Questo spiacevole fenomeno è capitato anche a me talvolta,e capita spesso anche ad altre persone, specialmente se timide. Capita anche ad altri in verità,ma non lasciano che sia un deterrente, quindi riprovano a prendere la parola oppure alzano la voce più dell'altro.
Perché capita più spesso ad alcuni?
Ma soprattutto, perché l'altra persona procede indisturbata nel suo eloquio, pur avendo chiaramente ascoltato "l'interferenza"?
Tralasciamo casi particolari di persone particolarmente "veementi" nel parlare,o troppo coinvolte in ciò che stanno dicendo, tanto da escludere qualsiasi concorrente.
Consideriamo un caso medio che accade tra amici o colleghi.
Dal momento che si è già interagito con queste persone, è probabile che abbiano già inquadrato i vari soggetti del gruppo classificandoli secondo "scale gerarchiche" inconscie di valore sociale (in genere carisma, simpatia)
Laddove, dunque, il prendere parola del timido (o del soggetto non "in vista") entri in rotta di collisione con quello di un altro, sarà presumibilmente ritenuto niente più che un "rumore di fondo", o comunque un discorso di minore importanza, sicuramente subordinato a ciò che deve dire l'individuo più in vista,o più in alto nella "scala di importanza".
E se anche fosse stato importante,che importa, sentendosi la persona in questione "superiore", sente anche un diritto di priorità.
Lo stesso discorso di applica ad altre situazioni analoghe.
Per esempio, quand'anche il soggetto riesce ad infilarsi tra gli altri e concludere una frase, è spesso come se non avesse parlato affatto; nessuna risposta,o magari sguardi perplessi.
Se la stessa cosa, però, è detta da un altro (che,va detto, sicuramente infonde un enfasi ben diversa) catalizza immediatamente l'attenzione generale.
Come ha detto pokorny, è un fenomeno che si trasla anche al mondo virtuale.
Spero si sia capito, ed è comunque una spiegazione che ho elaborato alla buona, possono sempre esservi ulteriori elementi in gioco.
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