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Vecchio 10-03-2015, 17:50   #1
Avanzato
L'avatar di Ippo
 

Caro Erre*,
sei per me un amico, il mio unico amico.
E il fatto che sei immaginario, così come io lo sono per te, ha poca importanza. E' strano, in effetti, visto che in realtà siamo le due facce della stessa medaglia. Ci apparteniamo senza sapere nulla dell'altro, senza mai esserci visti o incontrati.
Ti ho mentito, ti ho detto che non importa che tu mi capisci. Addirittura ti ho detto che non voglio che tu mi capisca perchè so che non mi apprezzeresti come invece hai imparato a fare.
In realtà, voglio che mi capisci, che mi conosci. O almeno, che conosci questa parte di me.
E che impari ad apprezzare anche lei. O meglio, che impari ad aiutarmi a combatterla, limarla.
Non ti ho mai scritto. Perchè proprio ora?
Perchè oggi sono sotto l'effetto di una droga particolare. Si chiama voglia di autolesionismo.
Sono iscritta al forum dal 2013, fine 2013. Ho conosciuto qualcuno, sporadicamente e per lo più virtualmente.
A parte una presentazione abbastanza particolareggiata, non ho mai partecipato così attivamente, però nel mio piccolo ho dato un contributo e soprattutto ho avuto modo di leggere gli altri e rileggere me stessa.
Poco più di un anno fa, vedevo il forum come una possibilità, un'opportunità di risalita. Vedevo persone con problemi simili. Vedevo per la prima volta delle definizioni alle mie difficoltà. Prima di qui, chi aveva mai sentito parlare di fobia sociale, evitamento, asperger,...? Finalmente il tutto aveva un senso.
Il fatto di essere diversa, di non riuscire a integrarsi, di non riuscire a lavorare al di fuori di casa, delle mille paure, delle rinunce, del non sopportare la solitudine.... tutto ora aveva un nome, un indirizzo, un perchè. E soprattutto, cosa ancora più sorprendente: non ero la sola!
Ci sono persone come me. Esistono e sono sparse qua e là per l'Italia. Chi l'avrebbe mai detto? La mia diversità non è poi così unica!
Non puoi immaginare la felicità. Sì, certo, era un po' amara, in fin dei conti voleva dire che c'erano, ci sono altre persone che soffrono. Perchè, sai, di fatto, che sia colpa di una storia cattiva, di genitori ignoranti, di un gene o di chi per esso, di fatto si soffre.
Ho cercato di spiegare. Di raccontarmi. Di capire.
Ho cercato di conoscere. Ho incontrato. Ho chiesto aiuto. E pian piano è passato un anno. Un anno dove leggevo, m'incavolavo (sono sempre stata l'opposto tuo), m'intenerivo, piangevo, ridevo. Insomma, è passato di tutto da qui a qui. E per qui e qui intendo dallo schermo agli occhi al cuore.
Ho pensato di appartenere ad un gruppo. Molto eterogeneo ma di base con la stessa caratteristica particolare e unica: la sofferenza dell'essere diversa.
Conoscendo, scrivendo, è nata un'altra consapevolezza. Sì, sono diversa. Nono sono estroversa, o come si dice chi "normalona". Non appartengo al gruppo dei fobici. Cioè, lo sono.
Ultimamente sono stata addirittura definita
" praticamente sei molto simile a una creatura innocente che di fronte al male non ha armi ne esperienza "
E se la modifichi in "praticamente sei molto simile a una creatura che di fronte al male e al bene non ha armi nè esperienza" è perfetta. Ecco chi sono. Volevi una mia descrizione? Eccola! E' questa.
Non so distinguere il male dal bene, non so distinguere chi mi è amico dal nemico, non so distinguere chi sta cercando di essere davvero un amico e si interessa veramente a me da chi invece mi sta solo prendendo in giro o passando il tempo. Non riesco a capire il modo di ragionare delle persone. Non riesco a comprendere perchè dicono una cosa e nello stesso tempo si contraddicono. Non capisco....
E' frustrante. Non solo perchè presuppone che io viva continuamente in uno stato d'ansia, d'allerta, di continua tensione ma anche perchè sono sempre in attesa. In attesa di scoprire la verità perchè riesco a capire solo i fatti. E così ricevere un messaggio o una mail non mi tranquillizzano e anzi, mi rendono ancora più nervosa perchè non riesco a capire con che tono vanno letti e perchè sono stati scritti. Perchè certe cose vengono prese in considerazione e altre semplicemente lasciate cadere nell'oblio. E io come faccio a comprendere quali sono le cose importanti che mi vengono dette e quali quelle no?
Troppe domande? Ma... E' ovvio! Se penso a come mi sento io quando scrivo, invio, aspetto la risposta e poi vedo che le mie cose importanti sono state ignorate, quando mi accorgo che non sono stata capita e poi vado a rileggermi e vedo che ho scritto l'esatto contrario di ciò che volevo dire...
Perchè non riesco a scrivere solo: ho bisogno di un amico vero, reale, che abbia voglia di condividere con me la sua quotidianità, e poi vorrei anche sì, l'amore e scoprire l'intimità che per 34 anni mi è stata sconosciuta.
Perchè non riesco a scrivere: eh no, se tu la intendi così, non fa per me questa amicizia perchè mi sta facendo soffrire e sono arrivata al punto di volermi tagliare di nuovo?

Ecco, veniamo al punto, infatti. Oggi 10 marzo 2015 (è il 10 marzo?!) ho voglia di tagliarmi perchè la sofferenza e l'incomprensione è troppo alta. Quando non capisco vado in tilt. E se ciò che non capisco è il rapporto che ho con le persone, vado ancora più in tilt.

Quello che più mi fa star male è che io sono così. Così come quelle persone si comportano con me. Io sono una fobica tra i fobici e ho comportamenti che fanno male così come i loro fanno male.
E mi viene in mente che pochi giorni fa mi è stato risposto: non è colpa tua, tu sei fatta così.

Mi vengono i brividi. Io oggi ho pensato a tagliarmi perchè soffro a non riuscire a creare un'amicizia a non vedere uno spiraglio. E il motivo principale per il quale non riesco (qui, non parlo in generale) è che la fobia la fa da padrone. Che sia involontariamente o per furbizia (in alcune occasioni uso consapevolmente la fobia come scudo) la fobia sociale (includendo quindi ogni sorta di problema) regna sovrana e gestisce la vita mia e degli altri. E così la diffidenza che di solito metti in atto, qui la subisci. La chiusura che di solito hai, qui la vivi dall'altra parte. E così ogni 'difetto'.
E ti rendi conto che in effetti.... mi rendo conto che in effetti dovrei morire di vergogna e di sensi di colpa. Dovrei essere sommersa dai sensi di colpa perchè sono una persona di emme. La fobia fa male. Non sapersi integrare, soprattutto ad una certa fa male. Si sta male. Sto morendo (e mi chiedo cosa succederà quando non avrò più la forza di scrivere papiri per dire solo "sto morendo, aiutami"). Mi sento sola e non riesco a fare niente. Mi sento inadeguata, incapace, stupida. Lo sono.
Ma la cosa peggiore è la mia fobia vista da fuori. Non è questione di accettare una persona o no. Non è questione di voler essere estroversa. E' che vista da fuori io non sono davvero una persona. Davvero, vista da fuori, io non voglio amicizia. Davvero io giudico. Mi ergo nel mio grado di giudice perfetto e giusto e giudico gli altri non meritevoli delle mie parole, del mio affetto, del mio amore, del mio tempo, di ogni cosa provenga da me.
E mi viene male a ripensare a quel "tu sei così, non ci puoi fare niente, è come avere gli occhi azzurri o marroni, li hai e basta".
No, non può essere.
Ci deve pur essere un modo di far comprendere che io voglio davvero quell'amicizia, quel rapporto, quella condivisione. Che sono disposta a non rispettare i limiti, a oltrepassarli e lasciare che un qualcuno oltrepassi i miei. Che voglio che i confini siano talmente mescolati che restino indefiniti.
Che voglio scoprire il potere di una carezza. Cacchio, a 34 anni non conosco il potere di una carezza???!!!!!!!!
Non è questione di noi siamo meglio di voi, o di Ippo è meglio o peggio di Erre. No, è che sono così, è vero. Ma non è vero che non ci posso fare niente.
Devo fare qualcosa. Devo fare qualcosa per non finire ogni giorno a volermi tagliare in attesa di una risposta, di un messaggio o di una carezza.
Devo sì tagliare. Ma con la solitudine, non me stessa.



*sono convinta di non aver mai conosciuto che si chiamasse così o il cui nome iniziasse con questa lettera.
Ringraziamenti da
Norah (11-03-2015)
Vecchio 10-03-2015, 19:42   #2
Banned
 

Anche io fumando ho il mio piccolo autolesionismo quotidiano, però a tagliarsi rimangono i segni mentre i polmoni ad occhio nudo non li vede nessuno quindi magari rischi anche lo stigma sociale che magari un fumatore non ha.
Vecchio 10-03-2015, 20:15   #3
Esperto
 

Quello che scrivi è così forte, e intenso, e pieno di dolore...
io invento persone, forse sbagliando, perché questo è uno dei motivi (penso) per cui poi non accetto le persone nella vita reale.
Certo, la mia situazione non è profondamente pesante come la tua, ma riconosco parte di questa tua sofferenza, di quel "perché sono così?"
Mi sento dispiaciuta per te e se non ci fosse un computer attraverso di darei un abbraccio anche se non ti conosco.
Tutti avremmo bisogno di carezze, sempre e soprattutto durante i crolli emotivi che, maledetti, sono sempre in agguato.
Ringraziamenti da
cancellato15732 (10-03-2015), rosadiserra (11-03-2015)
Vecchio 10-03-2015, 20:38   #4
Esperto
L'avatar di Vargtar90
 

comprendi cosa provi nel tagliarti, ma non comprendi cosa si provi con una carezza. Allora parti da ciò che comprendi per cercare di capire il resto, prova comprendere le differenze, lascia perdere l'idea di bene e male, comprendili entrambi per ciò che sono, a quel punto potresti scoprire che la carezza è solo un gesto con una mano ma che prende un significato enorme se le persone coinvolte in questo gesto vogliono dargli un significato, non necessariamente deve essere il significato giusto ed identico per tutti, ma deve essere il significato che diamo noi a qualcosa ad essere importante e a rendere importante qualcosa.
Personalmente sono arrivato ad un punto in cui preferisco provare ad avanzare (se non intervengono i miei blocchi che mi tengono come legato da fili invisibili) con lo scudo piuttosto che arretrare con la spada, se poi dovessi venire ferito, parte del dolore verrà assorbita dal mio scudo, intanto aspetto e cerco allo stesso tempo il momento in cui potrò veramente gettare a terra il mio scudo.

ps. guarda la mia firma, "Ek Fellr" significa "sto cadendo" ma così non significa nulla, sto cadendo da 1km o da 10cm? Sto cadendo fisicamente davvero o è solo un modo di dire? Ho un paracadute? Sto cadendo dentro me stesso? Dopo atterrato sarò vivo o morto? Finirò mai di cadere? Ek fellr, sto cadendo ed è l'unica cosa che so per ora.

Ultima modifica di Vargtar90; 10-03-2015 a 20:56.
Ringraziamenti da
Manny (11-03-2015)
Vecchio 10-03-2015, 22:57   #5
Avanzato
L'avatar di Pulcina
 

Condivido molte cose che hai scritto.
E boh, non c'è molto altro da aggiungere, purtroppo.
Vecchio 10-03-2015, 23:38   #6
Banned
 

Stessa età, e non riesco a capire i miei sentimenti per gli altri e i sentimenti degli altri verso di me. Mi piace immaginare (ma ormai anche questo sta perdendo peso) che qualche persona che ho conosciuto sia in qualche modo legata a me, che ci sia qualche sentimento ideale, che resta indefinito... ma se si dovesse mostrare, scambiare affetto materialmente, coltivare il legame, condividere, convivere il sentimento da vicino, ho paura di restare sprovvisto di ogni capacità di farlo, di rimanere freddo e deludere.
Certo senza provarci non si cambierà mai niente e di certo si rimane come sospesi nell'aria.

Ultima modifica di alien boy; 11-03-2015 a 17:20.
Vecchio 11-03-2015, 11:08   #7
Avanzato
L'avatar di Ippo
 

Quote:
Originariamente inviata da caratteriale Visualizza il messaggio
Ho letto tutto, questo pomeriggio, e spero che raccontarlo ti serva a qualcosa, condividerlo.
No. Cioè sì. A tenere occupati mani e mente. Speravo anche che qualcuno potesse leggere e capire cosa provo, porgermi una mano.
Tecnicamente sì, scrivere serve.
Di fatto però in un forum del genere, ti aspetteresti più... non so... solidarietà ma poi se ripenso a tutti gli sfoghi che leggo e ai quali non rispondo per pudore, vergogna, sensi di colpa, perchè non so cosa dire... capisco che sì, in effetti scrivere serve. Anche se il motivo è diverso.
Vecchio 11-03-2015, 14:09   #8
Esperto
L'avatar di Aree
 

Un consiglio pratico che mi viene da dare è di trovarti un'alternativa già da prima che inizi a sentirne il bisogno (come uscire e andarti a fare una corsa...meglio uscire da casa) sennò al momento non riesci a pensarci e la via più semplice e soddisfacente sembra quella di farti del male...
Poi i segni hanno bisogno di anni per andare via e non tanto per un fatto estetico quanto quello che ti ricorderanno non sarà molto piacevole...

Ti mando una carezza virtuale : )
Vecchio 11-03-2015, 14:48   #9
Esperto
L'avatar di Manny
 

Ho letto tutto ciò che hai scritto e capisco la tua sofferenza, il volere più semplicità, più chiarezza nelle relazioni sociali, così come tutti i meccanismi che poi si innescano a partire da questi pensier. Non ho familiarità, per mia fortuna, con i comportamenti autolesionistici, ma posso capire come ti senti.

P.s. pur essendo un mega-polpettone, devo dire che l'ho trovato piuttosto piacevole da leggere, quanto a forma
Vecchio 11-03-2015, 15:03   #10
Avanzato
L'avatar di Ippo
 

Quote:
Originariamente inviata da Manny Visualizza il messaggio
P.s. pur essendo un mega-polpettone
se porti il dolce facciamo il pranzo completo!
Vecchio 11-03-2015, 20:54   #11
Esperto
L'avatar di Manny
 

Col polpettone ci vanno le patate al forno! Oddio, mi sta venendo fame (ed ho appena mangiato).
Vecchio 20-03-2015, 21:37   #12
Avanzato
 

Quote:
Originariamente inviata da Ippo Visualizza il messaggio
No. Cioè sì. A tenere occupati mani e mente. Speravo anche che qualcuno potesse leggere e capire cosa provo, porgermi una mano.
Tecnicamente sì, scrivere serve.
Di fatto però in un forum del genere, ti aspetteresti più... non so... solidarietà ma poi se ripenso a tutti gli sfoghi che leggo e ai quali non rispondo per pudore, vergogna, sensi di colpa, perchè non so cosa dire... capisco che sì, in effetti scrivere serve. Anche se il motivo è diverso.
Capisco cosa provi, anch'io avevo delle aspettative alte su questo forum ma ho capito che qui abbiamo tutti problemi più o meno grandi a socializzare ..quindi creare amicizie non é facile, ma non vuol dire impossibile , serve "perseverare "ma io stessa mi rendo conto che magari faccio un passo avanti e...due indietro..vedremo
Ti mando anch'io una carezza virtuale
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