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Vecchio 09-08-2008, 12:24   #1
Intermedio
L'avatar di matematico
 

Anche io non sono nessuno per dare lezioni, ma mi ha fatto riflettere il post del collega Ludwig e ho deciso di scrivere la mia, sperando che serva a qualcuno.

Maths trascorre un'infanzia tranquilla, con giochi, cartoni animati, basket, vacanze in estate con la propria famiglia, che per la cronaca non nuota nell'oro, e tanti pomeriggi passati a giocare con i compagnetti o i cuginetti.

Inizia la scuola media: ancora oggi quando maths ci ripensa sta malissimo e avrebbe voglia di spaccare tutto. Entra in una classe dove quasi tutti già si conoscevano, che problema c'è pensava lui all'inizio, eppure già dopo le prime settimane qualcosa non va...si sente inspiegabilmente emarginato, preso poco in considerazione.... vengono organizzati i primi compleanni e lui spesso e volentieri non è invitato...comincia a stare male sul serio...
Passano altri mesi e inizia a essere preso in giro, iniziano i primi soprannomi, iniziano i primi scherzi... quel bambino sereno e tranquillo della scuola elementare scompare e spunta fuori un ragazzino paranoico, sempre pronto a sospettare degli altri, chiuso, e vinto spesso e volentieri dalla solitudine.
Talvolta è avvicinato da ragazzini o ragazzine di altre classi che, dopo un'accurata descrizione che i miei compagni di classe hanno loro fatto, mi riconoscono come lo zimbello della scuola e sono pronti a salutarmi con uno dei tanti umilianti soprannomi che mi hanno dato. Maths, comprensibilmente, inizia a diventare sempre più paranoico, solo e disperato tanto che chiede aiuto a genitori e scuola nella speranza che qualcosa cambi, ma nulla, non viene capito. Maths, allora, pensa che è lui uno stronzo e comincia a pensare che sarebbe saggio suicidarsi...tuttavia una parte di lui si rifiuta di attuare ciò e inizia a pensare che lui è più intelligente degli altri e che in futuro diventerà una persona importante grazie solo al suo impegno e gliela farà pagare cara a tutti.

Finisce la scuola media e maths passa i 5 anni del liceo sopravvivendo sufficientemente. Nel frattempo, lui è ben cosciente di volere una ragazza, ma ha ancora troppe paranoie, troppe insicurezze frutto dell'inferno della scuola media e per la paura di un qualsiasi rifiuto non riesce mai ad avvicinare una ragazza. Durante la sua adolescenza c'è qualche ragazza che si fa avanti con lui, ma maths, vinto dalle sue paranoie e temendo stupidamente che le ragazze in questione vogliono solo scherzare con lui, le rifiuta tutte dicendo che "non sono il suo tipo". Maths è anche confuso: in effetti non crede ai suoi occhi che qualcuna lo cerca, dopo che per anni gli hanno fatto credere di essere il peggiore di tutti, ma questo stato di confusione non cambia lo stato delle cose. Nel frattempo, maths inizia a constatare che i primi stronzi compagni della scuola media hanno i primi fallimenti: alcuni iniziano a essere bocciati, altri iniziano ad avere problemi con la giustizia...e la sua opinione, di conseguenza, trova conferme incoraggianti.

Finisce il Liceo, e maths, sempre convinto della propria intelligenza, si iscrive all'università, si laurea in perfetto tempo e inizia subito a lavorare. Ovviamente trascorre gli anni universitari vincendo borse di studio e altre cazzate varie, ma senza vivere questi anni, senza amici, e senza nemmeno porsi il problema di avere una ragazza...dopo tutto maths è abituato con le seghe, che non costano nulla e sono prive di rischi di contagio malattie.

Nel frattempo inizia il primo bilancio della sua vita e maths è comprensibilmente orgoglioso che già da neolaureato guadagna più dei suoi genitori messi assieme e se fa il confronto con i suoi ex compagni di scuola media, ma anche di liceo per la precisione, si sente un Dio. Quegli stronzi che fino a quando aveva circa 18 anni se lo vedevano in giro c'era il rischio che gli sputassero in faccia, adesso non si permettono più e iniziano a provare una certa invidia nei confronti di Maths.
Maths è felice, tuttavia inizia a vedere che il mondo non è solo la sua laurea e il suo successo nel lavoro, e inizia a stare male quando vede due ragazzi mano nella mano, gli viene da vomitare quando vede due ragazzi che si baciano e non vi dico come si sente quando vede un film porno. Maths vuole una ragazza, ma nella propria vita non ha mai toccato una donna, dato che è stato troppo preso dalle sue paranoie e in ogni caso "doveva studiare" e deve fare i conti con il passato non vissuto. Tuttavia, conscio del fatto di essere quello che è, cioè un ragazzo intelligente, senza problemi economici, bravo a parlare, molto sensibile, e ricordandosi anche che ha fatto soffrire diverse ragazze solo col suo rifiuto senza peccare, Maths inizia a guardarsi attorno e inizia a prendere confidenza con la vita. Comincia a stare sempre peggio, dato che considera le ragazze la cose più bella del mondo e alla fine, quando stava per impazzire, inizia ad attraccarle. La prima volta va male, ma Maths non si scoraggia, dopo tutto sa che la statistica è una scienza esatta, e le volte successive va bene.
L'unica cosa di cui Maths non si è liberato, e probabilmente non si libererà mai, è la voglia di fargliela pagare ai suoi compagnetti stronzi e falliti della scuola media. Ma adesso Maths sta bene.
Non scendo nei particolari riguardo alla mia attuale situazione sentimentale proprio adesso, dopo tutto non credo che sia così importante comunicarlo, ma volevo dire la mia storia come ha fatto Ludwig e mi piace notare che ambedue abbiamo puntato tutto su una cosa: la palestra lui, lo studio io.
Ma a differenza sua io vi vorrei dire che se puntate tutto sullo studio e lo fate per volervi bene, col tempo ci guadagnerete.
Vecchio 09-08-2008, 16:03   #2
Esperto
L'avatar di MarcheseDelGrillo
 

Mah, io mi sto accorgendo che fossilizzarsi morbosamente su singoli aspetti dell'esistenza (vedi hobby, studio ecc.) per evitarne altri (vedi vita sociale e sentimentale), come fin'ora ho fatto, mi fa venire solo più paranoie che altro.

E' come voler stornare un problema, voler scacciare il pensiero di qualcosa che in realtà ti pesa. Almeno per me è così. Dopo un'adolescenza passata nella rassicurante convinzione che stavo bene così, adesso a 21 anni mi accorgo che non è vero per niente e che in realtà ho un tremendo bisogno di contatti sociali, nonostante comunque ne abbia già in buon numero.

Personalmente ho deciso di smetterla di far finta che non ci sia un problema. C'è e lo voglio risolvere. Il resto sono chiacchiere per consolarsi.
Vecchio 09-08-2008, 18:05   #3
Esperto
L'avatar di JohnReds
 

Secondo me è un errore grossissimo concentrarsi in hobbies vari o studio-lavoro per evitare i problemi...però devo fare un'osservazione:

se uno studia, e si trova un buon lavoro, si mantiene sportivoe ha tante passioni è molto aiutato nel cercare contatti sociali...avrà qualcosa di cui parlare almeno...

Invece se si trascura studio, hobbies, e lavoro, oltre alla solitudine si aggiunge il carico di una vita insoddisfacente, con pochi soldi e futuro incerto: in pratica bisogna mantenere la barca pari, curando l'aspetto "non sociale" e al tempo stesso cercare di guarire dalle proprie paure.
Vecchio 10-08-2008, 23:19   #4
Esperto
L'avatar di giordano
 

matematico ..direi proprio che sei l'esempio di un timido che è riuscito a tirarsene fuori grazie ad una forte forza di volontà e ad un profondo credere in te.. ..qualità con cui si nasce!

complimenti ..davvero bravo!!
Vecchio 05-03-2009, 20:16   #5
Banned
 

Bravo maths, e bravi ragazzi che avete commentato la sua vicenda :wink:

La vita è un'onda imperfetta, ma se ci impegniamo possiamo ottenere quello che vogliamo.

ho sempre pensato che una persona incapace di provare sentimenti per altre persone e bloccata negli affetti sia una persona a metà, non completa.

il vero successo è questo, la carriera, i soldi, gli oggetti sono solo semplici trastulli che non servono all'appagamento personale, ma solo a sentirci ogni giorno sempre più vuoti.

Chi non si pone mai in discussione è finito, chi non affronta con determinazione i propri problemi e mancanze rimarrà sempre al punto di partenza.

poi ci potranno forse anche essere problemi più gravi del non riuscire negli affetti, ma minimizzare certe cose è, a mio avviso, estremamente antipatico.

Bravo matematico. continua così :wink:
Vecchio 06-03-2009, 14:46   #6
Banned
 

dici bene dici bene... concentrarsi sullo studio.. certo...

se uno ci è portato però XD anche a me sarebbe piaciuto fare ingegneria per dire... ma sono una capra in matematica e materie scientifiche affini...

per cui addio... e poi alla fin fine.. coi soldi non ci devo fare poi chissà che.. già con 1000 euro al mese non so come spenderli.. fa un pò te..

poi ben mi laureassi... non verrebbe a saperlo manco nessuno XD
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