Fin dalla prima adolescenza ho avuto dei comportamenti per me normali, a cui non davo assolutamente nessun peso. Anni dopo, quando ero in terapia, la mia psi mi ha informato che si trattava di comportamenti autolesionisti.
Esempi: mi mangiavo le pellicine intorno alle unghie dei pollici, scorticavo via proprio la pelle, tanto da arrivare ad avere delle vere e proprie piaghe, si vedeva la carne, sanguinavano e facevano male. Poi, mi mordevo, anche con forza, le guance, dall'interno (anche perchè dall'esterno la vedo dura), infatti ho le cicatrici in bocca. Terzo che mi viene in mente, quando sono molto tesa o nervosa, magari mentre parlo con qualcuno o cammino e penso cose che mi angosciano, ficco la mano nella tasca dove tengo il mazzo di chiavi, ne scelgo una e la stringo fortissimo finchè i suoi dentini non si conficcano proprio nella carne. Io pensavo che autolesionismo volesse dire solo tagliarsi o spegnersi le cicche addosso, invece sempre la mia psi mi aveva spiegato che lo erano anche gesti come i miei, e che "servono" a distrarre da un dolore emotivo troppo forte verso cui ci si sente impotenti, tipo spurgare l'ansia attraverso il dolore fisico. Prenderne consapevolezza mi ha aiutata a limitare di molto queste cose, non lo faccio quasi più. Qualcun' altro ha questo problema, o esperienze simili? se sì, voi cosa fate?