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Vecchio 12-03-2013, 14:04   #21
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Originariamente inviata da barclay Visualizza il messaggio
Non vi sentite mai ghettizzati? Non vi stancate mai di cercare sempre le eccezioni, quelle pochissime persone che vi accettano per quello che siete? Non avete mai l'impressione di partecipare ad una gara in cui qualcuno sposta sistematicamente il traguardo? Non avete mai la tentazione di sedervi a lato di questa strada immaginaria ad aspettare la morte, di urlare «BASTAAA! SONO STANCO! VOGLIO SMETTERE DI SOFFRIRE!»
mi è capitato, quando ero più piccolo, adesso realizzo che era solo una mia distorsione. Mi vennero offerte a più riprese occasioni per socializzare e per integrarmi, occasioni invero difficili da cogliere, ma che di mio non ero in grado per farle.
Ci vedevo sempre offese, minacce, modalità subdole per schernirmi, e non riuscivo a sentirmi apprezzato.
me ne sono sempre tirato fuori, e il risultato qual'è stato? Che mi ritrovo a ventordici anni a cercare di recuperare il tempo perduto, e soprattutto le abilità sociali mai sviluppate allora.
Da allora parto dal presupposto che le persone che mi circondano facciano tendenzialmente la cosa giusta, e se non li conosco abbastanza e fanno qualcosa che mi offende, spaventa o stranisce, sono io che non li ho ancora compresi, non ho compreso una loro modalità interattiva, e devo frequentarli per assimilare anche quel pezzo del puzzle.
Così facendo ho recuperato parecchi pezzi, certo il quadro complessivo è ancora ben lungi dal completamento, ma penso di iniziare a capire un po' come funzionano le cose, e riesco ultimamente anche a discernere tra i comportamenti normali altrui che io non ho ancora affinato, e i comportamenti bizzarri altrui dai quali tenermi a debita distanza (il rischio infatti è di assimilare caratteristiche altrui prendendole per consuetudinarie quando poi invece tali non sono affatto, ma semplicemente l'espressione di un'individualità con cui si è venuti a contatto).
Vecchio 12-03-2013, 14:13   #22
Esperto
L'avatar di muttley
 

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Originariamente inviata da Manes. Visualizza il messaggio
I complimenti fanno sempre piacere... quindi per te dico stupidaggini. Spero solo che i miei interventi non abbiano offeso l'autore del topic, non volevo essere "negativo", solo realista. Saluti dal profeta di sventura
Sei il Tony Negri del forum
Il tuo errore consiste secondo me nel considerare il tuo stato emotivo attuale come una condizione materiale inconfutabile e irremovibile. Il parallelo da te espresso tra il povero che dice a se stesso di essere ricco e la persona con un certo tipo di carattere che dice a se stessa di essere diversa da ciò che sente di essere, non regge perché nel primo caso metti in gioco una situazione fattuale, concreta, materialmente inoppugnabile (ricchezza e povertà si possono valutare in base a parametri variabili, ma è ovvio che sono categorie attinenti alla sfera della realtà fenomenica e tangibile), mentre nel secondo caso metti in gioco una cosa evanescente come il carattere, il quale è appunto frutto dell'autopercezione ed è quindi sprovvisto di una natura oggettiva e fattuale.
Vecchio 12-03-2013, 14:29   #23
Intermedio
 

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Originariamente inviata da ciarliera Visualizza il messaggio
Sì credo proprio che questo termine si adatti bene alla mia condizione... anch'io mi autoghettizzo.
Ma in effetti mi rendo conto che quello che mi distingue da un evitante è proprio il fatto che questa autoghettizzazione non mi pesa affatto, anzi la vedo come unica via possibile per avere un minimo di serenità.
In passato, ma anche adesso, devo dire che ci sono state delle persone che hanno fatto tentativi per avvicinarsi a me: colleghe che mi proponevano di uscire, mi telefonavano anche abbastanza spesso. Ma io ho fatto di tutto per allontanarle, e l'ho fatto consapevolmente.
Anche nell'ultimo mese ci sono stati ben due tentavi da parte di due persone diverse: un'ex amica che è venuta spesso a trovarmi e che cerca di telefonarmi tutte le domenica, e una vicina di casa che è passata a salutarmi e mi ha chiesto di uscire con lei qualche volta.
Ovviamente spazzerò via anche la loro presenza dalla mia vita. Può darsi anche che mi ci troverei bene a frequentarle, ma questo ormai è per me un modus operandi sociale ben consolidato nella mia personalità, che difficilmente potrei sradicare, e non mi interesserebbe neppure farlo perchè so che questa è la cosa giusta per me.
ma perché? nn sei socialmente impedita perché ci sono persone che ti avvicinano e con cui parli, ma sei sicura di volerti allontanare ed isolarti così tanto? se nn ti apri sarà difficilissimo fare tante cose della vita, potrai permetterti solamente di fare quelle poche della solita tua routin e tu questo lo vuoi? vuoi limitarti così tanto?
Vecchio 12-03-2013, 14:31   #24
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muttley io non ho mai parlato di "stato emotivo attuale" oppure di "carattere", queste parole le hai tirate fuoti tu. Io ho solo detto che IO non sono normale, senza giudicare nessuno. Oggi mi sento di umore tranquillo e penso di avere un bel carattere allegro e simpatico, eppure so di non essere normale. Il carattere non c'entra. A me piace il mio carattere. Io non sono normale perché non riesco a fare le cose normali delle persone normali (non è una cosa che si può spiegare, soprattutto ai "normali"). Non pretendo che tu capisca, probabilmente sei normale. E se pensi che io mi diverta a dire certe cose hai proprio capito male. Poi pensa quello che vuoi, divertiti ad affibbiarmi nomignoli se la cosa ti fa passare il tempo. Ripeto oggi sto tranquillo (non penso al suicidio da ben 3 giorni), quindi sto scrivendo tutto tranquillamente, senza rancori.
Vecchio 12-03-2013, 14:44   #25
Esperto
L'avatar di muttley
 

In effetti è difficile capire se ti esprimi in codesta maniera: sei per caso affetto da limitazioni fisiche o handicap vari? Ti sei sottoposto a test specifici che hanno attestato un tuo deficit cognitivo/intellettivo? In caso contrario non potrai negare che tutto il tuo sentire abbia a che fare con una condizione prettamente emotiva. Il tuo errore consiste nell'oggettivizzare il soggettivo.
Vecchio 12-03-2013, 14:54   #26
Esperto
L'avatar di Xchénnpossoreg?
 

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Originariamente inviata da barclay Visualizza il messaggio
Qui sta il punto: i "normali" si comportano come se loro potessero andare ovunque e fare ogni cosa, senza alcun limite; ogni tanto “sbattono contro un muro” e ci stanno male, questo è indiscutibile, ma sembra che vivano comunque in "territori" assai vasti
Vero ma spesso questi territori non sono una gran bellezza.

Ho appena visto una foto di alcune mie ex compagne delle superiori.
Erano ad una cena con altre ragazze.
Una tavolata immensa, tutte in ghingheri.. vestite carine, trucco perfetto, sorriso delle grandi occasioni.

Ho provato tristezza per loro.
Sono diventato quello che mai avrebbero voluto essere.
Una la copia dell'altra.
Vecchio 12-03-2013, 15:18   #27
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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
In effetti è difficile capire se ti esprimi in codesta maniera: sei per caso affetto da limitazioni fisiche o handicap vari? Ti sei sottoposto a test specifici che hanno attestato un tuo deficit cognitivo/intellettivo? In caso contrario non potrai negare che tutto il tuo sentire abbia a che fare con una condizione prettamente emotiva. Il tuo errore consiste nell'oggettivizzare il soggettivo.
muttley, cercherò di parlare semplice semplice, così capirai anche tu che usi parole difficili e ricercate come "codesta" e "oggettivizzare" perché sei bravo. Che accidenti c'entra il deficit cognitivo barra intellettivo? Ho detto forse che sono stupido o ritardato? No. Ho detto che non sono normale, e non l'ho detto piangendo e commiserandomi (non oggi almeno), l'ho detto come avrei detto "Ho gli occhi verdi", è un fatto. Se ti interessa approfondire leggi questo: http://www.fobiasociale.com/vorrei-e...ormale-28831/?
È un mio vecchio topic, aperto lo scorso anno, la condizione prettamente (bella questa parola, mi piace) emotiva non c'entra nulla. So che fa figo scrivere "forbito", però almeno attieniti alla realtà. Non aggiungo altro, potrei altrimenti risultare pleonastico ("ripetitivo" non era abbastanza figo ). Ciao prof.
Vecchio 12-03-2013, 18:21   #28
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Originariamente inviata da barclay Visualizza il messaggio
Non vi sentite mai ghettizzati? Non vi stancate mai di cercare sempre le eccezioni, quelle pochissime persone che vi accettano per quello che siete? Non avete mai l'impressione di partecipare ad una gara in cui qualcuno sposta sistematicamente il traguardo? Non avete mai la tentazione di sedervi a lato di questa strada immaginaria ad aspettare la morte, di urlare «BASTAAA! SONO STANCO! VOGLIO SMETTERE DI SOFFRIRE!»
Sì, mi sono sentita ghettizzata. Ho smesso anche di cercare le eccezioni.
Finché un'eccezione non ha trovato me.
Vecchio 12-03-2013, 20:09   #29
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Originariamente inviata da Manes. Visualizza il messaggio
muttley, cercherò di parlare semplice semplice, così capirai anche tu che usi parole difficili e ricercate come "codesta" e "oggettivizzare" perché sei bravo. Che accidenti c'entra il deficit cognitivo barra intellettivo? Ho detto forse che sono stupido o ritardato? No. Ho detto che non sono normale, e non l'ho detto piangendo e commiserandomi (non oggi almeno), l'ho detto come avrei detto "Ho gli occhi verdi", è un fatto. Se ti interessa approfondire leggi questo: http://www.fobiasociale.com/vorrei-e...ormale-28831/?
È un mio vecchio topic, aperto lo scorso anno, la condizione prettamente (bella questa parola, mi piace) emotiva non c'entra nulla. So che fa figo scrivere "forbito", però almeno attieniti alla realtà. Non aggiungo altro, potrei altrimenti risultare pleonastico ("ripetitivo" non era abbastanza figo ). Ciao prof.
credo che muttley ti stia invitando a interpretare la tua attuale condizione di a-normalità come accessoriale, invece che caratterizzante. Non è normale essere a-normali (ma va?) e con questa tautologia ho voluto sottolineare come tu stesso hai realizzato la cosa. Nessuno qua dentro ha ricette semplici per togliere la "a" di troppo, ma il suggerimento muttleyiano lo trovo valido e l'ho usato io stesso ben prima di conoscerlo, mi sento pertanto di consigliartelo. Inizia vedendoti come una persona normale con una "a" di troppo, identifica cosa rappresenta quella "a" e lavora affinché questa condizione accessoriale cessi di opprimerti.

Oppure non fare nulla e continua così che vai bene...
Vecchio 12-03-2013, 20:12   #30
Avanzato
L'avatar di Area Cronica
 

Sì mi sono impegnato intensamente per auto-ghettizzarmi e devo dire che ci sono riuscito molto bene...
Vecchio 12-03-2013, 20:16   #31
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sì anche io ho questa tendenza ad autoghettizzarmi, ma dopotutto se ci si pensa è anche una legittima conseguenza di quello che si è subito da parte degli altri
dopo che ti abitui a ricevere solo merda è normale non fidarsi più degli altri, di conseguenza spesso si riesce (più o meno incosapevolmente) a rifiutare anche le occasioni di re-integro (e secondo me ne abbiamo più di quanto possiamo immaginare)

il problema è che così facendo così ci si danneggia ancora di più, bisogna combattere contro questo istinto
Vecchio 12-03-2013, 20:21   #32
Esperto
L'avatar di Tabula Rasa
 

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Originariamente inviata da barclay Visualizza il messaggio
Non vi sentite mai ghettizzati? Non vi stancate mai di cercare sempre le eccezioni, quelle pochissime persone che vi accettano per quello che siete? Non avete mai l'impressione di partecipare ad una gara in cui qualcuno sposta sistematicamente il traguardo? Non avete mai la tentazione di sedervi a lato di questa strada immaginaria ad aspettare la morte, di urlare «BASTAAA! SONO STANCO! VOGLIO SMETTERE DI SOFFRIRE!»
Ghettizzata non sò... nei ghetti ci son tante persone e io son sempre sola... percepisco la mia diversità (in senso brutto) rispetto a chi mi circonda, specie in uni (dove invece dovrebbe essere il contrario, avendola scelta io).
Io le eccezzioni non le cerco (a meno che non sia veramente satura di star sola) se le trovo bene, se no amen, però è dura :'(
Per le ultime due sì, assolutammente sì, perchè vedo constato e tocco con mano il fatto che per altri (che anche conosco) molte cose/risultati gli sian piovuti dal cielo, per me è tutto più difficile, sempre... chissà perchè?
Tuttavia bisogna cercare di lottare per ottenere almeno quel poco che ci spetta, io ho deciso così, poi boh...
Vecchio 12-03-2013, 20:49   #33
Esperto
L'avatar di ciarliera
 

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Originariamente inviata da distillato Visualizza il messaggio
ma perché? nn sei socialmente impedita perché ci sono persone che ti avvicinano e con cui parli, ma sei sicura di volerti allontanare ed isolarti così tanto? se nn ti apri sarà difficilissimo fare tante cose della vita, potrai permetterti solamente di fare quelle poche della solita tua routin e tu questo lo vuoi? vuoi limitarti così tanto?
a me infastidisce frequentare persone, se mi capita di uscire con qualcuno soffro, soffro anche nelle frequentazioni telefoniche, le vivo come costrizioni, come una violazione della mia intimità :/ so che non è normale, ma so anche che la cosa giusta per me è tenere lontana la gente e questo mi fa star tranquilla
Vecchio 12-03-2013, 21:16   #34
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Originariamente inviata da Marco Russo Visualizza il messaggio
credo che muttley ti stia invitando a interpretare la tua attuale condizione di a-normalità come accessoriale, invece che caratterizzante. Non è normale essere a-normali (ma va?) e con questa tautologia ho voluto sottolineare come tu stesso hai realizzato la cosa. Nessuno qua dentro ha ricette semplici per togliere la "a" di troppo, ma il suggerimento muttleyiano lo trovo valido e l'ho usato io stesso ben prima di conoscerlo, mi sento pertanto di consigliartelo. Inizia vedendoti come una persona normale con una "a" di troppo, identifica cosa rappresenta quella "a" e lavora affinché questa condizione accessoriale cessi di opprimerti.

Oppure non fare nulla e continua così che vai bene...
Grazie professore, avevo proprio bisogno di un mucchio di paroloni inutili. "Inizia a vederti normale con una "a" di troppo..." ma che significa? Fingo di essere normale? Fingo di essere come gli altri ben conscio che non lo sarò mai? Non mi rispondere a questo messaggio, tanto so che scriverai un'altra sfilza di teorie antropologiche inutili e parole che non esistono (tipo accessoriale, cioè che l'anormalità è un accessorio, come la cintura dei jeans?). Grazie comunque, risparmia il tuo lessico per qualcun altro. Essere normale ti ha reso insensibile mi sa, potevi evitare lo sfottò del "non fare nulla che vai bene..."

Ultima modifica di Manes.; 12-03-2013 a 21:20.
Vecchio 12-03-2013, 22:19   #35
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Originariamente inviata da Manes. Visualizza il messaggio
Grazie professore, avevo proprio bisogno di un mucchio di paroloni inutili. "Inizia a vederti normale con una "a" di troppo..." ma che significa? Fingo di essere normale? Fingo di essere come gli altri ben conscio che non lo sarò mai? Non mi rispondere a questo messaggio, tanto so che scriverai un'altra sfilza di teorie antropologiche inutili e parole che non esistono (tipo accessoriale, cioè che l'anormalità è un accessorio, come la cintura dei jeans?). Grazie comunque, risparmia il tuo lessico per qualcun altro. Essere normale ti ha reso insensibile mi sa, potevi evitare lo sfottò del "non fare nulla che vai bene..."
no guarda, ti dico di tornare nel tuo buco, ti ho dato millemila consigli in altri post dove dichiari di voler diventare normale e non mi hai mai risposto, tu non sai neanche cosa significa "volere".
in questo caso ritornano attuali le immortali parole del Maestro: "voglio quello che hanno gli altri, senza fare quello che fanno gli altri".
Vecchio 12-03-2013, 22:28   #36
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Marco Russo , al posto di Manes ti saresti suicidato , hai avuto la vita facile confronte a lui quindi dovresti ringraziare per questo , non dico altro per rispetto di Manes non dirò la sua storia qui ,detto questo , ma vattene da sto forum e smettila di rompere il cazzo.
Vecchio 12-03-2013, 23:40   #37
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Originariamente inviata da a.a.a Visualizza il messaggio
Marco Russo , al posto di Manes ti saresti suicidato , hai avuto la vita facile confronte a lui quindi dovresti ringraziare per questo , non dico altro per rispetto di Manes non dirò la sua storia qui ,detto questo , ma vattene da sto forum e smettila di rompere il cazzo.
'sticazzi, hanno tutti avuto una vita difficile, così come mai alcuni sarebbero giustificati da chiamare tutti "professori" e offendere la gente?

No che non me ne vado, in questo forum ho conosciuto persone grintose e piacevolissime, ognuna con le proprie difficoltà, alcune piccole altre grandi, ma nessuno di questi offensivo verso chi ha cercato di tendere loro una mano. E continuerò a sperare di trovarne altre, ovvero di trovare persone altrettanto piacevoli e grintose da tendermi una mano quando ne avrò bisogno.
Vecchio 13-03-2013, 00:42   #38
Intermedio
L'avatar di Fallen Angel
 

Fin da piccolo mi hanno insegnato che non valevo niente, che ero un passo indietro agli altri. Ho finito per crederci.
Ora sono anni che vivo nella mia prigione personale da "auto-recluso".
Vivo con la paura del giudizio altrui, nascondo le mostruosità del mio carattere insieme a tutti i miei fallimenti come persona.
Vecchio 13-03-2013, 01:30   #39
Esperto
L'avatar di Moonwatcher
 

Quote:
Moderatevi tutti quanti e non offendetevi a vicenda, per favore...
---messaggio di moderazione---
Vecchio 13-03-2013, 10:13   #40
Esperto
L'avatar di passenger
 

Quote:
Originariamente inviata da barclay Visualizza il messaggio
Non vi sentite mai ghettizzati? Non vi stancate mai di cercare sempre le eccezioni, quelle pochissime persone che vi accettano per quello che siete? Non avete mai l'impressione di partecipare ad una gara in cui qualcuno sposta sistematicamente il traguardo? Non avete mai la tentazione di sedervi a lato di questa strada immaginaria ad aspettare la morte, di urlare «BASTAAA! SONO STANCO! VOGLIO SMETTERE DI SOFFRIRE!»
La ghettizzazione è tale se tu la vivi in tal modo, barclay.

Si può vivere benissimo con una cerchia sociale ristrettissima, e non sertirsi tali.

Per quanto riguarda i paletti, non credo ci sia qualcuno che programmaticamente ce li sposta in avanti: ci pensiamo noi stessi a farlo, per soffrire meglio e non godere di quanto abbiamo ottenuto, anche se magari adesso è finito.

La tentazione di suicidarmi sì, capita che io la abbia, se si tratta di momenti isolati e "giustificati" da un periodo particolarmente buio emotivamente parlando, secondo me la disperazione fa parte a pieno titolo delle esperienze umane; altrimenti, tipicamente tendo a preoccuparmi e cerco, per quanto possibile, di fare qualcosa per uscirne.
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