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Vecchio 20-06-2010, 16:57   #1
Intermedio
L'avatar di uffosa
 

Ciao a tutti. Mi sono iscritta a questo forum perché vorrei capire qual è la soglia che contraddistingue una semplice timidezza e introversione caratteriale da un problema più complesso quale la fobia sociale, e spero che qualcuno di voi possa aiutarmi a capire meglio. Ho 24 anni e sono una studentessa universitaria. Fin da quando ero piccola ho sempre sofferto di una forte timidezza, ma nell’ultimo periodo pare che le cose stiano peggiorando. Ho sempre considerato i miei comportamenti “asociali” come parte del mio carattere, dovuti all’introversione, ma ultimamente comincio a rendermi conto di assumere talvolta dei comportamenti alquanto assurdi. Per farvi un esempio quando prendo il treno per andare all’università evito le mie compagne di corso, mi nascondo per evitarle, forse per paura di rimanere in silenzio, non so; e mi cerco una parte del treno meno affollara. Spesso porto con me un libro da leggere durante il viaggio, ma non lo leggo mai perché mi vergogno troppo in pubblico, così riesco a leggerlo solo se non ho vicini di viaggio; non so ciò a cosa possa essere dovuto. Se ricevo una telefonata in pubblico non rispondo mai a meno che non stia da sola. Provo un forte disagio anche se devo prendere un caffè al bar o se devo fare acquisti in un negozio. Questi sono solo alcuni dei miei comportamenti “strani”. Il senso di inadeguadezza mi ha sempre accompagnato durante la mia vita. Mi ha fatto rinunciare a molte cose a cui tenevo, a molti progetti. E’ una sensazione orrenda quella di sentirsi inadatti nel fare qualsiasi cosa. Provengo da una famiglia con problemi economici e ho sempre cercato di aiutarli cercandomi lavori vari. Ma a causa della mia introversione sono sempre stata licenziata nonostante la mia dedizione al lavoro. Dopo l’ultimo licenziamento sono crollata e ormai ho paura persino di presentarmi ad un colloquio. Ormai evito la gente, evito tutte le situazioni che potrebbero provocarmi disagio o delusioni. Ho un’amica con la quale mi trovavo bene fino a qualche tempo fa. Ma ultimamente sono molto più fredda anche nei suoi confronti, non parlo più, non mi confido, a volte addirittura provo disagio anche con lei. Qualche volta esco con questa mia amica, ma quando capita di stare in un gruppo mi isolo, non partecipo alle discussioni, sono apatica, l’unica cosa che mi interessa è di tornare al più presto a casa. A volte ho l’impressione di fare una figura da “ritardata” e perciò spesso evito proprio di uscire. L’apatia domina ormai le mie giornate. Non provo interesse per nulla, non provo amore, non provo affetto, non ho mai preso una vera cotta per un ragazzo a parte quando avevo diciotto anni quando mi invaghii del mio istruttore di guida. Ma da allora zero totale. Apatia totale. L’unico sentimento che mi accompagna è una rabbia repressa, che lentamente si sta trasformando in rassegnazione.Frequento l’università solo per far sembrare questa mia vita meno inutile, ma sono cosciente del fatto che non riuscirò mai a realizzare i miei progetti e i miei sogni perché come fa una persona così asociale a realizzarsi? E poi i sensi di colpa. Senso di colpa perché mi rendo conto del mio comportamento assurdo, sto male per motivi futili quando invece ci sono persone che soffrono e hanno problemi molto più seri di questo. Ho una famiglia, che indubbiamente ha i suoi problemi, ma tutto sommato una famiglia che mi vuole bene ce l’ho. Ho la possibilità di frequentare l’università. Ho la possibilità di vivere una vita “normale”, felice, eppure sto sprecando tutte le mie opportunità. Non mi manca nulla eppure non vivo come vorrei, non vivo in pieno la mia vita. E questo mi provoca forti sensi di colpa nei confronti di chi invece non può. Beh detto questo credo di essermi già dilungata abbastanza. Per chi legge diventa noioso .. Quindi concludo e spero che qualcuno possa aiutarmi a capire se c’è qualcosa di patologico in questo mio comportamento.. Ciao a tutti 
Vecchio 20-06-2010, 17:01   #2
Esperto
L'avatar di giallorossonellanima
 

Quote:
Originariamente inviata da uffosa Visualizza il messaggio
Ormai evito la gente, evito tutte le situazioni che potrebbero provocarmi disagio o delusioni. A volte ho l’impressione di fare una figura da “ritardata” e perciò spesso evito proprio di uscire.
Anzitutto ciao
La mia diagnosi? DEP.
E so bene come ci si sente...
Ti sono vicino e per quello che vale, c'è proprio una sezione apposta...leggiti qualcosa.
Vecchio 20-06-2010, 17:03   #3
Esperto
L'avatar di Shinji76
 

Ciao e benvenuta uffosa! ti capisco benissimo e ti sono vicino in quanto pure io sono introverso in più pure timido! Non stò raggiungendo l'apatia ma...certe volte mi dico che non manca molto, no, non credo ci sia qualcosa di patologico, ma forse è meglio parlarne in privato no ??

P.S. Non stò broccolando eh ?? che sia chiaro, lo dico perchè sennò qui molti si fanno idee sbagliate!
Vecchio 20-06-2010, 17:21   #4
Esperto
L'avatar di clanghetto
 

Benvenuta uffosa ^^

Troverai persone che condividono problemi simili ai tuoi qui
Vecchio 20-06-2010, 17:25   #5
Esperto
L'avatar di Thermaltake
 

Ciao uffosa, da quello che hai scritto mi sembra di rileggere me stesso di un po' di tempo fa (neppure troppo eh). Cerca davvero di non buttare via tutto quello quello che potenzialmente potresti avere, se c'è un disagio di fondo non c'entra il carattere perchè uno non può essere destinato a essere triste e sfiduciato per tutta la vita. Cerca di capire quello che può migliorare la tua condizione e poniti come obiettivo quello di raggiungerlo
Vecchio 20-06-2010, 17:30   #6
Intermedio
L'avatar di uffosa
 

Ciao ragazzi vi ringrazio tutti per le risposte.. e sono contenta di aver trovato persone che condividono problemi simili ai miei :-)
Vecchio 20-06-2010, 17:52   #7
Avanzato
L'avatar di solo71
 

benvenuta!
Vecchio 20-06-2010, 18:07   #8
Banned
 

benvenuta .

che inferno di vita..

Ultima modifica di Triplalien; 20-06-2010 a 18:13.
Vecchio 20-06-2010, 18:14   #9
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da uffosa Visualizza il messaggio
ma quando capita di stare in un gruppo mi isolo, non partecipo alle discussioni, sono apatica, l’unica cosa che mi interessa è di tornare al più presto a casa.

...comprendo pienamente il senso di disagio...
Benvenuta!
Vecchio 20-06-2010, 18:29   #10
Esperto
L'avatar di JohnReds
 

Ciao!
La penso un po' come giallorosso dell'anima, hai qualcosa di simile al DEP, disturbo evitante di personalità, ma non è detto che tu rientri per forza nel caso "da psichiatra", c'è un'ampia sfumatura dei livelli (da lieve-quasi normale a problema psichatrico grave) che può assumere la problematica del DEP.
La cura solitamente consiste nell'analizzare e nell'eliminare i pensieri disfunzionali che ti fanno credere di essere inadeguata e ti fanno evitare a causa del timore dle giudizio degli altri. Cercando sul forum puoi trovare molte informazioni su questo problema.
Ovviamente potremmo sbagliare, quello che ti voglio dare è solo uno spunto.
Buona permanenza!

Ultima modifica di JohnReds; 20-06-2010 a 18:31.
Vecchio 20-06-2010, 18:32   #11
Esperto
L'avatar di TimeBomb
 

Quote:
Originariamente inviata da uffosa Visualizza il messaggio
Ciao a tutti. Mi sono iscritta a questo forum perché vorrei capire qual è la soglia che contraddistingue una semplice timidezza e introversione caratteriale da un problema più complesso quale la fobia sociale, e spero che qualcuno di voi possa aiutarmi a capire meglio. Ho 24 anni e sono una studentessa universitaria. Fin da quando ero piccola ho sempre sofferto di una forte timidezza, ma nell’ultimo periodo pare che le cose stiano peggiorando. Ho sempre considerato i miei comportamenti “asociali” come parte del mio carattere, dovuti all’introversione, ma ultimamente comincio a rendermi conto di assumere talvolta dei comportamenti alquanto assurdi. Per farvi un esempio quando prendo il treno per andare all’università evito le mie compagne di corso, mi nascondo per evitarle, forse per paura di rimanere in silenzio, non so; e mi cerco una parte del treno meno affollara. Spesso porto con me un libro da leggere durante il viaggio, ma non lo leggo mai perché mi vergogno troppo in pubblico, così riesco a leggerlo solo se non ho vicini di viaggio; non so ciò a cosa possa essere dovuto. Se ricevo una telefonata in pubblico non rispondo mai a meno che non stia da sola. Provo un forte disagio anche se devo prendere un caffè al bar o se devo fare acquisti in un negozio. Questi sono solo alcuni dei miei comportamenti “strani”. Il senso di inadeguadezza mi ha sempre accompagnato durante la mia vita. Mi ha fatto rinunciare a molte cose a cui tenevo, a molti progetti. E’ una sensazione orrenda quella di sentirsi inadatti nel fare qualsiasi cosa. Provengo da una famiglia con problemi economici e ho sempre cercato di aiutarli cercandomi lavori vari. Ma a causa della mia introversione sono sempre stata licenziata nonostante la mia dedizione al lavoro. Dopo l’ultimo licenziamento sono crollata e ormai ho paura persino di presentarmi ad un colloquio. Ormai evito la gente, evito tutte le situazioni che potrebbero provocarmi disagio o delusioni. Ho un’amica con la quale mi trovavo bene fino a qualche tempo fa. Ma ultimamente sono molto più fredda anche nei suoi confronti, non parlo più, non mi confido, a volte addirittura provo disagio anche con lei. Qualche volta esco con questa mia amica, ma quando capita di stare in un gruppo mi isolo, non partecipo alle discussioni, sono apatica, l’unica cosa che mi interessa è di tornare al più presto a casa. A volte ho l’impressione di fare una figura da “ritardata” e perciò spesso evito proprio di uscire. L’apatia domina ormai le mie giornate. Non provo interesse per nulla, non provo amore, non provo affetto, non ho mai preso una vera cotta per un ragazzo a parte quando avevo diciotto anni quando mi invaghii del mio istruttore di guida. Ma da allora zero totale. Apatia totale. L’unico sentimento che mi accompagna è una rabbia repressa, che lentamente si sta trasformando in rassegnazione.Frequento l’università solo per far sembrare questa mia vita meno inutile, ma sono cosciente del fatto che non riuscirò mai a realizzare i miei progetti e i miei sogni perché come fa una persona così asociale a realizzarsi? E poi i sensi di colpa. Senso di colpa perché mi rendo conto del mio comportamento assurdo, sto male per motivi futili quando invece ci sono persone che soffrono e hanno problemi molto più seri di questo. Ho una famiglia, che indubbiamente ha i suoi problemi, ma tutto sommato una famiglia che mi vuole bene ce l’ho. Ho la possibilità di frequentare l’università. Ho la possibilità di vivere una vita “normale”, felice, eppure sto sprecando tutte le mie opportunità. Non mi manca nulla eppure non vivo come vorrei, non vivo in pieno la mia vita. E questo mi provoca forti sensi di colpa nei confronti di chi invece non può. Beh detto questo credo di essermi già dilungata abbastanza. Per chi legge diventa noioso .. Quindi concludo e spero che qualcuno possa aiutarmi a capire se c’è qualcosa di patologico in questo mio comportamento.. Ciao a tutti 
Ciao e benvenuta so cosa vuoi dire la paura mi blocca spesso,figurati non ho voluto fare danza(un piccolo saggio)quando mi è capitata l'occasione perchè avevo paura e mi sentivo imbarazzata a dover ballare(cosa che mi è sempre piaciuta sin da piccolissima) davanti a tante persone,un conto era la mia camera,gia una figurati un pubblico intero.
Vecchio 20-06-2010, 18:35   #12
Esperto
L'avatar di Gandalf
 

Ciao e benvenuta,

in molte cose siamo simili.


Carattere o disagio ?

E' questo maledetto carattere/personalità che ci porta a provare disagio quando interagiamo con gli altri.


Parlando di comportamenti strani te scrivi '' Provo un forte disagio anche se devo prendere un caffè al bar o se devo fare acquisti in un negozio. ''

Ecco anche per me è così, ma solo se il negozio o il bar è vuoto o ci sono uno o due clienti, ed in fatti in quel caso li evito. Quando invece sono affollati non provo nessun disagio.

Chissa perchè .......................


L'unico cosa che posso consigliarti è quella di cercare di tenerti stretta l'amica. E' complicato, è difficile, ma .................

Anche a me è successa la stessa cosa, in pratica di isolarmi, ma questo mi ha portato a 29 anni senza amici ed ora stò cercando piano piano di provare a ricreare una rete di amicizie ma a quest'età è molto complicato, e sicuramente il nostro carattere non aiuta.

E di questa cosa me ne pento.



Comunque in bocca al lupo ................
Vecchio 20-06-2010, 18:58   #13
Intermedio
L'avatar di uffosa
 

Grazie a tutti.. Beh che dire.. è bello leggere qualcuno che comprende bene ciò di cui parlo.. :-)
Vecchio 20-06-2010, 19:10   #14
Esperto
L'avatar di uffolo
 

Benvenuta quasi omonima
Condivido molto di ciò che scrivi...mai fatta qualche tipo di terapia?
Vecchio 20-06-2010, 19:17   #15
Intermedio
L'avatar di uffosa
 

Ciao uffolo! che nick simpatico :-) Beh in realtà fin ora non ho mai pensato di avere un problema così grave tale da dover intraprendere una terapia, perchè ho sempre pensato che questi miei comportamenti fossero dovuti a tratti caratteriali. Ultimamente ho cominciato a prendere in considerazione questa ipotesi, ma proprio a causa dei miei comportamenti evitanti dubito che riuscirò a metterla in pratica... Non riuscirei mai a parlarne con un estraneo..
Vecchio 20-06-2010, 19:47   #16
Intermedio
L'avatar di CervelloInFuga
 

Quote:
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Ciao a tutti. Mi sono iscritta a questo forum perché vorrei capire qual è la soglia che contraddistingue una semplice timidezza e introversione caratteriale da un problema più complesso quale la fobia sociale, e spero che qualcuno di voi possa aiutarmi a capire meglio. Ho 24 anni e sono una studentessa universitaria. Fin da quando ero piccola ho sempre sofferto di una forte timidezza, ma nell’ultimo periodo pare che le cose stiano peggiorando. Ho sempre considerato i miei comportamenti “asociali” come parte del mio carattere, dovuti all’introversione, ma ultimamente comincio a rendermi conto di assumere talvolta dei comportamenti alquanto assurdi. Per farvi un esempio quando prendo il treno per andare all’università evito le mie compagne di corso, mi nascondo per evitarle, forse per paura di rimanere in silenzio, non so; e mi cerco una parte del treno meno affollara. Spesso porto con me un libro da leggere durante il viaggio, ma non lo leggo mai perché mi vergogno troppo in pubblico, così riesco a leggerlo solo se non ho vicini di viaggio; non so ciò a cosa possa essere dovuto. Se ricevo una telefonata in pubblico non rispondo mai a meno che non stia da sola. Provo un forte disagio anche se devo prendere un caffè al bar o se devo fare acquisti in un negozio. Questi sono solo alcuni dei miei comportamenti “strani”. Il senso di inadeguadezza mi ha sempre accompagnato durante la mia vita. Mi ha fatto rinunciare a molte cose a cui tenevo, a molti progetti. E’ una sensazione orrenda quella di sentirsi inadatti nel fare qualsiasi cosa. Provengo da una famiglia con problemi economici e ho sempre cercato di aiutarli cercandomi lavori vari. Ma a causa della mia introversione sono sempre stata licenziata nonostante la mia dedizione al lavoro. Dopo l’ultimo licenziamento sono crollata e ormai ho paura persino di presentarmi ad un colloquio. Ormai evito la gente, evito tutte le situazioni che potrebbero provocarmi disagio o delusioni. Ho un’amica con la quale mi trovavo bene fino a qualche tempo fa. Ma ultimamente sono molto più fredda anche nei suoi confronti, non parlo più, non mi confido, a volte addirittura provo disagio anche con lei. Qualche volta esco con questa mia amica, ma quando capita di stare in un gruppo mi isolo, non partecipo alle discussioni, sono apatica, l’unica cosa che mi interessa è di tornare al più presto a casa. A volte ho l’impressione di fare una figura da “ritardata” e perciò spesso evito proprio di uscire. L’apatia domina ormai le mie giornate. Non provo interesse per nulla, non provo amore, non provo affetto, non ho mai preso una vera cotta per un ragazzo a parte quando avevo diciotto anni quando mi invaghii del mio istruttore di guida. Ma da allora zero totale. Apatia totale. L’unico sentimento che mi accompagna è una rabbia repressa, che lentamente si sta trasformando in rassegnazione.Frequento l’università solo per far sembrare questa mia vita meno inutile, ma sono cosciente del fatto che non riuscirò mai a realizzare i miei progetti e i miei sogni perché come fa una persona così asociale a realizzarsi? E poi i sensi di colpa. Senso di colpa perché mi rendo conto del mio comportamento assurdo, sto male per motivi futili quando invece ci sono persone che soffrono e hanno problemi molto più seri di questo. Ho una famiglia, che indubbiamente ha i suoi problemi, ma tutto sommato una famiglia che mi vuole bene ce l’ho. Ho la possibilità di frequentare l’università. Ho la possibilità di vivere una vita “normale”, felice, eppure sto sprecando tutte le mie opportunità. Non mi manca nulla eppure non vivo come vorrei, non vivo in pieno la mia vita. E questo mi provoca forti sensi di colpa nei confronti di chi invece non può. Beh detto questo credo di essermi già dilungata abbastanza. Per chi legge diventa noioso .. Quindi concludo e spero che qualcuno possa aiutarmi a capire se c’è qualcosa di patologico in questo mio comportamento.. Ciao a tutti 
molti dei tuoi comportamenti sono anche miei. trattasi di depressione, la timidezza è una conseguenza, non parliamo davanti agli altri perchè essendo noi tristi e avendo una vita che non ci piace, non abbiamo nulla di piacevole da raccontare per intrattenerli
Vecchio 20-06-2010, 22:17   #17
Esperto
L'avatar di CodaDiLupo
 

Ciao, benvenuta!!
Vecchio 20-06-2010, 22:57   #18
Avanzato
L'avatar di The Chosen One
 

Benvenuta!
Vecchio 21-06-2010, 09:11   #19
Esperto
L'avatar di Altamekz
 

Ciao Uffosa.... credo che io e te abbiamo già parlato da qualche altra parte

Benvenuta
Vecchio 10-09-2010, 17:26   #20
Banned
 

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Ultima modifica di luposolitario; 30-11-2010 a 15:22.
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