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Vecchio 10-04-2017, 23:10   #1
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Sentire delle parole e scolpirsele nella testa, nel caso non siano gradite, può innescare una nostra catena di risposte. Così la parola sgradita continua ad alimentare i nostri discorsi mentali, col risultato di avere nella mente un'interminabile guerra di parole.

Da notare che , se la parola detta dall'altro è una sciocchezza, una scoreggina, rischiamo di raccoglierla e coltivarla. In questo caso, diamo anche un grande potere ad altri, che possono, con una scemenza, farci friggere il cervello.

Come dicono alcuni, le parole bisogna a volte lasciarsele scivolare addosso.

Dite la vostra esperienza parolaia.
Ringraziamenti da
Da'at (11-04-2017)
Vecchio 11-04-2017, 04:22   #2
Intermedio
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Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
L'attaccamento, come è ovvio, non è alla parola, ma alla parte/questione interna che la parola ha toccato.

Fuck pride.
Concordo, ci si attacca alla parola perché questa intacca qualcosa che ci colpisce o che già di negativo pensavamo (soprattutto se è su noi stessi).
Anche quando a qualcuno che conosciamo o meno succede/gli viene detto qualcosa che interessa il nostro lato personale (consciamente e non), ci infastidisce e/o ci fa del male.

Comunque nel mio caso, ne basta davvero una piccolissima, anche uno sguardo ora come ora, per far scatenare un putiferio interno.
Non bisognerebbe tanto farsi scivolare le parole di dosso, ma bisognerebbe star bene con se stessi.. allora sì che nessuna parola ci intaccherebbe.
Ringraziamenti da
Joseph (11-04-2017)
Vecchio 11-04-2017, 07:46   #3
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

Quote:
Originariamente inviata da Superpippo Visualizza il messaggio
Sentire delle parole e scolpirsele nella testa, nel caso non siano gradite, può innescare una nostra catena di risposte. Così la parola sgradita continua ad alimentare i nostri discorsi mentali, col risultato di avere nella mente un'interminabile guerra di parole.

Da notare che , se la parola detta dall'altro è una sciocchezza, una scoreggina, rischiamo di raccoglierla e coltivarla. In questo caso, diamo anche un grande potere ad altri, che possono, con una scemenza, farci friggere il cervello.

Come dicono alcuni, le parole bisogna a volte lasciarsele scivolare addosso.

Dite la vostra esperienza parolaia.
Per sapere che sia una scoreggina un discorso devi comunque in parte ascoltarlo.

Farsi scivolare addosso le parole che significa? Ignorarle a monte e farle rimanere significanti senza senso?
Se agisci così non puoi valutare in alcun modo un qualsiasi discorso.

Come fai a valutare che qualcosa sia inutile se non lo ascolti e lo ignori a monte?

Anche per buttar via qualcosa di inutile che si trova in soffitta devi comunque fare un po' di attenzione ed osservare quel che bisogna tenere e quel che bisogna buttar via.
Il tuo discorso somiglia a questo "eh ma poi vedo una certa cosa, voglio tenerla e non la butto più via, conviene perciò che prendo tutto senza guardar nulla, faccio un bel malloppo e lo cestino".
Io dico che se vuoi tenerla, per te quella cosa non è una "scoregina" come sostieni. In base a che cosa puoi valutare l'utilità nella tua esistenza di un oggetto? Non si può sostituire nessun altro a te in questa valutazione finale.

Insomma si può anche buttar via tutto, però non è detto che facendo così si buttano via soltanto cose inutili.

Ultima modifica di XL; 11-04-2017 a 08:12.
Vecchio 11-04-2017, 17:53   #4
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[QvolteJoseph;1899036]L'attaccamento, come è ovvio, non è alla parola, ma alla parte/questione interna che la parola ha toccato.

Fuck pride.[/QUOTE]

Non dico che possiamo fare spallucce a qualsiasi cosa ci venga detta. Ma forse è il caso di vedere quali sono i fatti, dietro le parole.
A volte non c'è nulla o quasi , o comunque non comportano conseguenze. In questo caso, possono provocare dolore, senso di tradimento e di ingiustizia.

In questo caso conviene non aggiungere tante parole, che diventano discorsi mentali interminabili, tutte cose che non fanno altro che tenenere desti quei sentimenti, che a loro volta alimentano altre parole.

A me è molto d'aiuto in questi casi, ripetere a me stesso: " ma di che cosa parlando?"
Vecchio 11-04-2017, 18:05   #5
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Io su ste cose sono stra paranoico: uno dice una cosa e io credo sottintenda chissacchè in ralazione ad una situazione che non dovrebbe conoscere, ma che forse conosce per vie traverse! E via di giri mentali e odii gratuiti verso persone probabilmente innocenti...
(ma la paranoia ha sempre piccole basi di verità!)
Vecchio 11-04-2017, 18:26   #6
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

Quote:
Originariamente inviata da Superpippo Visualizza il messaggio
Non dico che possiamo fare spallucce a qualsiasi cosa ci venga detta. Ma forse è il caso di vedere quali sono i fatti, dietro le parole.
A volte non c'è nulla o quasi , o comunque non comportano conseguenze. In questo caso, possono provocare dolore, senso di tradimento e di ingiustizia.
Ma ti arrabbi anche quando sai benissimo che non c'è nessuna conseguenza?

Secondo me certi discorsi possono produrre certe reazioni ed atteggiamenti in altre persone, mi spaventa più questo che le mie reazioni. Mi è capitato di rimuginare su queste cose qua, sul fatto che certe parole pronunciate in certi ambiti poi producono certi fatti e reazioni anche se non reggono e non me ne fregava nulla.

Vorrei ampliare il discorso e far notare certe cose, ora mi sembra di aver afferrato meglio.

Tu fai l'insegnante se non ricordo male Superpippo.
Ecco facciamo un esempio. Se tu iniziassi ad affibbiare un nomignolo ad uno studente preso a caso nella classe che ha un certo particolare fisico (gli fai magari una caricatura verbale) è molto probabile che se la persona non pensa e riflette a come rispondere in modo adeguato, gli altri studenti inizieranno a seguire il tuo esempio (ho osservato dinamiche del genere nei casi in cui ad un professore stava antipatico qualcuno ed ha usato questi mezzi un po' subdoli).

Delle parole pronunciate per "scherzo" possono generare poi la definizione di vere e proprie identità sociali in questo o quell'ambito. Vedi il caso di Mia Martini.

Secondo me è questo il guaio, i discorsi pronunciati effettivamente in certi ambiti producono poi conseguenze, reazioni, azioni, non li si può ritenere irrilevanti se si osserva in concreto il comportamento umano. Tu puoi farteli scivolare addosso, ma se poi non scivolano addosso anche agli altri certi discorsi sul tuo conto, possono farti vivere molto male in certi ambiti se non hai sviluppato mezzi adeguati per difenderti e rispondere effettivamente.

Penso a queste cose in genere, se una persona esaltata alla Hitler dice qualcosa solo a me, non mi fa niente. Se è una scemenza che vuoi che me ne freghi?
Ma se la persona prende un megafono in mano e inizia a dire a tutti certe cose sul mio conto e risulta persuasiva nei confronti di terzi, inizio a preoccuparmi e posso poi star male effettivamente perché poi devo sorbirmi una serie di reazioni reali.
Ci pensi qualche volta che a un coglione del genere l'hanno seguito e ha provocato un mucchio di problemi?

Se le parole realmente non producono nulla mi scivolano già addosso adesso, quando non me ne frega nulla, ma se penso che possono esserci reazioni, conseguenze e cose del genere non riesco più a farmele scivolare addosso, e non sono nemmeno sicuro che farsele scivolare addosso in situazioni del genere rappresenti la reazione più adeguata.

Ultima modifica di XL; 11-04-2017 a 18:50.
Vecchio 11-04-2017, 22:18   #7
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A me è capitato di subire qualche atteggiamento da bullo, ma è stato di brevissima durata. I bulli agiscono contro una persona, solo perché è più indifesa. Io posso sembrare indifeso, perché ho un approccio paziente, ma presto m'incazzo e reagisco.

Ultima modifica di cancellato16573; 12-04-2017 a 17:32.
Vecchio 11-04-2017, 22:30   #8
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Però rifletto su un ragionamento: se sto vivendo una fase di auto svalutazione, le parole che mi sono rivolte contro o che non mi garbano, mi pesano davvero.

In effetti, se mi sembra di valere di meno, alla fine in un modo o nell'altro, mi sembra quasi di meritare le cose che mi tocca sentire.

Oppure , chessò, magari m'incazzo, ma poi penso: "beh però, come sono permaloso!".
In fondo , lo stesso titolo di questo thread, va in questo senso, come a dire che io sono quello che si attacca alle parole. Mentre vedo che basta che a volte io dica mezza parola di più e tanti si offendono.

Ultima modifica di cancellato16573; 12-04-2017 a 17:00.
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