Partendo da un pensiero relativo al mio vissuto in età scolare, volevo condividere una considerazione:
Gran parte degli atti di bullismo bullo---> bullato non si basano su grandi ragionamenti frutto di chissà quali valutazioni psicologiche o fisiche, sono abbastanza istintive.
I concetti sono prevalentemente due:
-L'aspetto fisico, viso e corporatura
-L'aspetto caratteriale
Con questo post volevo prendere in esame il primo aspetto e cioè quello relativo alle differenze prettamente fisiche, che solitamente creano terreno fertile ai bulli che con un tipico carattere invadente e aggressivo tendono ad accrescere la loro autostima e il loro status sociale, palesando questa superiorità rimarcandola appena sentono di doverlo fare sottolineando in maniera aggressiva e traumatica per chi la riceve, queste differenze sull'introverso poco prestante e/o attraente.
Se sull'aspetto di primo impatto, quindi quello di viso, estetico si può fare ben poco (se non ovviare al trascurarsi), su quello fisico si potrebbe e dovrebbe fare molto di più imho, proprio a livello di funzionamento scolastico nazionale, partendo sin dalle prime scuole elementari. Sarebbe utile inserire più ore di attività sportiva passando dalle canoniche 2 alle 4, in cui viene inserito un programma didattico stilato e eseguito da specialisti della materia, e che possa essere utile al miglioramento sia delle proprie capacità agonistiche sportive sia alla promozione dello sviluppo di una muscolatura atta non solo a far emergere la propria autostima ed eventualmente aiutare eventuali problemi fisici pregressi (posturali, lento sviluppo) ma anche, e soprattutto a diminuire la differenza oggettiva e soggettiva tra bullo e bullato, e bullo.
La parte mentale incide moltissimo sulle premesse per cui un bullo sia indotto a prendere di mira un ragazzo più fragile psicologicamente: Se viene rinforzata la parte fisica al ragazzo più sensibile mentalmente rafforzandone la prestanza e di conseguenza la consapevolezza di "valere", la presa per i fondelli non'è così immediata, solitamente emerge nel bullo se non timore, dubbio nel voler usare la sua aggressività su questa persona.
Il fatto di avere del "tempo" a disposizione della figura più in difficoltà sul lato mentale, dato dal tempo concesso nella lenta immediatezza di episodi di bullismo e quindi dello spazio che si crea tra bullo e potenziale bullato, e di non subire questa pressione e paura costante e quotidiana, può indurre una maturazione caratteriale più idonea alla crescita fisiologica mentale del ragazzo, può dargli tempo di acquisire consapevolezza e spazio utile per se stesso.
La differenza tra l'essere solo introversi, e l'essere sottoposti ad episodi di bullismo pressoché giornaliero, rendendosi identidicabili come bersaglio facile è ABISSALE.
L'esempio del regime scolastico made in U.S.A potrebbe essere un buon spunto su cui creare qualcosa di diverso...più ore di attività fisica all'interno della scuola e per chi ha predisposizione, interesse o costanza di apprendimento permettere a scelta dei corsi extra-scolastici, valutando il tutto in base a dei parametri non esclusivamente fisici, ma anche di idoneità caratteriale e quindi una promozione dello sport come progresso di quell'equilibrio fisico-->psichico che solo lo sport può dare.
La frattura nella considerazione che sorge spontanea e che non'è facile ridurre, è che non tutti gli introversi sono portati all'attività fisica proprio a livello di dna, e virtualmente a crearsi stabilità tramite quella...ci sono bambini introversi che leggono l'attività fisica come x Superman (che però è già fisicato
) la criptonite.
L'ideale potrebbe essere creare due gruppi di ragazzi facendo scegliere a loro l'attività principale su cui dedicarsi, a scelta tra sportiva, e mentale (es. yoga) e in alternanza in maggior numero verso l'attività scelta alternare i due gruppi.