvero tante persone apprezzabili o da cui imparare qualcosa, preferisco dare la mia attenzione a quelle, il fatto io non abbia le capacità per interagirci è un' altro discorso...
La mia misantropia rimane solo verso certe categorie, ad esempio mi viene naturale pensare che se una persona appartiene ad un certo ambiente in cui possiede potere/soldi, sia necessariamente solo negativa.
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Ultima modifica di ColorBlind; 14-08-2012 a 13:42.
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15-08-2012, 23:03
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#35
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Esperto
Qui dal: May 2012
Messaggi: 865
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Secondo me il misantropo che è tale pur avendo avuto una vita piena di soddisfazioni e pur non avendo subito grossi torti dagli altri ha capito tutto dalla vita.
Io sono sulla buona strada per diventarlo, attualmente sono incazzato e invidioso.
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15-08-2012, 23:35
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#36
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Esperto
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 4,737
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Un pochino per tanti motivi....per esempio io odio l'egoismo umano, e mi risulta che tutti, chi più chi meno, nel mondo siano egoisti...
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07-10-2012, 23:43
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#37
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Avanzato
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Salerno
Messaggi: 416
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Eccomi, non ho avuto esperienze particolarmente negative e non credo di odiare l'umanità piuttosto direi che mi è spesso indifferente, sento che apparteniamo a due "mondi" differenti...
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Ultima modifica di cenerella; 07-10-2012 a 23:47.
Motivo: aggiunta
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07-10-2012, 23:46
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#38
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Banned
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Ovunque... e da nessuna parte...
Messaggi: 6,762
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Vabè, basta leggere la mia firma
Non sono misantropo, sono realista
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08-10-2012, 00:21
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#39
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Banned
Qui dal: Nov 2011
Ubicazione: da qualche parte in mezzo all'oceano Atlantico
Messaggi: 3,333
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Io. + 8 caratteri.
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08-10-2012, 00:23
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#40
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Messaggi: 12,328
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Me too, odio i più without discrimination
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