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Vecchio 08-03-2025, 15:17   #41
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Originariamente inviata da Xchénnpossoreg? Visualizza il messaggio
Perché quel "nessuno mi capisce" è di uso comune e viene detto con tanta tristezza?.
Sinceramente, e vale per molte altre lamentele, va preso tutto con le pinze e analizzare caso x caso.
Sfogarsi ci sta, dicendo pure le peggio cose; poi a bocce ferme occorre pure un bagno di reltà + caffè con humour

Ultima modifica di cuginosmorfio; 08-03-2025 a 15:19.
Vecchio 08-03-2025, 15:20   #42
Esperto
L'avatar di Syd90
 

Manipolazione
Un esortazione a sforzarsi di piú e mettere al centro il non capito rendendoti uno schiavo entusiasta, ti sforzi per allinearti sul suo piano, pensi a cosa potresti fare per farti accettare, a cosa avresti dovuto dire e come comportarti

Il guinzaglio invisibile woof woof, tieni il biscottino

Ultima modifica di Syd90; 08-03-2025 a 15:48.
Vecchio 08-03-2025, 15:21   #43
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Manipolazione
circonvenzione d'incapace
Vecchio 08-03-2025, 15:22   #44
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Originariamente inviata da cuginosmorfio Visualizza il messaggio
Sinceramente, e vale per molte altre lamentele, va preso tutto con le pinze e analizzare caso x caso.
Sfogarsi ci sta, dicendo pure le peggio cose; poi a bocce ferme occorre pure un bagno di reltà + caffè con humour
Quello sempre
Vecchio 08-03-2025, 15:51   #45
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Originariamente inviata da Hor Visualizza il messaggio
Deve per forza "servire"?
Per alcuni può essere un'esigenza che, se soddisfatta, fa vivere meglio la propria vita. Al pari di altre esigenze che non "servono": c'è chi si sente soddisfatto componendo musica, chi andando a correre ogni mattina, chi potendo riposare sul divano dopo pranzo, chi avendo tanti amici, chi vivendo una vita appartata, e infine anche chi essendo compreso.
Servire nel senso di portare vantaggio e miglioramento della qualità di vita.

Chi compone musica o va a correre si sente meglio perché sono attività soddisfacenti, avere tanti amici fa bene alla psiche degli animali sociali qual siamo. Essere compresa è un bisogno che ho avuto anch'io, ma poi mi sono resa conto che non mi dà alcun benessere, né situazionale né psichico.
Ci tengo che le persone, in generale, facciano lo sforzo di capire le situazioni e di empatizzare per quanto possibile. Quindi non penso che in generale non sia utile. É un bisogno e lo accetto. Dico solo che per mia esperienza, sto meglio a non essere capita, perché quando capiscono, subentra quel compatimento fine a se stesso che anche se apprezzabile e in buona fede, a me non fa stare meglio. Apprezzo, cortesemente ringrazio, ma di fatto non ne ho alcun beneficio.
Ne avrei solo se alla comprensione conseguisse approccio costruttivo dove mi si mette in discussione e si consiglia cosa fare che già non faccio per migliorare le cose. Che ci sia gente che sa come campo e i motivi, non mi cambia nulla.
Vecchio 08-03-2025, 16:18   #46
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Originariamente inviata da claire Visualizza il messaggio
.
Ho una domanda.
Pensa a una questione tua, una qualsiasi.
Vicino a te c'è qualcuno in grado di capirti (un amico, un parente, Gigino) ma che non può aiutarti concretamente. Questa consapevolezza ti è chiara fin dall'inizio perché la materia è ostica, particolarmente tecnica, incasinata, ecc ecc.
Come procedi? Decidi di parlarne ugualmente con questa persona o lasci perdere?
Vecchio 08-03-2025, 17:17   #47
Esperto
L'avatar di cuginosmorfio
 

Ho notato che in tutte le risposte non è spuntato un "sì, mio padre/madre"

E poi mi è tornato in mente un tipico esempio di lettura dell'animo umano quando un ghèi osserva un etero e dice "quello è ghèi represso, ve lo dico io"

Ultima modifica di cuginosmorfio; 08-03-2025 a 17:28.
Vecchio 08-03-2025, 17:22   #48
Principiante
 

Si una persona che ho conosciuto alcuni anni fa...Riusciva a capire dinamiche di cui neanche io ero pienamente cosciente. Quando stavo con lui mi sentivo come se stessi sotto una lente di ingrandimento e sinceramente per quanto fosse bello avere un rapporto così profondo con una persona, mi sentivo anche infastidito da questa sua capacità di "leggermi dentro". Ovviamente non mi leggeva nel pensiero, ma aveva una sensibilità fuori dal comune che gli permetteva di "scavarmi dentro" e portare alla luce parti di me di cui non ero consapevole. Comunque per quanto intenso e a tratti gratificante, il rapporto con lui non è stato mai facile e non sono mancati i litigi. Dovevo stare molto attento a soppesare le parole perché si offendeva facilmente...aveva comunque i suoi problemi ed era pesante averci a che fare.
Vecchio 08-03-2025, 17:41   #49
Esperto
 

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Originariamente inviata da Xchénnpossoreg? Visualizza il messaggio
Ho una domanda.
Pensa a una questione tua, una qualsiasi.
Vicino a te c'è qualcuno in grado di capirti (un amico, un parente, Gigino) ma che non può aiutarti concretamente. Questa consapevolezza ti è chiara fin dall'inizio perché la materia è ostica, particolarmente tecnica, incasinata, ecc ecc.
Come procedi? Decidi di parlarne ugualmente con questa persona o lasci perdere?
Se ho voglia di sfogarmi ne parlo ugualmente, se non ho voglia di compatimenti sto zitta. Di solito se parlo delle mie questioni prive di soluzioni è perché non posso farne a meno, tipo se uno è in mezzo al deserto grida "salvatemi" lo stesso, anche se lo sa che nessuno può sentirlo. Poi si dispera di nuovo, poi quando sta ancora più male chiama aiuto di nuovo, e avanti così finchè non crepa.
Le cose che non si possono tacere e verso le quali non ci si può mettere in un angolo rassegnati, non sono quelle che hanno delle risposte e che hanno necessità di comprensione,
si vive anche senza essere capiti in tutto; sono quelle che non
possono restare come stanno perché sono emergenziali, a
prescindere dal fatto che si sappia già che gli altri non possono farci nulla. Si tenterà sempre, istintivamente, di essere aiutati, non basta mica essere compresi.
Un medico che ti fa una diagnosi corretta capendo al 100% qual è la malattia, se poi non può né curarla palliativamente né guarirla in nessun modo... Si limita a "capire" , ma non dà alcun beneficio la cosa. E la colpa non è certo sua che ha fatto il suo lavoro fin dove gli era possibile. Ma tu rimani nella situazione, anche se te l'hanno capita.

Ultima modifica di claire; 08-03-2025 a 19:17.
Vecchio 08-03-2025, 18:43   #50
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

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Originariamente inviata da Xchénnpossoreg? Visualizza il messaggio
Mi riferisco a una persona capace di cogliere la vostra essenza più autentica, comprendere i vostri comportamenti e intuire i vostri pensieri. Potrebbe essere un amico, un parente, un collega, uno psicologo o la vecchietta tanto gentile della porta accanto.

Come vi siete sentiti in un contesto simile? Accettati e compresi nella vostra totalità, o vulnerabili di fronte a uno sguardo così attento? Avete provato sollievo o un senso di smarrimento? La comprensione ha rafforzato il vostro legame, o vi ha spinto a prendere le distanze?

Qualora la risposta fosse negativa, vi sembra che la vostra vita sia troppo singolare per essere compresa? Vi siete forse rassegnati all'incomprensione?
Non ho mai trovato nessuno interessato a comprendermi davvero, vedo che si vuol fare altro, si vogliono imporre interpretazioni, questa non è comprensione per me.
Io mi sono quasi rassegnato, mi son fatto l'idea che per esser compreso devo costruirla io stesso una persona che mi capisca.
Mi allontano quando vedo che nonostante gli sforzi l'altro non capisce, se trovassi una persona che mi comprendesse davvero non mi allontanerei.
Io faccio sempre dei test per vedere se alle parole "ti capisco" seguono realmente comportamenti ed azioni coerenti, ma falliscono praticamente sempre.

Ultima modifica di XL; 08-03-2025 a 18:57.
Vecchio 08-03-2025, 19:15   #51
Esperto
L'avatar di Xchénnpossoreg?
 

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Grazie della risposta

Quindi anche uno sfogo può rientrare in quelle che sono delle esigenze personali. E l'ascolto autentico (quando c'è) soddisfa un bisogno di riconoscimento.

Più l'altro ti "vede" e più sa come accoglierti, come farti sentire a casa. Tu, per esempio, hai la tua sensibilità, i tuoi punti deboli. Chi ti conosce dovrebbe comunicare con te rispettando questi punti. E, cosa importante, non dovrebbe mai farsi sentire compatita.
Poi certo, non sempre si può intervenire materialmente alla soluzione della questione principale. A volte, però, si possono mettere in atto dei gesti di affetto. Non so, avere quel pensiero in più, fare una cortesia o anche solo esserci. Per dire, in un dato momento non stai bene e uscire è un problema. Una persona cara può farti la spesa e comprare anche qualcosa di particolare soltanto per strapparti un sorriso o distrarti un attimo. Ovviamente non è un medico, non può curarti. Però può cercare di alleviare un pochino la situazione.. almeno per quello che può.
Vecchio 08-03-2025, 22:01   #52
Esperto
L'avatar di varykino
 

nn lo so , nn penso ci sia cosi tanto di "segreto" in me che nn viene letto frequentandomi , poi cmq ho varie volte messo a nudo tutto me stesso con i miei , ma proprio completamente fino all osso ...... il problema è che nn è che cambia qualcosa , ti levi solo dei pesi momentanei , penso che cmq è importante parlare , in generale proprio , è importante esprimersi , ascoltare , parlare parlare .... io una giornata senza parlare per es nn potrei stare , forse è l unica cosa che faccio da sempre
Vecchio 08-03-2025, 23:24   #53
Esperto
 

@Xkè, si tutto giusto, però è illusorio pensare che basti. Sarà anche un bisogno importante quello di essere compresi, ma quando davanti ce ne sono altri e vedi che nessuno può farci niente, e però contestualmente qualcosa ci va fatto, si impazzisce. Se poi è "meglio di niente", ok. Tutto è sempre meglio di niente, ma si rimane molto delusi dalla consapevolezza che essere capiti da chicchessia non basta e non risolve nulla. Se chi capisse condividesse, sarebbe già qualcosa. Risolverebbe almeno l'alienazione, se non le circostanze che la comportano. Non si è meno soli se c'è qualcuno lì ad ascoltare e "capire", anzi vedere che l'altra persona, di qualunque tipo, una volta acquisiti gli elementi , e in pieno accordo con la tua visione senza contestare nulla, alza le braccia e basta riguardo le possibilità, ti spinge solo più in fondo e più lontano.
Vecchio 08-03-2025, 23:43   #54
Esperto
L'avatar di Lost75
 

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Originariamente inviata da Xchénnpossoreg? Visualizza il messaggio
Mi riferisco a una persona capace di cogliere la vostra essenza più autentica, comprendere i vostri comportamenti e intuire i vostri pensieri. Potrebbe essere un amico, un parente, un collega, uno psicologo o la vecchietta tanto gentile della porta accanto.

Come vi siete sentiti in un contesto simile? Accettati e compresi nella vostra totalità, o vulnerabili di fronte a uno sguardo così attento? Avete provato sollievo o un senso di smarrimento? La comprensione ha rafforzato il vostro legame, o vi ha spinto a prendere le distanze?

Qualora la risposta fosse negativa, vi sembra che la vostra vita sia troppo singolare per essere compresa? Vi siete forse rassegnati all'incomprensione?
Mi sono sempre sentito totalmente incompreso e mi sono rassegnato da molto tempo ormai. Non so se la mia vita sia troppo singolare per essere compresa, non credo più di tanto. Piuttosto credo di non avere mai avuto la fortuna di incontrare qualcuno che mi comprenda. Qualcuno con la chiave giusta.
Vecchio 09-03-2025, 01:26   #55
Esperto
L'avatar di Xchénnpossoreg?
 

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Originariamente inviata da claire Visualizza il messaggio
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Probabilmente dipende da persona a persona.
Quando mi è capitato di vivere delle situazioni di quel tipo io ho cercato di risolvere (anzi, alla fine ho imparato a conviverci, non essendoci alternative) senza parlarne con persone amiche. Non volevo dare loro una preoccupazione del genere. Allo stesso tempo desideravo che si sentissero libere di interagire con me senza retropensieri del tipo "questo non lo faccio, questo evito di dirlo.. qui porto pazienza perché stanno succedendo tot eventi".
Credo, per quanto mi riguarda, di aver fatto la scelta giusta. Lo confermo perché quando poi alcune cose sono emerse (e di certo non per volere mio) tutto si è deteriorato.
Per quanto mi riguarda ero già felice di avere qualcuno vicino e di poter passare del tempo con persone dalla vita più semplice della mia. Quel contesto mi permetteva di ricordare che nel mondo c'era anche altro. Limiti a parte, mi regalava una ventata di leggerezza pur restando sul ciglio della porta (non so se mi spiego).
Poi vabbè, il castello è crollato e sono rimasti solo i problemi.
E lì mi sono sentita veramente sola perché non c'era più nessuno capace di mostrarmi qualcosa di diverso. Nessuno che mi chiedeva come stavo o che mi proponeva di fare qualcosa (proposte irrealizzabili per i soliti motivi ma era comunque bello sentire di essere presa in considerazione).

E niente, a mio avviso è proprio tanto una questione di percezioni individuali. Di personalità. Forse non esiste una visione (risposta?) univoca.

Ultima modifica di Xchénnpossoreg?; 09-03-2025 a 01:31.
Ringraziamenti da
claire (09-03-2025)
Vecchio 09-03-2025, 08:50   #56
Esperto
 

Come dicevo, ci sono problemi a cui si può rassegnarsi, e situazioni pressanti, costanti e invadenti che non lasciano spazio alla rassegnazione. Se sono "momenti"della vita, si può anche decidere di viverli senza parlarne, se si tratta di tutta la vita, e una situazione di stallo in cui scegliere di "stare, e da soli" perché mancano i presupposti minimi sindacali per poterlo fare, non c'è e non c'è modo di averla, è diverso. Poche persone conoscono i miei problemi per intero, col resto dissimulo, resto evasiva, talvolta mi becco le loro ansie comunque "ah come fai, ah come farai..." Anche solo per aver detto una delle cento cose. Però ripeto, quando si sceglie di tenere per sé, e perché si può non chiedere aiuto, consiglio o anche solo qualcosa di verbale che possa fare sentire meglio.
Non si può sempre.E non tutti possono aspettare tempi miglior, intanto perché non verranno, anzi, poi perché il presente stesso non ha i requisiti per essere vissuto "rassegnati", bisogna lottare per forza, ma le armi mancano. Cercare all'esterno è d'obbligo, anche se non si trova mai niente.
No quote.
Vecchio 10-03-2025, 11:55   #57
Esperto
L'avatar di lowman's
 

O sono un dischetto illeggibile, o le persone ci leggono roba che le allontana.
Vecchio 10-03-2025, 13:11   #58
~~~
Esperto
L'avatar di ~~~
 

Quote:
Originariamente inviata da Xchénnpossoreg? Visualizza il messaggio
Qualora la risposta fosse negativa, vi sembra che la vostra vita sia troppo singolare per essere compresa? Vi siete forse rassegnati all'incomprensione?
Non penso sia particolarmente singolare, ma mi basta pensare a quando ho provato a spiegare la fobia sociale, l'ipersensibilità, la depressione, ma anche l'omosessualità, in passato.
Il problema è che tante cose se non le si è provate o se non le si sta provando in quel momento è difficile comprenderle. E a volte nemmeno chi le prova le comprende perché le prova con intensità diversa o in maniere diverse o le vive e ci viene a patti in altri modi.
Quindi ricordo sempre lo sforzo di spiegarmi, di cercare di farmi capire proprio per farmi conoscere dalle persone a me vicine, ma mi sembra di esserci riuscita molto poco.
Ringraziamenti da
Sikerhoof (Ieri)
Vecchio 10-03-2025, 13:12   #59
Avanzato
L'avatar di rogues
 

I sedicenti del "Per me sei come un libro aperto"? Scappare a gambe levate, di solito non ne azzeccano una
Ringraziamenti da
Da'at (10-03-2025)
Vecchio Ieri, 22:44   #60
Intermedio
L'avatar di Echoes
 

Certo, tanti maghi sono in grado di leggerti dentro!

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