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Vecchio 07-04-2016, 23:12   #1
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Non si tratta di politica :-)
Quando stiamo male, siamo in uno stato o condizione. In questo stato siamo indotti a credere :
Che non finirà mai;
Che il futuro riserva solo sciagure;
Che la vita passata è tutta un disastro.

Ora, mettersi a ragionare in questi termini, aumenta la nostra angoscia, senza risolvere nulla.

Ma la vita reale è un continuo susseguirsi di stati diversi. Ne arriverà un altro in cui la nostra condizione sarà migliore, e allora vedremo le cose con più fiducia, più ottimismo, anche se adesso non ci crediamo.
Lo sappiamo perché è successo già altre volte: eravamo in merda, ma ne siamo usciti, magari senza aver fatto niente di speciale.
Vecchio 07-04-2016, 23:26   #2
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Quello che dici può essere giusto ma io i punti da te elencati:

Che non finirà mai;
Che il futuro riserva solo sciagure;
Che la vita passata è tutta un disastro.

Soprattutto quello sottolineato, lo penso seriamente, a prescindere se sto più o meno male, penso che sia una previsione veritiera del futuro.
Cerco di arrivarci preparato e penso che quando accadranno i problemi ci penserò, ma ora non posso far nulla.
Vecchio 08-04-2016, 00:29   #3
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Un continuo susseguirsi di stati diversi ma alla fine ricadi sempre li, non si puo sistemare la mela marcia, a volte non si puo fare niente. E' stata sfortuna, dinamiche esterne negative e carattere a rovinarti per sempre
Vecchio 08-04-2016, 06:40   #4
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L'avatar di Noriko
 

Sono convinta purtroppo che il futuro e' negativo a prescindere (opinione esistenzialista) ma è essenziale lottare per i valori a cui si crede giorno per giorno sperando che il dopo prossimo sia migliore.
Ringraziamenti da
cancellato15732 (08-04-2016)
Vecchio 08-04-2016, 09:42   #5
Esperto
L'avatar di dotrue
 

Quote:
Originariamente inviata da Superpippo Visualizza il messaggio
Non si tratta di politica :-)
Quando stiamo male, siamo in uno stato o condizione. In questo stato siamo indotti a credere :
Che non finirà mai;
Che il futuro riserva solo sciagure;
Che la vita passata è tutta un disastro.

Ora, mettersi a ragionare in questi termini, aumenta la nostra angoscia, senza risolvere nulla.

Ma la vita reale è un continuo susseguirsi di stati diversi. Ne arriverà un altro in cui la nostra condizione sarà migliore, e allora vedremo le cose con più fiducia, più ottimismo, anche se adesso non ci crediamo.
Lo sappiamo perché è successo già altre volte: eravamo in merda, ma ne siamo usciti, magari senza aver fatto niente di speciale.
Quindi dove vorresti arrivare? che basta sforzarsi a pensare positivo xchè "tanto prima o poi passa"? fosse così facile
Vecchio 08-04-2016, 11:28   #6
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Originariamente inviata da dotrue Visualizza il messaggio
Quindi dove vorresti arrivare? che basta sforzarsi a pensare positivo xchè "tanto prima o poi passa"? fosse così facile
Quando sei nel loop negativo pensare positivo non è possibile, ma è possibile sforzarsi di non dare ascolto ai pensieri generati dalla negatività,sopportarli sapendo che sono il nemico.
Ringraziamenti da
Noriko (08-04-2016)
Vecchio 08-04-2016, 15:24   #7
Esperto
L'avatar di dotrue
 

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Originariamente inviata da Semifobico Visualizza il messaggio
Quando sei nel loop negativo pensare positivo non è possibile, ma è possibile sforzarsi di non dare ascolto ai pensieri generati dalla negatività,sopportarli sapendo che sono il nemico.
Ma equivale a pensare che quando ci sta venendo l'ansia nn stiamo per morire o impazzire o altro...però viene lo stesso ed è sempre la solita solfa, molti di noi sanno che è così. Il nemico è la depressione, nn il tipo di pensieri che produce, allo stesso modo in cui il nemico nn è la tachicardia o la dispnea ma l'ansia

Ultima modifica di dotrue; 08-04-2016 a 15:27.
Vecchio 08-04-2016, 23:36   #8
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Dotrue.

Giusta critica, la tua.
Se sono seduto su una piastra elettrica, non mi brucia meno il culo, se penso che finirà.
Quando sei "dentro" una pena, non hai la percezione che esiste un "fuor di pena".
OK, ma la mia teoria sugli "stati", non contempla il "fuori", ma un'altra idea: " non sono io, ma è questo stato, anche se è doloroso e sembra non passare".

Cioè : è, è, è! Possiamo dare la colpa a qualcosa , e non a noi.
Quando possiamo dire:" è la stanchezza, o il caldo, o la stagione, o lo stato, o lo stress, ecc. diamo una colpa, ma anche una causa diversa da noi". Perché, se diamo la colpa a noi, ci sentiamo peggiori, e cosi e' tutto piu' difficile.
Vecchio 09-04-2016, 09:19   #9
Esperto
L'avatar di dotrue
 

E allora ok,diciamo che può essere utile x nn peggiorare ulteriormente una situazione già difficile...ma chi ci convive da tempo credo si sia abituato in automatico ad usare queste strategie
Vecchio 09-04-2016, 09:51   #10
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Originariamente inviata da dotrue Visualizza il messaggio
Ma equivale a pensare che quando ci sta venendo l'ansia nn stiamo per morire o impazzire o altro...però viene lo stesso ed è sempre la solita solfa, molti di noi sanno che è così. Il nemico è la depressione, nn il tipo di pensieri che produce, allo stesso modo in cui il nemico nn è la tachicardia o la dispnea ma l'ansia
Giusto, ma secondo me la depressione avrà sempre terreno fertile finché certi modelli cognitivi e pensieri disfunzionali non verranno sradicati dalla mente.

Un modo per disconnettere il dualismo pensiero-realtà è la meditazione, con la quale possiamo avere maggiore consapevolezza dei processi mentali erronei che facciamo.

Il tipo di pensieri (disfunzionali) di cui parli, secondo me, non sono poi così diversi dalla depressione stessa: il pensiero di fondo è di inutilità, di inadeguatezza. E questo risucchia ogni energia vitale, ogni passione, hobby, piacere che abbiamo.

Nel momento in cui si verifica l'episodio depressivo dunque è di fondamentale importanza riuscire a distinguere la realtà dal pensiero disfunzionale, perché sennò facciamo il gioco della depressione e la alimentiamo, dandole un'energia devastante.
Vecchio 09-04-2016, 10:09   #11
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L'avatar di dotrue
 

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Originariamente inviata da GameOver Visualizza il messaggio
Il tipo di pensieri (disfunzionali) di cui parli, secondo me, non sono poi così diversi dalla depressione stessa: il pensiero di fondo è di inutilità, di inadeguatezza. E questo risucchia ogni energia vitale, ogni passione, hobby, piacere che abbiamo.
Qui credo ci sia una domanda che dobbiamo porci: ma siamo veramente sicuri che siano i nostri pensieri disfunzionali che risucchiano energie o è questa mancanza di energia e di sensazioni piacevoli (che il cervello comanda chimicamente) a produrre di conseguenza sentimenti di inutilità e distimia? probabilmente valgono tutte e 2 e si autoalimentano a vicenda...ma se è vero il secondo caso andare ad agire sui pensieri disfunzionali serve solo a non peggiorare più che a migliorare
Vecchio 09-04-2016, 11:06   #12
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Per me la mia vita non è un susseguirsi di stati, ma un enorme calderone di stati. Ci sono cose che vanno bene, e mi fanno sentire bene, e altre che vanno male, e mi fanno stare da cani (contemporaneamente). Io tendo a focalizzarmi in maniera distruttiva, e direi anche piuttosto autocommiserativa, sulle cose che mi fanno stare male, senza riflettere a sufficienza su ciò che potrei fare per migliorare determinate situazioni.
Vecchio 09-04-2016, 11:10   #13
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Originariamente inviata da dotrue Visualizza il messaggio
Qui credo ci sia una domanda che dobbiamo porci: ma siamo veramente sicuri che siano i nostri pensieri disfunzionali che risucchiano energie o è questa mancanza di energia e di sensazioni piacevoli (che il cervello comanda chimicamente) a produrre di conseguenza sentimenti di inutilità e distimia? probabilmente valgono tutte e 2 e si autoalimentano a vicenda...ma se è vero il secondo caso andare ad agire sui pensieri disfunzionali serve solo a non peggiorare più che a migliorare
È una giusta obiezione la tua ...

Di certo è lungi da me voler affermare che si può superare l'episodio depressivo con la sola forza di volontà. Sarebbe una enorme boiata. Difatti come dici bene, l'episodio depressivo consiste sicuramente in un calo di energie, energie psichiche soprattutto che minano in primis la volontà.
Vecchio 09-04-2016, 11:12   #14
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Giuste osservazioni, le vostre.

Non intendo dire che uno stato depressivo di una certa importanza si possa risolvere pensando che é uno stato (che pure è vero). Ma anche le fasi depressive, sono alterne, non sono esattamente costanti: si può stare anche un po' meno peggio.

Ragionare per stati, non risolve qualcosa nell'immediato, ma crea un'aspettativa.
Poi ci si abitua ad averla.
Quando sono io in depressione, tendo a non contrastarla, a non "reagire", quando essa é piú forte di me. Piuttosto mi pongo gli obiettivi minimi per sopravvivere, e mi metto in attesa: arriverà il momento in cui Io sarò più forte di lei.
Vecchio 09-04-2016, 11:16   #15
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Quote:
Originariamente inviata da Superpippo Visualizza il messaggio
Ma anche le fasi depressive, sono alterne, non sono esattamente costanti: si può stare anche un po' meno peggio.
Non lo so, nel mio caso è vero ma forse non sempre.

Quote:
Originariamente inviata da Superpippo Visualizza il messaggio
Quando sono io in depressione, tendo a non contrastarla, a non "reagire", quando essa é piú forte di me. Piuttosto mi pongo gli obiettivi minimi per sopravvivere, e mi metto in attesa: arriverà il momento in cui Io sarò più forte di lei.

Quantitativamente, cosa fai in quei momenti per gestire meglio l'episodio depressivo?
Vecchio 09-04-2016, 18:56   #16
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Cosa faccio?
Per prima cosa, penso che mi tocca soffrire. Mi rassegno. In fondo, anche a quelli che stanno bene, tocca qualche volta star male.

Poi aspetto di desiderare qualcosa. Infatti, quando la morsa depressiva comincia ad allentarsi, riaffiora qualche desiderio, magari anche per puttanate. I desideri mi rimettono in movimento; le cose cominciano a pesarmi di meno e sento una cosa che avevo temporaneamente perso: la voglia. Voglia di fare.

Il mio approccio, dunque , è passivo: mi becco la tempesta e aspetto che cambi il vento.
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